*

Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

LA NASCITA DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH

trasportata “miracolosamente” da Dio sino a Loreto

DENUNCIA CANONICA PER "IL DELITTO DI FALSO" SULLA "QUESTIONE LAURETANA" CONSEGNATA UFFICIALMENTE ALL'ARCIVESCOVO-METROPOLITA DI ANCONA Mons. Edoardo Menichelli

SUPPLICA A BENEDETTO XVI PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ A LORETO

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007, CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

LETTERA INFORMATIVA n°67

                                                 LA VOCE       

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                                 (Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

Ancona

Giovedì, 7 settembre 2006

Domenica, 8 settembre 2012

Natività di Maria Santissima

Domenica, 8 settembre 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth a Loreto

intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Nulla è più inutile di un cristiano che non si adopera a salvare gli altri

(San Giovanni Crisostomo)

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” (17 ottobre 1922). Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

LETTURA BIBLICA

 (Dalla Lettera di San Paolo ai Romani: 8,28-39)

Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. Che diremo dunque in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!

ROMA - XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

 “La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

 

Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)

Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:

“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità (Gv.1,47)

Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…

Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:

* da Nazareth è “venuta” all’esistenza la Vergine Maria, “concepita” Immacolata nella Santa Casa di Nazareth;

* da Nazareth è “venuta” alla luce la Vergine Maria, essendo ella nata nella stessa Santa Casa in cui fu concepita Immacolata;

* da Nazareth è “venuto” all’esistenza Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Salvatore degli uomini, incarnatosi per opera dello Spirito Santo nel seno verginale di Maria nella Santa Casa di Nazareth;

* la Santa Casa di Nazareth è “venuta”, infine, a Loreto, dopo varie “traslazioni miracolose” operate dagli angeli del Cielo, dopo essere stata “divelta dalle fondamenta” a Nazareth (secondo l’espressione usata dal Beato Pio IX), e così poter continuare dall’Europa e dall’Italia - quale “reliquia miracolosa” e luogo dell’Incarnazione - l’opera di salvezza di Maria e di Gesù per la Chiesa e per l’Umanità.

DA NAZARETH PERCIO’ E’ “VENUTA” LA SALVEZZA

E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UMANITA’

Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI” (Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “RALLEGRATI…”.

dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…

ALCIDE DE GASPERI A LORETO NEL 1948

"Di fronte a questo monumento di così alta importanza, la parola umana viene meno. Un impegno solenne però dobbiamo prendere davanti a queste gloriose vestigia della cristianità, l'impegno di difendere le nostre tradizioni religiose che in queste venerande costruzioni si rivelano e si perpetuano. Esse si alimentano del Vangelo e ci fanno sentire tutti fratelli".

 

DALL’8 SETTEMBRE 1998 LA PREGHIERA QUOTIDIANA PER L’ITALIA NELLA SANTA CASA DI LORETO

L’8 settembre 1998 si inaugurò nella SANTA CASA di Loreto “la preghiera quotidiana per l'Italia”, dopo che già nel 1994 Giovanni Paolo II vi aveva fatto iniziare la GRANDE PREGHIERA PER L’ITALIA.

Per la circostanza, il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II scrisse al Card. Ruini, che presiedette l’avvio di quella Preghiera Quotidiana per l’Italia: “La Grande Preghiera per l'Italia iniziò nel 1994, quando la costante sollecitudine che nutro per la diletta Nazione italiana, mi spinse ad invitare a far salire incessantemente a Dio una preghiera nella Chiesa (cfr. At.12,5) al fine d'ottenere la grazia della CONVERSIONE dei cuori, condizione indispensabile per costruire una convivenza più giusta e solidale. (...). La nuova provvidenziale iniziativa, che riprendendo quell'invito è divenuta la Preghiera Quotidiana per l'Italia, prolunga l'invocazione di pace (…), volgendo lo sguardo con rinnovato e filiale amore a Colei che in ogni contrada della Penisola è venerata quale rifugio sicuro nei pericoli e Madre benevola verso le suppliche di quanti sono nella prova. (...). La Lampada dell'Italia, che ogni giorno brillerà nella Casa Santa, luogo che richiama il mistero del Verbo fatto carne, sarà simbolo del costante affidamento alla Madre del Signore da parte della comunità italiana. Essa ricorderà allo stesso tempo che è compito dei cristiani, essere vigilanti con le lanterne accese (cfr. Mt.25,1-13) e perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo per illuminare con la fiaccola della Verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed economiche dell'esistenza”

 

 

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo.

(Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982)

 

LA NASCITA DI MARIA NELLA SANTA CASA DI NAZARETH

(trasportata miracolosamente da Dio in vari luoghi e infine a Loreto)

 

            Oltre a parlarne vari Santi in rivelazioni mistiche (come Santa Caterina da Bologna), la costante Tradizione della Chiesa e i pronunciamenti di Sommi Pontefici indicano nella Santa Casa di Nazareth il luogo ove Maria fu concepita Immacolata, ove nacque e ove avvenne l’Incarnazione del Figlio di Dio nel suo grembo purissimo.

            Ne parla, ad esempio, Sisto V, che con una sua Bolla del 17 marzo 1586 fece un inno alle glorie e all’origine miracolosa del Santuario di Loreto che accoglie – egli dice testualmente – “la santa stanza consacrata dai Misteri Divini, nella quale Maria nacque, fu salutata dall’Angelo e concepì di Spirito Santo il Salvatore del mondo, divenendo Madre di Dio”.

            Ancor più chiaramente lo dichiarò il Beato Pio IX, che definì il dogma dell’Immacolato Concepimento di Maria, e che in una sua Bolla del 26 agosto 1852 scriveva solennemente: “Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la devotissima e augustissima Casa di Loreto consacrata dai misteri divini (…). A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth (…) dove la Vergine SS.ma, predestinata da tutta l’eternità e perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, dove il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne, dove, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata Madre del Figlio Unigenito di Dio”.

 

IL MISTERO DI MARIA BAMBINA

«Questo sembra un mistero poco conosciuto. Io penso che voi avete un compito grande di approfondire questo mistero: Maria Bambina. Perché del Bambino Gesù si parla, si legge, si contem­pla, ma di Maria... Sì, sempre: giovane, vergine, madre, addolo­rata; ma bambina, poco. Allora c'è un capitolo della nostra spiritualità mariana che sembra specialmente aperto alla vostra comunità, alla vostra contemplazione, alla vostra devozione, al­la vostra spiritualità... Certamente Maria era una bambina straordinaria, con tutta la semplicità che aveva, che era sua. Era una bambina straordinaria, con questa grazia di innocenza ori­ginale, di immacolata concezione. Come viveva? Quale era la sua realtà, specialmente quella interiore, spirituale?...» (Giovanni Paolo II alla “Congregazione di Maria Bambina”, 4 no­vembre 1984).

