SAN GIUSEPPE, IL CUSTODE DELLA SANTA CASA E DELLA VITA

«Quanto è terribile questo luogo!

Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE

E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

 

Non lo sai forse? Non lo hai udito?

Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

UN PROGETTO DIVINO DI SALVEZZA CHE ATTRAVERSA I SECOLI: GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-TERSATTO-LORETO-ANCONA-MEDIUGORIE

IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

MARIA IMMACOLATA REGINA DELLA STORIA

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

 

Vi hanno tempi che più che in altri è opportuno di parlare e francamente, coraggiosamente e con tutta libertà. E allora bisogna dire la verità, la verità intera, piena, senza tergiversazioni. Non tolleriamo mai gli smozzicamenti della verità, i mezzi termini, gli accomodamenti. Verità dolce, ma intatta, inviolata. (Beato Pio IX)

 

VENERDI’, 2 MARZO 2007 = DOMENICA, 1° MARZO 2013

INIZIO ANNO 2013

dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi

 

LETTERA INFORMATIVA n°86

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

ANCONA

ANCON DORICA CIVITAS FIDEI

Venerdì, 16 marzo 2007

Domenica, 15 marzo 2013

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 25 MARZO 2007: 2013° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm  è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

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QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,

di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona

e del grande Pontefice il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

Telefono 071.83552 – Cellulare 339.6424332 - Facsimile 071.83552 – Conto Corrente Postale 13117056

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it

TOTUS TUUS EGO SUM

 

 (Genesi 3,15)

Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era LA LUCE degli uomini; LA LUCE splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta (Gv.1,1-5)

ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

IN HOC SIGNO VINCES

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

La famiglia, fondata sul matrimonio, è un'istituzione naturale insostituibile ed elemento fondamentale del bene comune di ogni società. Chi distrugge questo tessuto fondamentale dell’umana convivenza, non rispettandone l’identità e stravolgendone i compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili”

(Giovanni Paolo II, 20 novembre 2004).

 

UNA DOLOROSA DECISIONE: DENUNCIA-QUERELA VERSO IL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI

LA DISSACRAZIONE LAURETANA DELLA SANTA CASA E DEI LUOGHI DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LA DISTRUZIONE DELLA SANTA CASA PREPARA LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E DELLA VITA

 

SAN GIUSEPPE,

IL CUSTODE DELLA SANTA CASA E DELLA VITA

MARIA DI NAZARETH, MADRE DI TUTTI I VIVENTI: LA BELLEZZA CHE SALVERA’ IL MONDO

Alla Santissima Vergine Maria, Madre di Dio: alla piena di grazia, alla benedetta fra tutti i figli di Adamo; alla colomba, alla tortorella, alla diletta di Dio; onore del genere umano, delizia della Santissima Trinità; casa d’amore, esempio di umiltà, specchio di tutte le virtù; madre del bell’amore, madre della santa speranza e madre di misericordia; avvocata dei miseri, difesa dei deboli, luce dei ciechi e medicina degli infermi; ancora di confidenza, città di rifugio, porta del Paradiso; arca di vita, iride di pace, porto di salvezza; stella del mare e mare di dolcezza; paciera dei peccatori, speranza dei disperati, aiuto degli abbandonati; consolatrice degli afflitti, conforto dei moribondi ed allegrezza del mondo” (Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)

LA SANTA CASA DI MARIA E DI GIUSEPPE: ARCA DELL’ALLEANZA

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).

www.operadellavita.it

LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA

OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’

(Benedetto XVI)

La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato (Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani…

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose (LEONE XIII: Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894).

 

IN PREPARAZIONE DEL 713° ANNIVERSARIO DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH DA TERSATTO IN ITALIA

(10 dicembre 1294 - 10 dicembre 2007)

 

IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO

(Mc.1,15)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene (1^Pt.5,17-19)

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

IN PREPARAZIONE AL GRANDE EVENTO DEL PELLEGRINAGGIO-INCONTRO “AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI”

CHE AVRA’ LUOGO A LORETO ALL’INIZIO DI SETTEMBRE 2007 CON LA PRESENZA DEL PAPA

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

SALMO 20

Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga. Ricordi tutti i tuoi sacrifici e gradisca i tuoi olocausti. Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto. Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande. Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra. Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio. Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi. Salva il re, o Signore, rispondici, quando ti invochiamo.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!...

