Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

Non lo sai forse? Non lo hai udito?

Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

 

Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà. E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni. Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti. Verità dolce, ma intatta, inviolata. (Beato Pio IX)

 

VENERDI’, 2 MARZO 2007 = DOMENICA, 1° MARZO 2013

INIZIO ANNO 2013

dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi

 

 

LETTERA INFORMATIVA n°85

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

ANCONA

ANCON DORICA CIVITAS FIDEI

Venerdì, 9 marzo 2007

Domenica, 8 marzo 2013 – Giornata della donna perfetta, custode della vita

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 25 MARZO 2007: 2013° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm  è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

Questa Lettera Informativa ti viene inviata con i testi a colori.

Queste pagine a colori si possono trasformare in modo autonomo in una lettura in bianco e nero.

Leggi la semplice procedura da seguire nelle note alla fine della Lettera.

Per una migliore lettura si consiglia la stampa dei testi su carta.

QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,

di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona

e del grande Pontefice il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile 071.83552 – Conto Corrente Postale 13117056

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it

TOTUS TUUS EGO SUM

 

 (Genesi 3,15)

Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era LA LUCE degli uomini; LA LUCE splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta (Gv.1,1-5)

ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

La famiglia, fondata sul matrimonio, è un'istituzione naturale insostituibile ed elemento fondamentale del bene comune di ogni società. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza, non rispettandone l’identità e stravolgendone i compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili”

(Giovanni Paolo II, 20 novembre 2004).

 

LA DISSACRAZIONE LAURETANA DELLA SANTA CASA E DEI LUOGHI DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LA DISTRUZIONE DELLA SANTA CASA PREPARA LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E DELLA VITA

 

LA DONNA PERFETTA, CUSTODE DELLA VITA

MARIA DI NAZARETH, MADRE DI TUTTI I VIVENTI

LA BELLEZZA CHE SALVERA’ IL MONDO

Alla Santissima Vergine Maria, Madre di Dio: alla piena di grazia, alla benedetta fra tutti i figli di Adamo; alla colomba, alla tortorella, alla diletta di Dio; onore del genere umano, delizia della Santissima Trinità; casa d’amore, esempio di umiltà, specchio di tutte le virtù; madre del bell’amore, madre della santa speranza e madre di misericordia; avvocata dei miseri, difesa dei deboli, luce dei ciechi e medicina degli infermi; ancora di confidenza, città di rifugio, porta del Paradiso; arca di vita, iride di pace, porto di salvezza; stella del mare e mare di dolcezza; paciera dei peccatori, speranza dei disperati, aiuto degli abbandonati; consolatrice degli afflitti, conforto dei moribondi ed allegrezza del mondo” (Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)

www.operadellavita.it

LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA

OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’

(Benedetto XVI)

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).

 

IN PREPARAZIONE DEL 713° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2007)

 

IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

(Mc.1,15)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

SALMO 19

I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola. Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto. Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo. Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato. Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...

Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)(Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

La Santa Casa di Loreto è il luogo che accolse la Santa Famiglia di NazaretH

Scrisse Giovanni Paolo II: Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

LETTURA BIBLICA

 Dal Libro dei Proverbi (31,10-31)

Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Essa gli dá felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste. Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dá ordini alle sue domestiche. Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia. E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna. Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita. Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste. Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti. Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese. Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante. Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire. Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà. Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia. I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio: «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.

Dalla Prima Lettera di San Pietro (3,1-7)

Voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati, considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; cercate piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia. E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere.

 

il cristiano è chiamato a mobilitarsi

per far fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita

(Benedetto XVI, 24 febbraio 2007)

 

CARA MAMMA

ECCO LA LETTERA DI UN FIGLIO MAI NATO

 

Cara mamma,

tu non mi conosci in quanto, quand'ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto.

Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” (Is.49,15).

E il Dio d'amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso. Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte.

            Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava “solo di un'interruzione della gravidanza”, mentre il Papa con l'Enciclica "Evangelium Vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale.

So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale Enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d'oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoèlet che insegna: “Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”. Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato.

      Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata “prigioniera” della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un Papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo.

Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l'unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente in favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d 'infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento.

Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto: “Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc.15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell'Inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in Cielo, l'ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Mediugorie.

Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessuno di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.

Tuo figlio mai nato.

 

LA LEGGE DEI CRISTIANI

E’ UNA LEGGE NATURALE

 

Preambolo: IO SONO IL SIGNORE DIO TUO

1)      Non avrai altro Dio fuori di me.

2)      Non nominare il nome di Dio invano.

3)      Ricordati di santificare le feste.

4)      Onora il padre e la madre.

5)      Non uccidere.

6)      Non commettere atti impuri.

7)      Non rubare.

8)      Non dire falsa testimonianza.

9)      Non desiderare la donna o l’uomo di altri.

10)    Non desiderare la roba di altri.

 

AMERAI IL SIGNORE DIO TUO

             CON TUTTO IL TUO CUORE, CON TUTTA LA TUA ANIMA

             CON TUTTA LA TUA MENTE E CON TUTTE LE TUE FORZE

                   E IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO

                  (Mt.22,37-40)

 

* L’AMORE che

         - è paziente,

         - è benigno,

         - non è invidioso,

         - non si vanta,

         - non si gonfia,

         - non manca di rispetto,

         - non cerca il suo interesse,

         - non si adira,

         - non tiene conto del male ricevuto,

         - non gode dell’ingiustizia,

         - si compiace della verità,

         - tutto copre,

         - tutto crede,

         - tutto spera,

         - tutto sopporta.     (cfr. 1^Cor.13,4-7)

 

MASSIME PER UNA CIVILTA’ DELL’AMORE

 

 * GENTILEZZA NEL PARLARE CREA FIDUCIA

·                                 * GENTILEZZA nel donare crea amore.

·                                 * SALUTA affabilmente gli umili, quelli che si sentono abbandonati o messi da parte.

·                                 * SORRIDI nella monotonia del dovere quotidiano, per non rattristare chi ti vive accanto.

·                                 * PARLA con dolcezza agli impazienti e agli importuni.

·                                 * TACI quando ti accorgi che qualcuno ha sbagliato, per non ferirlo con l’umiliazione.

·                                 * STRINGI cordialmente la mano a chi è nella preoccupazione o nella tristezza.

·                                 * GUARDA con affetto chi nasconde un dolore e forse è più nervoso del solito.

·                                 * RICONOSCI umilmente il tuo torto e chiedi perdono se hai offeso qualcuno.

·                                 * RENDI un servizio a chi ti è sottoposto.

·                                 * IL CRISTIANO SI IMPEGNA AD UNA CONDOTTA ESEMPLARE soprattutto sulle strade, guidando la propria auto con diligenza, con pazienza, con prudenza e cortesia, per amore di Cristo che ci ha redenti, in riparazione delle offese che egli riceve dagli utenti della strada e per evitare al prossimo ogni disagio.

·                                 * FA’ TUTTO IN MODO CHE DIO, NEL TUO FRATELLO, SIA SEMPRE CONTENTO DI TE.

 

GIOVANNI PAOLO II

Il messaggio dell’amore cristiano, lanciato da una sia pur piccola comunità, possiede una straordinaria forza effusiva, grazie alla potenza dello Spirito Santo che la anima: una forza capace di estendersi fino agli estremi confini della terra. Così è sempre avvenuto e così deve avvenire anche oggi. La testimonianza dell’amore evangelico e crocifisso è il mezzo più efficace per l’affermazione della vera pace, che è innanzitutto quella delle coscienze liberate dal peccato, e fondata sull’ordine stabilito da Dio: quella pace interiore, della quale la giustizia e la tranquillità sociale non sono che le conseguenze ed i segni esterni.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

«L'essenziale nella Civiltà dell'Amore è il riconoscimento del valore della persona umana e, concretamente, di tutte le persone umane. È soprattutto su questo punto che si riconosce l'immenso apporto del cristianesimo...       La visione cristiana dell'essere umano quale immagine di Dio implica, infatti, che i diritti della persona s'impongano, per via della loro natura, al rispetto della società, che non li crea, ma si limita a riconoscerli... Il cristianesimo offre il suo contributo alla costruzione di una società a misura d'uomo, e questo dandole un'anima e proclamando le esigenze della Legge di Dio, su cui tutte le organizzazioni e legislazioni della società devono appoggiarsi saldamente se vogliono garantire la promozione umana, la liberazione da qualsiasi forma di schiavitù, il progresso autentico» (Giovanni Paolo II, udienza del 15 dicembre 2000).

 

IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA

Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli

NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO

            Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.

            Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.

            In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.

            Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).

            Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.

dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"

+ Mons. Edoardo Menichelli

Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

www.operadellavita.it/sogno.htm

 

I cristiani non si distinguono dagli altri uomini, né per territorio, né per lingua, né per vestito. Essi non abitano città loro proprie, non usano un linguaggio particolare, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è conquista di genio irrequieto di uomini ingannatori; né professano, come fanno alcuni, un sistema filosofico umano. Abitando in città greche o barbare, come a ciascuno è toccato in sorte, ed adattandosi agli usi del paese nel vestito, nel cibo e in tutto il resto del vivere, dànno esempio di una loro forma di vita sociale meravigliosa, e che, a confessione di tutti, ha dell’incredibile. Abitano la loro rispettiva patria, ma come gente straniera; partecipano a tutti i doveri dei cittadini, e sopportano tutti gli oneri degli stranieri. Ogni terra straniera è patria per loro, e ogni patria è terra straniera. Si sposano come tutti gli altri ed hanno figli, ma non espongono i neonati. Hanno comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne, ma non secondo la carne (cfr. 2^Cor.10,3; Rom.8,12-13). Passano la loro vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro tenore di vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti sono perseguitati. Non sono conosciuti e sono condannati; si dà loro la morte, ed essi ne ricevono vita. Sono mendichi, e fanno ricchi molti  (cfr. 2^Cor.6,9-10); sono privi di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nel disprezzo trovano gloria; si fa oltraggio alla loro fama, e si aggiunge testimonianza alla loro innocenza. Sono ingiuriati, e benedicono (cfr. 1^Cor.4,13); si insolentisce contro di loro, ed essi trattano con riverenza. Fanno del bene, e sono puniti come dei malfattori; e puniti, godono, quasi si dia loro la vita. I Giudei fanno loro guerra come razza straniera e gli Elleni li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire il motivo del loro odio. Per dirla in una parola, i Cristiani sono nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo: anche i Cristiani sono disseminati nelle città del mondo. L’anima abita nel corpo, ma  non proviene dal corpo: anche i Cristiani abitano nel mondo, ma non provengono dal mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; anche i Cristiani si sa che sono nel mondo; ma la loro pietà rimane invisibile. La carne odia l’anima e le fa guerra, senza averne ricevuto ingiuria, ma solo perché le proibisce di godere dei piaceri: anche il mondo odia i Cristiani, che non gli hanno fatto alcun torto, solo perché essi si oppongono ai piaceri. L’anima ama la carne, che l’odia, e le membra: anche i Cristiani amano coloro che li odiano. L’anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo: anche i Cristiani sono trattenuti nel mondo come in una prigione, ma essi stessi sostengono il mondo. L’anima immortale abita in una tenda mortale: anche i Cristiani dimorano come pellegrini tra le cose che si corrompono, in attesa dell’incorruttibilità dei cieli. Maltrattata nei  cibi e nelle bevande, l’anima si fa migliore: anche i Cristiani, puniti, si moltiplicano di giorno in giorno. Tanto alto è il posto che a essi assegnò Dio, né è loro lecito abbandonarlo.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

DAGLI INSEGNAMENTI DI PAOLO VI

(Domenica, 15 novembre 1970)

Forse sono questi i giorni preannunciati da Cristo:

PER IL DILAGARE DELL’INIQUITA’ L’AMORE DI MOLTI SI RAFFREDDERA’

(Mt.24,12)

 

“Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace”

(Lc.19,41-42)

 

LA DISSACRANTE DISTRUZIONE LAURETANA

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

E DELLA VERITA’ DELLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI

 

NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI

Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).

 

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI

(8,31-59)

Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?». Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

 

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

 

DENUNCIA E APPELLO A TUTTA LA CHIESA

PER RICHIEDERE UN INTERVENTO AUTORITATIVO IMPROCRASTINABILE

NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA

PER RIMUOVERE I RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA

PRIMA DELL’AGORA’ DEI GIOVANI DELL’1-2 SETTEMBRE 2007 A LORETO

 

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

STRALCIO DELLA LETTERA SCRITTA

A MONS. ANGELO COMASTRI

QUANDO ERA ARCIVESCOVO DI LORETO

Il testo intero della Lettera è leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm

 

Ancona, 1° novembre 2004

(… omissis …)

Ecc.za Rev.ma e amatissima, me lo permetta di dirglielo subito con il cuore in mano: la Santa Casa di Nazareth è stata “trasportata” a Loreto “miracolosamente” da Dio, per il ministero degli Angeli! I Crociati, od altri uomini, non hanno mai trasportato nessuna Santa Casa di Nazareth!…

Queste dichiarate “ipotesi”, che ormai però sembrano assurte a “verità ufficiale” e “definitiva” nel Santuario Lauretano, al di là della sperata “buona fede” soggettiva (che può conoscere solo Dio) di chi le ha iniziate ad avanzare e purtroppo le avanza ancora, sono del tutto “errate” e quindi sono “false” e per ciò stesso sono oggettivamente “dissacranti”, sia riguardo alla storia della Santa Casa che riguardo al culto verso la Vergine Lauretana!… Queste “interpretazioni” del “trasporto umano” della Santa Casa sono sorte nell’ultimo ventennio a motivo di “improvvide” pubblicazioni fatte dal Padre Giuseppe Santarelli: ma tali interpretazioni - ripeto ancora - sono del tutto “sbagliate”, e perciò sono “false”!… Il mio scritto che Le allego glielo può dimostrare in modo chiaro e inconfutabile!…

            Innanzittutto voglio qui evidenziarLe subito che la dimostrazione più autorevole e indiscutibile è data dalla testimonianza della secolare e ininterrotta “Tradizione” (diffusa in ogni luogo), cioè da quanto è stato dichiarato e tramandato a voce da tutti “i testimoni oculari” dell’epoca; lo dimostrano poi le testimonianze” “giurate (cioè, chiamando Dio a “testimone” di tale “verità” dichiarata) da parte dei discendenti di alcuni degli stessi “testimoni” che all’epoca videro “davvero” - con i loro propri occhi - la Santa Casa “venire” sul mare, ma dal cielo, in “modo miracoloso”, e non con le navi!; lo dimostrano incontestabilmente le documentazioni storiografiche vastissime; lo dimostra l’archeologia, in tutti i suoi reperti e studi inconfutabili; lo dimostrano persino (e basterebbero solo queste!…) le rivelazioni” stesse di Gesù “in persona” ai Santi (a Santa Caterina da Bologna, alla Beata Anna Caterina Emmerich, e ad altri Santi ancora); ma lo dimostra soprattutto in modo sicurissimo l’approvazione” della Santa Madre Chiesa, attraverso i pronunciamenti dei Sommi Pontefici, che “da sempre”, “ininterrottamente”, “secolo dopo secolo”, hanno dichiarato “concordemente”, “unanimemente”, “incessantemente”,  “inequivocabilmente”, sino ai nostri giorni, la “verità storica” del “miracolo della Traslazione” della Santa Casa, da istituirne anche la festività liturgica del 10 dicembre, che commemora proprio e solo la “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa, ad opera degli Angeli di Dio!… Questa è “la sola verità” “oggettiva”!… Non ce n’è un’altra!…

Se facciamo il ragionamento al contrario, cioè che nella realtà storica la “traslazione miracolosa” non c’è mai stata, e quindi - per deduzione - asserirlo è una “falsità”, allora bisogna anche dire per conseguenza logica che: tutta la Tradizione tramandata dai testimoni oculari è una colossale e universale mistificazione; tutte le testimonianze “giurate” degli avi sono spergiuri e menzogne; tutti gli studi storici, archeologici e architettonici sarebbero assurdamente “falsi” (pur essendo “scientificamente” “veri”!); tutte le “rivelazioni divine” dichiarate dai Santi sono blasfeme menzogne; tutte “le approvazioni” secolari della “Chiesa ufficiale” sono state un errore e un inganno storico macroscopico e riprovevole (che giustamente potrebbero far tacciare la Chiesa come una colossale mistificatrice a riguardo della “questione lauretana”); e infine l’approvazione liturgica della “traslazione miracolosa” è stato un errore ancor più gigantesco della Chiesa da dover rinnegare al più presto e definitivamente, da obbligare in coscienza a richiederne immediatamente la soppressione, sostituendola con una semplice “memoria del trasporto umano delle sante pietre”, e chiedendone anche “il perdono” - cioè, anche di tale “errore” della “miracolosità” dichiarata e celebrata, oltre a quelli già richiesti dal Papa nel Giubileo del 2000 - sia a tutti i cristiani di ogni epoca come a tutti gli altri uomini, per averli “ingannati” per tanti secoli, pur fosse tutto avvenuto e senza alcun dubbio “in totale buona fede”… Ecc.za, mi perdoni, ma “queste” sono le sole deduzioni logiche inevitabili e incontestabili che ne derivano di conseguenza se si rifiuta (dai “cristiani”!) e si ritiene “falsa” la “verità storica” della “miracolosità” della “Traslazione” della Santa Casa di Nazareth “in vari luoghi” e infine a Loreto!…

            Ecc.za amatissima: o crediamo alla Chiesa e ci incanaliamo su quanto essa ci propone a credere e a venerare (anche se, in questo caso, in una obbedienza che implica solo una “fede umana” e non una “fede dogmatica”, ma sempre “riverente” “obbedienza” deve essere!) od ogni riferimento “sicuro” circa “la verità” perde ogni consistenza, ogni serietà, ogni autorevolezza, ogni credibilità: con danno spirituale incalcolabile alle anime ed i tanti gravi rischi che ne derivano per la Salvezza Eterna di tante di loro, perché “si fa rendere più difficile e dolorosa” o persino “si può far vanificare” l’opera redentrice di Cristo, invece di collaborare con il Signore per “incrementarla” ed “estenderla”!

