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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN CIRIACO E DEL BEATO GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona

e del grande Pontefice il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti

Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

LA STANCHEZZA DI MARIA

Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

(La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

IL BEATO GABRIELE FERRETTI

UN PATRONO DEI GIOVANI

CHE DEVONO FARE UNA SCELTA DI VITA

APERTURA CELEBRAZIONI PER IL 550° ANNIVERSARIO DEL SANTO “TRANSITO” DEL BEATO

12 novembre 1456-12 novembre 2006

Anno celebrativo: 12 novembre 2006-12 novembre 2007

NEL SANTUARIO DEL BEATO GABRIELE FERRETTI A CAPODIMONTE DI ANCONA

 

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda,come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).

 

IN PREPARAZIONE DEL 712° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2006)

 

40 giorni

(1° novembre 2006-10 dicembre 2006)

 

IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

(Mc.1,15)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

 

LETTERA INFORMATIVA n°76

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

ANCONA

ANCON DORICA CIVITAS FIDEI

Giovedì, 9 novembre 2006

Domenica, 10 novembre 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm  è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

SALMO 10

Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi? Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate. L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio. L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste»; questo è il suo pensiero. Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari. Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure». Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso. Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente. I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete. Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza. Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla». Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri. Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»? Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; Punisci il suo peccato e più non lo trovi. Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti. Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...

Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

 

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)(Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

LETTURA BIBLICA

 (Dalla Prima Lettera di San Pietro: 2,4-9)

Carissimi, stringetevi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: "Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso". Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli "la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo". Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce.

 

IL BEATO GABRIELE FERRETTI

Un santo Patrono per i Giovani che devono fare una scelta di vita

 

LE APPARIZIONI DELL’IMMACOLATA

al Beato GABRIELE FERRETTI

Compatrono di Ancona

grande “ascendente” e “protettore” del Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti)

il Papa dell’Immacolata

 

Il Beato Gabriele Ferretti nacque in Ancona dalla nobile famiglia dei Conti Ferretti, nel 1385. Il Conte Liverotto, suo padre, e Alvisia, sua madre, educarono Gabriele alle più squisite virtù cristiane, specialmente alla purezza che traspariva dal suo comportamento angelico. A 18 anni si fece Religioso francescano dell'Ordine dei Frati Minori. Nel chiostro studiò filosofia e teologia con raro profitto, per cui ordinato Sacerdote, si dedicò con frutto alla predicazione, convertendo molti peccatori. Ebbe da Dio il privilegio di conoscere il futuro, e il dono di guarire gli ammalati col semplice segno della Croce o al contatto della sua tonaca. Nutrì tenera devozione alla Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco del Convento. Il 12 novembre 1456, dopo una vita piena di virtù e di miracoli a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. San Giacomo della Marca, ai funerali solennissimi, ne tesseva l'elogio dinanzi al Vescovo, al Senato e al popolo anconitano. Presso le Sue spoglie incorrotte, che si venerano nella Chiesa di San Giovanni Battista in Ancona, si moltiplicano da secoli grazie e miracoli; e i malati benedetti con l'olio della lampada del Beato Gabriele, ottengono la sua celeste protezione.

 

Un santo Patrono per i Giovani che devono fare una scelta di vita

 

Il Beato Gabriele Ferretti potrebbe essere proposto come “il Patrono dei Giovani che devono fare una scelta di vita”, perché, contrariamente a quanto fece il giovane del Vangelo (cfr. Mc.10,17), egli lasciò le sue grandi ricchezze e seguì Gesù nella povertà e nell’umiltà, divenendo così esempio e stimolo per “i giovani” che “devono fare una scelta di vita” per seguire Gesù nella rinuncia ai beni terreni, sia per una scelta di vita religiosa, che sacerdotale o matrimoniale.

 

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Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna» (Mc.10,17-31)

 

La vita del Beato Gabriele Ferretti, Compatrono di Ancona, è pubblicato all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/gabrieleferretti.htm

 

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

LE APPARIZIONI DELL’IMMACOLATA AL BEATO GABRIELE FERRETTI

Testo tratto dal libro del Prof. Giorgio Nicolini

LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

 

                Il Beato Pio IX, discendente del Beato Gabriele Ferretti, proprio nella Santa Casa di Loreto, fece “voto” di abbracciare la vita ecclesiastica se fosse stato guarito da una grave malattia, come poi realmente avvenne: e così diventò “sacerdote”, “vescovo”, “papa” e “santo”. Ed è divenuto così anche il Papa che ha definito nel 1854 il dogma dell’Immacolata Concezione, facendo in tale modo onorare nel modo più grande questo privilegio di Maria, che è in stretta correlazione con la Santa Casa di Loreto, perché proprio lì avvenne il suo “concepimento” Immacolato, come attestò solennemente lo stesso Pio IX in una sua Bolla del 26 agosto 1852: “Fra tutti i  Santuari consacrati alla Madre di Dio, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la devotissima e augustissima Casa di Loreto consacrata dai misteri divini (…). A Loreto, infatti si venera quella Casa di Nazareth (…) dove la Vergine SS.ma, predestinata da tutta l’eternità e perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, dove il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne, dove, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata Madre del Figlio Unigenito di Dio”.

