LE DISSACRAZIONI EUCARISTICHE
NELLA BASILICA LAURETANA
Leggi all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera15settembre2010.htm
	PONTIFICIUM 
	CONSILIUM DE LEGUM TEXTIBUS INTERPRETANDIS
Come i credenti sono sollecitati ad esprimere tale fede (nell'Eucaristia) con gesti, preghiere e oggetti nobilmente decorosi,
così è raccomandato che qualsiasi sciatteria o trascuratezza, segno di diminuita consapevolezza della divina Presenza eucaristica,
sia bandita accuratamente dal comportamento dei sacri ministri e dei fedeli.
(...) e la cura amorosa perché il tabernacolo - in cui si conserva l'Eucaristia - sia collocato in un altare o luogo della chiesa ben visibile,
davvero nobile e debitamente ornato, in modo da costituire il centro di attrazione d'ogni cuore innamorato di Cristo.
	
non solo deplorevoli abusi disciplinari, ma perfino atti di disprezzo e di profanazione...
(Paolo VI, 29 giugno 1972)
"IL FUMO DI SATANA E' ENTRATO NEL TEMPIO DI DIO...
Credevamo che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa.
E' venuta invece una giornata di nuvole e di tempeste, e di buio, e di incertezze".
(Paolo VI a Jean Guitton nel settembre 1977)
Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico,
e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte.
Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa.
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia.
	
	
	DICEVA GESU' 
	ALLA BEATA ALEXANDRINA MARIA DA COSTA
	
	
	Oh, se fosse ben compreso il Tabernacolo! Il Tabernacolo è la 
	vita, è l’amore, è la gioia, è 
	
il Gesù del Tabernacolo non è compreso.
	
	(sotto)
	LA SANTA CASA
	COME E' ORA,
	PRIVATA DEL 
	TABERNACOLO,
	E SENZA PIU' LA PRESENZA DI GESU' EUCARISTIA,
	"ESTROMESSO" DALLA SUA CASA OVE EGLI SI ERA INCARNATO IN MARIA VERGINE
	
	
	
	
	
	DOVE 
	E' STATO POSTO ORA GESU'
	NEL NUOVO IRRIVERENTE E DISSACRANTE "TABERNACOLO DI SERVIZIO"
	(come viene chiamato con un termine 
	"irriverente" dagli addetti della 
	Basilica Lauretana)
	
	
	
	
	
	
	
	Quasi nessuno si è accorto di un altro 
	tabernacolo spostato dall'arcivescovo di Loreto Mons. Tonucci e della sua nuova assurda 
	posizione.  
	
	Infatti è stato tolto anche il 
	tabernacolo dell’altare maggiore per spostarlo pochi metri più a destra,
in una posizione nascosta, fuori dell’area presbiteriale, dietro un pilone che sorregge la cupola.
Esattamente è di fronte allo spigolo nord-ovest del rivestimento marmoreo della Santa Casa,
in un armadietto che sembra la credenza di una cucina appeso sul muro tra un altoparlante e una campanella,
	con al 
	posto della lampada del Santissimo una piccola spia rossa che sembra 
	un’indicazione di pericolo!  
	
	Ma, cosa peggiore, al di sotto di questo 
	pseudo tabernacolo c’è un mobile basso
sul quale vengono collocati messali e pissidi con le ostie da consacrare e all’interno del quale oggetti ad uso dell’altare!
	
Il tabernacolo è perciò ora in uno dei punti più nascosti del santuario,
che era stato scelto da tempo come piccola area di pronto intervento per le necessità dell’altare
(proprio perché vicina all’area presbiteriale… ma nascosta!)
Togliendo il Tabernacolo e il Santissimo dalla Santa Casa
ora esso è stato collocato nel "Tabernacolo di servizio" sopra illustrato
(quasi che si tratti di un rispostiglio per riporvi e prendervi l'Eucaristia-DIO,
 come se l'Eucaristia-DIO 
	sia come "una cosa", da "utilizzare" e "servirsene" con comodo!...) 
	
	




	
	
	DICEVA GESU' 
	ALLA BEATA ALEXANDRINA MARIA DA COSTA
	
	
	Oh, se fosse ben compreso il Tabernacolo! Il Tabernacolo è la 
	vita, è l’amore, è la gioia, è 
	
il Gesù del Tabernacolo non è compreso.
Un cardinale disse a Napoleone:
 “Ma come? Lei 
	vuole distruggere la Chiesa? Non ci siamo riusciti noi dall’interno in quasi 
	duemila anni e ce l’abbiamo messa tutta! Ci vuol riuscire lei dall’esterno?”
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	alla Beata Alexandrina Maria da Costa
	
