Le approvazioni dei sommi pontefici

Della verita’ delle miracolose traslazioni

Della santa casa

IN PREPARAZIONE DELLA FESTA

DELLA TRASLAZIONE “MIRACOLOSA”

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

del prossimo 10 dicembre 2005

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

LETTERA INFORMATIVA

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)                                                                                                            

 

Ancona

Giovedì, 24 novembre 2005

Domenica, 24 novembre 2012

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 

Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informativo "LA VOCE" www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm  è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene in una società offuscata dalle tenebre del male. Così anche Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. (Gv.8,31-32).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

LETTURA BIBLICA DEL GIORNO

DAL VANGELO SECONDO LUCA (21,20-28)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

 

 

La difesa della NOSTRA fede cristiana

 

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

              PER LA “nuova evangelizzazione” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

 

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede.

            Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene.

            Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa.

            Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc.8,18)

LA STORIA DELLA SANTA CASA

INCISA SUL RIVESTIMENTO MARMOREO

PER VOLERE DEL SOMMO PONTEFICE CLEMENTE VIII

 

All’interno del Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est) si può leggere incisa la sottostante iscrizione del 1595 di Papa Clemente VIII,  che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della “reliquia nazaretana” che l’autenticità della “miracolosità” della traslazione angelica.

 

Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la sanità corporale e le gioie della eternità.

 

 

L’INSEGNAMENTO DEL GRANDE PONTEFICE BEATO PIO IX

SULLA “MIRACOLOSA TRASLAZIONE” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

E LA GRANDEZZA INCOMPARABILE DEL SANTUARIO DI LORETO

Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852

 

“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).

 

LA DIVINA E PROVVIDENZIALE “PREPARAZIONE” NEI SECOLI

DEL PROFETIZZATO “TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA”

Nazareth-Tersatto-Ancona-LORETO: la Casa Nazaretana del “Concepimento Immacolato di Maria” viene dagli “angeli” miracolosamente trasportata “in vari luoghi” “prescelti” e infine collocata stabilmente a Loreto.

LOURDES: Maria rivela a Santa Bernadetta e conferma il suo “privilegio”: “Io sono l’Immacolata Concezione”, che avvenne nella Santa Casa di Nazareth.

FATIMA: Maria rivela ai tre pastorelli che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore “Immacolato” per pervenire al compimento del suo predetto “trionfo” futuro.

Tersatto/LORETO-Ancona-MEDIUGORIE: Maria sta portando a compimento il futuro “trionfo” del suo Cuore Immacolato, “concepito” “Immacolato” nella Santa Casa di Nazareth (che ha “sostato” a Tersatto, Ancona e Loreto, luoghi da cui oggi “si deve” “necessariamente” passare o partire per andare a Mediugorie).

 

“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc.8,18)

 

 

“Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc.8,18)

 

LE APPROVAZIONI DEI SOMMI PONTEFICI

DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

Tratto dal libro di Giorgio Nicolini

“LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”

 

Il Papa Leone X, a riguardo del Santuario di Loreto e della Santa Casa di Nazareth in esso custodita, facendo seguito ai “pronunciamenti” di altri suoi predecessori, scriveva e “dichiarava” nel lontano 1515, in un modo “solenne ed inequivocabile”: “A testimonianza di tutti, è il primo e il più celebre di tutti i Santuari, perché è provato da testimoni degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli” (Leone X, “Breve” del 1° giugno del 1515  Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).

In queste parole inequivocabili del Papa Leone X vi è riassunta ed approvata in modo solenne tutta “la verità storica” delle “miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth”, che hanno fatto di Loreto “il primo” e “il più celebre” di tutti i Santuari.

Nel Santuario della Santa Casa di Loreto l’autorità solenne dei Romani Pontefici ha impresso nei secoli un’impronta profonda. Non vi è un altro Santuario, fuori di Roma, che registri tanti documenti di presenza e di interessamento dei Sommi Pontefici come per quello di Loreto. Si potrebbe dire che il Santuario della Santa Casa è per eccellenza il Santuario del Papa. Oltre sette secoli di splendida vita del Santuario parlano continuamente dei Papi e della loro premura e protezione dell’umile Casetta di Nazareth, “miracolosamente” giunta sul colle lauretano: e ciò da Clemente V, che ne parla in una Bolla del 1310, sino all’ultimo “santo” Pontefice Giovanni Paolo II.

Sono stati proprio i Sommi Pontefici che hanno riconosciuto “la verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto, che taluni oggi vorrebbero far passare per “leggenda”. Invece essa è “storia” “vera”, documentata in un modo amplissimo. Tale “verità” ha costituito una “approvazione ufficiale della Chiesa” di “un evento miracoloso”, quale “mai” in tutta la storia della Chiesa è stato fatto!…

Di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, di Kibeho e di tanti altri prodigi divini avvenuti lungo il corso della Storia della Chiesa esiste quasi sempre solo “una singola approvazione”, e per lo più solo e semplicemente delle “autorità ecclesiastiche locali”: eppure nessuno dubita (ovviamente tra i cristiani cattolici) riguardo alla “verità storica” che tali approvazioni certificano! Riguardo invece al “riconoscimento” della “verità storica” dell’evento della “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è “l’unico caso” nella Storia della Chiesa di una “approvazione ecclesiastica” da parte dei Sommi Pontefici “dichiarata” e “ripetuta” “continuamente”, “solennemente”, “inequivocabilmente”, per secoli e secoli, in centinaia e centinaia di documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi.

Se anche non esistessero tutte le innumerevoli e inconfutabili “prove” storiche, archeologiche e scientifiche, e persino le “rivelazioni mistiche” dei Santi, che dissipano ogni dubbio, la “prova” ancor più “convincente” e, si dovrebbe dire, per un cattolico anche “vincolante”, è quella data proprio dai pronunciamenti dei Sommi Pontefici, che impegnano il cattolico ad un “obbediente ossequio”, come insegna il Concilio Vaticano II (cfr. “Lumen Gentium”, n.25), anche se non fanno parte del Magistero infallibile dato “ex-cathedra”, a cui soltanto è dovuta l’obbedienza della fede.

Si può, infatti, dimenticare o sottovalutare o addirittura contraddire e rifiutare le “testimonianze” stesse e “i pronunciamenti” “ufficiali” e “solenni” dei Sommi Pontefici fatti a riguardo della “questione lauretana” lungo il corso dei secoli? Se non fossero “proprio vere” tutte le narrazioni sulle “traslazioni miracolose” della Santa Casa - tramandate inizialmente “a voce” e poi “messe per iscritto” - come si spiega che i Sommi Pontefici, sin dall’inizio del suo arrivo a Loreto, abbiano dato tanto grande importanza all’umile “Casa di Loreto”, proteggendola in ogni modo, e arricchendola di favori, privilegi ed indulgenze ed attestando apertamente, proprio loro, in “documenti ufficiali” Pontifici, la sua origine “miracolosa”?