            E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare amarezza e sdegno, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di far capire, di convincere, mi fa chiedere “Udienze” (purtroppo quasi sempre “ovunque” “rifiutate” dai Pastori!…): ma ciò che soprattutto mi spinge in tutto questo è il pensiero del dolore di Cristo! il pensiero del dolore di Maria! il pensiero del dolore delle anime (a me personalmente tante volte “attestato” da tante persone!)! è il pensiero della “confusione” e dello “smarrimento” che si genera nelle menti, soprattutto delle persone semplici e indifese, e al conseguente grave detrimento spirituale che ne deriva per loro e per la loro salvezza!… Ed è anche la consapevolezza “viva” di dover contrastare - con tutte le forze possibili e senza risparmio alcuno di mezzi (anche di quelli economici, da ridurmi spesso nella vita alla povertà assoluta, fino all’indigenza) - quel “fumo di Satana”, del quale il Servo di Dio Paolo VI asseriva drammaticamente essere penetrato inaspettatamente da “fessure” all’interno della stessa Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, e, nel nostro caso, all’interno della stessa “veridicità storica” della Traslazione “miracolosa” della Santa Casa di Nazareth, da “dissacrarne” anche la storia e perciò la venerazione, come ebbe ad “attestare” nel 1988 anche lo stesso Mons. Loris Capovilla, suo predecessore, nel “prendere atto” delle “reazioni” di tantissimi fedeli alla prima pubblicazione del Padre Giuseppe Santarelli fatta nel 1984 (purtroppo “autorizzata” dallo stesso Mons. Capovilla).

Mi perdoni “la franchezza” – Ecc.za amatissima – ma io “sento” “vivo” nell’intimo quanto asseriva il Salmista: Mi divora lo zelo della tua casa, perché (…) dimenticano le tue parole (Sal.119,139). Eppure ne aveva già scritto (sulla verità della “miracolosa traslazione”) proprio “un santo”, il Beato Giovanni Spagnuoli (detto il Mantovano), nel 1479, che testimoniò e trascrisse i “documenti” allora in suo possesso e risalenti alle origini del Santuario, perché restassero “a perpetua memoria”, motivando la sua preoccupazione e il suo intento scrivendo testualmente: “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”.

Allora non posso non sentire anch’io nel mio spirito “l’eco” delle parole di San Paolo: Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo…, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. Poiché l’amore del Cristo ci spinge (2^Cor.5,11-14).

Ecc.za amatissima: “la verità” è “verità”!… “la verità” impegna “la coscienza”!… Anche nella “questione lauretana” non ci sono delle vie intermedie: o “è vero” che la Santa Casa è stata “trasportata miracolosamente” da Dio ad opera degli Angeli o “non è vero”!… Ma se “è vero” (come è vero!), bisogna dire che “è vero”!… qualunque sia la reazione e l’opinione degli uomini, che risponderanno per se stessi davanti a Dio della loro accettazione o del loro rifiuto, a seconda della loro “buona fede” o della loro “mala fede”, secondo come sta scritto: “Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore (1^Gv.4,6).

E se si è nel dubbio sui fatti accaduti tanti secoli fa bisogna attenersi a ciò che dice la Chiesa al riguardo e non contraddirla!… o quantomeno bisogna “tacere”!… Altrimenti “si rischia” di tradire e “di fatto” si tradisce “la verità”!… perché “si misconosce” UN’OPERA “MIRACOLOSA” “VERA” di Dio, di Gesù, di Maria e degli Angeli Santi!…

In tal modo si diventa anche “ingrati” (cfr. C.C.C. n.2094) e si arreca “rammarico” e “dolore” a Dio, a Gesù, a Maria e agli Angeli Santi, perché non si attribuisce loro quanto hanno voluto “realmente”, misericordiosamente e “miracolosamente” attuare per il bene e la salvezza degli uomini!… (cfr. Gen.6,6: “Il Signore si pentì di aver fatto (…) e se ne addolorò in cuor suo”).

Infine, si fanno “deviare” le menti dei credenti e non credenti, generando “confusione” e “smarrimento”, ed anche provocando LA PRIVAZIONE A TANTI UOMINI DELLE TANTE GRAZIE CHE DIO, proprio attraverso “IL SEGNO” e “il richiamo” di un tale “evento miracoloso(come di tanti altri analoghi), VOLEVA FOSSERO CONCESSE, al fine proprio di far maggiormente incrementare la Fede negli uomini e poter così attuare nella storia l’opera di salvezza di Cristo in un modo più penetrante, più efficace e più esteso.

Ci si rende perciò - in una parola - “responsabili”, sì, “RESPONSABILI” di NON AVER DETTO LA VERITA’ su “un evento miracoloso” che è stato “REALMENTE” COMPIUTO DA DIO e “comprovato” “ufficialmente” dalla Suprema Autorità della Chiesa, che è “sempre” e “davvero” assistita dallo Spirito Santo, anche quando non parla “ex-cathedra!

Ecc.za Rev.ma, la “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth è “storia”, non è una “leggenda”!… E’ una “approvazione ufficiale della Chiesa” di “un evento miracoloso”, quale “mai” in tutta la storia della Chiesa è stato fatto!… Di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, di Kibeho e di tanti altri prodigi divini avvenuti lungo il corso della storia umana esiste quasi sempre solo una “singola approvazione”, e per lo più solo e semplicemente delle “autorità ecclesiastiche locali”: eppure nessuno dubita (ovviamente tra i cristiani cattolici) riguardo alla “verità storica” che tali approvazioni certificano! Riguardo invece al “riconoscimento” della “VERITA’ STORICA” dell’evento della “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è “l’unico caso” nella Storia della Chiesa di una “approvazione ecclesiastica” da parte dei Sommi Pontefici “dichiarata” e “ripetuta” “continuamente”, “solennemente”, “inequivocabilmente”, per secoli e secoli, in tanti documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi.

            Ecc.za amatissima, che cosa sarebbe di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima se si ponesse in dubbio o addirittura si negasse - e proprio “dall’interno degli stessi rispettivi Santuari” e anche solo “per una ipotesi di studio” -, “la verità storica” delle “miracolose” “apparizioni” di Maria? Non si diventerebbe “irriverenti” ed “ingrati” verso Maria? Non ne scadrebbe immensamente tutta la devozione mondiale? Non si creerebbe “un reale ostacolo” a Dio e alla Vergine Immacolata nella loro elargizione dei “doni” di grazia e di salvezza, oltre talvolta anche i miracoli fisici, che effettivamente in quei luoghi avvengono numerosissimi, provocando così un “detrimento grave” del bene delle anime?

Tutto ciò non è in alcun modo paragonabile al Santuario e alla Santa Casa di Loreto, i cui miracoli di grazia e di salvezza - ed anche i veri e propri miracoli nell’ordine fisico - da parte di Dio e della Vergine Immacolata, è impossibile enumerare. Persino tanti Ordini e Movimenti Ecclesiali sono “nati” dentro quelle Sacre Pareti, per “una ispirazione soprannaturale” ricevuta dai Santi Fondatori “solo” “lì”.

            Il Papa Leone X, a riguardo del Santuario di Loreto e della Santa Casa in esso custodita, facendo seguito ai “pronunciamenti” di altri suoi predecessori, scriveva e “dichiarava” nel lontano 1515 (in un modo “solenne ed inequivocabile”): “A testimonianza di tutti, E’ IL PRIMO E IL PIU’ CELEBRE DI TUTTI I SANTUARI, perché E’ PROVATO DA TESTIMONI degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli” (Leone X, “Breve” del 1° giugno del 1515  Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).

Non è celebre, a riguardo dei “miracoli”, anche “la visione” di San Giuseppe da Copertino, nel suo arrivo ad Osimo, il 10 luglio 1607? Egli, nel vedere la cupola del Santuario Lauretano, diede in un alto grido ed esclamò: “Oh Dio! Che cosa è mai quella che io vedo! Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate come scendono di lassù carichi di grazie e tornano a prenderne delle altre! Ditemi che luogo è quello?”. E rispostogli che quello era il Santuario entro cui si venerava la Santa Casa di Nazareth, prostratosi, tornò ad esclamare: “Non è meraviglia, allora, che colà discendono in gran numero gli Angeli del Paradiso, se ivi ad incarnarsi discese il Signore del Paradiso. Guardate ed ammirate come colà piovano le misericordie Divine! Oh felice luogo! Oh luogo beato!”. E così dicendo, fissò gli occhi verso la Santa Casa, e poi con un veloce “volo” andò a “posarsi” su un mandorlo (e, si potrebbe dire, quasi come “copia” e “divina riattualizzazione dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi”in tanti luoghi della Santa Casa!). Il volo e l’estasi furono interrotti solo dal Padre Segretario Generale che, insieme con altri confratelli, era lì presente e comandò “per obbedienza” al Santo di rientrare in sé…

