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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN CIRIACO E DEL BEATO GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona

e del grande Pontefice il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti

Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

LA STANCHEZZA DI MARIA

Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

(La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

 

 

LA NASCITA DELL’ASSOCIAZIONE

“LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA PROPAGAZIONE DELLA FEDE CRISTIANA

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

 

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda,come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).

 

IN PREPARAZIONE DEL 712° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2006)

 

ALLA VIGILIA DEL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN TURCHIA

E PER PRESERVARLO DA OGNI PERICOLO

AFFIDARSI ALLA VERGINE LAURETANA

PER LA “MIRACOLOSA” TRASLAZIONE DELLA SUA SANTA CASA NAZARETANA

IN HOC SIGNO VINCES!...

40 giorni

(1° novembre 2006-10 dicembre 2006)

 

IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

(Mc.1,15)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

 

LETTERA INFORMATIVA n°77

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

ANCONA

ANCON DORICA CIVITAS FIDEI

Giovedì, 16 novembre 2006

Domenica, 17 novembre 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm  è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

SALMO 11

Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: «Fuggi come un passero verso il monte»? Ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore. Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare? Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo. Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza. Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte; Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...

Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

 

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)(Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

LETTURA BIBLICA

 (Dalla Seconda Lettera di San Giovanni apostolo: 3,4-9)

Io, il presbitero, alla Signora eletta ai suoi figli che amo nella verità: grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso. Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo!
Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

 

 

ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA PROPAGAZIONE DELLA FEDE CRISTIANA

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

 ATTO COSTITUTIVO DELL’ASSOCIAZIONE

LUCE DI CRISTO

 

Il giorno 16 (sedici) del mese di Novembre dell’anno 2006 (duemilasei), a PARMA, nell’Ufficio dello Studio del Notaio SALSI MARIA PAOLA,  in borgo Giacomo Tommasini n. 20;

 

si sono riuniti i signori

 

NIKIFOROVNA IVANOSKAIA TATIANA, nata a Semipalatinsk (Kazakistan - ex URSS) il giorno 7 dicembre 1954 e  domiciliata a Colorno in Via Du Tillot  n.65 (Cod. Fisc. NKF TTN 54T47 Z154Y);

SANDEI MAURIZIO, nato a Monchio delle Corti (PR) il giorno 16 gennaio 1949 e domiciliato a Colorno in Via Du Tillot n.65 (Cod. Fisc. SND MRZ 49A16 F340Z);

DAL POZZO FRANCESCO, nato a Bologna il giorno 26 novembre 1944 e domiciliato a Firenze in Via Vecchia Bolognese n.321 (Cod. Fisc. DLP FNC 44S26 A944U);

NICOLINI GIORGIO, nato ad Ancona il giorno 18 gennaio 1951 ed ivi domiciliato in Via Maggini n.230 (Cod. Fisc. NCL GRG 51A18  A271P);

SACCO PROILA FIORENZO, nato a Comelico Superiore (BL) il giorno 11 dicembre 1937 e domiciliato a Colorno in Via Martiri della Libertà n.67 (Cod. Fisc. SCC FNZ 37T11 C920U);

FERRABOSCHI LAURA, nata a Rubiera (RE) il giorno 10 novembre 1948 e domiciliata a Parma in Viale Matteotti n.1 (Cod. Fisc. FRR LRA 48S50 H628F);

FERRARONI FRIEDA, nata a Fontevivo (PR) il giorno 10 marzo 1946 e domiciliata a Parma in Via Venezia n.66 (Cod. Fisc. FRR FRD 46C50 D685P);

CALDERINI ARTURO,  nato a Colorno (PR) il giorno 7 febbraio 1925 e domiciliato a Parma in Piazzale Santafiora n.3 (Cod. Fisc. CLD RTR 25B07 C904A);

RASTELLI PAOLA, nata a Parma il giorno 21 marzo 1957 ed ivi domiciliata in Piazza Sedro n.1 (Cod. Fisc. RST PLA 57C61 G337T);

PENNACCHIETTI  DINO, nato a Parma il giorno 24 maggio 1969 ed ivi domiciliato in Via Aldo Moro n.3 (Cod. Fisc. PNN DNI 69E24 G337O);

 

i quali hanno dichiarato

 

1) - di costitituire, come con il presente atto costituiscono ad ogni effetto di ragione e di legge, un’Associazione denominata “Luce di Cristo”;

2) - che la Sede Legale dell’Associazione è fissata in PARMA, Via Verdi n.3; con sedi distaccate in Ancona, Via Maggini n.230 e a Firenze, Via Vecchia Bolognese n.321 ed altre che saranno autorizzate dal Consiglio Direttivo;

3) - che l’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di intervenire in qualsiasi evento pubblico, culturale, politico, storico, artistico e religioso, nella luce ed a difesa e propagazione della Fede Cristiana;

4) - che l’Associazione è retta dallo Statuto che si allega al presente atto;

5) - che, in deroga alle norme statutarie, il primo Consiglio Direttivo  dell’Associazione viene così costituito dai sottoindicati signori, che assumono le cariche a fianco di ciascuno segnate e resteranno in carica sino al 31 (trentuno) dicembre 2009 (duemilanove), quando l’Assemblea dei Soci provvederà alla nomina triennale rinnovabile del nuovo Consiglio e delle altre cariche previste dallo Statuto:

            * Presidente: NICOLINI GIORGIO;

            * Vice-Presidente: NIKIFOROVNA IVANOVSKAIA TATIANA;

            * Segretario: RASTELLI PAOLA;

            * Tesoriere: SACCO PROILA FIORENZO;

* Consigliere: FERRABOSCHI LAURA;

6) - che, in deroga alle norme statutarie, il Collegio dei Revisori viene nominato nelle persone dei signori:

            1) PENNACCHIETTI DINO;

            2) FERRARONI FRIEDA.    