 

FESTA DELLA NATIVITÀ DI MARIA

OMELIA DI PAOLO VI

Martedì, 8 settembre 1964

Dilette Figlie in Cristo!

            È motivo per Noi di grande consolazione spirituale celebrare la festa della Natività di Maria Santissima con voi tutte buone e care Religiose! Spesso celebrando le nostre sacre solennità Ci angustia il pensiero circa la comprensione, circa la partecipazione dei fedeli che assistono al rito, avendo ragione di dubitare se essi comprendano, se essi siano uniti alla preghiera della Chiesa, se essi godano pienamente il senso dei misteri ricordati, delle orazioni proferite, del valore spirituale e morale di quanto il culto dovrebbe presentare alle nostre anime. Questo pensiero, questo dubbio qui non sussiste! Noi siamo sicuri che voi tutte siete con Noi per dare pienezza di significato e di fervore a questa santa Messa in onore di Maria nascente (…).

            Essa ci obbliga a ricordare l’apparizione della Madonna nel mondo come l’arrivo dell’aurora che precede la luce della salvezza, Cristo Gesù, come l’aprirsi sulla terra, tutta coperta dal fango del peccato, del più bel fiore che sia mai sbocciato nel devastato giardino dell’umanità, la nascita cioè della creatura umana più pura, più innocente, più perfetta, più degna della definizione che Dio stesso, creandolo, aveva dato dell’uomo: immagine di Dio, bellezza cioè suprema, profonda, così ideale nel suo essere e nella sua forma, e così reale nella sua vivente espressione da lasciarci intuire come tale primigenia creatura era destinata, da un lato, al colloquio, all’amore del suo Creatore in una ineffabile effusione della beatissima e beatificante Divinità e in un’abbandonata risposta di poesia e di gioia (com’è appunto il «Magnificat» della Madonna), e d’altro lato destinata al dominio regale della terra.

            Ciò che doveva in Eva apparire e svanire miseramente, per un disegno d’infinita misericordia (potremmo quasi dire per un proposito di rivincita, come quello dell’artista che, vedendo infranta l’opera sua, vuole rifarla, e rifarla ancora più bella e più rispondente alla sua idea creatrice), Dio fece rivivere in Maria: «ut dignum Filii tui habitaculum effici mereretur, Spiritu Sanctu cooperante, praeparasti», come dice l’orazione a voi tutte ben nota; ed oggi, giorno dedicato al culto di questo dono, di questo capolavoro di Dio, noi ricordiamo, noi ammiriamo, noi esultiamo: Maria è nata, Maria è nostra, Maria restituisce a noi la figura dell’umanità perfetta, nella sua immacolata concezione umana, stupendamente corrispondente alla misteriosa concezione della mente divina della creatura regina del mondo. E Maria, per nuovo e sommo gaudio, incantevole gaudio delle nostre anime, non ferma a Sé il nostro sguardo se non per spingerlo a guardare più avanti, al miracolo di luce e di santità e di vita, ch’Ella annuncia nascendo e recherà con Sé, Cristo Signore, il Figlio suo Figlio di Dio, dal quale Ella stessa tutto riceve. Questo è il celebre giuoco di grazia, che si chiama Incarnazione, e che oggi ci fa presagire in anticipo, in Maria, lampada portatrice del lume divino, porta per cui il Cielo muoverà i suoi passi verso la terra, madre che offrirà vita umana al Verbo di Dio, l’avvento della nostra salvezza. (…).

            Ci pare, care e buone Religiose, che voi siate queste mattina il Nostro mazzo di fiori, col quale Ci presentiamo a Maria per esprimerle i Nostri auguri - oh, diciamo meglio: i nostri omaggi! - nel giorno del suo genetliaco. Viene alle Nostre labbra una specie di infantile discorso: Vedi, Maria, che cosa Ti offriamo, questi fiori; sono i più bei fiori della Santa Chiesa; sono le anime dell’unico amore, dell’amore al Tuo divino Figliuolo Gesù, sono le anime che hanno veramente creduto alle sue parole, e che hanno lasciato tutto per seguire Lui solo; lo ascoltano, lo imitano, lo servono, lo seguono, con Te, sì, fino alla Croce; e non si lamentano, non hanno paura. non piangono, anzi sono sempre liete, sono buone, Maria, sono sante queste figliuole della Chiesa di Cristo! Noi speriamo che la Madonna Santissima ascolti queste semplici parole, e che si senta onorata dell’offerta, che Noi oggi le facciamo di voi, Religiose. Diciamo di più: di tutte le Religiose della Santa Chiesa; e speriamo che le voglia guardare tutte, Lei la benedetta fra tutte, con quei suoi occhi misericordiosi (illos tuos misericordes oculos…); che le voglia rallegrare, le voglia proteggere e benedire; perché sono sue, e sono sue perché sono della Chiesa! (…).

            Noi ricordiamo che a Milano, proprio in occasione di questa festività, invitammo ad assistere alla Nostra messa pontificale le care Suore di Maria Bambina, in quel Duomo, ch’è certo una delle più belle e più grandi cattedrali del mondo, e ch’è appunto dedicato alla Natività di Maria: nessuna di quelle Suore sentiva dalla propria devozione l’invito a partecipare al solenne e splendido rito in onore di Maria nascente nella Cattedrale della Città dove esse hanno la loro casa-madre e una magnifica rete di attività caritative; le invitò l’Arcivescovo; e vennero poi in Duomo tutti gli anni all’otto di settembre, in bel numero; e furono felici di sentirsi in quel giorno figlie predilette della Chiesa, come Noi lo fummo nel salutarle durante la Omelia e nel benedirle, come esemplari e degne della Nostra benevolenza. (…).

            Mentre godiamo di fare a voi questo annuncio Ci rattrista il pensiero delle tante manifestazioni della vita moderna in cui la Donna appare decaduta dall’altezza spirituale ed etica, che il migliore costume civile e la elevazione alla vocazione cristiana le attribuiscono, al livello dell’insensibilità morale e spesso della licenza pagana; è privata la Donna, mentre le sono aperte le vie delle esperienze più pericolose e morbose, della vera felicità e dell’amore vero, che non possono mai esser disgiunti dal senso sacro della vita. E Ci fa pena anche il vedere come tante anime femminili, fatte per le cose alte e generose, non sanno più oggi dare alla propria vita un senso pieno e superiore, perché mancano di due coefficienti della pienezza interiore: la preghiera, nella sua espressione completa, personale e sacramentale: e lo spirito di dedizione, di amore cioè che dà e che vivifica. Restano anime povere e tormentate, a cui le distrazioni esteriori recano fallace rimedio. (…).