            Bisogna ricordare, in proposito, il singolare e inspiegabile episodio capitato a Pio IX l’8 dicembre 1854, durante la solenne cerimonia nella Basilica di San Pietro, per la proclamazione del dogma dell’Immacolata. Il Pontefice venne investito da un intenso fascio di luce proveniente dall’alto. Eppure, nella stagione invernale, da nessuna finestra della Basilica Vaticana entra un fascio di luce che può investire direttamente l’abside dove si trova il Papa. Ma Pio IX commentò: “E’ il sorriso di Maria”.

            Questo sorriso di Maria tante volte, in Ancona, aveva illuminato anche il volto di un glorioso “antenato” del Beato Pio IX: il Beato Gabriele Ferretti, Compatrono di Ancona.

            Non è molto conosciuta la figura “straordinaria” di questo “santo” anconitano del XIV-XV secolo. Eppure a lui appariva la Vergine Immacolata con il Bambino benedicente, in un bosco di pini, sul colle di Capodimonte di Ancona, in mezzo a schiere di angeli. Il Beato Gabriele, anche lui “devotissimo” e “pellegrino” alla vicina “Santa Casa Lauretana”, aveva una devozione particolare per la Vergine Immacolata e questa sua tenerezza per la Signora “tutta pura”, aveva “attirato” il Cielo tra gli alberi del bosco, dove Gabriele saliva estatico nella contemplazione della Gran Madre di Dio. La selva del Convento di Capodimonte era diventata sacra come la Chiesa; si potrebbe dire che i pini stessi formassero con le loro punte come le guglie di una maestosa cattedrale: nel bosco abitavano davvero gli angeli, che facevano “corona” alle “apparizioni” di Maria!...

            Certamente, queste erano “apparizioni private” del Beato Gabriele e non sono state “ufficialmente” dichiarate (come Lourdes e Fatima): però sono ugualmente e certamente “vere”, perché fanno parte della sua “biografia”, canonicamente “approvata” con la “beatificazione” (avvenuta il 9 settembre 1753 da parte del Papa Benedetto XIV)!...

            Fu lo stesso San Francesco, in partenza dal porto di Ancona per la Palestina, ad indicare il colle di Capodimonte come il luogo ove edificare un conventino, ove proprio esisteva un oratorio alla Vergine Immacolata. I Frati Minori incominciarono così ad abitare il bosco dei pini. Da Capodimonte la Ancona medievale si distendeva verso la Cattedrale di San Ciriaco, sul colle di fronte. Quella cima verde aveva richiamato il cuore di Gabriele: fu lassù che l’idillio del Conte Ferretti con la mistica Signora degli angeli sfociò in apparizioni e meraviglie… Tra queste meraviglie si dipanò la vita quotidiana del beato Gabriele; e tra colloqui segreti, estasi, canto di angeli, sorrisi di Maria, egli scrisse il suo poema di amore per la Gran Madre di Dio!

            A colloquio con i confratelli, egli parla sempre di Maria; scendendo verso la sua città di Ancona invita i fanciulli ad onorare Maria; quando istruisce il popolo, si fa, dal pulpito, cantore innamorato delle glorie di Maria; esorta tutti alla devozione più tenera e all’amore più cordiale per la Madre del Divino Amore!

            L’ampia distesa azzurra – da dove verrà “in volo”, “miracolosamente”, la Santa Casa di Nazareth (proveniente da Tersatto) – è, per il Beato di Ancona, solo un canto alla Stella del Mare; la cima del retrostante Monte Cònero, e tutto quel promontorio che disegna il golfo di Ancona, è un ricordo di Maria, torre di fortezza; il verde del bosco, che racchiude il romitorio nel profumo delle sue resine e dei fiori, è la sua più verde speranza in Maria; il cielo, la terra, gli uomini, le cose, ogni atomo, ogni sospiro… sono tutte sillabe del poema universale che il suo cuore fa scandire alla natura e fa intonare da tutto l’universo a Maria.

            Il Beato Pio IX (cioè, Giovanni Maria Mastai Ferretti), è a tutti ben noto quale ruolo fondamentale ha avuto nella storia della Chiesa e dell’Italia, ma è pressoché del tutto sconosciuto anche il ruolo che ha avuto nella sua vita l’intercessione e la protezione ricevuta da questo suo “santo” “ascendente”, il Beato Gabriele Ferretti, le cui spoglie – da secoli “incorrotte” – si venerano in Ancona nella Chiesa di San Giovanni Battista.

            Il beato Pio IX, infatti, di madre anconitana, ha una “ascendenza” tutta “anconitana”, attraverso i Conti Ferretti di Ancona, che provengono ancora più remotamente dalla Svizzera e dalla stirpe germanica. Il Beato Gabriele era molto venerato dal Beato Pio IX, ed è indubitabile che dal Paradiso – nella “verità” della “Comunione dei Santi” – sia stato proprio il Beato Gabriele ad intercedere presso Dio e la Vergine Maria per l’ascesa al Pontificato del suo “discendente”, guidandone poi e proteggendone l’azione – per il bene della Chiesa, dell’Italia e dell’Umanità – durante il suo lunghissimo e spesso “drammatico” Pontificato.