Dalla straordinaria testimonianza” del “miracoloso” “volo” e del “miracoloso” “posarsi su un mandorlo di San Giuseppe da Copertino e dalla sua stupìta “rimostranza” (“Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate… Guardate ed ammirate”!), non sembra di riudire il rimprovero divino (“quasi” “rivolto” a tutti noi): “Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere? (Is.42,18). Ma purtroppo, afferma la Parola di Dio, i suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla…” (Is.56,10); e tornano alla mente allora le severe parole di Gesù ai farisei: “Alcuni dei farisei che erano con lui … gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane»” (Gv.9,40-41)… Come c’è “davvero” da “temere” per tutti noi!… Non si dovrebbe perciò “attestare” e “proclamare” “a voce alta” dal Santuario Lauretano anche questo “miracolo” incontestabile di San Giuseppe da Copertino (quasi divina “prova dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi” della Santa Casa) e questo “numero grande” di Angeli che vanno e vengono dal Cielo?… Ed anche queste “grazie” che (letteralmente) “piovono” sulla Santa Casa se vengono richieste con fede?… Lo attesta un Santo straordinario! Proprio il “santo dei voli” (così come “venne” “in volo” la Santa Casa!). Ciò che vedeva San Giuseppe da Copertino è la realtà “invisibile” di “ogni giorno”, di “ogni ora”, sul Santuario Lauretano, assai più “reale” di ciò che è “visibile”, e che avviene “davvero” sul Luogo Santissimo della Santa Casa!… Viene perciò da dire: quante “grazie” vengono “impedite” od “ostacolate” nel “non vedere” e addirittura nel misconoscere la realtà della “miracolosa traslazione” della Santa Casa?…

(… omissis …)

Il testo intero della Lettera è leggibile all’indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera.mons.comastri.htm

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

 

La preghiera, “salire in alto verso l'invisibile, verso la vera realtà”

(Benedetto XVI a conclusione degli Esercizi Spirituali per la Quaresima)

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 5 marzo 2007 (www.zenit.org)

            Benedetto XVI ha ringraziato pubblicamente il Cardinale Giacomo Biffi per aver aiutato lui e i suoi collaboratori della Curia romana con gli Esercizi spirituali a “salire in alto verso l'invisibile, verso la vera realtà”. Il Papa ha rivolto queste parole all’Arcivescovo emerito di Bologna questo sabato mattina dopo la meditazione finale che il porporato ha esposto nella cappella “Redemptoris Mater” del Vaticano.

            “Nella Santa Messa, prima della preghiera eucaristica, ogni giorno rispondiamo all'invito ‘in alto i nostri cuori’ con le parole: ‘sono rivolti al Signore’”, ha iniziato a ricordare il Papa. “E temo che questa risposta sia spesso più rituale che esistenziale”, ha riconosciuto. “Ma Lei ci ha insegnato in questa settimana, realmente, ad alzare, ad elevare il nostro cuore, a salire in alto verso l'invisibile, verso la vera realtà. E ci ha donato anche la chiave per rispondere ogni giorno alle sfide di questa realtà”, ha affermato.

            “Le cose di lassù” è stato il tema degli Esercizi spirituali, durati dal 25 febbraio al 3 marzo, giorni in cui il Papa ha sospeso le udienze e gli atti pubblici. Nelle sue parole di ringraziamento, il Pontefice ha lasciato spazio alle confidenze. “Durante la Sua prima conferenza mi sono accorto che negli intarsi del mio inginocchiatoio è raffigurato il Cristo risorto, circondato da angeli che volano”, ha osservato. “Ho pensato che questi angeli possono volare perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell'amore del Risorto; e che noi potremmo volare se uscissimo un po' dalla gravitazione del materiale ed entrassimo nella gravitazione nuova dell'amore del Risorto”. “Lei, realmente, ci ha aiutati ad uscire da questa gravitazione delle cose di ogni giorno e ad entrare in questa altra gravitazione del Risorto e, così, a salire in alto. Per questo Le diciamo grazie”.

            Il Papa ha ringraziato il Cardinal Biffi anche “per il suo umorismo e per la sua concretezza; fino alla teologia un po' audace di una sua domestica: non oserei sottoporre queste parole ‘il Signore forse ha i suoi difetti’ al giudizio della Congregazione per la Dottrina della Fede”.

            “Ma in ogni caso abbiamo imparato ed i suoi pensieri, Signor Cardinale, ci accompagneranno non solo nelle prossime settimane”, ha concluso il Papa.

ZI07030502

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

“Chi sa fare il bene e non lo compie, commette peccato” (Gc.4,17)

 

IL MONITO DI SANTA CATERINA DA SIENA

AVETE TACIUTO ABBASTANZA ED E’ ORA DI FINIRLA DI STARE ZITTI.

IO DICO CHE A FORZA DI SILENZI IL MONDO E’ MARCITO.

(Santa Caterina da Siena alle autorità ecclesiastiche)

 

La Santa scrive al Papa Urbano VI: «Padre santissimo . . cognoscete la grande necessità, che è a voi e alla santa Chiesa di conservare questo popolo (di Firenze) alla obbedienza e reverenza della Santità Vostra, perocché qui è il capo e il principio della nostra fede» (Lettera 170, ed. cit., III, 75). Ai Cardinali, poi, a molti Vescovi e sacerdoti, essa rivolge pressanti esortazioni, né risparmia forti rimproveri, sempre però in tutta umiltà e rispetto per la loro dignità di ministri del Sangue di Cristo. Né Caterina poteva dimenticare di essere figlia di un Ordine religioso, e tra i più gloriosi ed attivi nella Chiesa. Essa, quindi, nutre stima singolare per quelle che chiama le «sante religioni», che considera quasi vincolo di unione tra il Corpo mistico, costituito dai rappresentanti di Cristo (secondo una qualificazione sua propria), ed il corpo universale della religione cristiana, cioè i semplici fedeli. Esige dai religiosi fedeltà alla loro eccelsa vocazione, attraverso l’esercizio generoso delle virtù e l’osservanza delle rispettive regole. Non ultimi, nella sua materna sollecitudine, sono i laici, a cui indirizza vivaci e numerose lettere, volendoli pronti nella pratica delle virtù cristiane e dei doveri del proprio stato, animati da ardente carità per Iddio e per il prossimo, poiché anch’essi sono membra vive del Corpo mistico; ora, dice la Santa, «ella (cioè la Chiesa) è fondata in amore, ed è esso amore» (Lettera 103, a cura di G. Gigli). Come poi non ricordare l’opera intensa, svolta dalla Santa per la riforma della Chiesa? È principalmente ai sacri Pastori che essa rivolge le sue esortazioni, disgustata di santo sdegno per l’ignavia di non pochi di loro, fremente per il loro silenzio, mentre il gregge loro affidato andava disperso ed in rovina. «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue, scrive ad un alto prelato. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

Dal libro “Il Cardinale coraggioso: Colombo, il Sessantotto e l’aborto” – Dalla vita di Sant’Ambrogio - Presentazione del Card. Dionigi Tettamanzi

L’imperatore avanza lungo la navata centrale della chiesa in vesti dimesse, simbolo del suo stato di pubblico penitente. Si avvicina all’altare dove ad attenderlo c’è il Vescovo della Città. E’ il Natale del 390. Piange Teodosio, virile generale spagnolo che ha assunto la guida dell’Impero Romano dal 379. Piange Ambrogio, Vescovo di Milano, che ha intimato a Teodosio di chiedere pubblicamente perdono a Dio e al popolo. Qualche mese prima, a Tessalonica, un alto ufficiale è stato assassinato. Avuta la notizia, l’imperatore Teodosio ordina una rappresaglia contro la popolazione inerme dei tessalonicesi. Ambrogio segue con trepidazione l’intera vicenda, e non manca di far sentire la sua voce. Dapprima ammonisce affinché sia evitato il delitto. Quando il fatto deplorevole è accaduto, propone la strada della penitenza. Egli scrive in una lettera privata a Teodosio: “Se il vescovo non parlerà, chi ha sbagliato morirà della sua colpa, e il vescovo sarà degno di pena perché non ha ammonito chi sbagliava”. E ancora: “Non si addice a un imperatore negare la libertà di parola né si addice a un vescovo tacere ciò che pensa… Perché in un vescovo non c’è nulla di così rischioso davanti a Dio e di così vergognoso davanti agli uomini quanto il non proclamare apertamente il proprio pensiero” (Cfr. Gribaudi Editore, 2002, Milano, pag.111).

 

Se il vescovo non parlerà, chi ha sbagliato morirà della sua colpa, e il vescovo sarà degno di pena perché non ha ammonito chi sbagliava (Sant’Ambrogio)

 

DA PARTE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI

AI CIRCA 10.000 AMICI

CHE NEL MONDO RICEVONO QUESTA LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE CATTOLICA”

E A TUTTA LA CHIESA

DENUNCIO L’INIDONEITA’ E INDEGNITA’

DEL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI

IN VISTA DELL’AGORA’ DEI GIOVANI A LORETO

LE GRAVI RESPONSABILITA’ DELLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

NELL’OMETTERE DI INTERVENIRE A FAR CESSARE L’APOSTASIA LAURETANA

LA DISTRUZIONE DELLA VERITA’ SULLA SANTA CASA

PORTA ALLA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E DELLA VITA PROPRIO FRA I GIOVANI

 

Ancona, 1° Marzo 2007

DOPO LA DECISIONE VATICANA - DURANTE IL PERIODO NATALIZIO - DEL TRASFERIMENTO DEL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI PER LE AZIONI CALUNNIOSE E ILLEGALI COMPIUTE CONTRO IL PROF. NICOLINI (Cfr. www.lavocecattolica.it/lettera21dicembre2006.htm ), E DOPO CHE LO STESSO SUCCESSIVAMENTE VENIVA ANCORA INOPINATAMENTE “RICONFERMATO” DALLE STESSE AUTORITA’ VATICANE, NONOSTANTE LA PERPETUAZIONE DELL’APOSTASIA LAURETANA, MEDIANTE L’AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DI NUOVE “MENZOGNE STORICHE” SULLA SANTA CASA, HO FATTO LA SCORSA SETTIMANA UNA ULTERIORE E CARITATEVOLE RICHIESTA ALLO STESSO MONS. GIANNI DANZI DI UNA UDIENZA PERSONALE PER UN CHIARIMENTO E SUPERAMENTO DEFINITIVO DELLA “QUESTIONE LAURETANA” ED EVITARE ANCHE EVENTUALI AZIONI LEGALI NEI SUOI RIGUARDI.