Anche se ciò non è oggi più documentabile, esiste però la testimonianza del grande “Dottore della Chiesa” San Pietro Canisio (1521-1597) che scrisse come fosse già dal Papa Niccolò IV che i Papi parlarono e confermarono la verità delle miracolose traslazioni. Ed è singolare rilevare come Niccolò IV sia stato Papa dal 1288 al 1292. Perciò quel Papa, se ne ha davvero parlato, si era necessariamente riferito alla “sola” “traslazione miracolosa” di Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), e non a quelle di Loreto, perché a Tersatto la Santa Casa arrivò il 10 maggio 1291 e se ne partì il 10 dicembre 1294 (come attesta una lapide ancora esistente a Tersatto), cioè due anni dopo la morte dello stesso Niccolò IV. Quindi non era ancora avvenuto, al tempo di Niccolò IV, la traslazione miracolosa in Italia, nell’anconitano. Quindi al Papa dell’epoca era già noto sin dal primissimo anno (1291) quanto era avvenuto della “prima” traslazione miracolosa, senza sapere da parte sua che ce ne sarebbero state altre in territorio italiano. Il fatto che non è arrivata a noi la documentazione che comprova quanto ha affermato San Pietro Canisio riguardo alla testimonianza del Papa Niccolò IV non vuol dire (come scrivono certi autori) che non sia vero che quel Papa ne abbia parlato davvero. Semplicemente non ci è arrivata la documentazione a cui San Pietro Canisio attinse (e come si può dubitare della “testimonianza” di San Pietro Canisio al riguardo?...).

Esiste ancora, invece, quanto scrisse il Papa Clemente V. Egli, come sopra accennato, parla della Santa Casa di Loreto (mèta di pellegrinaggi da tutta Europa già da quegli ultimi anni del XIII secolo), in una Bolla, datata da Avignone il 18 luglio 1310, che ratificava il voto fatto da pii pellegrini germanici recatisi a Loreto e nella quale espressamente parlava della “miracolosa divina Vergine Lauretana”. Così pure ne parlarono altri Papi successivi, come Gregorio XI che, da Avignone, il 2 novembre 1375, concesse speciali indulgenze a coloro che nelle principali solennità dell’anno avessero visitato la Chiesa della Beata Vergine di Loreto, ove, egli scrive, “avvenivano innumerevoli miracoli”.

Tra i Papi successivi, in modo particolare bisogna ricordare il Papa Pio II, morto il 14 agosto 1464 in Ancona,  ove era potuto giungere (nonostante fosse gravemente ammalato) per “una grazia” ottenuta proprio dalla Vergine Lauretana, allo scopo di presenziare alla partenza di una Crociata (però non più partita) da quel porto. Ma, soprattutto, bisogna ricordare il Papa Paolo II, successore di Pio II, che l’assistette come Cardinale (si chiamava Pietro Barbo, di Venezia) nei suoi ultimi giorni di vita in Ancona e che - non potendo rientrare a Roma per la peste che lo aveva colpito - ebbe tra le mura della Santa Casa “l’istantanea” “miracolosa” guarigione dalla peste e la (privata) “rivelazione” dalla Madonna della sua imminente elezione al soglio pontificio, come avvenne pochi giorni dopo a Roma, il 30 agosto 1464, eletto subito al primo scrutinio. Egli volle allora manifestare la sua riconoscenza alla Vergine Lauretana nella sua prima Enciclica del 19 ottobre di quello stesso anno. Il Sommario di questo documento pontificio fu fatto scolpire dal Governatore della Santa Casa, Vincenzo Casali, in una grande lastra di marmo che ancora oggi è murata nella prima lesena della navata di sinistra della Basilica di Loreto e in essa si legge un grande elogio al Santuario, fatto celebre dai grandi e stupendi miracoli che, scrive testualmente il Papa, “abbiamo noi stessi esperimentati nella nostra persona”. Poi egli concesse un’indulgenza straordinaria, in due Giubilei distinti, a coloro che avessero visitato il Santuario di Loreto e scrivendo, nella “Bolla” del 12 febbraio 1470, un grande elogio per il Santuario di Loreto, disse testualmente che esso era stato miracolosamente fondato. Queste le parole del Sommo Pontefice: “Cupientes ecclesiam Beatae Mariae de Laureto in honorem eiusdem Sacratissimae Virginis… miraculose fundatam, in qua, sicut fides dignorum habet assertio et universi potest constare fidelibus, ipsius Virginis gloriosae imago angelico comitante coetu mira Dei clementia collocata est…” (12 febbraio 1470).

Si può misconoscere una dichiarazione così esplicita di un Sommo Pontefice, che non impegna certo la fede in senso “dogmatico”, ma che tuttavia richiede indiscutibilmente un “obbediente ossequio”? E così, si possono misconoscere tutti i pronunciamenti fatti da tanti altri Pontefici successivi, sino ai nostri giorni? Come, ad esempio, dal Papa Giulio II, pure lui “miracolato” dalla Vergine Lauretana (ne esiste ancora nella Santa Casa il suo “ex-voto”). Egli, con una sua Bolla del 21 ottobre 1507, confermò al Santuario di Loreto le indulgenze date dai suoi predecessori, per alcune feste, alle quali aggiunse quella dell’Annunciazione e, togliendo la Santa Casa dalla giurisdizione del Vescovo di Recanati, la dichiara “Chiesa Pontificia”, alle immediate dipendenze della Santa Sede. Anche il Papa Giulio II afferma nella sua Bolla che la Santa Casa di Loreto è la Camera ove Maria fu salutata dall’Angelo, concepì il Salvatore, lo nutrì ed allevò. Questa camera - egli afferma testualmente - fu la prima chiesa consacrata dagli Apostoli in onore di Dio e della Vergine e fu poi miracolosamente trasportata, prima nella Dalmazia e quindi a Loreto.

            Ancor più inequivocabile, chiarissimo e perentorio, è il pronunciamento – citato all’inizio - del Sommo Pontefice Leone X, che, con “Breve” del 1° giugno del 1515 nominò il Card. Bernardo Dovizi di Bibbiena Procuratore del Papa a Loreto e poi, nel 1519, Amministratore Perpetuo della Santa Casa, della quale scrive, come riportato all’inizio: “A testimonianza di tutti, è il primo e il più celebre di tutti i Santuari, perché è provato da testimoni degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli” (Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).