            In fondo in fondo, per chi è credente, si potrebbe persino pensare di poter arrivare a ipotizzare che la “conduzione” degli eventi del Risorgimento, in tutto o in parte, sia stata “guidata” dall’intercessione dal Paradiso anche dell’anconitano Beato Gabriele Ferretti, per poter permettere di pervenire alla “provvidenziale” divisione tra “potere temporale” dello Stato laico e “potere spirituale” proprio della Chiesa Cattolica (cioè, “libera Chiesa in libero Stato”), così come si è poi costituito con i “Patti Lateranensi” mediante la creazione dello “Stato della Città del Vaticano”.

            Il Beato Gabriele era chiamato l’Angelo di Ancona, per la sua angelica purezza, per la sua umiltà, per la sua bontà, per lo spirito di “profezia” che possedeva e per gli straordinari miracoli che accompagnavano il suo apostolato, soprattutto in mezzo al popolo umile e sofferente della città: al suo semplice segno di croce, infatti, tanti malati guarivano miracolosamente e i peccatori alla sua predicazione si convertivano, in tutte le Marche.

            Egli era chiamato il padre dei poveri, l’angelo del conforto, il taumaturgo, l’innamorato di Maria Santissima. Egli passava di porta in porta, penetrando nei tuguri per consolare gli afflitti di ogni specie. Egli passava come una visione di pace e, tra le opposte fazioni dell’Ancona quattrocentesca, egli divenne il punto in cui gli uomini incontrandosi si ritrovavano fratelli. Egli fu l’Apostolo presente su tutti gli spalti, infaticabile. Attaccatissimo alla Chiesa e alla Patria, egli fu chiamato a difenderle dagli errori e dai nemici, insieme a San Bernardino da Siena, a San Giacomo della Marca, a San Giovanni da Capestrano ed altri Santi e Beati dell’epoca. Sapientissimo, assisteva il Senato Anconitano che a lui ricorreva nelle cose più gravi per il buon governo della città, e divenne il consigliere e il confidente anche dello stesso Vescovo di Ancona, il Beato Antonio Fatati.

            Tutto ciò mi fa pensare quanto sia davvero una macroscopica “ingratitudine” non avere ancora promosso la “canonizzazione” del Beato Gabriele Ferretti, perché sia venerato in tutta la Chiesa come SAN GABRIELE FERRETTI.

            San Giacomo della Marca, che era un suo intimo amico, raccolse ben 63 miracoli compiuti dal beato Gabriele dopo la sua morte e validi, perciò (ne basterebbe uno!), per la canonizzazione definitiva. Ma sembra che nessuno se ne sia più interessato, nonostante che la straordinaria figura del Beato Gabriele sia tutt’oggi attualissima e potrebbe persino essere proposto anche come “Patrono dei Giovani che devono fare una scelta di vita”, perché, contrariamente a quanto fece il giovane del Vangelo, egli lasciò le sue grandi ricchezze e seguì Gesù nella povertà e nell’umiltà, divenendo così esempio e stimolo per “i giovani” che devono operare una scelta di vita per seguire Gesù nella rinuncia ai beni terreni (cfr. Mc.10,17-31).

            Infatti il Beato suscitò, durante la sua vita, così tante “vocazioni” alla “vita consacrata” da rendere necessaria nelle Marche l’apertura di nuovi Conventi per “accoglierle”. Lo stesso Beato Gabriele costruì ed ampliò il Convento di Capodimonte di Ancona (voluto da San Francesco stesso), nel cui bosco gli appariva la Vergine Maria con il Bambino benedicente.

            Ma purtroppo, da luogo di pace e di preghiera e ove la Vergine Immacolata aveva spesso “posato” i suoi piedi, dai tempi delle “requisizioni piemontesi” tale Convento francescano è stato “coercitivamente” trasformato in “un luogo militare”, sorvegliato da guardie armate, in stridente contrasto con la sacralità del luogo e impedendo così l’accesso dei fedeli per venerare il luogo ove la Vergine Immacolata è apparsa tante volte al Beato Gabriele.

            Per avere la bella biografia di questo “santo” anconitano, dal titolo “L’ANGELO DI ANCONA”, si può farne richiesta al Parroco di San Giovanni Battista, a Capodimonte, nel Santuario che conserva le spoglie incorrotte del Beato. Il Parroco, il Padre Gabriele Lazzarini, si può contattare direttamente al suo cellulare 328.7310192 o scrivendogli (Via Astagno, 72 – 60122 Ancona).