Giovanni Paolo II, Roma: XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)(Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA NEL TEMPO DELL’APOSTASIA

HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE (Gb.38,10)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli italiani… (Leone XIII)

Europa, all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue porte a Cristo!".

(Giovanni Paolo II, discorso al Parlamento Italiano, 14 novembre 2002)

La Santa Casa di Loreto è il luogo che accolse la Santa Famiglia di NazaretH

Scrisse Giovanni Paolo II: Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali

 

LETTURA BIBLICA

 Dal Libro deL Profeta Osea (14,2-10)

Così dice il Signore: «Torna, Israele, al Signore tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: «Togli ogni iniquità: accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra. Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani, poiché presso di te l'orfano trova misericordia». Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò di vero cuore, poiché la mia ira si è allontanata da loro. Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano. Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libano. Efraim, che ha ancora in comune con gl'idoli? Io l'esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, grazie a me si trova frutto. Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v'inciampano.

 

il cristiano è chiamato a mobilitarsi

per far fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita

(Benedetto XVI, 24 febbraio 2007)

 

19 marzo: Solennità di San Giuseppe, Sposo di Maria

SAN GIUSEPPE: L’UOMO GIUSTO

Il custode della Santa Casa di Nazareth a Loreto e il custode della Vita

 

La celebrazione del 19 Marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, risale al 1479, a Roma, e nel 1621 fu inserito nel Calendario Romano Universale. Fino al 1977, anno in cui venne abolita, fece parte in Italia della serie delle festività religiose nazionali. Fu proclamato Patrono Universale della Chiesa dal Beato Pio IX e dal Beato Giovanni XXIII fu incluso nel canone della Santa Messa.

La figura e la missione di San Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa

ESORTAZIONE APOSTOLICA "REDEMPTORIS CUSTOS" DI GIOVANNI PAOLO II

(15 agosto 1989)

 

            «Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt.1,20-21). In queste parole è racchiuso il nucleo centrale della verità biblica su san Giuseppe, il momento della sua esistenza a cui in particolare si riferiscono i padri della Chiesa. (cfr. n.2).

            Chiamato ad essere il custode del redentore, «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt.1,24). Ispirandosi al Vangelo, i padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che san Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all'educazione di Gesù Cristo (cfr. S. Irenaei, «Adversus haereses», IV, 23, 1: S. Ch. 100/2, 692-694), così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine santa è figura e modello. (cfr. n.1).

 

L'UOMO GIUSTO

            Nel corso della sua vita, che fu una peregrinazione nella fede, Giuseppe, come Maria, rimase fedele sino alla fine alla chiamata di Dio. La vita di lei fu il compimento sino in fondo di quel primo «fiat» pronunciato al momento dell'Annunciazione, mentre Giuseppe - come è già stato detto - al momento della sua «annunciazione» non proferì alcuna parola: semplicemente egli «fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore» (Mt.1,24). E questo primo «fece» divenne l'inizio della «via di Giuseppe». Lungo questa via i Vangeli non annotano alcuna parola detta da lui. Ma il silenzio di Giuseppe ha una speciale eloquenza: grazie ad esso si può leggere pienamente la verità contenuta nel giudizio che di lui dà il Vangelo: il «giusto» (Mt.1,19). Bisogna saper leggere questa verità, perché vi è contenuta una delle più importanti testimonianze circa l'uomo e la sua vocazione. Nel corso delle generazioni la Chiesa legge in modo sempre più attento e consapevole una tale testimonianza, quasi estraendo dal tesoro di questa insigne figura «cose nuove e cose antiche» (Mt.13,52). (cfr. n.17).