            Questo documento pontificio non ha bisogno di illustrazione o di ulteriori commenti: è il Vicario di Cristo che parla in esso e - ancora più chiaramente e più decisamente dei suoi predecessori - egli “approva ufficialmente” e fa sua la storia della traslazione miracolosa della Santa Casa. Egli afferma con sicurezza che tali fatti sono “provati” da “testimoni degni di fede”. Può il Papa Leone X aver scritto una affermazione così “impegnativa” senza avere verificato ogni cosa con un esame lungo e scrupoloso ed essersi accertato della “verità” di quanto andava scrivendo, con cui attestava in maniera così “ufficiale” e “solenne” - e quale “Vicario di Cristo” - la “verità storica” della “miracolosa traslazione”?…

            Tali conferme si hanno anche da tanti altri Papi successivi. Tra di essi, Clemente VII, che mandò anche una commissione a Nazareth e a Tersatto per verificare le misure delle fondamenta della Santa Casa rimaste a Nazareth e le impronte da questa lasciate a Tersatto (tutte coincidenti); come anche San Pio V, che volle fossero scritto nella Basilica le parole “Vera domus florida quae fuit in Nazareth”, attribuendo poi la vittoria dei cristiani a Lepanto all’intercessione della Vergine Lauretana, istituendone poi la Festa del Santo Rosario il 7 ottobre.

In speciale modo, poi, Sisto V, il grande Papa Marchigiano, fu uno dei più insigni benefattori della Santa Casa, che fin da fanciullo aveva imparato ad amare e a venerare. Egli elevò al rango di “città” Loreto e la fece sede Vescovile. La sua Bolla del 17 marzo 1586, con la quale concede questi privilegi a Loreto, è un inno alle glorie e all’origine miracolosa del Santuario che accoglie - egli dice testualmente - “la santa stanza consacrata dai Misteri Divini, nella quale Maria nacque, fu salutata dall’Angelo e concepì di Spirito Santo il Salvatore del mondo” (Magnum Bullarium, Roma, 1863, T. VIII, p.666).

Così anche ne furono devotissimi il Beato Pio IX, che proprio nella Santa Casa fece “voto” di abbracciare la vita ecclesiastica se fosse stato guarito da una grave malattia, come poi realmente avvenne (e così diventò “sacerdote”, “vescovo”, “papa” e “santo”!).

Per non parlare poi di Leone XIII che, in occasione del Sesto Centenario della Traslazione, solennemente celebrato nell’anno 1894, pubblicò una delle sue più belle Encicliche – la “Felix Lauretana Civitate” (del 23 gennaio 1894) -, nella quale fece professione della sua specialissima devozione alla Santa Casa di Loreto, che egli definì uno dei monumenti più sacri della fede cristiana, e scrivendo in modo chiarissimo (e testualmente) che la Santa Casa per benignissimo consiglio di Dio fu trasportata miracolosamente in Italia.

            Si può ben dire che, oltre ai Papi precedenti (che ne hanno parlato sin dalle origini degli eventi miracolosi accaduti), ma soprattutto da Paolo II sino al Papa Giovanni Paolo II, per secoli e secoli, i Sommi Pontefici hanno fatto a gara nel dimostrare la loro venerazione e il loro amore per la Santa Casa custodita nel Santuario di Loreto.

            Infine - e ciò è ancor più “impegnativo” per la Chiesa! - i Sommi Pontefici  concessero la Festa Liturgica della “Traslazione Miracolosa”, fissandola al 10 dicembre.

Bisogna, in proposito, aver chiaro che il 10 dicembre non si festeggia “la Casa trasportata”, come qualche studioso “confonde”, con un sottile gioco di parole:  e ciò per giustificare il valore della possibilità della “traslazione umana”, senza accorgersi che in tal modo sta contraddicendo apertamente la Liturgia. La Chiesa, invece, intende festeggiare proprio il “fatto storico” della “Traslazione miracolosa” della Santa Casa, ad opera degli angeli!… D’altra parte è palesemente contraddittorio affermare di poter festeggiare “la Casa trasportata”, quando si sostiene nel contempo l’ipotesi che a Loreto vi siano state trasportate solo “le sante pietre” “prese” dalla Santa Casa. Se così fosse, allora si dovrebbe dire che si possono festeggiare solo le reliquie “trasportate” a Loreto delle sole “sante pietre” della Santa Casa e non si potrebbe perciò festeggiare anche “l’intera” Santa Casa, visto che a Loreto vi sarebbero solo delle “pietre” “prese” dalla Santa Casa di Nazareth. Se così fosse, inoltre, allora a Loreto non c’è la “vera” Casa di Maria (quella di Nazareth), ma solo delle “pietre” “portate vie” dalla Casa di Nazareth e “ricomposte a Loreto”. Come si può quindi festeggiare “la traslazione” (anche fosse quella “umana”) della Casa di Nazareth, se a Loreto vi sono solo delle “pietre” di quella Casa? Allora si dovrebbe festeggiare solo “il trasporto” delle “sante pietre” portate via dalla Casa di Nazareth… In tal modo, però, la Chiesa “ha sbagliato” (?) ad istituire la “Festa della traslazione” (anche fosse solo quella “umana”) e dovrebbe perciò davvero “modificare” (!) la “Festa della Traslazione Miracolosa” del 10 dicembre!… E’ possibile tutto questo?… Non sono evidentissime tutte queste “assurdità” e “contraddizioni” esposte da scrittori recenti ed iniziate a propagarsi proprio dall’interno del Santuario stesso?…

            Nelle cose opinabili ciascuno può pensare come crede. Nel caso nostro, però, a riguardo della Santa Casa, ci troviamo dinanzi non solo a “prove critiche”, ma anche ad atti di Sommi Pontefici, culminanti nella consacrazione liturgica della “Festa della Traslazione” (e ripeto: la liturgia intende la “traslazione” “miracolosa”!), che mette in rilievo ed esalta la tradizione lauretana; andare contro di essa è, per un buon cattolico, un atto, per lo meno “irriverente”.

            L’istituzione della Festa, già celebrata da sempre a livello locale, si ebbe con un Decreto del 29 novembre 1632, della Sacra Congregazione dei Riti, che, dopo maturo esame, approvava per la Regione delle Marche la Festa della Traslazione della Santa Casa e la fissava al 10 dicembre. Il 16 settembre del 1699, Innocenzo XII concedeva alle medesime Diocesi delle Marche l’Ufficio proprio della Traslazione della Santa Casa, con approvazione della lettura del trasporto miracoloso del sacello nazaretano, e con relativa Messa. Benedetto XII l’estendeva a Roma, allo Stato Pontificio e a tutte le Diocesi che ne avessero fatto domanda.

Nella VI Lezione è brevemente descritta la storia della Traslazione (intendendo sempre, come ben si legge, quella “miracolosa”!) ed è ricordata la venerazione secolare dei fedeli alla Santa Casa: “Ipsius autem Virginis Natalis Domus divinis mysteriis consecrata, Angelorum ministerio, ab infidelium potesatte in Dalmatiam prius, deinde in agrum Lauretanum Picenae Provinciae translata fuit… eamdemque ipsam esse in qua Verbum caro factum est et habitavit in nobis, tum Pontificiis diplomatibus et celeberrima totius orbis veneratione, tum continua miraculorum virtute et coelestium beneficiorum gratia comprobatur”.

