Indice religione

 

 

Prefazione

 

Capitolo I       -           IL VERO VOLTO DEL BEATO

 

Capitolo II     -           IL CONTE FERRETTI

 

Capitolo III    -           FRATE GABRIELE

 

Capitolo IV    -           SUPERIORE DEL PICENO SERAFICO

 

Capitolo V      -           GABRIELE SANTO

 

Capitolo VI    -           ALONE DI GLORIA

 

Capitolo VII   -           FASTI GLORIOSI

 

Capitolo VIII -           NEL NUOVO SANTUARIO

 

 

 

LETTERA SCRITTA DAL BEATO GABRIELE

AL VESCOVO DI ANCONA BEATO ANTONIO FATATI

(unico scritto conservato del Beato)

 

Al Rev.mo signore Don Antonio de Affatati,

degnissimo Governatore della Marca Anconetana, Macerata.

Padre reverendissimo nel diletto Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha redento con il suo prezioso sangue; pace e tranquillo riposo. Povero e minimo fra i Minori, fra Gabriele, vostro supplicante, si riconosce ingrato dei  benefici ricevuti, poiché non ricompensa il benefattore né con l'ilare presenza del volto, né con qualche scritto. Godo del (vostro) ufficio, congiunto al merito, perché ogni potestà viene da Dio - e pertanto deve ubbidirsi con ogni docilità - e perché le dignità e gli onori ecclesiastici esaltano la fede cristiana. Doppiamente mi congratulo e gioisco; e rendo infinite grazie al Datore di ogni bene.

Reverendo e dolcissimo padre, per amoroso riguardo, ho frenato la mia lingua perché rivelasse nella pergamena gli arcani sentimenti del mio cuore; cosicché, dopo il sincero omaggio del mio rispetto, fosse premiata la mia speranza, grazie alla vostra gentilezza. L'Amore, che comanda ai re e ai principi, (ci) muova con fiamme inestinguibili. Dovrei presentare alla Signoria vostra, come a un porto di salvezza, le mie necessità. Sostituendovi alla mia povertà, degnatevi di provveder(mi) di una tonaca per ripararmi dal freddo. Inoltre, tempo fa, (sono) stato pregato da un nostro frate, che risiede a Candia, di ottenergli il permesso di visitare il sepolcro di Cristo insieme a un suo compagno. Si chiama fra Baldo da Leodio della provincia di Francia. Piaccia alla Signoria vostra di ottenergli quanto chiede.

Sono certo e confido nella bontà divina che se sarete stato fedele nel poco otterrete assai di più; pertanto, come buono agricoltore, lavorate assiduamente, fate opera da apostolo, adempite il vostro ufficio. Molte altre cose vi sarebbero da dire; ma con le mie preghiere di Poverello pongo termine alla mia fatica e al disturbo procuratovi con le mie suppliche rozze e incolte. Tuttavia vorrei raccomandarvi una cosa: abbiate un occhio rivolto al cielo con la contemplazione e l'altro intento al governo del prossimo. Vale, reverendissimo signore e ottimo padre; lavorate assiduamente nella vigna del Signore, perché (un giorno) possiate meritare di ascoltare: “Chiama gli operai e dà loro la ricompensa”.

Pregate il Signore per me peccatore... Sottomesso ai vostri comandi. Indegno frate Minore, nel luogo antico di Ancona, 29 gennaio 1455.

Fr. GABRIELE FERRETTI

 

 

a cura di GIORGIO NICOLINI

Chi desiderasse ricevere il libro “L’ANGELO DI ANCONA” con la vita del Beato corredata di note storiografiche può farne richiesta mediante Posta Elettronica a:

giorgio.nicolini@poste.it

 

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