            Noi preghiamo la Madonna per voi: che ci dia la certezza per la bontà della scelta da voi fatta; essa è la migliore, essa è la più difficile e la più facile insieme, essa è la più vicina a quella di Maria Santissima, perché, come la sua, è tutta governata da un semplice e totale abbandono alla divina volontà: «Fiat mihi secundum Verbum tuum!». Noi la pregheremo perché vi faccia forti: oggi la vita religiosa esige fortezza; ieri forse era il rifugio di tante anime deboli e timide; oggi è l’officina delle anime forti, costanti ed eroiche. Noi la pregheremo infine perché la Madonna vi faccia liete e felici; la vita religiosa, per povera e austera che sia, non può essere autentica che nella gioia interiore! È quella che Noi vi auguriamo a ricordo di questo incontro a tutte chiedendo orazioni per il Concilio e per la Chiesa intera, a tutte dando la Nostra Benedizione.

 

CARA MAMMA

ECCO LA LETTERA DI UN FIGLIO MAI NATO

 

Cara mamma,

tu non mi conosci in quanto, quand'ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto.

Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” (Is.49,15).

E il Dio d'amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso. Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte.

            Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava “solo di un'interruzione della gravidanza”, mentre il Papa con l'Enciclica "Evangelium Vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale.

So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale Enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d'oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoèlet che insegna: “Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”. Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato.

Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata “prigioniera” della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un Papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo.

Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l'unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente in favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d 'infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento.

Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto: “Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc.15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell'Inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in Cielo, l'ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje.

Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessuno di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.

Tuo figlio mai nato.

 

DA QUESTO NUMERO DELLA LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE”

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007, CON LA PRESENZA DEL PAPA

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS”

IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA

DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’

DELL’AUTENTICITA’ DELLA SANTA CASA E DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

PREMESSA DEL BEATO PIETRO VIGNE

Bisogna leggere con rispetto e profitto i libri che contengono il Vangelo, ma la lettura dei libri che spiegano le circostanze della Passione di Gesù Cristo merita maggiormente il nostro rispetto e le nostre attenzioni perché è la più importante e la più gradita a Dio. Leggiamo e studiamo con cura e perseveranza il Libro dei Libri, il Libro che Dio ha composto nella pienezza del suo ardente amore per noi, e scritto non con inchiostro, ma con il suo Sangue, non su carta, ma sul suo stesso Corpo coperto di piaghe. Questo è infatti il suo capolavoro, il Libro suo per eccellenza, quello di cui si è servito per convertire i peccatori, in cui tutti i giusti apprendono i mezzi per perseverare e perfezionarsi. Quali progressi nella virtù non si realizzerebbero se si leggesse spesso e si praticasse tutto quello che vi è contenuto!

 

STAZIONE I

STAZIONE DEL CALVARIO

Sul beneficio della nostra creazione

 

PREGHIERA

    Ti supplichiamo, o amabile Gesù, di gradire che noi ci uniamo ora ai nove Cori degli Angeli, a tutti i beati del Paradiso e soprattutto alla loro Regina, l’incomparabile Vergine Maria, per lodarti, ringraziarti mille volte per i benefici che hai reso a tutto il genere umano, poiché hai voluto sopportare per esso le più crudeli sofferenze e poi la morte di Croce.

 

MEDITAZIONE

            Non lasciate passare alcun giorno se possibile, senza considerare che venite da Dio, il quale vi ha tratto dal nulla. E’ necessario che ripetiate a voi stessi: dove eri tu, povera anima mia, cento anni fa? Il mondo durava già da migliaia di anni senza di noi: eravamo ad esso inutili. “Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza!” (Gb.38,4). “Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!” (Gb.38,21). Sì, mio Dio e mio Creatore, io ero sepolto nel nulla!

            “Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi? Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare. (…) Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto. Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito” (Gb.10,8-12).

            Perché, o Signore, ti sei ricordato di me? Ne avevi forse bisogno? E’ stato certamente per procurare la tua gloria e goderne eternamente. Ricordati dunque di tutti noi che siamo tuo popolo, o mio Dio, fino a quando avremo oltrepassato il mare tempestoso di questo mondo.

 

INVOCAZIONI

            Ti ringrazio, mio Dio, perché mi hai dato l’essere, una cosa tanto eccellente; un’anima che esce dalle tue mani onnipotenti, un’anima che essendo fatta a tua immagine, deve sempre farmi ricordare di te; un’anima destinata a godere per sempre della tua gloria celeste. Ti ringrazio per avermi dato un corpo con tutte le sue membra destinato anch’esso a partecipare, se si mortifica quaggiù, alle gioie ineffabili ed eterne del Cielo.

Io so, Signore, di essere opera tua in tutte le mie componenti e che tutto quel che esiste sulla terra è stato prodotto unicamente per amor nostro, come dice l’apostolo San Paolo: “(…) tutto è vostro: (…) il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1^Cor.3,21-23).

            Quali azioni di grazie non dovrei io renderti, o Signore! Non sarebbe troppo farlo almeno una volta al giorno. Invece non lo faccio, e se lo faccio, è con un cuore così vile, con uno spirito così dissipato, che sembra - ingrato che sono! - che i beni inestimabili che mi hai elargito, non ne valgano la pena.

            In questa prospettiva Mosè diceva un tempo agli Ebrei, i quali avevano ricevuto grazie assai minori di me, che mi trovo a vivere nella religione più eccellente che esista: “Così ripaghi il Signore, o popolo stolto e insipiente? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito? Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani…La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato! Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie. Ha detto: io nasconderò loro il mio volto: (…). Sono una generazione perfida, sono figli infedeli” (Deut.32,6-7.18-20).

            E’ vero, mio Dio, è vero, sono un ingrato che ha meritato di essere privato dei tuoi favori, di cui, insensato che sono, mi sono reso indegno. La centesima parte di quello che ho ricevuto da te dovrebbe produrre in me una riconoscenza tenera e incessante se l’avessi ricevuta da qualsiasi altro, persino da persone di ben più basso e più spregevole rango.

            Ma perché tu, Dio d’infinita maestà, mi hai onorato dei tuoi stessi beni, il più piccolo dei quali dovrebbe essere considerato dal mio spirito come infinitamente superiore a tutti i miei meriti? E’ mai possibile che io sia così cieco da non riconoscerlo? E’ mai possibile, Signore, che io abbia potuto dimenticare quanto mi hai amato e prediletto?

            Perdono, mio Dio, non privarmi della tua liberalità. E’ vero che io non lo merito, perché sono insensibile e tardo a ringraziarti; ma, ahimé! questa mia durezza richiede una più grande generosità da parte tua, poiché sono più degno di compassione.

            Considera, di grazia, i miei sospiri come ringraziamenti continui che vorrei farti, o piuttosto rendimi degno di ringraziarti eternamente.