            Questo testo è una magnifica sintesi di quanto fin qui detto ed è un “documento ufficiale” della Chiesa, approvato dai Sommi Pontefici, valido ancor oggi, in cui la Festa della Traslazione è ancora celebrata il 10 dicembre di ogni anno, anche se - in verità - non è la data esatta (a causa di un errore di un archivista di Recanati), perché tale data è “la data di partenza da Tersatto”, come riporta una lapide ancora esistente nel Santuario di Tersatto. Nella “selva della signora Loreta”, nella zona recanatese, la Santa Casa in realtà giunse probabilmente alla fine del 1295, dopo essere stata per nove mesi su una collina di Ancona, chiamata da allora – per quell’evento miracoloso – “Posatora”, così come attestano lapidi, chiese e documenti esistenti ancor oggi in Ancona. Solo nel 1296 (come anche è scritto nell’attuale rivestimento marmoreo del Bramante) la Santa Casa fu ancora “miracolosamente trasportata” sul Monte Prodo, sul campo di due fratelli e poi sulla “pubblica strada”, là ove poi sorse la cittadina di Loreto.

            Infine, “a suggello conclusivo”, bisogna ricordare ancora che il Papa Benedetto XV, accogliendo i voti di moltissimi Vescovi e fedeli, il 24 marzo 1920 dichiarava la Beata Vergine di Loreto Patrona principale degli Aviatori, riconoscendo “autentica” la tradizione del “volo miracoloso” della Santa Casa ad opera degli “angeli del Cielo”. Infatti, con tale proclamazione, Benedetto XV approvò espressamente e pienamente la Tradizione, la quale vuole che la Beata Vergine abbia guidato nei cieli e sul mare la sua Casetta, quando questa fu dagli angeli portata dalla Palestina in Dalmazia e poi sul suolo Italiano.

            Tutte queste concessioni furono fatte dalla Santa Sede dopo un lungo e approfondito studio, e non senza discussioni e obiezioni da parte del Promotore della Fede, in seno alla Sacra Congregazione dei Riti, e costituiscono uno dei più validi argomenti per dimostrare che la tradizione lauretana è basata sulla verità.

La Chiesa non avrebbe diversamente approvate le preghiere liturgiche, che citano “la miracolosità” della Traslazione, perché “lex orandi est lex credendi”.

Per approfondire questi argomenti, nel Sito Internet www.lavocecattolica.it è stata aperta una sezione – www.lavocecattolica.it/santacasa.htm - interamente dedicata alle “miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth”, nella quale saranno gradualmente pubblicate tutte le documentazioni storiche, archeologiche, scientifiche, le approvazioni dei Papi e le rivelazioni mistiche dei Santi, attestanti “LA VERITA’ STORICA DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”, come scrisse il Beato Giovanni Battista Spagnoli nel “riportare” (dalle antiche documentazioni) la storia delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI

Cell. 338.2892353 – Tel. 071.2801766 – Facsimile 178.4413104

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it

 

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.         Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

 

 “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”

(Mt.5,37)

… CONTINUANDO IL COLLOQUIO DELL’UDIENZA dell’8 novembre 2005

con l’Arcivescovo di Loreto …

IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELLA TRASLAZIONE “MIRACOLOSA”

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

 

 

Ancona, 10 novembre 2005

Ecc.za Rev.ma,

Mons. Gianni Danzi

Arcivescovo Delegato-Pontificio di Loreto,

            poiché nel colloquio avuto con Lei nell’Udienza concessami l’8 novembre scorso ha mostrato di non dispiacerLe, sono lieto di poter continuare con Lei, attraverso Internet, quanto si è potuto iniziare a trattare “a voce” nell’Udienza concessami, di cui Le sono profondamente grato.

            Nella parte sottostante riporto lo scritto che Le ho lasciato (assieme a vario materiale informativo), e che non c’è stato il tempo di poter approfondire durante la stessa Udienza. Rendo pubblico lo scritto perché anche gli amici che ricevono questa LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE”, possano prenderne visione e, se lo desiderano, possano prendere parte a questo colloquio con Lei, anche attraverso Internet, scrivendo a me, oppure scrivendo a Lei direttamente presso il Suo indirizzo (Arcivescovo di Loreto - Mons. Gianni Danzi - Piazza della Madonna, 1 – 60025 Loreto – Fax 071.970102).

            Dopo la pubblicazione in stampa del mio libro “La veridicità storica della miracolosa traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto”, che è in parte leggibile anche nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it, all’indirizzo www.lavocecattolica.it/santacasa.htm, e dopo la pubblicazione di vari articoli in Siti Internet, in Riviste Nazionali e in servizi televisivi, mi sono giunti tanti messaggi - scritti e telefonici - di “gioiosa” approvazione.

            Ciò mi ha permesso di valutare ancora di più “la sofferenza” di tanti credenti per quanto si pubblica e si insegna nella Basilica Lauretana riguardo ad “una falsa ipotesi” di un “mai avvenuto” “trasporto umano” di “semplici pietre” della Santa Casa di Nazareth (che, perciò, cioè la Santa Casa, non si troverebbe a Loreto).

            Nella Basilica Lauretana, infatti, attualmente si nega - ormai in maniera aperta – sia “la verità” della “MIRACOLOSA TRASLAZIONE della Santa Casa di Nazareth”, come anche “l’autenticità” della Santa Casa stessa, in contrasto aperto con quanto è stato sempre insegnato dalla “Tradizione Lauretana” e dagli insegnamenti secolari del Magistero Ordinario dei Sommi Pontefici, cui si deve sempre obbedienza, e che sono stati comprovati da “veri” studi storici, archeologici e scientifici, e persino da “rivelazioni mistiche” di vari Santi oltre agli innumerevoli “miracoli” compiuti nei secoli dalla Vergine Immacolata.

… (omissis) …

            Poiché a Lei, Ecc.za Rev.ma, non era ancora noto, essendo giunto da pochi mesi a Loreto, Le ho anche detto con umile franchezza, nel colloquio dell’8 novembre scorso, che “non è lecito”, è peccato”! per “i responsabili” del Santuario, offrire nella Basilica Lauretana quei libretti (a Lei consegnatigli), scritti in tante lingue diverse, ove viene presentata “una falsificazione storica” e una documentazione falsificata, fatta passare per “vera”, ingannando così milioni di pellegrini “ignari” e l’intera Chiesa!... L’ottavo Comandamento ci obbliga a “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”. Invece nei libretti offerti in Basilica (oltre che nelle Librerie) SI DICE IL FALSO, “sapendo” - da taluni - COSCIENTEMENTE che è “falso”!... Come si può arrivare a questo?...

            Eppure il Santuario Lauretano custodisce la Reliquia che è l’emblema stessa della VERITA’, perché nella Santa Casa si è incarnato Colui che disse: “IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA” (Gv.14,6).

… (omissis) …

IL TESTO INTERO DELL’APPELLO E’ LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL’INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/10novembre2005.htm

… (omissis) …

            Non dimentichiamo mai, perciò, anche quelle severe parole del profeta: Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni” (Mal.2,1-2).