            Esiste anche una vita del Beato narrata in videocassetta e in DVD, che può essere richiesta al Prof. Giorgio Nicolini (Via Maggini, 230 – 60127 Ancona - Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332). La vita del Beato Gabriele è pubblicata e leggibile anche nel Sito Internet www.lavocecattolica.it/gabrieleferretti.htm e ricevibile nella propria Posta Elettronica, come allegato, richiedendolo all’indirizzo di Posta Elettronica giorgio.nicolini@poste.it

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

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IN PREPARAZIONE DEL 712° ANNIVERSARIO

DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2006)

 

LA VERITA’ DELLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LE CINQUE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE” STORICAMENTE DOCUMENTATE

Da questo numero, in ogni mese, illustrerò sinteticamente le principali documentazioni storiche che comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.

 

LA TRASLAZIONE MIRACOLOSA DI ANCONA

 

            Il Beato Pio IX, il grande Pontefice nativo dell’anconitano e “miracolato” nella stessa Santa Casa di Loreto, a riguardo di essa scrisse memorabili parole. Celebre, in proposito, fu la sua Bolla “Inter Omnia”, del 26 agosto 1852, nella quale così solennemente dichiara: “Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto… (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata molto lontano, oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”. Come ogni altro Pontefice che ne ha trattato, il Beato IX identificò a Tersatto, in Dalmazia, oggi quartiere di Fiume, il primo luogo in cui “sostò” nel 1291 la Santa Casa di Nazareth durante le sue molteplici “miracolose” traslazioni.

 

Nel “Rosarium” di Santa Caterina da Bologna (1413-1463), un testo redatto dalla santa nel 1440 (circa trenta anni prima della narrazione della “Translatio miraculosa” riportata dal Beato Giovanni Spagnoli e da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano), viene riportato "per rivelazione soprannaturale del Signore" la vicenda storica della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth.

Santa Caterina da Bologna in quel testo mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”; ella infatti scrive: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia… ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione. Testualmente: "Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).

Gesù rivelò perciò a Santa Caterina da Bologna, in maniera chiarissima, che gli angeli, dopo aver portato in Dalmazia la Santa Casa, “da quel luogo” (per l’infedeltà anche di quelle popolazioni di Tersatto e “per altre ragioni” non specificate) la portarono anche “in (altri) vari luoghi”: e questo avvenne - come si deduce dal testo - prima di portarla a Loreto, perché “la rivelazione di Gesù” afferma che ciò avvenne “dopo” essere stata portata a Tersatto e “prima” di essere stata collocata definitivamente a Loreto. Quindi, vi è da sottolineare ancora che Gesù stesso ha rivelato a Santa Caterina che la Santa Casa fu trasportata anche “in vari luoghi” (non specificati), oltre che a Tersatto e a Loreto.

            Riguardo al trasporto “in vari luoghi” (e quindi, non solo a Tersatto e a Loreto), vi è da ricordare al riguardo l’indubitabile “traslazione miracolosa” in Ancona, nel 1295.

            In Ancona, infatti, secondo la Tradizione locale, la Santa Casa, “portata via” da Tersatto, prima di giungere a Loreto fu trasportata nel 1295 - per “il ministero angelico” - su una collina di questa città, ove vi è rimasta per nove mesi, e poi… è ancora “volata” via!… “Così” è “testimoniato” e “scritto” in un documento di un sacerdote contemporaneo all’epoca dei fatti, di nome “don Matteo”. In quel documento è così scritto: “Io, don Matteo, rettore e plebano di Sant’Onofrio fora della Porta di Campo di Marte della città di Ancona, per mia devozione lascio questa memoria di questo miracolo, ch’è dell’anno 1295. Nella selva in Contrada di Posatore si posò per nove mesi la Santa Casa della Madre di Dio, e perché semo tanto costernati et restati in tanto poco numero di persone, per le gran guerre e pestilenze patite, ho voluto mettere questa scrittura per ricordo sotto la pietra sacra della Chiesa di Santa Caterina, acciò piacendo alla Madonna Santissima al suo tempo si ritrovi. Umilissimo servo di Dio”.

            La verità di tale “traslazione miracolosa” in Ancona, nel 1295, è anche attestata da tre chiese costruite in Ancona - di cui due ancora esistenti - “a ricordo” di quell’anno della “sosta” della Santa Casa in Ancona, su una collina prospiciente il porto, chiamata poi - come ancor oggi - “POSATORA”, dal latino “posat et ora” (cioè a ricordo della Santa Casa ivi “posatasi” e ove “ha pregato” per la città ed “è stata pregata” dalla città).

            Esiste, inoltre, anche una lapide, che è ancora esistente nella Chiesa di Posatora. Tale lapide riporta scritto: “In questa Selva/Qui posò la S(anta) Casa/Della madre di Dio/P(er) nove mesi/MCCXCV”. Tale lapide era “la traduzione” e “la copia” di un’altra LAPIDE, antichissima, che riportava scritto - in latino “volgare” antichissimo della fine del XIII secolo - le seguenti parole “QUITA FUTA REPOSATA LA MADONA DE LORETA…”  (e altro, forse con la data, attualmente però non documentabile).