Figlia 
	mia, fà che io sia amato, consolato e riparato nella mia Eucaristia. 
Parla 
	dell’Eucaristia, che è prova di amore infinito, che è l’alimento delle 
	anime. 
Di’ alle anime che mi amano, che vivano unite a me durante il loro lavoro;
nelle loro 
	case, sia di giorno che di notte, si inginocchino spesso in spirito, e a 
	capo chino dicano: 
Gesù, ti adoro in ogni luogo dove abiti Sacramentato,
ti faccio compagnia per coloro che ti disprezzano, ti amo per coloro che non ti amano,
	
	ti do’ 
	sollievo per coloro che ti offendono. Gesù, vieni nel mio cuore!
Questi momenti saranno per me di grande gioia e consolazione.
Quali crimini si 
	commettono contro di me nella Eucaristia! 
“Venga ben predicata e ben propagata la devozione ai Tabernacoli,
perché per giorni e giorni le anime non mi visitano, non mi amano, non riparano…
Non credono che Io abito là”:
“Voglio che si accenda nelle anime la devozione verso queste prigioni d’Amore…
	Sono tanti coloro che, pur entrando nelle Chiese, neppure mi salutano e non 
	si soffermano un momento ad adorarmi”.
“Lontano dal Cielo, lontano da Gesù sono tutti coloro che sono lontani dal Tabernacolo…
	Oh, se fosse ben compreso il Tabernacolo! Il Tabernacolo è la 
	vita, è l’amore, è la gioia, è 
	
	
	“Io vorrei molte guardie fedeli, prostrate davanti ai Tabernacoli, per non 
	lasciarvi accadere tanti e tanti crimini!”
“Mi chiedano tutto quanto vogliono stando alla mia presenza, davanti al Tabernacolo: è da lì che viene il rimedio per tutti i mali”.
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UN IMPORTANTE DOCUMENTO DIMENTICATO
DEL 
	PONTIFICIUM 
	CONSILIUM DE LEGUM TEXTIBUS INTERPRETANDIS
D. Se nei 
	canoni 1367 CIC e 1442 CCEO la parola «abicere» debba intendersi come l'atto 
	di gettar via oppure no.
R. 
	Negativamente e «ad mentem».
La 
	«mente» è questa: qualunque azione volontariamente e gravemente spregiativa 
	è da considerarsi inclusa nella parola «abicere».
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell'Udienza concessa al sottoscritto Presidente il 3 luglio 1999, informato della suddetta decisione,
l'ha 
	confermata ed ha ordinato che venga pubblicata.
+ JULIÁN 
	HERRANZ
Arcivescovo 
	titolare di Vertara
Presidente
+ BRUNO 
	BERTAGNA
Vescovo 
	titolare di Drivasto
Segretario
Testo 
	originale.
Patres 
	Pontificii Consilii de Legum Textibus Interpretandis, in plenario coetu diei 
	4 iunii 1999, dubio, quod sequitur, respondendum esse censuerunt ut infra:
D. Utrum 
	in can. 1367 CIC et 1442 CCEO verbum «abicere» intelligatur tantum ut actus 
	proiciendi necne.
R. Negative 
	et ad mentem.
	
	Mens est quamlibet actionem Sacras Species voluntarie et graviter 
	despicientem censendam esse inclusam in verbo «abicere».
Summus Pontifex Ioannes Paulus II in Audientia diei 3 iulii 1999 infrascripto Praesidi impertita, de supradicta decisione certior factus,
	
	eam 
	confirmavit et promulgari iussit.
+ IULIANUS 
	HERRANZ
	Archiepiscopus titularis Vertarensis,
Praeses
+ BRUNO 
	BERTAGNA
	
	Episcopus titularis Drivastensis
	
	a Secretis
	
	 
	
	 
 