7) -  che la quota annuale di iscrizione degli associati che entreranno a far parte dell’Associazione è lasciata alla libera offerta individuale, con un minimo di  Euro 10,00 (dieci).

8) - che il Presidente viene sin d’ora autorizzato: a compiere tutte le pratiche necessarie per il conseguimento del riconoscimento della Associazione presso le Autorità competenti; all’acquisto da parte dell’Associazione della personalità giuridica;

9) - ai soli effetti di cui al punto 8), viene data facoltà al Consiglio Direttivo di apportare all’allegato Statuto quelle modifiche che venissero richieste necessarie dalle competenti Autorità;

10) - che le spese del presente atto, della sua registrazione, delle spese annesse e/o dipendenti sono a carico dell’Associazione.

 

Si richiede la registrazione in esenzione di bollo e imposta di registro, ai sensi dell’art.8, comma 1, della Legge 266/1991.

 

Parma, sedici novembre duemilasei

 

Seguono le firme:

Giorgio Nicolini, Presidente

Tatiana Nikiforovna Ivanoskaia, Vice-Presidente

Paola Rastelli, Segretaria - Fiorenzo Sacco Proila, Tesoriere - Laura Ferraboschi, Consigliere

Maurizio Sandei - Francesco Dal Pozzo - Frieda Ferraroni - Arturo Calderini - Dino Pennacchietti.

 

 

 

 STATUTO

  

DENOMiNAZIONE, SEDE e SCOPO

 Art. 1) - E’ costituita, a tempo indeterminato, l’Associazione denominata “Luce di Cristo”.

Art. 2) - L’Associazione ha sede in PARMA, in Via Verdi n°3.

Art. 3) - L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di intervenire in qualsiasi evento pubblico, culturale, politico, storico, artistico e religioso, nella luce ed a difesa e propagazione della Fede Cristiana.

ASSOCIATI

Art. 4) - Sono “Associati” le persone od Enti la cui richiesta di ammissione verrà accettata dal Consiglio Direttivo e che verseranno, all’atto dell’ammissione, la quota associativa. Gli associati, che al 31 dicembre di ogni anno non saranno in regola con la relativa quota annuale di rinnovo per la partecipazione all’Associazione (prevista ed obbligatoria per Legge) saranno considerati estromessi.

Art. 5) - La qualità di Associato si perde per decesso, dimissione, per morosità e/o per indegnità; la morosità verrà dichiarata dal Consiglio; la indegnità verrà sancita dall’Assemblea degli Associati.

 

PATRIMONIO ED ESERCIZI SOCIALI

Art. 6) - Il patrimonio è costituito da eventuali erogazioni, donazioni e lasciti. Le entrate dell’Associazione sono costituite: a) dalle quote sociali; b) da ogni altra entrata che concorra ad incrementare l’attivo sociale.

Art. 7) - L’esercizio finanziario viene chiuso il 31 (trentuno) dicembre di ogni anno. Entro trenta giorni dalla fine di ogni esercizio verrà predisposto dal Consiglio Direttivo il bilancio consuntivo e quello presumibile per il successivo esercizio.

 

AMMINISTRAZIONE

Art. 8) - L’Associazione è amministrata da un Consiglio Direttivo composto da n° 5 (cinque) membri, eletti dall’Assemblea degli Associati per la durata di tre anni. In caso di dimissione o decesso di un Consigliere, il Consiglio - alla prima riunione - provvederà alla sua sostituzione, chiedendone la convalida all’Assemblea riunita.

Art. 9) - Il Consiglio nomina nel proprio seno un Presidente, un Vice-Presidente, un Segretario, un Tesoriere ed un Consigliere, qualora a tali nomine non abbia già provveduto l’Assemblea degli Associati. Nessun compenso è dovuto ai membri del Consiglio.

Art. 10) - Il Consiglio si riunisce tutte le volte che il Presidente lo ritenga necessario o che ne sia stata fatta richiesta da almeno metà dei suoi membri e comunque almeno due volte all’anno, sia per deliberare in ordine al consuntivo ed al preventivo, che all’ammontare minimo della quota sociale annuale. Per la validità delle deliberazioni, occorre la presenza effettiva della maggioranza dei membri del Consiglio ed il voto favorevole della maggioranza dei presenti; in caso di parità prevale il voto di chi presiede. Il Consiglio è presieduto dal Presidente, in sua assenza dal Vice-Presidente; in assenza di entrambi è presieduto dal più anziano d’età dei presenti. Delle riunioni del Consiglio verrà redatto - su apposito libro - il relativo Verbale, che verrà sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.