            Il significato delle parole incise sulla lapide è: “da qui” (= quita: cfr. Zingarelli, 1962, p.1282) è fuggita (= futa: cfr. op. cit., p.601, nel dialetto anconitano “fujta”) dopo essersi posata (= reposata: cfr. op. cit., p.1363) la Madona de Loreta (così denominata, perché portata successivamente dagli angeli nella selva recanatese di una signora di nome “Loreta”).

            Tale lapide, da un filologo datata della fine del XIII secolo, esisteva, nella suddetta Chiesa (contemporaneamente all’altra più recente e ancora esistente) fino a circa il 1950-1960. Venne rimossa per restauri alla Chiesa e purtroppo – causa l’incuria umana - non fu più ritrovata. La sua reale esistenza è provata indiscutibilmente da testimoni ancor oggi viventi, come Mons. Francesco Lasca, canonico della Cattedrale di Ancona (per conferma si può telefonargli al 071.2071518 di Ancona). Mons. Francesco Lasca mi ha dichiarato che la lapide era murata in basso, a sinistra, appena entrati nella Chiesa. Anche una signora novantenne, ancor vivente, e che circa cinquant’anni fa abitava davanti alla Chiesa di Posatora, ha attestato che entrando nella Chiesa esistevano alla sua epoca entrambe le lapidi: quella antica della fine del XIII secolo (andata smarrita) era murata in basso a sinistra e quella del XVI secolo (ancora esistente) era murata in basso a destra, ai lati di chi entrava in Chiesa dalla porta centrale.

            In un libro del famoso storico e artista locale Sanzio Blasi (“Terra Marchigiana”), si parla della lapide più recente ancora esistente nella Chiesa di Posatora, e si riporta l’informazione di un’antica nicchia (“parvula cella in qua erat”) ove era stata collocata la lapide antichissima e la statua della Madonna di Loreto ivi venerata (ora nel Museo Diocesano). Nel libro è scritto (pag.75): “Il suo più antico ricordo l’abbiamo dal 1391 in cui si nomina Santa Maria “de pusatorio”, con l’indicazione che l’informazione è tratta dal “Libro de’ Consigli del Comune dell’anno 1391”, tutt’oggi esistente nell’Archivio di Stato di Ancona (in Via Maggini, n.80). Quindi l’epoca di composizione della lapide antichissima e della statua della Madonna di Loreto, collocati nella “parvula cella” esistente prima della costruzione dell’attuale Chiesa di Posatora, è senz’altro almeno della fine del XIV secolo.

La lapide, risalente perciò davvero alla fine del XIII secolo, o comunque agli inizi del XIV secolo, costituisce anche “un reperto importantissimo” per “confermare” “il fatto storico” che la Santa Casa ha “davvero” sostato nella “selva della signora Loreta”, prima di essere collocata sul colle lauretano ove ancor oggi si trova, poiché vi si parla della “Madona de Loreta”, che era il modo consueto all’epoca di indicare il successivo luogo di sosta della Santa Casa, cioè nella selva recanatese della signora di nome “Loreta” (da cui prese il nome in seguito la cittadina dal nome “Loreto”).

Riguardo alle date delle “traslazioni miracolose” bisogna ricordare che nella lapide di Tersatto, ancor oggi esistente, e che riporta la prima traslazione miracolosa ivi avvenuta, è scritto: “Venne la Casa della Beata Vergine Maria da Nazarette a Tersatto l’anno 1291 allì 10 di maggio et si partì allì 10 di dicembre 1294”. Da tale lapide di Tersatto si deduce che la data di arrivo della Santa Casa nella zona di Recanati come oggi si celebra - il 10 dicembre 1294 - è stato un errore di interpretazione fatto da parte di un archivista di Recanati, Girolamo Angelita, che nel XVI secolo fissò erroneamente quella data come quella di arrivo nella zona recanatese, confondendola con quella di partenza da Tersatto. Infatti tale data (il 10 dicembre 1294) riguardava “la partenza” o “scomparsa” delle tre “Sante Pareti” della Santa Casa da Tersatto, da cui poi fu portata dagli angeli del Cielo “in vari luoghi” (tra cui Ancona), secondo come Gesù stesso rivelò a Santa Caterina da Bologna nella apparizione mistica del 25 marzo 1440.

Nella zona recanatese probabilmente la Santa Casa vi è giunta (secondo altri autori) forse il 2 dicembre 1295. Ciò lo attesterebbe proprio il fatto che l’anno 1295 ad Ancona è indicato come quello della “sosta” in quella città della Santa Casa: evento che fu precedente all’arrivo nella zona recanatese. Infatti ad Ancona – come sopra documentato - è accertato in maniera indiscutibile che la Santa Casa si fermò anche lì, per nove mesi, su una collina prospiciente il porto, nell’anno 1295. E quindi è logico pensare che sia giunta nella zona recanatese alla fine di quell’anno.