            Dio non voglia, Ecc.za Rev.ma!... “Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2^Cor.6,2).

            La Vergine Immacolata Lauretana - che San Pio V fece invocare come “Aiuto dei Cristiani” - come nei secoli passati così ancor oggi, riaccenda, rianimi, risusciti, consolidi la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante… per la salvezza dell’Italia, dell’Europa, del mondo.

            Con devota deferenza.

            Prof. GIORGIO NICOLINI

 

LA CONSEGNA DELL’APPELLO

 

----- Original Message -----

From: "parrocchiasantacasa" <parrocchiasantacasa@aruba.it>

To: "LA VOCE" <giorgio.nicolini@poste.it>

Sent: Friday, November 11, 2005 3:39 PM

Subject: Re: AL VESCOVO DI LORETO: un chiarimento definitivo sulla Santa Casa

 

Gent.mo Prof. Giorgio Nicolini,

            la sua “e-mail” è stata girata a Padre Stefano Vita, segretario di Sua Eccellenza Mons. Gianni Danzi.
            Cordiali saluti. Staff Parrocchia Santa Casa.

 

 

 

 

PREGHIERA INFUOCATA A DIO PADRE

di San Luigi Maria Grignion da Montfort

(1673-1716)

 

q Ricordati, Signore, della comunità  che ti sei acquistato nei tempi antichi. L'hai posseduta nel tuo spirito fin dall'eternità, quando rivolgevi a lei il pensiero. L'hai posseduta nelle tue mani, quando traevi dal nulla l'universo. L'hai posseduta nel cuore, quando il tuo amato Figlio, morendo in croce, la consacrava irrigandola con il proprio sangue e l’affidava alla sua santa Madre.

 

q Signore, realizza i tuoi progetti di misericordia. Suscita gli uomini della tua destra, che hai mostrato in visioni profetiche ad alcuni tuoi più grandi servi: San Francesco di Paola, San Vincenzo Ferreri, Santa Caterina da Siena e tanti altri del secolo scorso e anche del nostro.

 

q Ricordati, Dio onnipotente, di questa compagnia! Impegna la forza del tuo braccio non certo affievolito, per farla nascere e giungere alla perfezione. Rinnova i segni e compi altri prodigi; fa' che sentiamo l'aiuto del tuo braccio. Tu che puoi trarre da pietre grezze altrettanti figli di Abramo, pronuncia una sola parola divina e manda buoni operai alla tua messe e buoni missionari alla tua Chiesa.

 

q Ricordati, Dio misericordioso, dell'amore dimostrato anticamente al tuo popolo e per lo stesso amore ricordati di questa congregazione. Ricordati delle ripetute promesse, da te fatte per mezzo dei profeti e del tuo stesso Figlio, di esaudire le nostre giuste domande. Ricordati delle preghiere a te rivolte dai tuoi servi e serve nel corso di tanti secoli a questo proposito. Le loro aspirazioni, le loro lacrime accorate e il loro sangue versato si presentino a te per sollecitare efficacemente la tua misericordia. Ma ricordati soprattutto del tuo amato Figlio: guarda il volto del tuo consacrato. La sua agonia, il tuo turbamento, il suo gemito d'amore nel giardino degli ulivi quando disse: "Quale vantaggio dalla mia morte?", il suo supplizio crudele e il suo sangue versato ti chiedono a gran voce: misericordia! Per mezzo di questa congregazione possa il regno di Cristo innalzarsi stabile sulle rovine di quello dei tuoi nemici.

 

q Ricordati, Signore, di questa comunità per compiere la tua giustizia. È tempo che tu agisca, secondo la tua promessa. Hanno violato la tua legge, è stato abbandonato il tuo vangelo, torrenti di iniquità dilagano sulla terra e travolgono perfino i tuoi servi. Tutta la terra si trova in uno stato deplorevole, l'empietà siede in trono, il tuo santuario è profanato e l'abominio è giunto nel luogo santo. Signore, Dio giusto, lascerai nel tuo zelo, che tutto vada in rovina? Tutto diverrà alla fine come Sodoma e Gomorra? Continuerai sempre a tacere e sempre pazienterai? La tua volontà non deve compiersi in terra come in cielo, e non deve stabilirsi il tuo regno? Non hai rivelato, già da tempo, a qualcuno dei tuoi amici un futuro rinnovamento della Chiesa? Non devono gli ebrei riconoscere la verità? Tutto questo attende la Chiesa. Tutti i santi del cielo gridano: non farai giustizia? Tutti i giusti della terra implorano: Amen. Vieni, Signore! Tutte le creature, anche le meno sensibili, gemono sotto il peso degli innumerevoli delitti di Babilonia e invocano la tua venuta che restauri ogni cosa.

 

“DENUNCIA PUBBLICA” DELLE FALSIFICAZIONI STORICHE E DOCUMENTALI

OPERATE DAL DIRETTORE DELLA “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”

E DA ALTRI AUTORI

 

LETTERA APERTA

AL DIRETTORE DELLA “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”

 

“… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(Beato Giovanni Battista Spagnoli, sulla “miracolosa traslazione”)

 

 

Ancona, 17 novembre 2005

 

Al Rev.do Sac.

Padre GIUSEPPE SANTARELLI

Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”

 

Caro Padre Giuseppe Santarelli,

            la scorsa domenica Le ho portato, nella Sede della “Congregazione Universale della Santa Casa, una Lettera, insieme a vario materiale documentativo, a Lei noto.

… (omissis) …

IL TESTO INTERO DELLA LETTERA APERTA AL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI

Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”

E’ LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL’INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/17novembre2005.htm

… (omissis) …

            In questi ultimi 25 anni dalla “Congregazione Universale della Santa Casa” sono usciti libri e articoli a profusione propagante (da parte Sua e da parte di altri autori) la “nuova ipotesi” riguardo ad una presunta “scoperta” di “documenti” che attesterebbero un “trasporto umano” di “semplici pietre” “prese” dalla Santa Casa di Nazareth e che negano quindi l’una e l’altra “verità”: cioè, la “Traslazione Miracolosa” e la presenza a Loreto della “Santa Casa” come essa era a Nazareth (cioè, le “tre pareti integre”). Questa “ipotesi” (sempre dichiarata tale) è però oggi proposta dalla Basilica Lauretana ormai come una “verità indiscussa” e non si parla ormai più della “Traslazione Miracolosa”, che viene invece relegata al ruolo di “leggenda popolare”.

… (omissis) …

            Nel Suo principale libro “LA SANTA CASA DI LORETO  (edizione del 2003), che ha dato origine alla “falsa ipotesi” del trasporto umano della Santa Casa, Lei svolge una vasta e sistematica trattazione volta a voler dimostrare, davvero “a tutti i costi”, tale Sua “nuova ipotesi” del “trasporto umano”, con l’intento esplicito, da Lei scritto alla fine del libro (cfr. pag.485), “Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva”.