IN DATA ODIERNA, 1° MARZO 2007, HO RICEVUTO TELEFONICAMENTE – TRAMITE UN PORTAVOCE - L’ENNESIMO E DEFINITIVO RIFIUTO DAL VESCOVO DI LORETO A QUALUNQUE INCONTRO FUTURO PER LA CHIARIFICAZIONE E LA CESSAZIONE DELLE “FALSITA’” PROPAGATE DALLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA.

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

A QUESTO PUNTO DENUNCIO ALL’INTERA CHIESA L’INSOSTENIBILITA’ E LA SCANDALOSITA’ DELLA PERMANENZA A LORETO DI UN VESCOVO CHE RIFIUTA DI ADEMPIERE AI SUOI DOVERI PASTORALI – CANONICAMENTE OBBLIGANTI – E CONTINUA A PERPETUARE ED AUTORIZZARE NUOVE E PIU’ SOFISTIFICATE MENZOGNE, MEDIANTE FALSIFICATI STUDI “STORICO-ARCHEOLOGICI”, COME STA ATTUANDO CON L’AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DI ARTICOLI CHE STRAVOLGONO E FALSIFICANO ANCHE LA STORIA DELLA CHIESETTA DELLA BANDERUOLA, PER NEGARE CHE IVI SIA STATA PORTATA “MIRACOLOSAMENTE” LA SANTA CASA DI NAZARETH E QUINDI PER NEGARE CHE A LORETO VI SIA L’AUTENTICA “SANTA CASA DI NAZARETH”.

CON QUALE PUDORE LA CHIESA ITALIANA POTRA’ PRESENTARSI DAVANTI ALLE DECINE DI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE CERCANO SINCERAMENTE LA VERITA’ – E CHE CONFLUIRANNO PROPRIO NELLA ZONA DELLA “BANDERUOLA” PER L’AGORA’ DEI GIOVANI DEL PROSSIMO SETTEMBRE – SE A SETTEMBRE CI SARANNO ANCORA NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA GLI SCRITTI PIENI DI MENZOGNE INVENTATE DAL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI (Direttore della “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”), E DA ALTRI AUTORI, MENTRE NEL CONTEMPO SI IMPEDISCE DI RENDERE DISPONIBILI AI FEDELI E ALLE NUOVE GENERAZIONI I “VERI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA SULLA VERITA’ DELLA SANTA CASA, CON I RELATIVI “VERI” STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI E SCIENTIFICI?...

COME SI POTRA’ CHIEDERE ALLE MIGLIAIA DI GIOVANI CHE VERRANNO A LORETO L’OBBEDIENZA E LA CREDIBILITA’ AGLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA, QUANDO LA CHIESA STESSA LASCIA CHE AL SUO INTERNO VESCOVI E SACERDOTI DISOBBEDISCANO CONTINUAMENTE E IMPUNEMENTE ALLE DIRETTIVE DEI SOMMI PONTEFICI E DELL’ATTUALE SANTO PADRE BENEDETTO XVI, CONTINUANDO AD OCCULTARE E FALSIFICARE I SECOLARI E “DEFINITIVI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA A RIGUARDO DELLA VERITA’ DELLA SANTA CASA E DELLE SUE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI, OSCURANDO COSI’ GRAVEMENTE LA “VERITA’” DELL’INCARNAZIONE, AVVENUTA IN QUELLA UNICA E STRAORDINARIA “RELIQUIA” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH?...

COME E’ CONCEPIBILE CHE IL LUOGO PIU’ SACRO DELL’INTERO UNIVERSO, OVE IL FIGLIO DI DIO SI E’ INCARNATO PER FAR CONOSCERE AGLI UOMINI “LA VERITA’”, SIA INFESTATO DA MENZOGNE, DISSACRAZIONI, DISOBBEDIENZE AI PRONUNCIAMENTI E ALLE VOLONTA’ DEI PAPI, FALSIFICAZIONI STORICHE DIABOLICHE?...

DA QUESTA UMILE “VOCE CATTOLICA”, D’ORA INNANZI, OLTRE ALLA PUBBLICAZIONE E ALL’APPROFONDIMENTO DELLE “VERE” DOCUMENTAZIONI STORICHE, ARCHEOLOGICHE E SCIENTIFICHE – SEMPRE LEGGIBILI ALL’INDIRIZZO INTERNET www.lavocecattolica.it/santacasa.htm -, NON CESSERA’ QUESTA DENUNCIA PUBBLICA, RICHIAMANDO E RIMPROVERANDO CON LA MASSIMA SEVERITA’ LE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE RESPONSABILI PERCHE’ ADEMPIANO AI LORO GRAVI DOVERI: E CIO’ FINCHE’ QUESTI NON SARANNO ADEMPIUTI E RICORDANDO LORO LE SEVERE PAROLE DI SAN PAOLO:Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male (2^Cor.5,10), SAPENDO CHE DIO SENZA RIGUARDI PERSONALI GIUDICA CIASCUNO SECONDO LE SUE OPERE” (1^Pt.1,17).

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME

… e si smetta di chiamarle “LE SANTE PIETRE”!!!

A LORETO C’E’ LA SANTA CASA integra di nazareth!!!...

Prof. Giorgio Nicolini

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

L’AGORA’ DEI GIOVANI

E LA TESTIMONIANZA DELLA VERITA’

 

COME SI POTRA’ DARE AI GIOVANI CHE ARRIVERANNO A LORETO L’1-2 SETTEMBRE 2007

UNA TESTIMONIANZA DI VERITA’, E DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE,

MANTENENDO NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA I LIBRI E GLI SCRITTI PIENI DI MENZOGNE

DEL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI (Direttore della CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA) E DI ALTRI AUTORI

E IL MANTENIMENTO DI UN VESCOVO CHE NE APPOGGIA LE MENZOGNE, APPROVANDONE DI NUOVE,

E AVENDO COMPIUTO ANCHE AZIONI IMMORALI E ILLEGALI CONTRO IL PROF. NICOLINI,

AL QUALE NEGA OGNI COLLOQUIO

E IMPEDENDOGLI IN OGNI MODO DI FAR CONOSCERE LA VERITA’ INSEGNATA DALLA CHIESA CATTOLICA?...

PERCHE’ TANTA OSTINAZIONE NELLA MENZOGNA?...

FORSE LA RISPOSTA SI TROVA NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI  (Atti 19,24-41)?...

 

L’AMORE DEL DENARO

Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artèmide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani, li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: «Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere; ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo. Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano». All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo. Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero. Anche alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro. Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano accorsi. Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo. Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: «Cittadini di Efeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Efeso è custode del tempio della grande Artèmide e della sua statua caduta dal cielo? Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti. Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea. Perciò se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro. Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria. C'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento». E con queste parole sciolse l'assemblea.

 

La bella preghiera del Papa

per l’Agorà dei giovani italiani a Loreto

nel prossimo settembre

Benedetto XVI ha voluto comporre personalmente la preghiera per l’Agorà dei giovani italiani, il percorso pastorale triennale promosso dalla Cei per “rendere i giovani sempre più protagonisti della propria missione” che l’1 e 2 settembre 2007 avrà il suo primo momento nell’incontro con il Papa a Loreto. Sono stati proprio i ragazzi a chiedere al Pontefice una speciale intenzione per il loro cammino e lui, accogliendone la richiesta, ha fatto pervenire alla Conferenza Episcopale Italiana il testo della preghiera. “Con Maria, in dialogo con Gesù” è il titolo della preghiera che è stata letta per la prima volta mercoledì 14 febbraio nel corso dell’Udienza concessa ai Vescovi della Regione Ecclesiastica delle Marche (che ospiterà il raduno giovanile del prossimo settembre) in occasione della visita “ad limina apostolorum”.


CON MARIA, IN DIALOGO CON GESÙ

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perchè la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore
.

Benedetto XVI

 

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

GIOVANNI PAOLO II

(Roma, sabato 8 dicembre 2001)

NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO

Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.

 

Nuova Iork, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).

 

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo. (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982)

 

LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

 

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 

In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci

- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;

- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;

- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;

- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;

- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;

- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;

- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.