            L'uomo «giusto» di Nazaret possiede soprattutto le chiare caratteristiche dello sposo. L'Evangelista parla di Maria come di «una vergine, promessa sposa di un uomo... chiamato Giuseppe» (Lc.1,27). Prima che comincia a compiersi «il mistero nascosto da secoli» (Ef.3,9), i Vangeli pongono dinanzi a noi l'immagine dello sposo e della sposa. Secondo la consuetudine del popolo ebraico, il matrimonio si concludeva in due tappe: prima veniva celebrato il matrimonio legale (vero matrimonio), e solo dopo un certo periodo, lo sposo introduceva la sposa nella propria casa. Prima di vivere insieme con Maria, Giuseppe quindi era già il suo «sposo»… (cfr. n.18).

 

IL PATRONO DELLA FAMIGLIA

            Nelle parole dell'«annunciazione» notturna Giuseppe ascolta non solo la verità divina circa l'ineffabile vocazione della sua sposa, ma vi riascolta, altresì, la verità circa la propria vocazione. Quest'uomo «giusto» che, nello spirito delle più nobili tradizioni del popolo eletto, amava la Vergine di Nazaret ed a lei si era legato con amore sponsale, è nuovamente chiamato da Dio a questo amore. «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa» (Mt.1,24); quello che è generato in lei «viene dallo Spirito Santo»: da tali espressioni non bisogna forse desumere che anche il suo amore di uomo viene rigenerato dallo Spirito Santo? Non bisogna forse pensare che l'amore di Dio, che è stato riversato nel cuore umano per mezzo dello Spirito Santo (cfr. Rom.5,5), forma nel modo più perfetto ogni amore umano?

            Esso forma anche - ed in modo del tutto singolare - l'amore sponsale dei coniugi, approfondendo in esso tutto ciò che umanamente è degno e bello, ciò che porta i segni dell'esclusivo abbandono, dell'alleanza delle persone e dell'autentica comunione sull'esempio del mistero trinitario. «Giuseppe... prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio» (Mt.1,24-25). Queste parole indicano un'altra vicinanza sponsale. La profondità di questa vicinanza, la spirituale intensità dell'unione e del contatto tra le persone - dell'uomo e della donna - provengono in definitiva dallo Spirito, che dà la vita (Gv.6,63).

            Giuseppe, obbediente allo Spirito, proprio in esso ritrovò la fonte dell'amore, del suo amore sponsale di uomo, e fu questo amore più grande di quello che «l'uomo giusto» poteva attendersi a misura del proprio cuore umano. (…) Poiché il connubio è la massima società e amicizia, a cui di sua natura va unita la comunione dei beni, ne deriva che, se Dio ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine, glielo ha dato non solo a compagno della vita, testimone della verginità e tutore dell'onestà, ma anche perché partecipasse, per mezzo del patto coniugale, all'eccelsa grandezza di lei» (Leone XIII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta» IX [190] 177s). (cfr. n.19).

            Un tale vincolo di carità costituì la vita della santa Famiglia prima nella povertà di Betlemme, poi nell'esilio in Egitto e, successivamente, nella dimora a Nazaret. La Chiesa circonda di profonda venerazione questa Famiglia, proponendola quale modello a tutte le famiglie.

 

IL PATRONO DELLA VITA

            Inserita direttamente nel mistero dell'Incarnazione, la Famiglia di Nazaret costituisce essa stessa uno speciale mistero. Ed insieme - così come nella Incarnazione - a questo mistero appartiene la vera paternità: la forma umana della famiglia del Figlio di Dio - vera famiglia umana, formata dal mistero divino. In essa Giuseppe è il padre: non è la sua una paternità derivante dalla generazione; eppure, essa non è «apparente», o soltanto «sostitutiva», ma possiede in pieno l'autenticità della paternità umana, della missione paterna nella famiglia. E' contenuta in ciò una conseguenza dell'unione ipostatica: umanità assunta nell'unità della Persona divina del Verbo-Figlio, Gesù Cristo. Insieme con l'assunzione dell'umanità, in Cristo è anche «assunto» tutto ciò che è umano e, in particolare, la famiglia, quale prima dimensione della sua esistenza in terra. In questo contesto è anche «assunta» la paternità umana di Giuseppe. In base a questo principio acquistano il loro giusto significato le parole rivolte da Maria a Gesù dodicenne nel tempio: «Tuo padre ed io... ti cercavamo». Non è questa una frase convenzionale: le parole della Madre di Gesù indicano tutta la realtà dell'Incarnazione, che appartiene al mistero della Famiglia di Nazaret. Giuseppe, il quale sin dall'inizio accettò mediante «l'obbedienza della fede» la sua paternità umana nei riguardi di Gesù, seguendo la luce dello Spirito Santo, che per mezzo della fede si dona all'uomo, certamente scopriva sempre più ampiamente il dono ineffabile di questa sua paternità. (cfr. n.21).