PROPOSITI

            Per poter degnamente ringraziare Dio del grande beneficio della creazione, per essere usciti noi dalle sue mani onnipotenti senza altra ragione che quella di renderci partecipi della gloria eterna, al conseguimento della quale dobbiamo attendere con tutte le nostre forze, risolviamo fermamente di consacrarci per intero al suo servizio, di ringraziarlo per tutti i giorni della nostra vita, pregando Gesù Cristo di farlo anche per noi, specialmente quando abbiamo la grazia di riceverlo.

            Ma per riceverlo degnamente e far profitto di questo Cibo sacro, di questo Pane Vivo disceso dal Cielo, che ci fu donato nell’Ultima Cena, allorché il dolce Salvatore volle istituire il Santo Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue adorabile, bisogna prendere la risoluzione di crescere di virtù in virtù, di purificarci sempre maggiormente dei nostri vizi, conducendo una vita penitente.

    In ciò consiste quella via stretta di cui parla Gesù quando dice: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt.7,13-14).

 

 

SUPPLICA A BENEDETTO XVI

PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ A LORETO

 

Dall’Enciclica di San PIO X

“PASCENDI DOMINICI GREGIS”

(dell’8 settembre 1907)

            L'officio divinamente commessoCi di pascere il gregge del Signore ha, fra i primi doveri imposti da Cristo, quello di custodire con ogni vigilanza il deposito della fede trasmessa ai santi, ripudiando le profane novità di parole e le opposizioni di una scienza di falso nome. La quale provvidenza del Supremo Pastore non vi fu tempo che non fosse necessaria alla Chiesa cattolica: stanteché per opera del nemico dell'uman genere, mai non mancarono "uomini di perverso parlare (Act. X, 30), cianciatori di vanità e seduttori (Tit. I, 10), erranti e consiglieri agli altri di errore (II Tim. III, 13)". Pur nondimeno gli è da confessare che in questi ultimi tempi, è cresciuto oltre misura il numero dei nemici della croce di Cristo; che, con arti affatto nuove e piene di astuzia, si affaticano di render vana la virtù avvivatrice della Chiesa e scrollare dai fondamenti, se venga lor fatto, lo stesso regno di Gesù Cristo. Per la qual cosa non Ci è oggimai più lecito di tacere, seppur non vogliamo aver vista di mancare al dovere Nostro gravissimo, e che Ci sia apposta a trascuratezza di esso la benignità finora usata nella speranza di più sani consigli.

            Ed a rompere senza più gl'indugi Ci spinge anzitutto il fatto, che i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista. Alludiamo, o Venerabili Fratelli, a molti del laicato cattolico e, ciò ch'è più deplorevole, a non pochi dello stesso ceto sacerdotale, i quali, sotto finta di amore per la Chiesa, scevri d'ogni solido presidio di filosofico e teologico sapere, tutti anzi penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si dànno, senza ritegno di sorta, per riformatori della Chiesa medesima; e, fatta audacemente schiera, si gittano su quanto vi ha di più santo nell'opera di Cristo, non risparmiando la persona stessa del Redentore divino, che, con ardimento sacrilego, rimpiccioliscono fino alla condizione di un puro e semplice uomo.

            Fanno le meraviglie costoro perché Noi li annoveriamo fra i nemici della Chiesa; ma non potrà stupirsene chiunque, poste da parte le intenzioni di cui Dio solo è giudice, si faccia ad esaminare le loro dottrine e la loro maniera di parlare e di operare. Per verità non si allontana dal vero chi li ritenga fra i nemici della Chiesa i più dannosi. Imperocché, come già abbiam detto, i lor consigli di distruzione non li agitano costoro al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si appiatta quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei, con rovina tanto più certa, quanto essi la conoscono più addentro. Di più, non pongono già la scure ai rami od ai germogli; ma alla radice medesima, cioè alla fede ed alle fibre di lei più profonde. Intaccata poi questa radice della immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l'albero in guisa, che niuna parte risparmiano della cattolica verità, niuna che non cerchino di contaminare. Inoltre, nell'adoperare le loro mille arti per nuocere, niuno li supera di accortezza e di astuzia: giacché la fanno promiscuamente da razionalisti e da cattolici, e ciò con sì fina simulazione da trarre agevolmente in inganno ogni incauto; e poiché sono temerari quanto altri mai, non vi è conseguenza da cui rifuggano e che non ispaccino con animo franco ed imperterrito. Si aggiunga di più, e ciò è acconcissimo a confonderle menti, il menar che essi fanno una vita operosissima, un'assidua e forte applicazione ad ogni fatta di studi, e, il più sovente, la fama di una condotta austera. Finalmente, e questo spegne quasi ogni speranza di guarigione, dalle stesse loro dottrine sono formati al disprezzo di ogni autorità e di ogni freno; e, adagiatisi in una falsa coscienza, si persuadono che sia amore di verità ciò che è infatti superbia ed ostinazione. Sì, sperammo a dir vero di riuscire quando che fosse a richiamar costoro a più savi divisamenti; al qual fine li trattammo dapprima come figli con soavità, passammo poi ad un far severo, e finalmente, benché a malincuore, usammo pure i pubblici castighi. Ma voi sapete, o Venerabili Fratelli, come tutto riuscì indarno: sembrarono abbassai la fronte per un istante, ma la rialzarono subito con maggiore alterigia. E potremmo forse tuttora dissimulare se non si trattasse che sol di loro: ma trattasi invece della sicurezza del nome cattolico. Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.

            E poiché è artificio astutissimo dei modernisti (ché con siffatto nome son chiamati costoro a ragione comunemente) presentare le loro dottrine non già coordinate e raccolte quasi in un tutto, ma sparse invece e disgiunte l'una dall'altra, allo scopo di passare essi per dubbiosi e come incerti, mentre di fatto sono fermi e determinati; gioverà innanzi tutto raccogliere qui le dottrine stesse in un sol quadro, per passar poi a ricercar le fonti di tanto traviamento ed a prescrivere le misure per impedirne i danni.

            E alfin di procedere con ordine in una materia di troppo astrusa, è da notare anzi tutto che ogni modernista sostiene e quasi compendia in sé molteplici personaggi: quelli cioè di filosofo, di credente, di teologo, di storico, di critico, di apologista, di riformatore: e queste parti sono tutte bene da distinguersi una ad una, da chi voglia conoscere a dovere il lor sistema e penetrare i principî e le conseguenze delle loro dottrine.

 

LE CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ ITALIANA E OCCIDENTALE

SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

MEDITAZIONI SULLA “VIA CRUCIS” DEL VENERDI’ SANTO 2005

scritte dal Card. Ratzinger

(ora Benedetto XVI)

 

            Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa?... Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!...

            Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti.

            Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto.

            Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.