 

STAZIONE XIX

PILATO SI LASCIA PERSUADERE DAI GIUDEI

E CONDANNA INGIUSTAMENTE GESU’ ALLA INFAMANTE MORTE DI CROCE

 

PREGHIERA

            O Gesù, legato e condotto come un criminale dinnanzi al tribunale di Pilato per essere condannato alla morte di croce, facci la grazia che, imitando te, accettiamo con gioia la morte unendoci alla tua, al fine di riceverne come frutto le gioie di una vita eterna.

MEDITAZIONI

            Pilato pretende giustificarsi del suo delitto gettando la colpa su coloro che lo avevano indotto a pronunziare l’ingiusta sentenza; per questo si lava le mani. Gesù non oppone resistenza all’ingiusta sentenza pronunziata contro di lui.

            Pilato, possedeva dentro di sé quella luce naturale che chiamiamo “coscienza”, emanazione della legge eterna di Dio, per discernere ciò che è bene e ciò che è male, legge che ci è stata data da Dio come guida della volontà e che ci mostra la vita dell’eterna felicità.

            Se Pilato avesse seguito la guida della ragione e della giustizia e non si fosse fatto oscurare dalla vanità personale e dal timore di perdere il suo incarico giudicando equamente nostro Signore, avrebbe certamente ricevuto da Dio in altra maniera i beni e il successo che aveva paura di perdere e ne avrebbe  ricevuto sicuramente il centuplo. Ma, ahimé, questo povero pagano accecato dalla superbia e alla ricerca del proprio interesse, si lasciò facilmente vincere: un male immaginario gli causò una paura più grande del male reale e assai evidente che compiva allora e di cui era abbastanza cosciente per i lumi della ragione. (…)

            Un pagano come Pilato, non potendo essere completamente scusato, è degno di compassione. Ma un cristiano, mio Dio, così bene istruito sulla vacuità dei beni e della stima degli uomini e che possiede la fede per illuminarlo, chi potrebbe scusarlo? Allorché egli preferisce gli onori mondani, i beni perituri e i piaceri momentanei alla Salvezza Eterna dell'anima, non è forse assai più colpevole di Pilato che non era dotato dei lumi della fede e che Dio non aveva istruito mediante l'esempio di  tanti santi che hanno preferito perdere ogni cosa piuttosto che offendere Dio? E tuttavia lo si vede, questo cristiano, come un disgraziato Pilato, allontanarsi da ogni giustizia, a gran disonore della religione cristiana, commettere enormi delitti per non perdere l'amicizia di un uomo importante, o gli onori che gli derivano da una certa  carica  o qualche misero vantaggio temporale. (…).

            Pilato condanna a morte il Figlio di Dio e crede di scusarsene addossandone la colpa ai Giudei. (…) Pilato appoggia le sue scuse sulla violenza che subiva dai Giudei, perché condannasse a morte il Salvatore: pretende di scaricare su di essi la sua colpa. Si tratta qui di un giudice che vuol essere ritenuto giusto e commette ingiustizia; somministra il veleno e non vuole che uno ne muoia; accende il fuoco e non vuole  che bruci. Egli dice infatti: io condanno, è vero, quest'uomo innocente a morire, cosa di per sé ingiusta, ma voglio che voi ne siate i colpevoli e ne subiate la pena: perciò me ne lavo le mani. O Signore, quali meschini ragionamenti, quale aberrazione! Questo miserabile vuol commettere il peccato e vuole che altri ne portino la pena; si fa giudice del suo stesso peccato e pretende che Dio adotterà la sua folle persuasione di non considerarlo come criminale.

            Questa è purtroppo la triste condizione di molti  cristiani;  essi dicono: è vero, ho fatto del male, ma vi sono stato costretto; quel tale o quella tale ne sono stati la causa: senza di essi non l'avrei fatto; mi hanno persino assicurato che l'avrebbero preso sulla loro coscienza: ad essi dunque si deve imputare la colpa. Ho  commesso quel furto, ho lavorato la domenica, ho  tralasciato la Santa Messa: ma mi hanno indotto a ciò mio padre o il mio padrone: essi ne sono responsabili davanti a Dio. Quanto a me l'ho fatto con dispiacere, sarei caduto in disgrazia se non l'avessi fatto; perciò me ne lavo le mani. O abominevole copia del perfido Pilato! (…) Ora dice Dio: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is.55.8-9). E’ quanto ci dice il nostro sovrano Giudice attraverso il profeta Isaia.

            Tu sei pertanto, o Signore, il solo Giudice delle nostre azioni, delle nostre parole e pensieri, come pure di tutte le nostre omissioni. Ci giudicherai indipendentemente da ogni nostra inutile e stolta scusa; ci punirai malgrado tutti i nostri capziosi ragionamenti… Non terrai conto di ciò che potremo dire per ribaltare la nostra colpa sugli altri; nessuno potrà sottrarsi al tuo supremo potere, tanto meno avanzare la domanda: perché agisci in questo modo? “Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti? A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia e lo ammaestrasse nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza? Ecco, le nazioni sono come una goccia da un secchio, contano come il pulviscolo sulla bilancia… Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, come niente e vanità sono da lui ritenute” (Is.40,13-15.17).

INVOCAZIONI

            O amabile Redentore! Caricato di tutti i peccati degli uomini e perciò reo di morte, tu consideravi il nostro misero stato; per noi hai accettato serenamente la sentenza pronunciata contro di te senza cercare difesa alcuna contro il torto che ti veniva fatto, senza allegare ragioni per annullarne l’esecuzione.

            Quale motivo di confusione per noi, o mio Dio! Che l'innocente accetti la morte senza resistere e che il criminale la rifiuti  ricorrendo ad ogni mezzo, non solo per evitarla, ma per allontanarne persino il pensiero!  Infatti, difficilmente accettiamo di pensare alla morte,  noi che abbiamo meritato la morte eterna. Ma tu vuoi liberarcene, o Signore, purché, distogliendo il nostro amore da questa vita terrena, aspiriamo e agiamo per ottenere quella che non avrà mai fine. Così dovremmo accettare volentieri la morte temporale, poiché meritiamo pene assai più gravi; ma noi invece la fuggiamo, ci opponiamo agli ordini della tua giustizia e della tua provvidenza. E' vero che l'orrore della morte è un fatto naturale, non colpevole e che non si può imputare a colpa ciò che esula dalla nostra volontà, tuttavia quando questo orrore e questo tipo di resistenza arrivano al punto di scuoterci di dosso, se fosse possibile, il decreto generale e irrevocabile della morte, cercando i mezzi più svariati per liberarsene, mi sembra allora, o mio Dio, che in un'anima sì fatta non vi sia un gran desiderio di giungere a vederti, a possederti, né una forte inclinazione per la Patria Eterna. (…).

            Ahimé, Signore, e chi, conoscendo la tua bontà e la tua  grande tenerezza per noi non ti desidererebbe? E chi, dopo tanti affanni, tanti pericoli e sofferenze, non sarebbe felice di riposare presso di te? O Signore - esclamavano tutti i Santi nel loro ardente anelito di contemplarti -, “Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente… Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!” (Sal.84,1-5).

            E’ il caso di stupirsi quando questi Santi prendevano a detestare santamente il loro corpo, che era come una muraglia che lo tratteneva nella prigione di questo mondo? Ci si può meravigliare se qualche volta li si vedeva cantare di gioia allorché cadevano in disfacimento o morivano in mezzo ai tormenti, sapendo che stavano per raggiungere l’oggetto del loro desiderio? Ci si può stupire che maltrattassero duramente la loro carne, che una volta soddisfatta li aveva messi in pericolo di perdere la deliziosa dimora dell'eternità? Non ci si può neppure stupire se pregavano incessantemente per ottenere la forza  e la grazia di perseverare nella purezza e nella via sicura della salvezza.

            I Santi castigavano e domavano le loro passioni, questi  crudeli nemici dell'anima, essi si staccavano da tutti quei legami affettivi che potevano avere per alcune persone che attiravano i loro affetti a discapito di quell'amore spirituale che invece riservavano solo per te, mio Dio! Infatti, né il bene, né il male, né la salute, né la malattia, né la perdita dei parenti, né la perdita delle ricchezze, né i dolori e le afflizioni potevano separarli dalla tua grazia e dalla perfetta sottomissione ai tuoi Santi Comandamenti.

            Non si vide mai questi Santi ricorrere a tante cure, a tante misure di sicurezza per rimanere nella prigione del corpo. E dove si trovarono mai quelli che amassero tanto la mollezza e i piaceri materiali come fa la maggior parte dei cristiani del nostro tempo?

 

PROPOSITI

            O Signore, per i meriti del tuo caro figlio Gesù, che accettò con piacere ogni tuo comando nel momento in cui Pilato lo condannava a morte, concedici la grazia di avere in vita e in morte i suoi stessi sentimenti e di praticare le sue virtù quando ci troveremo nella malattia. (…)

            Facci dunque la grazia, o mio Dio, che al momento della morte, o meglio, durante tutta la nostra vita, abbiamo un vero distacco da tutte le cose che dovremo lasciare per sempre e che in tal modo usiamo dei beni di cui disponiamo per acquistare il Cielo attraverso le opere di carità, dopo aver provveduto alle nostre necessità personali.