Art. 11) – Il Consiglio è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, senza limitazioni. Esso procede pure alla compilazione dei bilanci preventivi e consuntivi ed alla loro presentazione all’Assemblea, alla nomina di eventuali dipendenti ed impiegati, determinandone la retribuzione e compila il Regolamento per il funzionamento dell’Associazione, la cui osservanza è obbligatoria per tutti gli Associati.

Art. 12) - Il Presidente - ed in sua assenza il Vice-Presidente - rappresenta legalmente l’Associazione nei confronti dei terzi ed in giudizio e cura l’esecuzione dei deliberati dell’Assemblea e del Consiglio. Nei casi di urgenza può esercitare i poteri del Consiglio, salvo ratifica da parte di questo alla prima riunione.

 

ASSEMBLEE

Art. 13) - Gli Associati sono convocati in assemblea dal Consiglio almeno due volte all’anno, mediante comunicazione scritta diretta a ciascun Associato e mediante affissione nell’albo dell’Associazione dell’avviso di convocazione, contenente l’Ordine del Giorno, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l’adunanza. L’Assemblea deve pure essere convocata su domanda motivata e firmata da almeno un decimo degli Associati, a norma dell’art. 20 Codice Civile.             L’Assemblea può essere convocata anche fuori della sede sociale.

Art. 14) - L’Assemblea delibera: sugli indirizzi e direttive generali dell’Associazione; sulla nomina dei componenti del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori; sulle modifiche dell’Atto Costitutivo e dello Statuto; e su tutto quant’altro a lei è demandato per legge o statuto.

Art. 15) – Hanno diritto di intervenire all’Assemblea tutti gli Associati in regola nel pagamento della quota annua minima di associazione. Gli Associati possono farsi rappresentare da altri Associati anche se membri del Consiglio, salvo - in questo caso - per l’approvazione di bilanci e le deliberazioni in merito a responsabilità di consiglieri.

Art. 16) - L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo; in mancanza del Presidente, dal Vice-Presidente; in mancanza di entrambi l’Assemblea nomina il proprio Presidente. Il Presidente dell’Assemblea nomina un Segretario e – se lo ritiene il caso - anche due scrutatori. Spetta al Presidente dell’Assemblea constatare la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto di intervento all’Assemblea. Delle riunioni di Assemblea si redige un verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario ed eventualmente dagli scrutatori.

Art. 17) - Le Assemblee - validamente costituite - deliberano con le maggioranze previste dall’art.21 del Codice Civile.

 

COLLEGIO DEI REVISORI

Art. 18) - La gestione dell’Associazione è controllata da un Collegio di Revisori, costituito da due membri eletti dall’Assemblea degli Associati ogni tre anni. I Revisori dovranno accertare la regolare tenuta della contabilità sociale; redigeranno una relazione ai bilanci annuali; potranno accertare la consistenza di cassa e l’esistenza dei valori e di titoli di proprietà e potranno procedere in qualsiasi momento ad atti di ispezione e di controllo.

 

SCIOGLIMENTO

Art. 19) - Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato - ai sensi dell’ultimo comma dell’art.21 del Codice Civile – dall’Assemblea, la quale provvederà alla nomina di uno o più liquidatori e delibererà in ordine alla devoluzione del patrimonio.

 

CONTROVERSIE

Art. 20) - Tutte le eventuali controversie sociali tra Associati, tra questi e l’Associazione o i suoi Organi, saranno sottoposte - in tutti i casi non vietati dalla legge e con esclusione di ogni altra giurisdizione - alla competenza di un Collegio di tre Probiviri da nominarsi dall’Assemblea; essi giudicheranno “ex bono et aequo”, senza formalità di procedura. Il loro lodo sarà inappellabile.

 

 

PER INFORMAZIONI E ADESIONI

Associazione Onlus “LUCE DI CRISTO”

 * Sede di PARMA

                Via Verdi, 3 - 43100 PARMA - Cell. 340.7190085 (Tatiana Nikiforovna Ivanoskaia)

                      Cell. 338.8702045 (Fiorenzo Sacco Proila) - Facs. 0521.813424

 * Sede di ANCONA:

                Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA - Tel. e Facs. 071.83552 - Cell. 339.6424332 (Giorgio Nicolini)

                Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it

 * Sede di FIRENZE:

                Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE - Tel. e Facs. 055.400700 - Cell. 349.2101400 (Francesco Dal Pozzo)

                Posta Elettronica: dalpozzo.francesco@tin.it

 

 

Cfr. Sito Internet

www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

LUX AB ORIENTE

 

LETTERA APOSTOLICA

ORIENTALE LUMEN

DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II

PER LA RICORRENZA CENTENARIA DELLA ORIENTALIUM DIGNITAS DI PAPA LEONE XIII

 

Carissimi Figli e Figlie della Chiesa

            1. La luce dell'Oriente ha illuminato la Chiesa universale, sin da quando è apparso su di noi «un sole che sorge» (Lc 1,78), Gesù Cristo, nostro Signore, che tutti i cristiani invocano quale Redentore dell'uomo e speranza del mondo.