 

Dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

DENUNCIA CANONICA PER "IL DELITTO DI FALSO" SULLA "QUESTIONE LAURETANA"

CONSEGNATA UFFICIALMENTE ALL'ARCIVESCOVO-METROPOLITA DI ANCONA

Mons. Edoardo Menichelli

 

 

Ancona, giovedì 24 agosto 2006

San Bartolomeo, Apostolo

Ecc.za Rev.ma

Mons. EDOARDO MENICHELLI

Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo

Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA

Tel. 071.55733 (ab.) – 071.2085820 (uff.) - Facsimile 071.2075003

Posta Elettronica: curia@diocesi.ancona.it

 

OGGETTO: La storia delle “Miracolose traslazioni” e il culto della Santa Casa di Nazareth a Loreto – Richiesta di apertura procedura canonica per “delitto di falso” (can. 1391) riguardo alla “questione lauretana”. Con rif. al Prot. n.241/06 di Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, e con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”.

 

Ecc.za Rev.ma,

            nell’odierna Festa Liturgica del grande apostolo San Bartolomeo, il cui iniziale scettico ed erroneo interrogativo su Gesù ancora risuona nelle parole eterne dal Vangelo: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?” (Gv.1,46), voglio anzittutto esprimerLe la mia gratitudine per l’Udienza concessami in data odierna, in relazione alla mia richiesta di un intervento canonico e autoritativo nei riguardi di alcuni operatori della Basilica Pontificia Lauretana - in specie nei riguardi del Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” -, i quali, nell’ultimo trentennio, hanno operato una grave e sacrilega “falsificazione” della storia della Santa Casa di Nazareth a Loreto e delle sue “Miracolose traslazioni”, inficiandone gravemente la storia ed il culto, che ora non è più ricordato e celebrato neppure secondo le norme ed i riti disposti dalla Santa Chiesa Cattolica, da circa sette secoli.

            Nel richiedere a Sua Ecc.za Rev.ma, quale Arcivescovo-Metropolita di Ancona, sotto la cui giurisdizione ricade anche la Diocesi e il Santuario di Loreto, di adempiere a tutte le disposizioni canoniche previste a riguardo del “delitto di falso” (can. 1391 C.D.C.) - con i conseguenti opportuni “provvedimenti” canonici da adottare contro i responsabili di tale “apostasia lauretana” -, al fine di “fissare” le principali richieste che Le volevo in proposito presentare, mi permetto di lasciarLe la presente Lettera, a modo di pro-memoria, rimandando - per ogni specifico approfondimento - ad altri incontri che vorrà benevolmente programmare e concedermi, finalizzati ad illustrarLe nel dettaglio le “gravi falsificazioni documentali” inerenti il tema in oggetto.

            In particolare intendo qui denunciare la principale opera mistificatrice sulla “questione lauretana”, da cui sono discese tutte le altre, cioè il libro del Padre Giuseppe Santarelli “LA SANTA CASA DI LORETO” (nelle sue varie edizioni), che ben definirei come “Il Codice da Vinci Lauretano”, dato che per oltre la metà dei suoi contenuti è frutto di fantasiose, romanzesche e inesistenti congetture, dissacratorie della “Verità Lauretana”, supportate in un modo molto sofisticato mediante un innumerevole uso - da parte dell’autore - di “manipolazioni” e “falsificazioni” storiche e documentali.

            Ciò lo scrissi apertamente allo stesso Padre Santarelli (come pubblicato e leggibile anche nel mio Sito Internet: www.lavocecattolica.it ), ove gli dichiaravo, tra l’altro:

“Nel Suo principale libro “LA SANTA CASA DI LORETO”  (edizione del 2003), che ha dato origine alla “falsa ipotesi” del trasporto umano della Santa Casa, Lei svolge una vasta e sistematica trattazione volta a voler dimostrare, davvero “a tutti i costi”, tale Sua “nuova ipotesi” del “trasporto umano”, con l’intento esplicito, da Lei scritto alla fine del libro (cfr. pag.485), Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva”. Tuttavia, gli “ignari” ed “inesperti” lettori del Suo libro non possono verificare in alcun modo che una molteplicità di documentazioni ed argomentazioni da Lei riportate ed esposte nel Suo libro - a “dimostrazione” delle Sue “ipotesi” - sono talvolta del tutto “prive di fondamento” (cfr. le pagine 235-297) e non raramente sono “alterate” e “manipolate”, e perciò “falsificate”, cambiandone il senso originario e l’intenzione autentica degli autori delle “documentazioni” da Lei riportate, che invece, nella realtà del documento “autentico”, sconfessano totalmente le Sue “false” “ipotesi”. (…). In proposito, persino ad alcuni Papi, come Paolo II e Leone X (cfr. le pagine 366-369), Lei “stravolge” le parole dei testi delle loro “Bolle Papali”, facendo dire ad essi ciò che pensa Lei e non ciò che essi, insigniti della Suprema Autorità Apostolica, hanno “realmente” “affermato” e “scritto”, confermando da parte loro – quali “Vicari di Cristo” – sia “l’autenticità” della “Santa Casa” come anche delle “Miracolose Traslazioni” di essa, mentre Lei fa credere il contrario. Anche ai più importanti e antichi autori attestanti “la Tradizione Storica” - come il Beato Giovanni Battista Spagnoli, il Teramano, il Ricci, ed altri ancora - Lei fa loro dire il contrario di quanto essi hanno “realmente” scritto. Essi parlano “solo” e “soltanto” delle “traslazioni miracolose”, per “il ministero angelico” (gli “angeli” del Cielo!...), mentre Lei - con contorte argomentazioni e “stravolgendo” il senso delle loro parole e dei loro scritti - fa credere ai lettori che essi abbiano parlato di una “traslazione” della Santa Casa avvenuta “per mare”, mediante “la nave”, e non per “il ministero angelico” (cfr. le pp.369-400). Così ugualmente fa nel citare innumerevoli “icone” (cfr. le pagine 401-472). Poiché così è (e lo dimostrerò punto per punto!), il Suo libro come può allora essere definito un libro “storico”?... In realtà, il Suo libro “LA SANTA CASA DI LORETO”, è invece un libro che opera una autentica “falsificazione storica”!... E con questa “falsificazione storica” Lei - al di là sicuramente delle Sue “buone” intenzioni iniziali - ha ottenuto il solo risultato di “confondere” e “far smarrire” all’intera Chiesa “la verità” della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa e “l’autenticità” stessa della “reliquia nazaretana”. Siamo ormai giunti al punto che – negli anni recenti – in tale “smarrimento” siano potuti “incappare” (pur in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai “sembra” che si voglia fare - da parte delle Autorità Ecclesiastiche - per “ripristinare la verità”!...  Tuttavia Lei stesso, nel Suo libro sopra citato, scrive anche, riguardo all’ipotesi del “trasporto umano”: “Questo discorso, ovviamente, è svolto soltanto su un piano ipotetico, non essendoci documenti espliciti in materia…” (cfr. pag.297). Infatti è proprio così… Eppure il Suo libro è “pieno” di documenti “manipolati” e “stravolti”, che vengono citati come se costituissero “l’esplicita” “dimostrazione” della “verità” delle Sue “false ipotesi”!... Sta di fatto che attualmente le Sue “ipotesi” (“false”) sono divenute “la verità ufficiale” del Santuario Lauretano, pur “non essendoci documenti espliciti in materia”, come Lei stesso ha dichiarato nel Suo libro. Invece, delle autentiche “prove” storiche, archeologiche e scientifiche e delle “approvazioni” della Chiesa non se ne parla più in alcun modo: tutto viene “occultato” a Loreto!... Avviene, anzi, al contrario, che ogni apporto “nuovo” che viene offerto per dimostrare “la verità” della “Traslazione Miracolosa” e “l’autenticità” della reliquia della “Santa Casa” viene “rifiutato”.