Infine, ancor più probative dei documenti scritti sopra riportati, riguardo alla “verità” di tali fatti “miracolosi”, sono le tre chiese fatte costruire all’epoca dai Vescovi di Ancona: quella di Posatora (come scritto sopra), per onorare il luogo della sosta per nove mesi della Santa Casa su quella collina, quella di Barcaglione, tra Falconara ed Ancona (in ricordo del fatto che da quella collina fu “vista” dagli abitanti del luogo arrivare la Santa Casa “in volo” dal mare, proveniente da Tersatto) ed infine la Chiesa di “Santa Maria di Nazareth”, che è importantissima dal punto di vista storico, perché fu forse la prima in assoluto che venne edificata in contemporanea dei fatti miracolosi avvenuti e perché furono proprio i Vescovi di Ancona che, all’inizio del XIV secolo, vollero edificare tale Chiesa proprio accanto alla Cattedrale della loro città, per onorare “tutte le “traslazioni miracolose” avvenute (a Tersatto, ad Ancona e nella zona recanatese), e ove si compivano a tale scopo celebrazioni liturgiche pubbliche ed ufficiali in ricordo di tali “miracolose traslazioni”.

Tutto ciò costituisce una evidentissima “prova” delle “approvazioni canoniche” da parte dei Vescovi locali contemporanei riguardo alla verità delle “traslazioni miracolose”.

E’ dunque da ritenersi “sicurissimo” - come attestano sia la Tradizione locale che i documenti e reperti sopra indicati - che la Santa Casa di Nazareth sia stata per nove mesi in Ancona, sulla collina di “Posatora”, nell’anno 1295.

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

 

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 

In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci

- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;

- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;

- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;

- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;

- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;

- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;

- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.

 

STAZIONE X

GESU’ E’ TRASCINATO

 

PREGHIERA

            O Gesù, miracolo ed esempio di pazienza! Io ti adoro, o amabile Maestro, accasciato dalla stanchezza, bagnato ancora dall’acqua del torrente Cedron, trasudante ancora il sangue che hai versato nella tua agonia, pesto di colpi: vieni condotto o piuttosto trascinato nella città di Gerusalemme, passando per la porta immonda, come agnello innocente per la salvezza di tutti gli uomini. Tu hai voluto anche essere crudelmente schiaffeggiato da un vile servo: concedici la grazia di soffrire per amor tuo tutto ciò che la malvagità degli uomini potrà farci soffrire nel corso di questa breve e triste vita.

 

MEDITAZIONE

            E’ ben triste constatare che l’uomo debole e povero com’è di energia propria, viva senza alcun timore, sebbene circondato da nemici formidabili, che lo ingaggiano in una lotta in cui riporteranno vittoria, così densa di terribili conseguenze per lui: si tratta, infatti, della perdita irreparabile dell’anima sua, dei beni eterni e della sua condanna a pene incomprensibili, che non avranno mai fine.

            Ahimé, quanto siamo infelici! Noi dobbiamo combattere all’esterno con la gente del mondo che ci seduce con parole e cattivi esempi; ed abbiamo intorno a noi dei demoni che ci attaccano suggerendoci mille cattivi pensieri o desideri colpevoli. E per sovrappiù, portiamo dentro noi stessi o con noi, altri nemici assai potenti, come la nostra carne e le nostre passioni, capaci di trasformare quelle cose che Iddio ci ha dato come strumento di santificazione in strumento della nostra dannazione.

            Sappiamo che l’amore eccessivo per il nostro corpo ha portato a perdizione una moltitudine di persone che erano vissute anche in grandi virtù e noi stessi abbiamo commesso un gran numero di peccati per aver ceduto troppo alle inclinazioni della nostra volontà personale. Sappiamo anche che i più grandi santi non hanno trascurato nulla per domare e sottomettere alla ragione i moti sensuali della passione che si ribellavano ad essa e conseguentemente alla volontà di Dio e tuttavia continuiamo a vivere in una spaventosa indolenza come se fossimo più forti delle nostre passioni e potessimo vincerle senza la grazia di Dio.

            Fu un ben triste spettacolo vedere in casa di Anna un infame servo schiaffeggiare il suo supremo Re Gesù Cristo. Potremmo aggiungere, tuttavia senza alcuna proporzione, che è una cosa triste e degna di commiserazione, vedere il nostro corpo, che altro non è che un meschino servo dell’anima nostra, e le passioni, cattivi sudditi della ragione, assalirla nondimeno con insolenza e rivoltarsi impunemente contro la loro regina, costringendola ad obbedire loro in modo così funesto da poter dire di molti cristiani che avendo rovesciato l’ordine della natura, si comportano più come bestie che come esseri ragionevoli.

      Non si cerca di evitare questi dannosi comportamenti; al contrario, si è così abbruttiti nel male da credere che si è crudeli verso se stessi se non ci si concede qualche piacere sensuale, pur sapendo che ne risulta compromessa la salute e attaccata la virtù. (…).

            San Paolo, nel timore di aver fornito mezzi alla sua carne per rimanervi vinto con il cadere in qualche peccato e di conseguenza nella dannazione eterna, diceva: “Tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato” (1^Cor.9,27). (…) Perciò, se non reprimiamo per tempo la violenza delle nostre passioni andiamo incontro alla dannazione eterna.