            Quella luce ispirava al mio Predecessore Papa Leone XIII la Lettera Apostolica Orientalium Dignitas con la quale egli volle difendere il significato delle tradizioni orientali per tutta la Chiesa [cfr. Leonis XIII Acta, 14 (1894), 358-370. Il Pontefice richiama la stima e l'aiuto concreto che la Santa Sede ha riservato alle Chiese Orientali e la volontà di tutelarne le specificità; inoltre Lett. ap.Praeclara gratulationis (20 giugno 1894), 1.c.,195-214; Lett. enc. Christi nomen (24 dicembre 1894), 1.c., 405-409].

            Ricorrendo il centenario di quell'avvenimento e delle iniziative contemporanee con le quali questo Pontefice intendeva favorire la ricomposizione dell'unità con tutti i cristiani d'Oriente, ho voluto che un appello simile, arricchito dalle tante esperienze di conoscenza e d'incontro realizzatesi in quest'ultimo secolo, fosse rivolto alla Chiesa cattolica.

            Poiché infatti crediamo che la venerabile e antica tradizione delle Chiese orientali sia parte integrante del patrimonio della Chiesa di Cristo, la prima necessità per i cattolici è di conoscerla per potersene nutrire e favorire, nel modo possibile a ciascuno, il processo dell'unità.

            I nostri fratelli orientali cattolici sono ben coscienti di essere i portatori viventi, insieme con i fratelli ortodossi, di questa tradizione. E’ necessario che anche i figli della Chiesa Cattolica di tradizione latina possano conoscere in pienezza questo tesoro e sentire così, insieme con il Papa, la passione perché sia restituita alla Chiesa e al mondo la piena manifestazione della cattolicità della Chiesa, espressa non da una sola tradizione, né tanto meno da una comunità contro l'altra; e perché anche a noi tutti sia concesso di gustare in pieno quel patrimonio divinamente rivelato e indiviso della Chiesa universale [cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sulle Chiese Orientali Cattoliche Orientalium Ecclesiarum, I; Decr. sull'ecumenismo Unitatis Redintegratio, 17] che si conserva e cresce nella vita delle Chiese d'Oriente come in quelle d'Occidente.

            2. Il mio sguardo si rivolge all'Orientale Lumen che risplende da Gerusalemme (cfr. Is 60,1; Ap 21,10), la città nella quale il Verbo di Dio, fatto uomo per la nostra salvezza, ebreo «nato dalla stirpe di Davide» (Rm 1,3; 2Tm 2,8), morì e fu risuscitato. In quella città santa, mentre si compiva il giorno di Pentecoste e «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» (At 2,1), lo Spirito Paraclito fu inviato su Maria e i discepoli. Di lì il Buon Annuncio si irradiò nel mondo perché, ripieni dello Spirito Santo, «annunziavano la Parola di Dio con franchezza» (At 4,31). Di lì dalla madre di tutte le Chiese [S. Agostino, al riguardo, osserva: «Da dove la Chiesa ha avuto inizio? Da Gerusalemme», In Epistulam Ioannis, II, 2: PL 35,1990] il Vangelo fu predicato a tutte le nazioni, molte delle quali si gloriano di aver avuto in uno degli apostoli il primo testimone del Signore [cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, 23; Decr. sull'ecumenismo Unitatis Redintegratio, 14]. In quella città le culture e le tradizioni più varie ebbero ospitalità nel nome dell'unico Dio (cfr. At 2,9-11). Nel volgerci ad essa con nostalgia e gratitudine ritroviamo la forza e l'entusiasmo per intensificare la ricerca dell'armonia in quell'autenticità e pluriformità che rimane l'ideale della Chiesa [cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sull'ecumenismo Unitatis Redintegratio, 4].

 

IN PREPARAZIONE DEL 712° ANNIVERSARIO

DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2006)

 

ALLA VIGILIA DEL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN TURCHIA

E PER PRESERVARLO DA OGNI PERICOLO

AFFIDARSI ALLA VERGINE LAURETANA

PER LA “MIRACOLOSA” TRASLAZIONE DELLA SUA SANTA CASA NAZARETANA

IN HOC SIGNO VINCES!...

 

LA VERITA’ DELLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LE CINQUE TRASLAZIONI “MIRACOLOSE” STORICAMENTE DOCUMENTATE

Da questo numero, in ogni mese, illustrerò sinteticamente le principali documentazioni storiche che comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.