            Così scrivevo al Padre Santarelli, in una Lettera Aperta del 17 novembre 2005, e qui riconfermo a Lei, Ecc.za Rev.ma, tutte le mie denunce, chiedendo di nuovo - esplicitamente e “ufficialmente” - di intervenire d’autorità, o di far intervenire d’autorità a chi compete, presso la Basilica Pontificia Lauretana, per far togliere ed impedire l’ulteriore diffusione di questo testo del Padre Santarelli e di altri testi consimili, da esso derivati, e propagati dalla stessa Basilica, ingannando così milioni di pellegrini “indifesi”, che confluiscono nella Santa Casa e alla conoscenza della sua storia con una fede “semplice” e facilmente ingannabile.

            Tale libro, infatti, non riporta “la  verità” sulla “questione lauretana”, ma “LA MENZOGNA” ed è inaccettabile e “GRAVEMENTE IMMORALE” che all’interno della Santa Chiesa possa essere autorizzata una così “grave” e “colossale menzogna” dissacratrice delle opere meravigliose di Dio e della Vergine Maria, attuate davvero “miracolosamente”, per il bene della Chiesa e per la Salvezza dell’Umanità, e sempre “approvate” nella sua autenticità da tutti i Sommi Pontefici, nelle forme più ufficiali e solenni del Magistero Ordinario, da sette secoli.

            Tali mie denunce le avevo già formulate in varie corrispondenze degli anni passati ad altri “responsabili” e ancor più formalmente in una Lettera scritta a Mons. Angelo Comastri (in data 1° novembre 2004), quando era Arcivescovo di Loreto. Tali innumerevoli Lettere scritte negli ultimi anni sono già a Lei in parte pervenute. Nell’ultimo anno si è associato a me anche l’Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo da Firenze, che - a mio nome – ha fatto pervenire innumerevoli altre petizioni e documentazioni ad altre Autorità Ecclesiastiche delle “Congregazioni Vaticane” ed anche a Sua Santità Benedetto XVI.

            In proposito, in passato avevo anche fatto dei tentativi – a partire dal 1996 - per ottenere un colloquio diretto con il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, recandomi anche direttamente in Vaticano. Ma una tale Udienza – essendo privo dell’accompagnamento del mio Vescovo – non mi veniva mai autorizzata dalle persone addette alle prenotazioni. In proposito, il Suo Segretario Don Carlo Spazzi potrà attestarLe di telefonate da me a lui fatte direttamente dal Vaticano, ove gli richiedevo di far telefonare in Vaticano il Suo predecessore Mons. Franco Festorazzi, perché confermasse e attestasse a suo nome la mia richiesta di Udienza con il Santo Padre. Non so, in proposito, se Don Carlo ne abbia poi effettivamente parlato con Mons. Festorazzi.

            Circa due anni fa composi, infine, il libro “La veridicità storica della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto”, in preparazione ad un incontro chiarificatore e risolutivo con Mons. Comastri. In proposito, l’ex-Arcivescovo di Loreto, Mons. Angelo Comastri, alla mia Lettera del 1° novembre 2004 mi rispose con un’altra Lettera, datata 8 novembre 2004, ove mi scrisse (testualmente): “Gent.mo Prof. Nicolini, la ringrazio per il materiale inviatomi circa la questione della traslazione della Santa Casa, che leggerò con attenzione, data la rilevanza del fatto. Quanto ad un possibile incontro, sarà mia premura chiamarla, anticipandole che sarà possibile dopo le feste natalizie e prima dell’Epifania”. Purtroppo quella “chiamata” non mi venne mai fatta, né vennero soddisfatte le richieste da me avanzate nella stessa Lettera, e si continuò a Loreto, e si continua ancora con sempre maggiore gravità nell’apostasia dalla verità, utilizzando ora “pretestuosamente” persino un “errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger (ora Benedetto XVI) per far confermare in modo definitivo “la menzogna”, e così continuare impunemente e falsamente ad affermare, in pubblicazioni “ufficiali” della Basilica Lauretana, che nel Santuario Pontificio di Loreto vi sarebbero solo delle semplici “pietre” prelevate dagli uomini dalla Santa Casa di Nazareth e lì trasportate “con la nave” da indefiniti “crociati” o da una famiglia principesca orientale. Da cui ne consegue che a Loreto non c’è la reliquia “autentica” della Santa Casa di Nazareth, ma solo delle “pietre” “prelevate” da essa!...

            Nei miei innumerevoli scritti - anche a Lei noti - ho però dimostrato in modo inequivocabile come tali affermazioni siano destituite di ogni fondamento storico e come, oltre ad essere smentite anche dall’archeologia e dalla scienza, esse siano il frutto di una autentica FALSIFICAZIONE DISSACRATRICE, esposte inizialmente in forma di “ipotesi” (false!), che però diedero inizio - circa 30 anni fa - ad autentiche “falsificazioni” documentali generalizzate.

            Tali “falsificazioni documentali” generalizzate sono state fatte e continuano ad essere fatte allo scopo evidente di sostenere “a tutti i costi” la validità della nuova (falsa) “ipotesi” di studio, e scalzare definitivamente “la verità” dell’autenticità della Santa Casa e delle sue “Miracolose traslazioni”, come ha scritto espressamente lo stesso Padre Santarelli nel suo libro sopra denunciato: Qui si è cercato di dimostrare che il materiale del nucleo originario della Santa Casa, in tutto o in parte, può considerarsi nazaretano e che il trasporto miracoloso può essere ritenuto un’amplificazione letteraria successiva” (cfr. pag.485).

            Così in tre decenni i nuovi “studiosi” sono riusciti a “sradicare” la “verità storica” della presenza a Loreto dell’autentica Santa Casa di Nazareth e la “verità storica” delle sue “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”, facendo così abbandonare la “tradizione” e i pronunciamenti “ufficiali” e “secolari” (pur essi spesso “falsificati”) dei Sommi Pontefici e delle Congregazioni Vaticane competenti e seminando confusione e smarrimento nelle menti dei fedeli di tutto il mondo, facendo di conseguenza abbandonare in tutta la Chiesa la grata venerazione dovuta a tale straordinaria “reliquia nazaretana” e al divino e straordinario “evento” che l’ha condotta “miracolosamente” sino a Loreto, dopo essere stata “in vari luoghi” tra cui, per nove mesi, anche in Ancona, nel 1295, in località Posatora.