            Coloro che vivono secondo la carne, dice l’Apostolo Paolo, cioè quelli che ripongono i loro piaceri unicamente in quello che è carnale, non possono piacere a Dio; ciò che attiene alla carne infatti, non è, né può essere secondo la legge di Dio: quindi è nemico di Dio. “Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; (…) Ma i desideri della carne portano alla morte … Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. (…) Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete” (Rom.8,5-8.12-13).

            Soddisfare la propria volontà equivale dunque a perdersi per l’eternità, perché, perdendo la vita spirituale, si diventa nemici di Dio e per il piacere momentaneo del corpo si perdono le gioie ineffabili che l’anima può godere eternamente nel Cielo.

            Dice ancora l’Apostolo: “Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio” (Rom.6,12-13).

            Esorta allora l’Apostolo: “Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. (…) Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito” (Gal.5,16-17.19-25).

            Lo Spirito Santo dice in un altro testo: “Non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri. Se ti concedi la soddisfazione della passione, essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi nemici” (Sir.18,30-31), cioè dei demoni. (…).

            Da tutte queste verità ne consegue che è necessario lavorare maggiormente per l’utilità della nostra anima attendendo alla sua perfezione e alla sua salvezza che per la salute e la prosperità del corpo.

 

INVOCAZIONI

            O mio dolce Salvatore! Io ti vedo praticare l’obbedienza in grado supremo: vogliono condurti presso Anna e tu ci vai volentieri; vogliono mandarti da Caifa e tu vi acconsenti di buon grado; così obbedisci senza resistere per recarti da Pilato, da Erode; obbedisci fino alla morte ed alla morte di croce.

            Io contemplo il tuo volto orribilmente sfigurato per lo schiaffo che hai ricevuto presso Anna.

            Ti vedo camminare per le vie di Gerusalemme legato e malmenato come un misero criminale. Questi sono, o Signore, simbolicamente i tre importanti mezzi che tu mi offri per vincere le mie passioni e per abbattere quei feroci nemici che sono dentro di me e che possono farmi perire se non resisterò loro nella vigilanza.

            Una obbedienza esatta, che ci fa compiere tutti i nostri doveri: un’obbedienza pronta che ti è particolarmente gradita perché è segno del vero amore; un’obbedienza cieca segno di una viva fede; un’obbedienza continua e sollecita della tua gloria che ci merita una grande ricompensa. Ecco, o mio Dio, dei mezzi eccellenti per consolidarci nella grazia nonostante le tentazioni più violente che la nostra carne potrebbe suscitare contro di noi. (…)

            Tenersi come legato o incatenato ai tuoi comandi, facendo del nostro corpo quello che dice David: “Quando si agitava il mio cuore e nell'intimo mi tormentavo, io ero stolto e non capivo, davanti a te stavo come una bestia. Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra” (Sal.73,21-23); così mi hai condotto, Signore, secondo la tua volontà. E altrove lo Spirito ci mette sulle labbra questa bella preghiera per essere liberati dalle nostre passioni: “Signore, padre e Dio della mia vita, non mettermi in balìa di sguardi sfrontati e allontana da me la concupiscenza. Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me; a desideri vergognosi non mi abbandonare” (Sir.23,4-6).

            E’ giusto chiederti, o Signore, la forza necessaria per tenere legati i desideri della carne, perché avendoti offeso molto, essa merita di essere privata per sempre della libertà dei suoi piaceri. (…)

            Ah, Signore, taglia, estirpa tutto quello che vi è di dannoso in me, ma accordami per sempre il tuo perdono. Questo ti domando. Amen!

 

PROPOSITI

            E’ purtroppo vero, o Signore: il nostro corpo è il nemico più perfido, più dannoso e crudele che abbiamo, se giudichiamo della sua pericolosità dai mali che ci procura e dal valore dei beni che ci fa perdere. Infatti, i mali che il corpo ci procura quando si soddisfano tutti i suoi desideri sono più terribili di quelli inflitti dai più crudeli tiranni, giacché questi possono estendersi fino alla morte del corpo, dopo averlo tormentato per un certo tempo, mentre quelli che ci vengono dal nemico di casa nostra, cioè dalla carne, consistono in pene eterne, incommensurabili e che vanno ben oltre la capacità di male degli esseri più perversi.

            I beni poi che la nostra carne ci fa perdere sono tanto ineffabili che soltanto l’eternità basterebbe a numerarli: dato questo per vero, potete giudicare della crudeltà di un tale nemico.

            O Signore, con la tua grazia voglio prendere questa risoluzione: moderare e reprimere accuratamente le voluttà del corpo, i suoi desideri sregolati, le mie passioni sempre funeste alla felicità eterna dell’anima mia; voglio imprimermi bene in mente e praticare quello che nostro Signore ci dice: il regno dei cieli si conquista con la forza e si ottiene con la violenza (cfr. Mt.11,12). E’ dunque necessario che io mi tenga bene in guardia opponendomi immediatamente agli attacchi delle passioni, i più terribili nemici dell’anima, chiudendo loro la porta della mia volontà, rivolgendo il pensiero prestamente ad altra cosa che non possa offendere Dio. Prendo anche la risoluzione di mortificare di quando in quando il mio corpo anche in quello che è permesso, nel rischio di perderne la padronanza quando si ponesse contro la tua volontà. E’ giusto altresì che si distacchi dai piaceri temporali per conseguire quelli eterni ed autopunirsi anche per quelli di cui ha goduto in modo illecito.