 

IL CUSTODE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

            Anche sul lavoro di carpentiere nella casa di Nazaret si stende lo stesso clima di silenzio, che accompagna tutto quanto si riferisce alla figura di Giuseppe. E' un silenzio, però che svela in modo speciale il profilo interiore di questa figura. I Vangeli parlano esclusivamente di ciò che Giuseppe «fece»; tuttavia, consentono di scoprire nelle sue «azioni», avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione. Giuseppe era in quotidiano contatto col mistero «nascosto da secoli», che «prese dimora» sotto il tetto di casa sua. Questo spiega, ad esempio, perché santa Teresa di Gesù, la grande riformatrice del Carmelo contemplativo, si fece promotrice del rinnovamento del culto di san Giuseppe nella cristianità occidentale. (cfr. n.25).

            Il sacrificio totale, che Giuseppe fece di tutta la sua esistenza alle esigenze della venuta del Messia nella propria casa, trova la ragione adeguata nella «sua insondabile vita interiore, dalla quale vengono a lui ordini e conforti singolarissimi, e derivano a lui la logica e la forza, propria delle anime semplici e limpide, delle grandi decisioni, come quella di mettere subito a disposizione dei disegni divini la sua libertà, la sua legittima vocazione umana, la sua felicità coniugale, accettando della famiglia la condizione, la responsabilità ed il peso, e rinunciando per un incomparabile virgineo amore al naturale amore coniugale che la costituisce e la alimenta» («Insegnamenti di Paolo VI», VII [1969] 1268). Questa sottomissione a Dio, che è prontezza di volontà nel dedicarsi alle cose che riguardano il suo servizio, non è altro che l'esercizio della devozione, la quale costituisce una delle espressioni della virtù della religione (cfr. S. Thomae, «Summa Theologiae», II-II, q. 82, a. 3, ad 2). (cfr. n.26).

            Poiché l'amore «paterno» di Giuseppe non poteva non influire sull'amore «filiale» di Gesù e, viceversa, l'amore «filiale» di Gesù non poteva non influire sull'amore «paterno» di Giuseppe, come inoltrarsi nelle profondità di questa singolarissima relazione? Le anime più sensibili agli impulsi dell'amore divino vedono a ragione in Giuseppe un luminoso esempio di vita interiore. Inoltre, l'apparente tensione tra la vita attiva e quella contemplativa trova in lui un ideale superamento, possibile a chi possiede la perfezione della carità. Seguendo la nota distinzione tra l'amore della verità («caritas veritatis») e l'esigenza dell'amore («necessitas caritatis») (cfr. S. Thomae, «Summa Theologiae», II-II, q. 182, a. 1, ad 3), possiamo dire che Giuseppe ha sperimentato sia l'amore della verità, cioè il puro amore di contemplazione della verità divina che irradiava dall'umanità di Cristo, sia l'esigenza dell'amore, cioè l'amore altrettanto puro del servizio, richiesto dalla tutela e dallo sviluppo di quella stessa umanità. (cfr. n.27)

 

IL PATRONO DELLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO

            In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò «Patrono della Chiesa cattolica» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 283). Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell'eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, «la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus, die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta+, pars I, vol. V, 282s). Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così: «Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall'essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù... Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina Famiglia... E' dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo» («Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 177-179). (cfr. n.28).

            Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei «paesi e nazioni dove - come ho scritto nell'esortazione apostolica "Christifideles Laici" - la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti», e che «sono ora messi a dura prova» (34). Per portare il primo annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di una speciale «virtù dall'alto» (cfr. Lc.24,49; At.1,8), donazione certo dello Spirito del Signore non disgiunta dall'intercessione e dall'esempio dei suoi santi. (cfr. n.29).

            Già cento anni fa Papa Leone XIII esortava il mondo cattolico a pregare per ottenere la protezione di san Giuseppe, patrono di tutta la Chiesa. L'epistola enciclica «Quamquam Pluries» si richiamava a quell'«amore paterno» che Giuseppe «portava al fanciullo Gesù», ed a lui, «provvido custode della divina Famiglia», raccomandava «la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue». Da allora la Chiesa - come ho ricordato all'inizio - implora la protezione di san Giuseppe - «per quel sacro vincolo di carità che lo strinse all'Immacolata Vergine Madre di Dio» e gli raccomanda tutte le sue sollecitudini, anche per le minacce che incombono sulla famiglia umana. Ancora oggi abbiamo numerosi motivi per pregare nello stesso modo: «Allontana da noi, o padre amatissimo, questa peste di errori e di vizi..., assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre...; e come un tempo scampasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità» (cfr. «Oratio ad Sanctum Iosephum», quae proxime sequitur textum ipsius Epist. Enc. «Quamquam Pluries"» die 15 aug. 1889: «Leone XIII P. M. Acta», IX [1890] 183). Ancora oggi abbiamo perduranti motivi per raccomandare a san Giuseppe ogni uomo. (cfr. n.31).

 

L’intero testo della Esortazione Apostolica “REDEMPTORIS CUSTOS” è leggibile all’indirizzo Internet:

www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_15081989_redemptoris-custos_it.html

 

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della Divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.

 

DAGLI INSEGNAMENTI DI PAOLO VI

(Domenica, 15 novembre 1970)

Forse sono questi i giorni preannunciati da Cristo:

PER IL DILAGARE DELL’INIQUITA’ L’AMORE DI MOLTI SI RAFFREDDERA’

(Mt.24,12)

 

“Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace”

(Lc.19,41-42)

 

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea...”

(Mt,18,15-17)

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

 

LA DISSACRANTE DISTRUZIONE LAURETANA

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

E DELLA VERITA’ DELLE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI

NON E’ LA LIBERTA’ CHE CI FA VERI, MA E’ LA VERITA’ CHE CI FA LIBERI

Ispirandomi, ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista, dico: “Voce di uno che grida nel deserto”. Io penso ed affermo: non è la libertà che ci fa veri, ma è la verità che ci fa liberi. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza (Card. G. Biffi).

 

UNA DOLOROSA MA NECESSARIA DECISIONE

DENUNCIA-QUERELA VERSO IL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI

 

“Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello?... E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli!... Siete voi che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio?...” (cfr. 1^Cor.6,1-11).

 

 

 

REGIONE CARABINIERI MARCHE

Stazione di Ancona-Brecce Bianche

VERBALE di ratifica di querela presentata da NICOLINI GIORGIO, nato ad Ancona, il 18.01.1951, ivi residente in Via Maggini n.230, scrittore e professore di religione, celibe, identificato a mezzo di carta d’identità, n.1908449AA rilasciata dal Comune di Ancona il 20.08.2005. ----- Il giorno 11 del mese di marzo 2007, in Ancona, negli uffici della Stazione Carabinieri di Ancona-Brecce Bianche, alle ore 11.00. ----- Avanti al sottoscritto Ufficiale di Polizia Giudiziaria, Mar. Ord. Rino Raffaele Nutricati, effettivo ed in servizio al Reparto in intestazione, è presente il sig. NICOLINI GIORGIO, in rubrica generalizzato, il quale presenta per la successiva ratifica una denuncia querela per ingiuria, diffamazione, diffamazione a mezzo stampa (posta elettronica) e qualsiasi altro reato ravvisabile nei confronti di Padre Marcello Montanari, redattore della rivista “Il Messaggio della Santa Chiesa” e verso l’Arcivescovo di Loreto, Mons. Gianni Danzi, composto da sei fogli dattiloscritti, con 12 allegati elencati in querela, che vengono collezionati al presente verbale per farne parte integrante. ----- L’interessato, debitamente interpellato, dichiara di non aver null’altro da aggiungere o modificare rispetto a quanto dichiarato. ----- Fatto, letto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra. -----