            Concedici anche la grazia di convincerci fermamente, soprattutto durante la malattia, che nulla avviene, nel bene come nel male, senza che tu lo voglia, e che pertanto le prove che ci arriveranno saranno da te preordinate come effetto, o della tua giustizia in punizione dei nostri peccati, o della tua bontà per offrirci il modo di scontare le colpe del passato, per purificarci nel presente e farci meritare per l’avvenire un più alto grado di gloria: questa, infatti, sarà proporzionata al grado di amore con cui avremo sopportato i dolori di questa vita.

            Quale santa morte, o Signore, non potremo fare mettendo in pratica quanto abbiamo detto sinora! Con quale gioia ascolteremo la sentenza che ci obbligherà a lasciare questa misera vita. (…)  Quando saremo agonizzanti nel nostro letto, ci considereremo come vittime sull’altare, pronte a salire con la fiamma del nostro amore verso Colui al quale la morte ci offrirebbe come sacrificio. In questo modo, noi attenderemo gioiosamente di vedere Colui che ci aspetta per riempirci di gaudio eterno; anzi, attenderemo con impazienza quel colpo mortale che deve darci non la morte, ma la vita eterna.

 

 

Gesù a Santa Faustina Kowalska


“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie piaghe!”

 

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA

E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)

Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l'unzione,  e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,  per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)

LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO

Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO

PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE

SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE

* A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

* Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

* Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

* Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

* Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

LEONE XIII

(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

 

LA PROPOSTA DI UN PELLEGRINAGGIO INTERNAZIONALE

A CONFERMA “POPOLARE” DELLA TRASLAZIONE MIRACOLOSA

(con autorizzazione alla pubblicazione)

 

----- Original Message -----

From: stefanogizzi@alice.it

To: Giorgio Nicolini

Sent: Tuesday, March 06, 2007 10:45 AM

Subject: DA STEFANO GIZZI CONGRATULAZIONI

 

Chiarissimo Prof. Nicolini,

         non ho parole per ringraziarLa e lodarLa per la straordinaria opera missionaria in favore della Santa Casa di Loreto.

         Sarebbe necessario che la Sua preziosissima opera in favore di Maria Santissima e quindi della Verità, venisse coronata da un grande Pellegrinaggio Internazionale (specifico sulla conferma di quanto Lei asserisce) a conferma, con la fede e la devozione viva dei fedeli cristiani del mondo intero, della miracolosa traslazione della Santa Casa in Loreto.

         Tutti gli Ordini Religiosi più vicini alla Tradizione e le Associazioni veramente Cattoliche dovrebbero aderire all'iniziativa.

         Cosa ne pensa?

Avv. Stefano Gizzi, Ceccano (Fr)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

 

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

 

LA LETTERA DELL’AVV. PROF. DAL POZZO FRANCESCO

ALLA DIREZIONE DI www.mariatv.it ed alle Autorità Ecclesiastiche

 

Spett. Direzione MARIA-TV sas – www.mariatv.it

Gent. Sig. CORRADO VADA

Corso Langhe, 47 - 12051 – ALBA (Cuneo)

Posta Elettronica: info@mariatv.it

Tel. 0173.33662 – 0173.590240 – 0173.590241 – Cell. 335.5803028

e, per conoscenza,

- al Segretario del Santo Padre, Mons. Georg Genswein;

- alla Segreteria di Stato Vaticana;

- a Mons. Angelo Comastri, Vicario del Santo Padre;

- al Card. Francis Arinze, Prefetto Sacra Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti;

- al Card. William Levada, Prefetto Congregazione per la Dottrina della Fede;

- al Card. Giovanni Battista Re, Prefetto Congregazione per i Vescovi;

- al Card. Raffaele Martino, Presidente Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”;

- alla Conferenza Episcopale Italiana;

- a Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo-Metropolita di Ancona.

 

Firenze, 18 dicembre 2006

San Malachia, profeta

 

            Scrivo in nome e per conto del Prof. Giorgio Nicolini, di Ancona, in riferimento al Vostro messaggio di Posta Elettronica del 12 c.m. con il quale avete informato il medesimo delle pressioni ricevute per l'intervento scritto di Padre Marcello Montanari, redattore del periodico “Il Santuario di Loreto”, e subito dopo, per via telefonica ed evidentemente in modo concertato, dello stesso Vescovo di Loreto, Mons. Gianni Danzi, in ordine alla rimozione del Sito www.lavocecattolica.it dal Vostro sito www.mariatv.it.

            A prescindere dal merito di ogni soggiacente questione, e in specie di quanto dal Prof. Nicolini è stato scritto e documentato, ormai da molti anni a questa parte, in ordine alla “verità storica” della “Miracolosa” Traslazione della Santa Casa di Nazareth e quindi della vera origine del Santuario Lauretano, si tratta, con l'anzidetta iniziativa che è stata posta in essere dai suddetti ecclesiastici, di una operazione di inequivoco stampo repressivo e drasticamente lesiva di diritti costituzionalmente garantiti, quale appunto quello della libertà di informazione e di stampa, come recita l’art.21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (art. 21, Costituzione Italiana).

            La libertà di espressione di cui parla la Costituzione ovviamente non è realisticamente prospettabile se non in un quadro pluralistico, e per ciò stesso democratico, dell'informazione nel suo complesso!

            Nel tono non meno che per le parole usate - quello e queste ben indovinabili per quel che ne avete riferito, e poi ne é  risultato, tali interventi sono dunque stati oltraggiosi e perciò gravemente quanto ingiustamente lesivi della professionale serietà e onorabilità del mio Assistito, per il che egli - com’è naturale - si riserva ogni opportuna azione a propria tutela in ogni competente sede, sia ecclesiastica, che in ambito civile e penale.

Ciò premesso, non sarà di troppo qui ricordare che nonostante i ripetuti appelli - espressi in ogni forma possibile - con cui da anni il Prof. Nicolini va chiedendo alle Autorità Ecclesiastiche di mettere pubblicamente alla prova le sue documentazioni e relative conclusioni circa il Santuario Lauretano, mai egli si è visto seriamente confutare dai suoi contraddittori, i quali in effetti non han dato segni di vita al di fuori di qualche peregrina spiritosaggine o, come appunto nel presente caso, di vere intimidazioni e minacce, e comunque sempre cercando di poter occultare per quanto possibile i suoi studi e la loro pubblicizzazione. Così ancora si è verificato – in una forma ancora più grave - nel caso della vostra emittente www.mariatv.it

            A vostro riguardo il Prof. Nicolini mi ha anche riferito che la richiesta di una collaborazione con voi è stata avanzata direttamente dalla vostra Direzione, ed egli ben volentieri si era predisposto ad offrirsi in questo campo, per il quale ha una competenza specifica, con servizi televisivi appropriati, e predisponendo già a tale scopo – nonostante le sue non buone condizioni di salute e povertà di risorse – ogni mezzo utile per avviare tale collaborazione con la vostra emittente televisiva mediante il “web”. Appare perciò ancor più lesiva, al mio Assistito, l’improvvisa Vostra ingiustificata revoca della collaborazione a suo tempo richiestagli, e per di più a seguito di un intervento esterno di inequivoco stampo repressivo - come sopra scritto - e dunque drasticamente lesivo di diritti costituzionalmente garantiti, quale appunto quello della libertà d'informazione e stampa.

D’altra parte, non si vede come dagli attuali “responsabili” del Santuario Pontificio Lauretano possano venir messi all’indice rilievi e conclusioni, quali quelli per i quali il mio Assistito ha impegnato una vita di studio e di ricerche, e che sono assolutamente conformi alla plurisecolare tradizione del più autorevole ed anche solenne Magistero Pontificio ed Ecclesiale, per il quale soltanto in effetti poté giustificarsi – tra l’altro – l’elezione della Santa Casa Lauretana (e quindi la Vergine Immacolata in essa venerata) a “Patrona degli Aviatori”.

Tutto ciò che quei “responsabili” lauretani hanno saputo fare, invece, è stato il combattere allo stremo, per ridurre al silenzio, quella “voce scomoda”, isolandola con il mezzo della ridicolizzazione, quando non “demonizzandola”; senza punto prender atto, però, che ad oggi quella “voce” è - guarda il caso! - la sola che osa mantenersi bene in linea con l’anzidetto Magistero, nel ricordare una verità la cui negazione è oggi di fatto parte logicamente correlata e integrante della stessa “apostasia” - per nulla “silenziosa”! - di cui la nostra Civiltà Cristiana soffre in tante sue regioni, e in specie in questa nostra Europa, fino al punto di sconfessare clamorosamente - come sappiamo - le sue più profonde e vere radici! 