            Tuttavia, gli “ignari” ed “inesperti” lettori del Suo libro non possono verificare in alcun modo che una molteplicità di documentazioni ed argomentazioni da Lei riportate ed esposte nel Suo libro - a “dimostrazione” delle Sue “ipotesi” - sono talvolta del tutto “prive di fondamento” (cfr. le pagine 235-297) e non raramente sono “alterate” e “manipolate”, e perciò “falsificate”, cambiandone il senso originario e l’intenzione autentica degli autori delle “documentazioni” da Lei riportate, che invece, nella realtà del documento “autentico”, sconfessano totalmente le Sue “false” “ipotesi”.

            Ciò lo documenterò in modo particolareggiato nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it, ove ho aperto una sezione interamente dedicata alle “MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH” e che, gradualmente, arricchirò di testi e documenti che “comprovano” “la verità” di ciò che è stato sempre insegnato dalla “vera” “tradizione”, approvata dalle Supreme Autorità della Chiesa per secoli e secoli, e avallata da “prove” storiche, archeologiche e scientifiche ormai incontestabili.

            In proposito, persino ad alcuni Papi, come Paolo II e Leone X (cfr. le pagine 366-369), Lei “stravolge” le parole dei testi delle loro “Bolle Papali”, facendo dire ad essi ciò che pensa Lei e non ciò che essi, insigniti della Suprema Autorità Apostolica, hanno “realmente” “affermato” e “scritto”, confermando da parte loro – quali “Vicari di Cristo” – sia “l’autenticità” della “Santa Casa” come anche delle “Miracolose Traslazioni” di essa, mentre Lei fa credere il contrario.

            Anche ai più importanti e antichi autori attestanti “la Tradizione Storica” - come il Beato Giovanni Battista Spagnoli, il Teramano, il Ricci, ed altri ancora - Lei fa loro dire il contrario di quanto essi hanno “realmente” scritto. Essi parlano “solo” e “soltanto” delle “traslazioni miracolose”, per “il ministero angelico” (gli “angeli” del Cielo!...), mentre Lei - con contorte argomentazioni e “stravolgendo” il senso delle loro parole e dei loro scritti - fa credere ai lettori che essi abbiano parlato di una “traslazione” della Santa Casa avvenuta “per mare”, mediante “la nave”, e non per “il ministero angelico” (cfr. le pp.369-400). Così ugualmente fa nel citare innumerevoli “icone” (cfr. le pagine 401-472).

            Poiché così è (e lo dimostrerò punto per punto!), il Suo libro come può allora essere definito un libro “storico”?... In realtà, il Suo libro “LA SANTA CASA DI LORETO”, è invece un libro che opera una autentica “falsificazione storica”!... E con questa “falsificazione storica” Lei - al di là sicuramente delle Sue “buone” intenzioni iniziali - ha ottenuto il solo risultato di “confondere” e “far smarrire” all’intera Chiesa “la verità” della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa e “l’autenticità” stessa della “reliquia nazaretana”. Siamo ormai giunti al punto che – negli anni recenti – in tale “smarrimento” siano potuti “incappare” (pur in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai “sembra” che si voglia fare - da parte delle Autorità Ecclesiastiche - per “ripristinare la verità”!...

            Tuttavia Lei stesso, nel Suo libro sopra citato, scrive anche, riguardo all’ipotesi del “trasporto umano”: “Questo discorso, ovviamente, è svolto soltanto su un piano ipotetico, non essendoci documenti espliciti in materia…” (cfr. pag.297). Infatti è proprio così… Eppure il Suo libro è “pieno” di documenti “manipolati” e “stravolti”, che vengono citati come se costituissero “l’esplicita” “ dimostrazione” della “verità” delle Sue “false ipotesi”!...

            Sta di fatto che attualmente le Sue “ipotesi” (“false”) sono divenute “la verità ufficiale” del Santuario Lauretano, pur “non essendoci documenti espliciti in materia”, come Lei stesso ha dichiarato nel Suo libro. Invece, delle autentiche “prove” storiche, archeologiche e scientifiche e delle “approvazioni” della Chiesa non se ne parla più in alcun modo: tutto viene “occultato” a Loreto!...

… (omissis) …

IL TESTO INTERO DELLA LETTERA APERTA AL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI

Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”

E’ LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL’INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/17novembre2005.htm

… (omissis) …

            Restando certo di una Sua positiva risposta a questo mio umile “appello” Le assicuro che non ho mai cessato di pregare per Lei e resto certo anche del Suo contraccambio, presso la “vera” “Santa Casa” di Maria, “veramente” trasportata dagli “angeli del Cielo”, per volere di Dio e di Maria: quella “Santa Casa”, in cui Lei ogni giorno ha l’inestimabile grazia di potersi recare a pregare.

            Con sincero e deferente ossequio, La saluto nella carità di Cristo”.

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

 

LETTERA APERTA

AL RETTORE DEL SANTUARIO DI LORETO

Padre MARZIO CALLETTI

 

Ancona, 24 novembre 2005

 

Caro Padre Marzio,

            poiché ci conosciamo da tempo e già altre volte ci siamo incontrati con amicizia, e considerando anche la mia maggiore età, mi permetto di scriverti questa “Lettera Aperta”, continuando a darci con semplicità del “tu”, senza che da parte mia ci sia mai la dimenticanza per la dignità sacerdotale di cui sei rivestito e la consacrazione religiosa a cui il Signore ti ha chiamato e a cui hai risposto con generosità, né dimenticando le responsabilità che ti sono state affidate nell’Ordine Religioso cui appartieni e che hai sempre egregiamente assolto.

            Domenica scorsa ero venuto a Loreto per incontrarti. Mi hanno però riferito che eri assente per qualche giorno. Allora ho lasciato in Sacrestia un plico, contenente varie documentazioni sulla “questione lauretana”, a te ben nota, per rendertene compartecipe.

            Nella lettera di accompagnamento ti avevo scritto: “Caro Padre Marzio, non sapendo se ti avrei trovato in Basilica, ti avevo preparato del materiale documentativo nella presenta busta, che lascio in Sacrestia. Sarei molto lieto di potermi incontrare con te, qualora lo desiderassi, al fine di “chiarire” “definitivamente” la nota “questione lauretana”. Allo scopo, resto disponibile non appena me ne facessi espressa richiesta. Affidandoci alla “Vergine Lauretana”, la cui “Santa Casa”, portata dagli “angeli del Cielo”, hai la grazia di poter custodire quale Rettore della Basilica Lauretana, ti invio un fraterno saluto, assicurandoti un sincero ricordo nella preghiera, come spero farai altrettanto per me. Dio ci benedica. Giorgio Nicolini”.

            Data la rilevanza ecclesiale del problema in discussione mi permetto ora di scrivere anche a te questa “Lettera Aperta” perché tutti gli amici di questa LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE” - che giunge a circa 7500 iscritti - possano prenderne visione e documentarsi al riguardo, come è loro diritto. E anche perché non so se ci sarà occasione di rincontrarci prima della celebrazione della Festa della “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa dell’ormai prossimo 10 dicembre 2005.