 

LA TRASLAZIONE MIRACOLOSA

NELLA SELVA DELLA SIGNORA LORETA

           

            In occasione del Terzo Centenario della Miracolosa Traslazione, nel 1595, il Papa Clemente VIII fece scolpire sul Rivestimento Marmoreo (lato est), a caratteri cubitali, un riassunto della storia della Santa  Casa, che venne a coronare e a confermare tutte le dichiarazioni a lui anteriori dei Pontefici Romani. Egli, tra l’altro, così fece scrivere: “Ospite cristiano che qui venisti per devozione o per voto, ammira la Santa Casa Loretana, venerabile in tutto il mondo per i misteri divini e per i miracoli. Qui nacque Maria SS.ma Madre di Dio, qui fu salutata dall’Angelo, qui s’incarnò l’eterno Verbo di Dio. Questa gli Angeli trasferirono dalla Palestina la prima volta in Dalmazia, a Tersatto, nell’anno 1291, sotto il pontificato di Niccolò IV. Tre anni dopo, all’inizio del Pontificato di Bonifacio VIII, per lo stesso ministero angelico, fu trasportata nel Piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva, da cui, nello spazio di un anno, cambiato posto tre volte, qui ultimamente fissò la sede già da 300 anni. Da quel tempo commossi i popoli vicini di così stupenda novità ed in seguito per la fama dei miracoli largamente divulgata, questa Santa Casa ebbe grande venerazione presso tutte le genti, le cui mura senza fondamenta, dopo tanti secoli, rimangono stabili ed intere”.

Riguardo alle date delle “traslazioni miracolose” bisogna ricordare che nella lapide di Tersatto, ancor oggi esistente, e che riporta la prima traslazione miracolosa ivi avvenuta, è scritto: “Venne la Casa della Beata Vergine Maria da Nazarette a Tersatto l’anno 1291 allì 10 di maggio et si partì allì 10 di dicembre 1294”. Da tale lapide di Tersatto si deduce che la data di arrivo della Santa Casa nella selva della signora Loreta, nella zona recanatese, come anche oggi si celebra – cioè, il 10 dicembre 1294 - è stato un errore di interpretazione fatto da parte di un archivista di Recanati, Girolamo Angelita, che nel XVI secolo fissò erroneamente quella data come quella di arrivo nella zona recanatese, confondendola con quella di partenza da Tersatto. Infatti tale data (il 10 dicembre 1294) riguardava “la partenza” o “scomparsa” delle tre “Sante Pareti” della Santa Casa da Tersatto, da cui poi fu portata dagli angeli del Cielo “in vari luoghi” (tra cui Ancona, nel 1295), secondo come Gesù stesso rivelò a Santa Caterina da Bologna in una apparizione mistica del 25 marzo 1440.

Nella zona recanatese probabilmente la Santa Casa vi è giunta (anche secondo altri autori) alla fine del 1295. Ciò lo attesterebbe proprio il fatto che l’anno 1295, ad Ancona, è indicato come quello della “sosta” in quella città della Santa Casa: evento che fu precedente all’arrivo nella zona recanatese. Infatti ad Ancona – come già documentato in precedenti articoli - è accertato in maniera indiscutibile che la Santa Casa si fermò anche lì, per nove mesi, su una collina prospiciente il porto, nell’anno 1295. E quindi è logico dedurre che sia giunta nella zona recanatese sicuramente alla fine di quell’anno.

In Ancona vi era una lapide (purtroppo recentemente smarrita), e che si conservava nella Chiesa di Posatora, sulla collina ove la Santa Casa rimase nel 1295. In tale lapide, come attestano vari testimoni ancora viventi, era scritto, tra l’altro: “Quita futa reposata la Madona de Loreta…”, cioè “da qui è fuggita dopo essersi posata la Madonna di Loreta…”.

Tale lapide anconitana antichissima costituisce una conferma non solo della sosta miracolosa della Santa Casa sulla collina di Ancona (in località Posatora), ma conferma anche il motivo per il quale all’inizio della sua comparsa nella località Banderuola – dietro l’attuale stazione ferroviaria di Loreto - la Santa Casa veniva chiamata “di Loreta: ciò perché il luogo selvoso e paludoso su cui la Santa Casa si era “posata” era di proprietà di una nobile signora recanatese di nome proprio “Loreta”  (da cui, poi, appunto è derivato anche il nome della cittadina di “Loreto”). Perciò i contemporanei degli anni delle Traslazioni Miracolose (come riportato nell’antichissima lapide di Ancona) identificavano il luogo recanatese di “sosta” della Santa Casa con l’espressione la Madona de Loreta”, intendendo riferirsi al fatto che Loreta era la proprietaria della Santa Casa della Madonna, perché era collocata sul suo terreno selvoso.

Poiché la lapide di Ancona risale alla fine del XIII secolo, o al massimo agli inizi del XIV secolo, costituisce anche “un reperto importantissimo”, e direi del tutto unico e straordinario, per confermare “il fatto storico” che la Santa Casa ha davvero sostato nella “selva della signora Loreta”, prima di essere collocata sul colle lauretano. La lapide anconitana - di cui esiste comunque una copia più recente, del XVI secolo - smentisce clamorosamente “la recente interpretazione razionalistica” che sia stato “uno solo” il luogo su cui la Santa Casa sarebbe stata trasportata (per “opera umana”): cioè solo quello sulla pubblica strada, sul colle lauretano, ove ancor oggi si trova.