            Al di là di quanto fin qui richiamato, ed oggettivamente verificabile, sta poi il fatto, parimenti oggettivo, che mai da quei “responsabili” sono state ritenute degne della neppur mènoma attenzione le richieste del mio Assistito per il pronunciamento di un giudizio canonico, morale e disciplinare, sullo stravolgimento di senso che ormai da anni le celebrazioni lauretane, specie in loco, patiscono, vedendo la Traslazione “Miracolosa” della Santa Casa - che oggi lì ancor si trova (ma... per quanto tempo ancora?) -, ridotta al rango di un suo “trasporto” del tutto umano, anche se ciò contrasta con ogni rilievo storico, archeologico, architettonico e insomma scientifico appena serio, come il Prof. Nicolini ha esposto a lungo e in dettaglio, in piena sintonia con quanto anche da altri rilevato. Ad esempio il Prof. Emanuele Mor, già Docente di Elettrochimica all’Università di Genova, il quale così ebbe in particolare e fra l’altro a esprimersi: Le prove scientifiche sopra ricordate vengono ignorate per incompetenza o volutamente trascurate. Un fatto è comunque evidente: due secoli dalla proclamazione dei diritti dell’uomo, del vecchio Adamo che ha ribattuto il suo “Sì” a Satana e il suo “No” a Dio, hanno consentito la diffusione capillare di questi princìpi ad ogni ceto e livello sociale (illuminismo, razionalismo, modernismo, emancipazione dal dogma e dai tabù…). Secondo tali princìpi, tutto ciò che non può essere spiegato dalla mente umana non può essere vero, non è che favola da raccontare ai pargoli. Se Dio interviene in qualche miracolo, è sempre, se mai, nell’ordine del razionale. Gli stessi grandi miracoli del Vangelo vengono taciuti, sminuiti, non creduti se non si spiegano razionalmente. Gli studiosi della “questione lauretana”, ritenendo razionalmente impossibile che una casa venga traslata in modo soprannaturale, come la montagna del Vangelo, preferiscono la tesi del trasporto materiale, anche se manca ogni documentazione al riguardo. Non è forse la peggiore forma di apostasia e un comportamento opposto a quello che Gesù vorrebbe da noi, limitare col nostro razionalismo le possibilità di Dio? L’orgoglio dell’uomo decaduto nel suo nuovo attacco a Dio non ammette che il soprannaturale vada oltre quello che egli giudica possibile! E’ un peccato mostruoso nei riguardi della divinità! Signore, perdona! Spirito di Verità illuminaci!” (cfr. www.lavocecattolica.it/prof.mor.htm).

            La richiesta di un giudizio canonico, per esser decisa, in qualunque senso, presupponeva quanto meno una disamina minimamente seria e imparziale delle obiezioni e confutazioni del Prof. Nicolini, e quindi delle prove documentali e scientifiche che le corroborano. Far passare invece il Prof. Nicolini come tutt’al più un bene intenzionato, ma un po’ “fissato” e fors’anche “fuor di testa”, come si dice, è trucco che a prima vista  mostra “la corda”, a copertura, qui, d’interessi che, dato quel che si è passato, è anche lecito supporre non troppo limpidi, e ancor a tutt’oggi comunque oscuri nelle loro effettive motivazioni e finalità, ma i cui effetti comunque come ognun vede sono di sostanziale e totale dissacrazione delle vere, soprannaturali origini del Santuario Lauretano.

            Questa sciagurata vicenda ecclesiastica, naturalmente, non potrà finire qui, e il mio Assistito (in questa, che per lui, è una vera odissea) si riserva di portare quanto appena avvenuto alla conoscenza del Santo Padre, nella fiducia che il pieno ripristino della verità su quel Santuario Pontificio, che “merita il nome di santuario più grande” della cristianità (Giovanni Paolo II, 1994), non potrà tardare molto, avvicinandosi il settembre p.v., allorché il successore di Pietro andrà proprio a Loreto per il programmato incontro con i giovani d’Italia e dell’Europa.

            Per concludere, perciò, penso che potrebbe solo far onore alla Vostra Redazione rispettare gli impegni assunti con il mio Assistito, quanto meno fino a prova contraria, come si dice, e così dimostrare quella “lealtà” che non può non contraddistinguere chiunque sopra ogni altra cosa davvero cerchi e ami “la verità”.

Avv. Prof. FRANCESCO DAL POZZO

Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE

                    Tel. e Facs. 055.400707 - Cell. 349.2101400

                    Posta Elettronica: dalpozzo.francesco@tin.it

  

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LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

         ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

  Sede: PARMA - Via Verdi, n.3 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Cell. 340.7190085 - Cell. 338.8702045

  Sedi Distaccate: ANCONA - Via Maggini, 230 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332

                         FIRENZE - Via Vecchia Bolognese, 321 – Tel./Facs. 055.400707 – Cell. 349.2101400

Posta Elettronica: lucedicristo@lavocecattolica.it  –  Sito Internet: www.lavocecattolica.it

Codice Fiscale 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101

 

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

LE FINALITA' DELL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E L'ESERCIZIO DELLA CARITA'

LETTURA LITURGICA E PROGRAMMATICA DELL'ASSOCIAZIONE (del 28 dicembre 2006, Santi Innocenti)

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo (1^Gv.1,5-10;2,1-2)

Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO E' LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

        Gesù Cristo ha detto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINERA' NELLE TENEBRE, MA AVRA' LA LUCE DELLA VITA" (Gv.8,12). Su queste parole del Vangelo è nata l’Associazione denominata “LUCE DI CRISTO”. L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di perseguire finalità di solidarietà sociale verso i bambini non nati, l’infanzia abbandonata, gli anziani e chiunque versi in stato di disagio, di povertà e di bisogno. Per la realizzazione dei propri scopi sociali l’Associazione si avvale di ogni strumento legittimo e lecito e si propone, in particolare, di procedere ad adozioni a distanza, di prestare assistenza presso i centri infantili e per anziani, di acquistare generi di prima necessità, indumenti, e tutto quanto, secondo la necessità del momento, occorra a soddisfare le esigenze di chi si trovi in stato di bisogno. Inoltre l’Associazione si propone lo scopo di organizzare, partecipare e intervenire in qualsiasi evento pubblico (culturale, politico, storico, artistico e religioso) ai fini della difesa, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della Carità e della Fede e Morale Cristiana (cfr. 1^Cor,13,1-3; Gc.2,14-26).

        Nella prospettiva del profetizzato “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, l’Associazione "Luce di Cristo" è nata ed è stata posta sotto il patrocinio dell’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto, con cui - quale “reliquia miracolosa” e “luogo dell’Incarnazione” - la Vergine Maria ha operato nei due millenni passati la propagazione e la difesa della cristianità: prima in Oriente, da Nazareth, e poi in Occidente, da Loreto.

        L'Associazione intende unire, con un'unica azione comune, singole persone e anche associazioni già costituite, che sentono la necessità di rispondere all’appello del Santo Padre per una “nuova evangelizzazione” dell’Europa, al fine di ripristinarne le Radici Cristiane. Infatti solo stando uniti possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente.

        Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», potrebbe sentire una specie di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti talvolta di lotte religiose. Non si tratta di questo: si tratta semplicemente di essere realisti. Se ci sono uomini e gruppi che sistematicamente, con mezzi molto potenti, attaccano la Fede e la Morale Cristiana, in pubblico e in privato, cercando di sradicarle dal cuore della gente, è logico e doveroso che un vero cristiano debba adoperarsi per difenderle e per diffonderle, così come ci ha insegnato Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt.5,14-15).

        Se Cristo oggi ci domandasse, come all’Apostolo Pietro: “Mi ami tu?” (Gv.21,15), voi cosa rispondereste?... Perciò, se il vostro cuore batte con quello di Cristo e le vostre convinzioni corrispondono alle nostre, UNIAMOCI, per diventare UNA VOCE FORTE nel difendere le nostre Radici Cristiane e tornare a diffondere la nostra Fede, intervenendo con convinzione in qualsiasi evento pubblico e privato, usando doverosamente, a tale scopo, tutti i mezzi possibili, legittimi e leciti. In tale modo si offrirà al nostro Salvatore Gesù Cristo un contributo, anche se piccolo e umile, per il perseguimento della Salvezza Eterna delle anime di tanti uomini.

        Perciò dopo aver letto questo messaggio di presentazione, se vorrete comunicare con l’Associazione “LUCE DI CRISTO” per associarvi, od avere ulteriori chiarimenti, contattateci al numero 071.83552 o al cellulare 339.6424332 o 340.7190085 o 338.8702045. Facsimile dell’Associazione è il numero 071.83552; la Posta Elettronica è: lucedicristo@lavocecattolica.it  Il Conto Corrente Postale per le offerte e l’adesione all’Associazione è il n°78026101. Ogni altra informazione utile per aderire all’Associazione la trovi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it o all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

(Catechismo Chiesa Cattolica, n.811-870.)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine (1^Cor.13,4-8)

LUCE E GRAZIA CONCEDI, O SIGNORE, A QUANTI PER CERCARE TE VERRANNO A NOI

PER INFORMAZIONI E ADESIONI ALL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

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Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 febbraio 2007, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l’incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 (La Regina della Pace a Mediugorie, 25 febbraio 2007)

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

www.lavocecattolica.it

www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm

www.lavocecattolica.it/lettera9marzo2007.htm

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie

Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto e sino a Loreto. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona-Loreto con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

La Santa Casa di Loreto è il luogo che accolse la Santa Famiglia di Nazaret.

Scrisse Giovanni Paolo II: Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.

 

Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione?  Card. Joseph Ratzinger

 

«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino… (Ez.2,3-5).

 

Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare (Sir.15,14-20).

 

 

 

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LEGGI NELLA CORRISPONDENZA SOTTOSTANTE LA SEMPLICE PROCEDURA DA SEGUIRE

Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.

LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO

Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà.

Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare.      Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.

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