            In proposito volevo informarti che nell’Udienza avuta con l’Arcivescovo Mons. Gianni Danzi, l’8 novembre u.s., Sua Ecc.za mi aveva assicurato che avrebbe celebrato tale solennità lauretana in totale sintonia con quanto prevede la Liturgia apposita, così stabilita dalle Supreme Autorità della Chiesa: cioè egli celebrerà – senza equivoci – la “Traslazione MIRACOLOSA della Santa Casa di Nazareth a Loreto”, senza alcun riferimento né confusione con la “falsa ipotesi” di un “mai avvenuto” “trasporto umano”.

            Per questo ti chiedo qui vivamente “la carità” di non permettere di far stampare, né di consegnare ai pellegrini, nella “Veglia della Venuta”, gli usuali libretti di preghiere predisposti per la circostanza, se in essi – contrariamente alla celebrazione stessa e alle disposizioni liturgiche stabilite dalla Chiesa – vi venisse inserita la narrazione dell’ipotesi di “un trasporto umano” della Santa Casa, come purtroppo avvenuto negli anni passati, creando “confusione” nella pietà dei fedeli e soprattutto costituendo una biasimevole “disobbedienza” alle norme Liturgiche disposte dalla Santa Chiesa, nonché alla volontà del nuovo Arcivescovo di Loreto.

            Non si può, cioè, celebrare con migliaia e migliaia di fedeli “la Traslazione Miracolosa” della Santa Casa, mentre, nel contempo, si dà a loro dei libretti in cui si espone che si tratta invece della celebrazione di “un trasporto umano” di “sante pietre”: tutto ciò è in stridente contrasto con la Liturgia stessa, oltre ad essere cosa del tutto “falsa” dal punto di vista “storico”!... come da me già diffusamente dimostrato nel mio libro anche a te consegnato e che potrai ancor più documentartene anche attraverso l’apposito Sito Internet da me aperto: www.lavocecattolica/santacasa.htm, che verrà - con il tempo - periodicamente aggiornato ed arricchito di sempre nuove documentazioni “probative”.

            Tu ben conosci quanto stabilisce il Can.837 del Codice di Diritto Canonico, che dichiara: “Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa stessa, che è “sacramento di unità”, cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei Vescovi; perciò appartengono all’intero corpo della Chiesa, lo manifestano e lo implicano; i singoli membri poi di esso vi sono interessati in diverso modo, secondo la diversità degli ordini, delle funzioni e dell’attuale partecipazione”.

            E’ molto chiaro, al riguardo, quanto anche ha scritto la “Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” nell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” (25 marzo 2004), al n.5: “L’osservanza delle norme emanate dall’autorità della Chiesa esige conformità di pensiero e parola, degli atti esterni e della disposizione d’animo. Una osservanza puramente esteriore delle norme, come è evidente, contrasterebbe con l’essenza della sacra Liturgia, nella quale Cristo Signore vuole radunare la sua Chiesa perché sia con lui «un solo corpo e un solo spirito».

            E’ evidente da tale enunciato come, anche nel caso della “Traslazione Miracolosa”, non solo si deve celebrare “esteriormente” solo e soltanto la Liturgia della “Miracolosa Traslazione” della Santa Casa, ma bisogna che ci sia anche “conformità” tra atti esterni e disposizione d’animo, tra pensiero e parola, altrimenti – come è stato scritto nel n.5 dell’Istruzione – vi sarebbe “contrasto” con “l’essenza della sacra Liturgia”, “nella quale Cristo Signore vuole radunare la sua Chiesa perché sia con lui «un solo corpo e un solo spirito»”.

            Come a dire, nel caso nostro, celebrare la “Traslazione Miracolosa” senza crederci è “un dividere” Cristo dal suo “corpo”, che è la Chiesa e i fedeli ad essa appartenenti, che vi credono perché vi crede “la Chiesa”. Inoltre, detto in parole più esplicite e fraterne: celebrare la “Traslazione Miracolosa” senza crederci è manifestazione di “ipocrisia”!... perché, o si celebra la Liturgia per ciò che essa intende onorare “per vero”, o se ne chiede la soppressione al Sommo Pontefice se ciò che si celebra “liturgicamente” e “ufficialmente” fosse risultato “non vero” nella realtà storica.

            Non si può quindi celebrare la Liturgia della “Miracolosa Traslazione” della Santa Casa e poi dare ai fedeli dei libretti (o lasciarli disponibili nel Santuario) in cui si afferma che non c’è mai stata una “Traslazione Miracolosa”: ciò diverrebbe un’autentica “contraffazione”, non solo della “verità” della “traslazione miracolosa”, ma anche della Liturgia Cattolica, come sta scritto al n.169 dell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum”: “Quando si compie un abuso nella celebrazione della sacra Liturgia, si opera un’autentica contraffazione della Liturgia Cattolica. Ha scritto san Tommaso: «incorre nel vizio di falsificazione chi per conto della Chiesa manifesta a Dio un culto contro la modalità istituita per autorità divina dalla Chiesa e consueta in essa» (S. Tommaso d’Aquino, Summa Theol., II, 2, q. 93, a. 1).

                Quando ciò dovesse avvenire, il n.184 dell’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” dispone ancora che: “Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o l’Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice. E’ bene, tuttavia, che la segnalazione o la querela sia, per quanto possibile, presentata dapprima al Vescovo diocesano. Ciò avvenga sempre con spirito di verità e carità”. E’ infatti il Vescovo il primo responsabile di ciò che si compie nella propria Diocesi, per cui, dichiara ancora l’Istruzione “Redemptionis Sacramentum” al n.177: “Poiché deve difendere l’unità della Chiesa universale, il Vescovo è tenuto a promuovere la disciplina comune a tutta la Chiesa e perciò a urgere l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche. Vigili che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica, soprattutto nel ministero della parola, nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali, nel culto di Dio e dei Santi (Codice di Diritto Canonico, can. 838, §.4).

            Caro Padre Marzio, certamente anche tu hai avuto modo di leggere tante volte la scritta in latino che c’è nel Santuario di Loreto, sul rivestimento marmoreo della Santa Casa (lato Nord-Est), ove è incisa in caratteri cubitali la sottostante iscrizione di Papa Clemente VIII,  che “definisce” con tale attestazione e con la sua autorità apostolica sia l’autenticità della reliquia nazaretana che l’autenticità della miracolosità della traslazione angelica (traduzione in italiano):

Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS. Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina, la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291 sotto il pontificato di Nicolò IV. Tre anni dopo, nel principio del Pontificato di Bonifacio VIII, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, per lo stesso ministero angelico, ove, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di sì stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili e intere. Fu cinta da marmoreo ornato da Clemente VII l’anno 1534. Clemente VIII P.M. ordinò che in questo marmo fosse descritta una breve storia dell’ammirabile Traslazione l’anno 1595. Antonio M. Gallo Cardinale, Vescovo di Osimo e Protettore di Santa Casa, la fece eseguire. Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la sanità corporale e le gioie della eternità.        