Inoltre, la “traslazione miracolosa” nella selva della signora Loreta è attestata anche da una “tavoletta” antichissima che era esposta nella stessa Santa Casa, nei primi due secoli, come hanno riportato il Teramano (scrivendo nel 1472) e il Beato Giovanni Battista Spagnoli (scrivendo nel 1479). Vi è da aggiungere ancora che, a conferma del racconto esposto nella “tavoletta”, il Teramano aggiunse pure la testimonianza che a lui fecero, con giuramento, due anziani abitanti di Loreto del suo tempo: Paolo di Rinalduzio e Francesco il Priore. Il primo, che fu Rettore della Chiesa di Loreto, riferì al Teramano di aver saputo dal proprio avolo che il bisnonno di questo aveva visto con i suoi occhi la Santa Casa quando venne - “in volo” - sul mare, da dietro il Monte Conero, retrostante Ancona. Il secondo affermò che un suo avo aveva vissuto presso la Santa Casa e l’aveva visitata quando era ancora nella selva e poi quando fu portata “miracolosamente” sul campo dei due fratelli, prima di essere collocata definitivamente sulla pubblica strada.

Il luogo recanatese ove sostò inizialmente la Santa Casa, dietro l’attuale Stazione ferroviaria di Loreto, è ancor oggi chiamato “la Banderuola”, perché alcuni devoti, all’epoca della traslazione miracolosa in quel luogo, issarono una bandiera sulla cima di un altissimo pino, per far vedere da lontano – ai pellegrini che vi confluivano - il punto esatto ove si trovava la Santa Casa in mezzo alla selva.

Oggi certi “studiosi razionalisti” negano arbitrariamente, e contro gli stessi insegnamenti di tutti i Papi e contro tutte le documentazioni storiche e archeologiche, che la Santa Casa abbia “sostato” anche nella selva della signora Loreta, il cui fatto “miracoloso” è rievocato e mantenuto anche da una chiesetta ancora esistente sul luogo stesso ove sostò per circa otto mesi la Santa Casa.

Tale luogo è stato protagonista negli anni recenti di “fatti singolari” e “ammonitrici” per i negatori della verità delle “traslazioni miracolose”, che non sono ancora conosciuti se non dall’attuale custode e a chi è stato confidato, e che comprovano “la sacralità” e “la gelosia divina” di quel luogo singolare e “la verità” della sosta della Santa Casa in quella selva, che era proprietà della signora Loreta di Recanati. Di tali fatti “singolari” ne tratterò in un prossimo articolo.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

ALLA VIGILIA DEL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN TURCHIA

E PER PRESERVARLO DA OGNI PERICOLO

AFFIDARSI ALLA VERGINE LAURETANA

PER LA “MIRACOLOSA” TRASLAZIONE DELLA SUA SANTA CASA NAZARETANA

IN HOC SIGNO VINCES!...

 

LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

 

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 

In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci

- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;

- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;

- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;

- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;

- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;

- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;

- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.

 

STAZIONE XI

GESU’ DI FRONTE A CAIFA

 

PREGHIERA

            O Gesù, che hai voluto essere trascinato presso il Sommo Sacerdote come un blasfemo che predica menzogne, dacci la grazia di essere miti e pazienti quando saremo insultati da oltraggi, maldicenze o calunnie.

 

MEDITAZIONE

            Considerate Gesù che ha voluto presentarsi strettamente legato dinanzi a Caifa; questi dopo averlo interrogato con molta arroganza e disprezzo, gli comandò di rispondergli appellandosi all’autorità di Dio. Gesù infatti taceva; ma poi, per onorare l’autorità del Padre suo, rispose di essere veramente il Messia e che un giorno vedendolo arrivare sulle nubi del cielo per giudicare i vivi e i morti, tutti lo avrebbero riconosciuto. Caifa, insieme al suo Consiglio, in base a queste parole, lo giudicò degno della pena riservata ai bestemmiatori, aggiungendo che non v’era bisogno d’altre prove per condannarlo alla pena di morte.

            Considerate a questo punto la grande ignoranza di questo ambizioso Pontefice e insieme la cecità colpevole di coloro che aveva consultato. Non avrebbero dovuto far altro che rileggere bene le Scritture che dichiaravano tanto dettagliatamente le forme e le circostanze della venuta e della vita del Messia; bisognava essere tanto ciechi ed ignoranti per non concludere che il Messia era proprio Colui che stava loro dinanzi. (…)

            San Giovanni Battista era stato riconosciuto da tutto il popolo come un prodigio di virtù e miracolo di penitenza, come un uomo di così alta perfezione da farlo ritenere senz’altro il Messia. Come si spiega che pur avendolo riconosciuto uomo irreprensibile, anzi un gran Santo, non abbiano dato credito alle sue parole, non abbiano voluto vedere il Messia in Gesù Cristo, sebbene questo grande Oracolo della verità l’avesse pubblicamente proclamato indicandolo a dito? “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me” (Gv.1,29-30), “… e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali” (Mc.1,7).

            Se essi avessero considerato attentamente la carità, la dolcezza, la pazienza, l’umiltà e la modestia di Gesù e soprattutto la sua altissima sapienza sostenuta da numerosi e strepitosi miracoli, non avrebbero avuto difficoltà a giudicare che quell’uomo era veramente Dio, giacché ne compiva le opere mentre lo annunziava pubblicamente. Non sarebbe stato possibile infatti che Dio guarisse i malati, cacciasse i demoni, precipitandoli nell’inferno, facesse camminare gli zoppi, vedere i ciechi e risuscitasse i morti in favore di un semplice uomo che, se non fosse stato Dio, gli avrebbe rapito la facoltà e la gloria che sono propri a Lui solo.