            Tutto ciò ha perciò costituito una autentica sacrilega “dissacrazione” della “tradizione lauretana” e del “culto” stesso praticato verso la Vergine Lauretana, che attualmente, purtroppo, non è più proposto e non è più fondato sulla “verità storica” tramandata dalla “tradizione” e sull’obbedienza al Magistero Ordinario della Chiesa Cattolica.

            La Chiesa, infatti, ha sempre insegnato e fatto celebrare “la miracolosità” delle “molteplici traslazioni” della Santa Casa e non ha mai proposto - come oggi invece avviene a Loreto - il “falso” e mai avvenuto “trasporto umano” di “semplici” “pietre” “prelevate” dalla Santa Casa di Nazareth (che perciò non si troverebbe  a Loreto!...).

            Seppure profondamente addolorato e con sincero ed umile rispetto avevo scritto già due anni fa a Mons. Comastri, quando era Arcivescovo di Loreto (dopo precedenti richieste disattese), “avvertendolo” che il mancato “ripristino” della “verità storica” e la prosecuzione della diffusione della “falsificazione storica” operata dalla stessa Basilica Pontificia Lauretana, mi avrebbe obbligato “in coscienza” ad una “denuncia” e “confutazione” pubblica dei “responsabili” di tali “falsificazioni documentali”.

            Constatato, perciò, come fossero rimaste disattese tutte le precedenti istanze, obbligato dalla mia “coscienza”, mi sono trovato purtroppo costretto ad iniziare a fare, negli ultimi due anni, le denunce e confutazioni “pubbliche” preavvertite, dopo aver tentato degli ulteriori “ultimi” e “caritatevoli” (ma purtroppo “inutili”) “tentativi” di richiamo alla “resipiscenza” presso il Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” e principale responsabile delle “falsificazioni” operate e, nell’ultimo anno, anche a Mons. Gianni Danzi, attuale Arcivescovo di Loreto. Avevo anche rivolto al riguardo più “appelli” ad altre Autorità Ecclesiastiche responsabili: ma purtroppo sono rimasti - a tutt’oggi - sempre “inascoltati” o, addirittura, “respinti”.

            Avendo Lei già avuto, Ecc.za Rev.ma, da parte mia, molto materiale “documentativo”, che - dietro Sua richiesta - potrò all’occorrenza ampliarLe ulteriormente, Le sintetizzo in questo scritto le  VERITA’  IRRINUNCIABILI  e  INELUDIBILI che - con sincera umiltà e rispetto -        Le supplico – per quanto a Lei compete quale Arcivescovo-Metropolita – di FAR RIPRISTINARE CON AUTORITA’ nella Basilica Lauretana, memori di quel severo monito della Parola Divina: “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato” (Gc.4,17).

            Essendo la Santa Casa di Loreto e la sua “straordinaria storia” un bene inestimabile per tutta la Chiesa e per tutta l’Umanità, di cui ognuno di noi cristiani non può non sentirsi “responsabile”, memore anche delle parole di San Paolo - rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio” (2^Cor.4,2), in obbedienza alla mia coscienza e alle norme del Codice di Diritto Canonico (cfr. can.1391), in particolare del can.212 (§.3) - che dichiara: “In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, (i fedeli) hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai Sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune...” -, nell’odierna Udienza concessami, di cui Le sono profondamente grato, Le chiedo di nuovo, con umile franchezza e fermezza, per il bene delle anime redente dal Sangue di Cristo e ad onore e gloria della Santa Chiesa, di avviare le procedure canoniche e operative sopra indicate, a riguardo del “delitto di falso”, per:

* BANDIRE per sempre dalla Basilica Lauretana le “false” “ipotesi” di un trasporto umano delle “semplici” “pietre” della Santa Casa di Nazareth, facendo togliere o correggendo le relative pubblicazioni e “falsificazioni” in  esse presenti che lo propongono, e che hanno “ingannato” e continuano ad “ingannare” milioni di pellegrini e l’intera Chiesa.

* RIPROPORRE solennemente l’insegnamento del Magistero Ordinario della Chiesa, che si è pronunciata al riguardo da sette secoli, “approvando” in un modo ininterrotto e inequivocabile, con centinaia di scritti e Bolle Papali “ufficiali” e “solenni”, “la verità” delle “traslazioni miracolose” della Santa Casa.

* FAR CONOSCERE gli scritti e le documentazioni “autentiche”, sia delle “approvazioni pontificie”, come degli studi storici, archeologici e scientifici comprovanti la verità storica delle “miracolose traslazioni”.

* CHIARIRE in modo inequivocabile che a Loreto non ci sono solo delle “pietre” “prelevate” dalla Santa Casa di Nazareth, ma che a Loreto vi sono invece proprio le “tre Sante Pareti” “integre”, che a Nazareth costituivano la “Camera di Maria”, addossata davanti ad una grotta, ove la Vergine Santissima ricevette l’annuncio angelico e ove avvenne l’Incarnazione nel suo seno del Figlio di Dio.

* CELEBRARE il 10 dicembre di ogni anno “la Liturgia della Miracolosa Traslazione”, così come l’ha voluta la Santa Chiesa e in sincera obbedienza ad essa, senza più “equivoci” riguardo alla “miracolosità” di questa opera divina e cessando, perciò, di confonderla e di farla confondere con le “false ipotesi” di un trasporto umano delle “semplici” “pietre” della Santa Casa di Nazareth, che negano la “reale presenza” a Loreto della autentica “reliquia” nazaretana della Santa Casa.

* APPROFONDIRE la ricerca storica, nel promuovere il reperimento di nuove documentazioni storiche, archeologiche e scientifiche sempre più “probative” a riguardo della “miracolosità” della Traslazione della Santa Casa di Nazareth.

 

Ecc.za Rev.ma,

            mi permetta ancora un richiamo alle Parole Divine di San Paolo: “Noi non siamo come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo” (2^Cor.2,17), poiché “non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto” (Ebr.4,13). Comprende, perciò, “il perché” a me sia impossibile “tacere” o “nascondere” “la verità”, conoscendola.

            Come ci si potrà giustificare, infatti, davanti a Gesù e a Maria - nel giorno del nostro giudizio - se si continuerà ancora (come avvenuto per tanti anni e nonostante i miei ripetuti richiami) ad ingannare l’intera Chiesa e tutti i pellegrini che vengono nella Basilica Pontificia Lauretana, e nel continuare a perpetuare tale inganno ancora, "coscientemente"?... Non sta scritto nella Parola Divina, come riportato sopra, nella Lettera di San Giacomo (di cui la Chiesa Anconitana ha l’onore di custodire la reliquia del capo), “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato”? (Gc.4,17).