LA PARTE: Giorgio Nicolini (firma)

IL VERBALIZZANTE: Raffaele Nutricati (firma)

 

DENUNCIA-QUERELA PER DIFFAMAZIONE E MINACCE

E PER DANNO MORALE E PATRIMONIALE INGIUSTO

 

Ancona, 10 marzo 2007

 

            Io sottoscritto GIORGIO NICOLINI, nato ad Ancona il 18 gennaio 1951, residente ad Ancona in Via Maggini n°230, di professione “scrittore”, presento una denuncia-querela verso il Padre MARCELLO MONTANARI, Redattore della Rivista “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, e verso l’Arcivescovo di LORETO, Mons. GIANNI DANZI.

            Premetto di trovarmi attualmente in una condizione di invalidità per un intervento chirurgico subìto il 14.07.2005 per un’ernia inguinale ed un secondo successivo intervento chirurgico subìto recentemente, il 02.02.2007. Tali interventi chirurgici, che non sono riusciti bene, hanno provocato complicazioni impreviste, che mi hanno procurato gravi sofferenze e condizioni di invalidità. Riguardo al primo intervento chirurgico, uno specialista ha indicato la mia patologia, conseguente all’operazione, come “inguinodinia post-operatoria”. La sintomatologia algica viene attribuita all’inglobamento di un nervo del canale inguinale nella reazione fibroblablistica evocata dalla rete. Tutti i tentativi fatti durante l’anno trascorso, da parte di più medici, di una terapia palliativa esterna, sono risultati infruttuosi, permanendo perciò, ancora, la mia condizione di grave sofferenza e invalidità, tanto da essermi stato indicato ultimamente dai medici di procedere ad una nuova operazione chirurgica per la rimozione della rete.

            La mia condizione attuale di invalidità, aggravatasi con il secondo intervento chirurgico del 02.02.2007, non mi permette perciò neppure una normale attività lavorativa, eccetto una limitata possibilità di svolgere la sopra indicata attività di “scrittore”, e solo mediante l’utilizzo di Internet e i sistemi audio-televisivi. Attualmente, perciò, impossibilitato a svolgere una normale attività lavorativa, posso disporre solo di un piccolo sussidio mensile per invalidità, con l’aggiunta di qualche piccolo e saltuario provento derivante dall’unica attività – sopra esposta - che posso attualmente svolgere: un servizio di informazione giornalistica attraverso Internet con il mio Sito www.lavocecattolica.it e la vendita, con tale mezzo informatico, di un libro da me scritto, dal titolo LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO e di altro materiale didattico da me prodotto.

            A tale proposito mi era pervenuta, nell’ottobre dello scorso anno, una proposta di collaborazione da parte di una nuova Emittente Televisiva Cattolica denominata MARIA TV, di Alba (Cuneo), operante su una nuova piattaforma tecnologica di comunicazione multimediale: web-tv, web-radio, digitale terrestre, Portale Internet, e avente circa un migliaio di visitatori al giorno (cfr. www.mariatv.it). Tale proposta mi era apparsa subito come una circostanza provvidenziale per ampliare il mio apostolato cattolico e per poter offrire un più efficace contributo alla Nuova Evangelizzazione, come anche per far conoscere i miei lavori di scrittore e sperare così di ricavarne anche una migliore possibilità di sussistenza economica, dato il vasto pubblico che sarebbe venuto a conoscenza dei miei libri.