            Tuttavia Caifa, insieme ai suoi Sacerdoti, immersi nell’orgoglio, accecati dall’ambizione, insensati, furibondi nelle loro passioni e destituiti da ogni competenza nelle Sacre Scritture, colpe di cui Gesù ebbe più volte a rimproverarli come causa della loro riprovazione, osarono accusare di bestemmia e di falsità le parole del Signore allorché confessava loro di essere il Messia. (…)

            Considerate poi la caduta di San Pietro. Egli aveva trascurato nel momento opportuno di pregare per chiedere a Dio la forza per non offenderlo. Trascorse invece quel tempo prezioso a dormire, nonostante l’avvertimento del Maestro; ed eccolo soccombere, trovandosi sprovvisto di fronte alla tentazione. La sua debolezza  giunse al punto di fargli giurare di non conoscere Colui che lo aveva scelto come suo primo Apostolo e destinato a farlo conoscere al mondo intero.

      O mio Dio, quale triste caduta! E chi può illudersi dopo questo caso di perseverare nella tua grazia? Chi potrà ormai essere tanto temerario, vedendo cadere questo grande Apostolo per le sole parole di una serva, lui che era stata animato da santi propositi, educato nella virtù e nella perfezione da un Maestro tanto saggio come Gesù? Chi potrà essere tanto superbo, ripeto, da non temere dopo tutto ciò di fare miseramente naufragio nella virtù se non chiede incessantemente a Dio il dono della perseveranza? (…).

            Considerate da ultimo l’infelice Giuda: conoscendo le conseguenze terribili del suo tradimento, cadde nella disperazione. Egli conosce l’enormità della sua perfidia, ma è tanto cieco da non vedere che la bontà di Dio supera la malizia più perversa del peccatore e che il cuore penetrato da un sincero dolore di averlo offeso, trova sempre in questo Padre celeste un fondo inesauribile di misericordia. Se è vero che la sua piaga è grave, molto superiore è la medicina; se incomprensibile è la sua malvagità, la grazia e gli influssi salvifici sono come il Cielo senza misura. Invece, quel traditore di Giuda se ne va a trovare coloro che gli avevano dato trenta monete d’argento e gettandole a terra dice loro:  “«Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!»” (Mt.27,4).

            E’ la risposta che i demoni daranno al momento della morte. “Ahimé! - uno dirà -, ho consegnato questo figlio o questo servo al demonio quando ho dato loro cattivi esempi. Ho peccato e sono perduto: il mio delitto è troppo grande per essere perdonato”. E il demonio risponderà: Peggio per te, perché l’hai fatto? perché mi hai obbedito? E’ affare tuo”. (…). Un altro dirà: “Oh, mio Dio, ho peccato, non c’è misericordia per me; ho dato il mio corpo alla dannazione eterna perché non ho lavorato che per esso, per procurarmi ogni piacere o per ricavarne dei beni”. I demoni diranno burlandosi di lui: “E che ci importa che tu sia dannato? Al contrario, ne siamo ben contenti. Perché l’hai fatto? E’ una cosa che riguarda soltanto te”. Un altro ancora dirà:” Infelice me! Eccomi senza speranza di perdono! Ho tradito il Sangue del giusto, ho consegnato l’anima mia riscattata dal Sangue adorabile di Gesù Cristo; non ho minimamente pensato a santificarla; al contrario: mi sono servito dei Sacramenti per macchiarla di più quando mi sono confessato male, nascondendo i miei peccati in confessione, quando non mi sono sinceramente pentito dei miei peccati e non ho fatto il fermo proposito di non più offenderti, mio Dio!”. Ma i demoni risponderanno: “Tutto ciò riguarda te solo, è colpa tua se sei perduto perché hai creduto a noi, perché hai seguito le nostre ispirazioni! Tu ne eri consapevole, perciò è colpa tua se ti sei sbagliato”.

            Tutto questo ci risponderanno i nostri nemici al momento della morte, quando vedranno distintamente insieme a noi tutte le nostre colpe, i nostri tradimenti passati; giacché è un tradire Dio quando fingiamo di essere veri cristiani, di essere dalla parte della Chiesa, di gettarci anche ai piedi di un confessore e poi non osservare la Legge di Dio. (…).

 

INVOCAZIONI

            O mio Divin Salvatore, quale dolore per un Padre buono come te quando vedesti che Pietro, il tuo primo Apostolo, ritenuto come il primogenito della tua famiglia, ti rinnegava assicurando con giuramento di non conoscerti! Ma quale tristezza profonda non provasti quando vedesti la perdita irreparabile di Giuda, che tu consideravi come un figlio carissimo, avendolo scelto a tuo Apostolo! Se David piangeva in modo tanto miserevole, che nessuno riusciva a consolarlo, quando vide la perdita fatale di suo figlio Assalonne, quale dovette essere la tua afflizione, o mio Signore, quando nel tuo spirito consideravi la perdita di uno dei tuoi discepoli che amavi molto più di quanto David amasse suo figlio?