In merito 
	all'interpretazione autentica circa i canoni 1367 del C.I.C. e 1442 del 
	C.C.E.O., che si pubblica oggi su «L'Osservatore Romano», si fa presente 
	che:
1. Con una 
	espressione tanto lapidaria come ricca e pregnante il Concilio Vaticano II 
	ha affermato: «In Sanctissima Eucharistia totum bonum spirituale Ecclesiae 
	continetur» (Decreto «Presbyterorum Ordinis», n. 5). E il Codice di Diritto 
	Canonico, sintetizzando l'abbondante insegnamento conciliare in merito e il 
	perenne ammaestramento della Chiesa, sancisce: «Augustissimo Sacramento è 
Si comprende 
	perciò la cura e l'impegno dei Pastori della Chiesa perché questo 
	inestimabile Dono sia profondamente e religiosamente amato, tutelato e 
	circondato di quel culto che esprima nel miglior modo possibile alla 
	limitatezza umana la fede nella reale Presenza di Cristo - corpo, sangue, 
	anima e divinità - sotto le Specie eucaristiche, anche dopo la celebrazione 
	del Santo Sacrificio.
2. 
	Come i credenti sono sollecitati ad esprimere tale fede con gesti, preghiere 
	e oggetti nobilmente decorosi, così è raccomandato che qualsiasi sciatteria 
	o trascuratezza, segno di diminuita consapevolezza della divina Presenza 
	eucaristica, sia bandita accuratamente dal comportamento dei sacri ministri 
	e dei fedeli. Anzi, appare necessario che nella nostra epoca, caratterizzata 
	dalla fretta anche nel rapporto personale con Dio, la catechesi riconduca il 
	popolo cristiano al completo culto eucaristico, che non si riduce alla 
	partecipazione alla Santa Messa comunicando con le dovute disposizioni, ma 
	comprende anche la frequente adorazione - personale e comunitaria - del 
	Santissimo Sacramento, e la cura amorosa perché il tabernacolo - in cui si 
	conserva l'Eucaristia - sia collocato in un altare o luogo della chiesa ben 
	visibile, davvero nobile e debitamente ornato, in modo da costituire il 
	centro di attrazione d'ogni cuore innamorato di Cristo.
Allo scopo 
	di dissuadere chi da siffatti sentimenti si lasciasse fuorviare, la Chiesa, 
	insieme con l'esortazione ai credenti perché evitino ogni forma di 
	deprecabile noncuranza e trascuratezza, contempla anche il caso 
	spiacevolissimo di atti che deliberatamente siano compiuti in odio e ad 
	oltraggio del
4. Anzi, in 
	determinati casi questi sacrilegi costituiscono veri e propri delitti, 
	secondo i canoni della legislazione ecclesiastica, sia latina che orientale, 
	ai quali pertanto è annessa una pena. È quanto stabilisce il can. 1367 del 
	Codice di Diritto Canonico, cui corrisponde, con i mutamenti propri di 
	quella legislazione, il can. 1442 del Codice dei Canoni delle Chiese 
	Orientali. Il testo del can. 1367 è il seguente: «Qui species consecratas 
	abicit aut in sacrilegum finem abducit vel retinet, in excommunicationem 
	latae sententiae Sedi Apostolicae reservatam incurrit; clericus praeterea 
	alia poena, non exclusa dimissione e statu clericali, puniri potest».
5. Attese le 
	varie traduzioni che sono state eseguite del Codice di Diritto Canonico, con 
	le conseguenti sfumature diverse che le parole proprie di ciascun idioma 
	presentano, a questo Pontificio Consiglio è stato posto il dubbio se la 
	parola «abicit» debba intendersi unicamente nel senso proprio - ma
	Questo Pontificio Consiglio, dopo attento studio, ha dato la seguente 
	interpretazione autentica, confermata dal Santo Padre che ne ha ordinato la 
	promulgazione (cfr CIC, can. 16, § 2; CCEO, can. 1498, § 2).
	
	Il verbo abicit va inteso non solo nel senso 
	stretto di gettar via e nemmeno genericamente nel senso di profanare, ma
	nel significato più ampio di disprezzare, spregiare, 
	umiliare. Pertanto commette grave delitto di 
	sacrilegio contro il Corpo e il Sangue di Cristo chi asporta e/o 
	conserva le sacre Specie con fine sacrilego (osceno, superstizioso, empio) e 
	chi, anche senza sottrarle dal tabernacolo, dall'ostensorio o
6. Non sarà 
	inutile ricordare, come del resto si è già accennato sopra, che non va 
	confuso il peccato di sacrilegio con il delitto di sacrilegio; infatti, non 
	tutti i peccati commessi in materia si configurano come delitti. La dottrina 
	canonistica insegna che il delitto è una violazione esterna e imputabile di 
	una legge ecclesiastica, cui è ordinariamente annessa una sanzione penale. 
	Valgono, quindi, tutte le norme e le circostanze attenuanti o scusanti, 
	riportate nei rispettivi Codici latino e orientale.
In 
	particolare, va notato che il delitto di sacrilegio, di cui stiamo 
	trattando, deve contemplare un atto esterno, ma non necessariamente 
	pubblico.
7. La 
	Chiesa, anche quando è, per così dire, costretta a comminare delle pene, è 
	mossa sempre dalla necessità di salvaguardare l'integrità morale della 
	comunità ecclesiastica e procurare il bene spirituale e la correzione dei 
	delinquenti, ma in questo caso lo fa anche, e primariamente, per tutelare il 
	Bene più grande che ha ricevuto dalla divina misericordia, cioè lo stesso 
	Cristo Signore, fatto «pane di vita eterna» (cfr Gv 6, 27) nella Santissima 
	Eucaristia.
+ JULIÁN 
	HERRANZ
Arcivescovo 
	titolare di Vertara
Presidente
da 
	L'OSSERVATORE ROMANO, 9 Luglio 1999
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			 visitatori dal 7 novembre 2010 
 
 
 
 ULTIMO AGGIORNAMENTO domenica, 20 marzo 2011 00.42 
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