            Così avevo aderito immediatamente alla proposta di collaborazione avanzatami dalla Direzione di MARIA TV ed avevo iniziato la collaborazione trasmettendo per via televisiva un servizio su “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH”, facendo così conoscere anche il mio libro omonimo. In tale modo mi si era aperta una concreta possibilità di vendita dello stesso e di altro materiale didattico, per me tanto importanti per la mia sussistenza vitale. Dopo aver iniziato tale collaborazione con MARIA TV all’inizio del mese di dicembre 2006, essa si è tuttavia interrotta improvvisamente dopo pochi giorni, per un intervento diffamatorio contro di me e intimidatorio verso la Direzione di MARIA TV, operato dal Padre Marcello Montanari e da Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi, Arcivescovo di Loreto.

            Con un messaggio nella Posta Elettronica, del 12 dicembre 2006, la Direzione di MARIA TV, avente sede ad Alba (Cuneo), in Corso Langhe n°47, avente numero telefonico 0173.33662, mi comunicava, infatti, quanto segue: “Salve! Inviamo copia lettera e-mail ricevuta dal Santuario di Loreto. E’ seguita anche telefonata da parte dello stesso Vescovo di Loreto. Chiediamo dettagli in merito. Abbiamo provveduto altresì ad informare il nostro Vescovo Mons. Luciano Pacomio. In attesa di spiegazioni abbiamo provveduto momentaneamente a rimuovere il link relativo a “La Voce Cattolica” dalla nostra Home Page. Lo staff di Maria Tv”.

            Nella parte sottostante riporto il testo del messaggio proveniente dal Santuario di Loreto e inviato l’11 dicembre 2006 alla Direzione di MARIA TV dal Padre Marcello Montanari, Redattore della Rivista del Santuario,  che è stato poi seguito da una telefonata – evidentemente concertata - dell’Arcivescovo di Loreto, del quale però non sono riportate le parole, ma che non è difficile indovinare dal testo del messaggio qui di seguito riportato (e comunque verificabile interpellando il sig. Corrado Vada di MARIA TV che ha ricevuto la telefonata): “All’attenzione del Direttore di Maria Tv. Sono il Redattore della rivista del Santuario di Loreto. Ho preso visione della vostra nuova emittente mariana e ho anche seguìto via Internet parte della trasmissione di Telepace della festa della Madonna di Loreto dell'altra sera. Ho notato che tra i vostri collaboratori compare in bella vista il prof. Nicolini con la sua “Voce Cattolica” con varie voci dedicate alla storia della Santa Casa. Il guaio è che il sig. Nicolini, insieme a tante cose buone e vere, costruisce le sue 'tesi' facendo leva anche su documenti di nessun valore storico e addirittura su falsi storici. Sono proprio questi falsi storici che nel secolo scorso hanno indotto lo Chevalier ad irridere la tradizione lauretana. La tradizione lauretana non ha bisogno di appoggiarsi su falsi storici, dato che negli ultimi decenni gli studi scientifici e documentali hanno confermato ampiamente l'origine nazaretana della Santa Casa di Loreto. Quanto sta diffondendo il sig. Nicolini, mettendo insieme un'accozzaglia di cose vere e false, con uno spirito di polemica fanatica e farneticante, rischia di nuocere grandemente alla Tradizione lauretana. Qui a Loreto abbiamo avuto già da soffrire molto, in primo luogo Mons. Comastri, da parte  del sig. Nicolini. Non so quanto siete a conoscenza della situazione e di questo signore. Qui non posso dilungarmi. Vi lascio comunque il mio telefono (333.3570762; 071.970104). Mettendo La Voce Cattolica  del Sig. Nicolini sulla vostra facciata vi squalificate in partenza. Se la cosa persiste saremo costretti, con il Vescovo di Loreto, a fare le dovute pressioni sulle autorità ecclesiastiche competenti. In attesa di un riscontro. P. Marcello Montanari”.

            Avuta conoscenza di questo messaggio oltraggioso e intimidatorio del Padre Marcello Montanari, cui fece seguito – come sopra riportato - una telefonata, evidentemente concertata, del Vescovo di Loreto alla Direzione di MARIA TV, da quest’ultima – per le intimidazioni di cui sopra - mi sono visto inopinatamente interrompere la collaborazione televisiva già avviata, con grave danno morale ed anche economico, a mio riguardo, sia per le spese già sostenute per avviare la collaborazione sia per quella prospettiva di lavoro che mi avrebbe offerto tale collaborazione con MARIA TV, avendo già con la stessa concordato l’avvio di una Televisione prodotta interamente da me e da loro gestita per la trasmissione nella Rete Mondiale di Internet.