            O mio Dio, dammi te ne prego, un cuore pieno di compassione nel vedere la perdita di tanti peccatori, che dovrei considerare come miei carissimi fratelli essendo tu il Padre di tutti!

            Ti chiedo ancora la grazia di imitare la tua modestia e dolcezza davanti a Caifa nel momento in cui ti ricoprivano di obbrobri, d’insulti, di calunnie crudeli.

 

Gesù a Santa Faustina Kowalska


“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie piaghe!”

 

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA

E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)

Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l'unzione,  e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,  per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)

LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

MA LA CHIESA ANCORA NON LO VUOLE COMPRENDERE

UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO

Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007

 

ALLA VIGILIA DEL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN TURCHIA

E PER PRESERVARLO DA OGNI PERICOLO

AFFIDARSI ALLA VERGINE LAURETANA “CONFERMANDO” LA VERITA’

DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA!!!...

IN HOC SIGNO VINCES

 

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO

PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE (8-10 dicembre 2006)

SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE

* A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

* Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

* Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

* Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

* Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

LEONE XIII

(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

40 giorni

(1° novembre 2006-10 dicembre 2006)

 

LA consegna di una lettera “ULTIMATIVA”

all’arcivescovo di ancona

nell’udienza del 31 ottobre 2006

 

Ecc.za Rev.ma Mons. EDOARDO MENICHELLI

Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo

Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA

Ancona, martedì 31 ottobre 2006

Vigilia Solennità di Tutti i Santi

Ecc.za Rev.ma,

            nell’odierna Udienza benevolmente concessami consegno e sottopongo alla Sua attenzione una mia precedente corrispondenza consegnata al Suo predecessore Mons. Franco Festorazzi, tra il 4 maggio 1999 e il 4 maggio 2000, entro le solennità del nostro Santo Patrono San Ciriaco.

… (omissis) …

            In proposito, a riguardo della “questione lauretana”, entro la suddetta data del 10 dicembre 2006 (40 giorni da oggi), La prego vivamente di voler provvedere - per quanto sta in Lei - ad impedire una ulteriore sacrilega dissacrazione lauretana, adempiendo con la massima sollecitudine tutto quanto è previsto dal Codice di Diritto Canonico (can.1391), affinché la prossima solennità del 10 dicembre sia celebrata a Loreto in fedele obbedienza alle disposizioni liturgiche della Santa Chiesa, che da sempre, secoli e secoli, ha inteso e intende celebrare solo e soltanto la Traslazione “Miracolosa” della Santa Casa di Nazareth.

            A tale scopo, poiché lo stesso Santo Padre Benedetto XVI, nell’Angelus di domenica scorsa 29 ottobre, ha ufficialmente fatto conoscere che sarà presente a Loreto il prossimo 1-2 settembre 2007, per l’incontro “Agorà” con tutti i Giovani d’Italia, La supplico vivamente, quale “mio” Pastore, di adempiere al grave dovere di richiedere “ufficialmente” una Udienza con lo stesso Santo Padre e, se necessario, di accompagnarmi ad essa. Ciò al fine di rendere possibile al Santo Padre Benedetto XVI di poter ricevere una sicura e inequivoca illustrazione - dal punto di vista storico, archeologico e scientifico, e in un modo ampio e particolareggiato -, della “verità” delle “Miracolose” traslazioni della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto ed insieme offrirgli la dimostrazione delle “falsificazioni storiche” operate negli ultimi trent’anni dalla stessa Basilica Pontificia Lauretana, a riguardo di un mai esistito trasporto di “sante pietre” da parte dei Crociati.

            Non esito a ritenere e ribadire che il ripristino della “verità” sulla Santa Casa di Nazareth a Loreto sia una grave obbligazione morale, che se ancora misconosciuta, anche nel prossimo 10 dicembre e in prospettiva del prossimo incontro dei giovani con il Papa nel settembre del prossimo anno, farà ricadere sulla Chiesa un ancor più grave giudizio divino. Che ci si creda o no, non invano la Vergine Immacolata, dall’altra sponda dell’Adriatico, lo scorso 25 ottobre ha espresso il suo materno ma severo rimprovero: “Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006).

            Non permettiamo, Ecc.za Rev.ma, che il Signore non permetta più di farci sapere che viviamo ancora in un tempo di grazia, né che si giunga al punto in cui la Vergine Immacolata si stancherà di dircelo, perché sarà cessato il tempo di grazia.             Nell’affidamento al Beato Gabriele Ferretti, Compatrono della nostra città, che la Vergine Immacolata gratificava delle sue celesti apparizioni sul colle di Capodimonte e la cui solennità del 550° santo “transito” si celebrerà il prossimo 12 novembre nella Chiesa di San Giovanni Battista di Capodimonte,  La saluto con umile deferenza.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 ottobre 2006, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell’amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

(La Regina della Pace a Mediugorie, 25 ottobre 2006)

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

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IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

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Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

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Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.

LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO

Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà.

Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare.      Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.

 

Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione?  Card. Joseph Ratzinger