            Poiché in realtà nessun altro lo fa, può comprendere, Ecc.za Rev.ma, “il perché” mi sia anche coercitivo - di fronte alla mia “coscienza”, per non peccare di “omissione” o di “falsità” - il rendere sempre più chiara di fronte alla Chiesa e presso l’opinione pubblica non solo “la verità” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, così come le ha sempre insegnate la Santa Chiesa e risulta dalla “vera” storiografia, ma mi è anche obbligante il far conoscere le “falsificazioni dissacratorie” avvenute, da me tante volte “denunciate”, utilizzando per tale scopo l’umile ma potente mezzo mondiale di Internet (con il mio Sito www.lavocecattolica.it), non avendo - nell’assoluta povertà dei mezzi a mia disposizione - nient’altro con cui riuscire a poter far arrivare la mia povera “voce”, che cerco di alzare per far conoscere “l’autentica verità” sulla “storia” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e per richiedere di farla “ripristinare”, “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso” (Beato Giovanni Battista Spagnoli, sulla “miracolosa traslazione”).

            Poiché il Sommo Pontefice San Felice III, già nel V secolo, insegnava e ammoniva che NON DIFENDERE LA VERITA' VUOL DIRE SOPPRIMERLA e che NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO, il Signore Gesù e la Vergine Immacolata Le saranno profondamente grati se vorrà dare seguito alle mie richieste, come sopra indicate, secondo le Sue specifiche responsabilità di Arcivescovo-Metropolita, sotto cui dipende anche la Diocesi di Loreto.

            Professandomi quale “umile figlio della Chiesa” ed anche Suo umile figlio, resto sempre disponibile per ogni ulteriore chiarimento e collaborazione, secondo come riterrà opportuno propormi ed indicarmi. Le chiedo, a tale scopo, anche la Sua paterna Benedizione, assicurandoLa del mio quotidiano ricordo nella preghiera, in specie alla Vergine Lauretana, per Lei e per tutti gli operatori (sacerdoti e laici) della nostra amata Diocesi di Ancona, i cui Patroni – San Ciriaco e il Beato Gabriele Ferretti – certamente aiuteranno in questo difficile cammino di “conversione” a cui tutti, ogni giorno, dobbiamo tendere per operare la nostra santificazione e pervenire alla Salvezza Eterna della nostra anima.

            In fede.

Prof. GIORGIO NICOLINI

Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA

Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332 – Facsimile 071.83552 o 178.4413104

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it Sito Internet: www.lavocecattolica.it

 

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

UN UMILE CONSIGLIO PER DARE MAGGIORE RISONANZA

AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE

SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE

1)       A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

2)     Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

3)      Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

4)     Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

5)      Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

SALMO 1

Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina.

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini

con gli ultimi aggiornamenti

sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth

Leggibile all’indirizzo Internet

www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

 

MESSAGGI PERVENUTI DIRETTAMENTE DA NAZARETH

 

----- Original Message -----

From: Padre D. (…)

To: Giorgio Nicolini

Sent: Thursday, July 20, 2006 12:57 PM

Subject: RE: Le “Miracolose” traslazioni della Santa Casa di Nazareth

 

Carissimo signor Giorgio,

            ho letto e distribuito l'articolo apparso su Zenit a proposito della Santa Casa di Loreto. Ogni tanto capita qualche gruppo italiano di pellegrini la cui guida parla anche di Loreto. Purtroppo senza tener conto di nulla riguardo alla realtà storica testimoniata dai documenti. Il tutto viene tratto semplicemente come una storiellina (la famosa famiglia “De Angelis”) e archiviata come un optional per dire due parole in più sulla Casa di Maria. Io sono invece del parere di accogliere quanto è documentato durante i diversi secoli e supportato dalle diverse scoperte che man mano vengono alla luce. Credo però che il problema non sarà mai risolto, come pure quello della Sindone; a meno che la Santa Casa non cambi un altra volta indirizzo...

            Quanto a Loreto-Nazareth, mi sembra che ci sia stato il gemellaggio. Forse non ci potrà essere un pieno accordo perché i frati delle due basiliche appartengono a due rami diversi della stessa famiglia francescana... Siccome io non sono un frate francescano, non so cosa risponderle al proposito. Proverò a sentire il guardiano, anche se in questo momento ha forse altre cose per la testa, vista la situazione in Terra Santa.

            Buona giornata!

            Padre D.

 (messaggio firmato)

 

----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: Padre D. (…)

Sent: Tuesday, July 25, 2006 3:11 AM

Subject: La preghiera nella Casa dell'Incarnazione

 

Ancona, 25 luglio 2006

 

Carissimo Padre D.,

            grazie di cuore per il Suo ricordo nella preghiera, e per la distribuzione dell'articolo-intervista ove sinteticamente illustro “la verità” delle “miracolose traslazioni”.

            Non ho alcun dubbio che la Vergine Immacolata Nazaretana (e Lauretana) farà rifulgere in un prossimo futuro “la verità” di quegli eventi miracolosi di tanti secoli fa. La stessa attuale situazione in Terra Santa e i missili mortali su Nazareth dimostrano quanto fu importante che Dio “portasse via” quell'umile Casetta dell'Incarnazione del Figlio di Dio, per riporla in luoghi più sicuri.

            La ricordo con gratitudine nella preghiera al Signore e all'Immacolata, e lo farò ancor più presso “la vera Santa Casa di Nazareth”, ora a Loreto.

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

----- Original Message -----

From: Padre D. (…)

To: Giorgio Nicolini

Sent: Friday, September 01, 2006 6:43 AM

Subject: DENUNCIA CANONICA per "il delitto di falso" sulla "questione lauretana", consegnata al Vescovo-Metropolita di Ancona.

 

Carissimo signor Giorgio,
            ho recitato l'Ave Maria per la sua intenzione.
Ho l'impressione che il Papa (attuale e futuro) ne ha di cose da mettere a posto nella Chiesa...
            Buona giornata!

            Padre D.

(messaggio firmato)

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 agosto 2006

di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, anche oggi vi invito: pregate, pregate, pregate. Solo nella preghiera sarete vicino a me e a mio Figlio e vedrete come è breve questa vita. Nel vostro cuore nascerà il desiderio del cielo. La gioia comincerà a regnare nel vostro cuore e la preghiera scorrerà come un fiume. Nelle vostre parole ci sarà solo gratitudine verso Dio perchè vi ha creati, e il desiderio di santità diventerà per voi realtà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

www.lavocecattolica.it

www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm

www.lavocecattolica.it/lettera7settembre2006.htm

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

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lunedì, 25 settembre 2006 22.40

 

 

 

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