            Propongo infine, di fuggire ogni occasione atta a risvegliare in me quegli affetti che mi sono stati in passato così dannosi e che lo diverrebbero ancor più se non vi provvedessi a tempo.

 

Gesù a Santa Faustina Kowalska


“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie piaghe!”

 

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA

E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)

Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l'unzione,  e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,  per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)

LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

MA LA CHIESA ANCORA NON LO VUOLE COMPRENDERE

UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO

Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007

 

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO

PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE (8-10 dicembre 2006)

1)                               * A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

2)                             * Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

3)                              * Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

4)                             * Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

5)                              * Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

LEONE XIII

(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.

 

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI:

NAZARETH-LORETO-LOURDES-FATIMA-MEDIUGORIE

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-ANCONA-LORETO-MEDIUGORIE

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

40 giorni

(1° novembre 2006-10 dicembre 2006)

 

LA consegna di una lettera “ULTIMATIVA”

all’arcivescovo di ancona

nell’udienza del 31 ottobre 2006

 

Ecc.za Rev.ma Mons. EDOARDO MENICHELLI

Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo

Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA

Ancona, martedì 31 ottobre 2006

Vigilia Solennità di Tutti i Santi

Ecc.za Rev.ma,

            nell’odierna Udienza benevolmente concessami consegno e sottopongo alla Sua attenzione una mia precedente corrispondenza consegnata al Suo predecessore Mons. Franco Festorazzi, tra il 4 maggio 1999 e il 4 maggio 2000, entro le solennità del nostro Santo Patrono San Ciriaco.

… (omissis) …

            In proposito, a riguardo della “questione lauretana”, entro la suddetta data del 10 dicembre 2006 (40 giorni da oggi), La prego vivamente di voler provvedere - per quanto sta in Lei - ad impedire una ulteriore sacrilega dissacrazione lauretana, adempiendo con la massima sollecitudine tutto quanto è previsto dal Codice di Diritto Canonico (can.1391), affinché la prossima solennità del 10 dicembre sia celebrata a Loreto in fedele obbedienza alle disposizioni liturgiche della Santa Chiesa, che da sempre, secoli e secoli, ha inteso e intende celebrare solo e soltanto la Traslazione “Miracolosa” della Santa Casa di Nazareth.

            A tale scopo, poiché lo stesso Santo Padre Benedetto XVI, nell’Angelus di domenica scorsa 29 ottobre, ha ufficialmente fatto conoscere che sarà presente a Loreto il prossimo 1-2 settembre 2007, per l’incontro “Agorà” con tutti i Giovani d’Italia, La supplico vivamente, quale “mio” Pastore, di adempiere al grave dovere di richiedere “ufficialmente” una Udienza con lo stesso Santo Padre e, se necessario, di accompagnarmi ad essa. Ciò al fine di rendere possibile al Santo Padre Benedetto XVI di poter ricevere una sicura e inequivoca illustrazione - dal punto di vista storico, archeologico e scientifico, e in un modo ampio e particolareggiato -, della “verità” delle “Miracolose” traslazioni della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto ed insieme offrirgli la dimostrazione delle “falsificazioni storiche” operate negli ultimi trent’anni dalla stessa Basilica Pontificia Lauretana, a riguardo di un mai esistito trasporto di “sante pietre” da parte dei Crociati.

            Non esito a ritenere e ribadire che il ripristino della “verità” sulla Santa Casa di Nazareth a Loreto sia una grave obbligazione morale, che se ancora misconosciuta, anche nel prossimo 10 dicembre e in prospettiva del prossimo incontro dei giovani con il Papa nel settembre del prossimo anno, farà ricadere sulla Chiesa un ancor più grave giudizio divino. Che ci si creda o no, non invano la Vergine Immacolata, dall’altra sponda dell’Adriatico, lo scorso 25 ottobre ha espresso il suo materno ma severo rimprovero: “Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006).

            Non permettiamo, Ecc.za Rev.ma, che il Signore non permetta più di farci sapere che viviamo ancora in un tempo di grazia, né che si giunga al punto in cui la Vergine Immacolata si stancherà di dircelo, perché sarà cessato il tempo di grazia.             Nell’affidamento al Beato Gabriele Ferretti, Compatrono della nostra città, che la Vergine Immacolata gratificava delle sue celesti apparizioni sul colle di Capodimonte e la cui solennità del 550° santo “transito” si celebrerà il prossimo 12 novembre nella Chiesa di San Giovanni Battista di Capodimonte,  La saluto con umile deferenza.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 ottobre 2006, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

(La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006)

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

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LEGGI NELLA CORRISPONDENZA SOTTOSTANTE LA SEMPLICE PROCEDURA DA SEGUIRE

Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.

LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO

Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà. Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare.      Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.

 

Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione?  Card. Joseph Ratzinger

 

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda,come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).