 

Poiché questo testo, sopra riportato, è scritto in latino sul rivestimento marmoreo (dietro la Santa Casa),

nessun pellegrino, oggi, riesce più a comprendere cosa vi è scritto.

Perché non fai fare e non fai mettere

– accanto alla scritta latina –

una ben leggibile “tavoletta” con la traduzione in italiano

(come questa sopra riportata)

ed anche in altre lingue,

per far comprendere ai pellegrini la “vera storia” della Santa Casa, così come è stata incisa sul marmo del celeberrimo rivestimento, e che fa comprendere anche il motivo di tale rivestimento e della imponente e maestosa Basilica che fu voluta ed eretta sopra la Santa Casa dai Sommi Pontefici?...

            Ciò affinché sia di aiuto e avvenga per i pellegrini ciò che auspicava il Papa Clemente VIII: “Ospite cristiano che qui venisti o per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli… Tu, o pio pellegrino, venera con devoto affetto la Regina degli Angeli e la Madre delle grazie, affinché per i suoi meriti e preghiere, dal Figliolo dolcissimo, autore della vita, ti ottenga perdono delle tue colpe, la sanità corporale e le gioie della eternità”.

            Come può essere possibile che sul marmo stesso che riveste e custodisce la Santa Casa è inciso e attestato una “approvazione pontificia” del 1595 così “solenne” ed “inequivocabile” riguardo alla “autenticità della Santa Casa” e alle sue “miracolose traslazioni”, mentre oggi – sconfessando 700 anni di storia – ci si ritiene “più competenti” nell’accertamento della antica “verità” offrendo ai pellegrini, all’ingresso in Basilica, quei “libretti” – scritti in tante lingue – ove si afferma tutto il contrario?...

            Di essi già ti dissi, “a voce”, che “non è lecito” renderli disponibili ai pellegrini in Basilica, perché sono “una falsificazione storica” e sono in totale contrasto con quanto si afferma “nelle pietre” dello stesso intero Santuario Lauretano, così come “fu voluto” ed “approvato” da tutti i Sommi Pontefici!...

            Caro Padre Marzio, permettimi di dirlo con amichevole franchezza: si abbia IL CORAGGIO DELLA “COERENZA”!... O si toglie - per assurdo - l’intera Basilica, in cui ogni spazio è impregnato dell’esaltazione della miracolosità degli eventi ivi avvenuti, così come attestato dai “testimoni oculari del tempo” e dalle “approvazioni secolari della Chiesa”, nonché dalla devozione universale di tutti i popoli, o si deve togliere tutto ciò che – all’interno della Basilica – contraddice tali “verità”!...

            Gesù con molta chiarezza ce lo ha insegnato, e il nuovo Vescovo di Loreto ne è autorevole portavoce: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Mt.5,37). San Paolo, a tal proposito, ci è impareggiabile maestro: “Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio. Non vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che comprenderete sino alla fine… Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? … in maniera da dire allo stesso tempo «sì, sì» e «no, no»? Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì" e "no". Il Figlio di Dio, Gesù Cristo (…) non fu "sì" e "no", ma in lui c'è stato il "sì". E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute "sì". Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria. E' Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori… Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia…” (2^Cor.1,12-13.17-24).

            Voglio qui concludere ricordando come il Papa Leone XIII, nella circostanza del VI Centenario della Miracolosa Traslazione, accogliendo le richieste dei Vescovi e dei fedeli marchigiani, il 23 luglio 1894 dichiarava la Vergine Lauretana PATRONA PRINCIPALE DEL PICENO.

            Riferendosi a questo particolare privilegio della Regione Marchigiana il Papa Pio XI così scriveva ai Vescovi Marchigiani – riuniti in Concilio Plenario – nel settembre 1928: “Di quella Casa di Nazareth, illustrata dai mirabili esempi di virtù domestiche della Sacra Famiglia – che il nostro Predecessore (Leone XIII), d’immortale memoria, cantò ed esaltò con meravigliosi inni introdotti nella Liturgia – di quella medesima Casa, trasportata prodigiosamente nel loro territorio, i Marchigiani tanta gioia e gloria ne sentono che con una pietà non comune onorano e venerano la Vergine Lauretana quale loro propria e speciale Patrona… E’ impossibile che, essendo voi radunati presso il Santuario Mariano, primo in tutto il mondo, Gesù Cristo, Sapienza dell’Eterno Padre, il quale nell’umile Casetta si preparò alla redenzione del genere umano, è impossibile che Egli, pregato dalla sua Beatissima Madre, non illumini le vostre menti per stabilire le cose più utili”.

            Con questo auspicio, caro Padre Marzio, ti ripeto quanto ho lasciato scritto nel plico che ti ho portato domenica scorsa 20 novembre ed ho lasciato nella Sacrestia della Basilica: “Sarei molto lieto di potermi incontrare con te, qualora lo desiderassi, al fine di “chiarire” “definitivamente” la nota “questione lauretana”. Allo scopo, resto disponibile non appena me ne facessi espressa richiesta. Affidandoci alla “Vergine Lauretana”, la cui “Santa Casa”, portata dagli “angeli del Cielo”, hai la grazia di poter custodire quale Rettore della Basilica Lauretana, ti invio un fraterno saluto, assicurandoti un sincero ricordo nella preghiera, come spero farai altrettanto per me. Dio ci benedica”.

            Con amicizia.

Prof. GIORGIO NICOLINI

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PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

L'ALBEGGIARE DI UN NUOVO GIORNO

 "Volgendo lo sguardo verso il futuro, aspettiamo fiduciosi l'albeggiare di un nuovo Giorno. Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come le sentinelle sulle mura della Città di Dio, alle quali noi chiediamo: "SENTINELLA, QUANTO RESTA DELLA NOTTE?" (Is.21,11), ricevendo la risposta: "SENTI? LE TUE SENTINELLE ALZANO LA VOCE, INSIEME GRIDANO DI GIOIA, PERCHE' VEDONO CON I LORO OCCHI IL RITORNO DEL SIGNORE IN SION" (Is.52,8). La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia che "in prossimità del Terzo Millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui si intravede l'inizio" (Una “profezia” del “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, Enc. "Redemptoris Missio", n.86).

 

Messaggio da Mediugorie del 25 ottobre 2005, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

"Figlioli, credete, pregate e amate e Dio vi sarà vicino. Vi donerà tutte le grazie che da Lui cercate. Io sono per voi dono, poiché Dio mi permette di essere con voi di giorno in giorno e amare ognuno di voi con amore infinito. Perciò, figlioli, nella preghiera e nell’umiltà aprite i vostri cuori e siate testimoni della mia presenza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

 

 

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NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

 

 

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