            Ciò, evidentemente, era molto sgradito ai responsabili ecclesiastici della Basilica Pontificia Lauretana, poiché verso di essi – dopo annuali, molteplici e inutili tentativi di udienze chiarificatrici con le maggiori Autorità Ecclesiastiche “responsabili” – avevo già avviato una procedura canonica per “il delitto di falso”, consegnata al mio Vescovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, il 24 agosto 2006. Tale denuncia per “il delitto di falso” faceva riferimento a “gravi falsificazioni documentali” operate dai principali responsabili della Basilica Pontificia Lauretana per negare la verità della presenza a Loreto della “vera” e “integra” “Santa Casa di Nazareth” e per negare la verità dellamiracolosità” del modo con cui essa era giunta in Italia. Per tale motivo il mio libro LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH, nonostante avesse ricevuto anche la Benedizione Apostolica dell’indimenticabile “santo” Pontefice Giovanni Paolo II (in data 11 gennaio 2005), è stato sempre osteggiato ed ostacolato dai “responsabili” della Basilica Pontificia Lauretana, perché in tale libro illustro le principali documentazioni storiche, archeologiche e scientifiche che comprovano indiscutibilmente la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (nell’ex-Jugoslavia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica, attorno a cui sorse poi la cittadina di Loreto. Tali traslazioni “miracolose”, attestate dalla ininterrotta e secolare “tradizione”, sono state approvate come autentiche da innumerevoli pronunciamenti dei Sommi Pontefici Romani  e delle Congregazioni Vaticane competenti, per sette secoli.

            A proposito delle suddette “falsificazioni documentali”, nella presente “denuncia-querela” intendo sottoporre al giudice la valutazione se sussista un reato anche a riguardo di vari libri del Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, il quale ha letteralmente “manipolato” e “falsificato” innumerevoli documenti storici e archeologici, “ingannando” l’intera opinione pubblica mondiale sulla “questione lauretana”, e distruggendone così la “vera” storia. Il libro principale, contenenti le citate falsificazioni storiche porta il titolo di “LA SANTA CASA DI LORETO”, in varie edizioni (l’ultima, del 2003). Denuncio, pertanto, anche questo testo ed altri consimili, anche di altri autori, per il “delitto di falso”, qualora la Legge Civile contempli reati specifici a tale riguardo, soprattutto in considerazione delle nefaste conseguenze prodotte con tali falsificazioni, sia nello stravolgere la “vera storia” della Santa Chiesa Cattolica, come anche della “cultura storica” mondiale.

            Ai messaggi, di cui sopra, pervenutemi dalla Direzione di MARIA TV, risposi il 12 dicembre 2006 con il seguente messaggio di Posta Elettronica: Spett. Redazione MARIA-TV, dopo il messaggio da voi inviatomi e il colloquio telefonico con Corrado Vada, invio per la dovuta informazione il testo della DENUNCIA CANONICA per "il delitto di falso" già presentata all'Arcivescovo di Ancona, in data 24 agosto 2006. A tale riguardo sono già state presentate innumerevoli documentazioni alle più alte autorità ecclesiastiche (compreso il Santo Padre), e che quanto scritto dal Padre Marcello Montanari costituisce una grave offesa alla mia persona e alla verità, per i cui contenuti - anche intimidatori - mi riserverò ogni azione canonica al riguardo. Preciso ancora che la posizione della Basilica Pontifica Lauretana e del Vescovo di Loreto è "in contrasto" con gli insegnamenti del Magistero Ordinario e Solenne della Chiesa, e che nell'ultima solennità del 9-10 dicembre u.s. è stata perpetrata una ANCORA PIU' GRAVE DISSACRAZIONE - mediante la diretta con TELEPACE - della "vera" Storia, della "vera" Tradizione, del "vero" insegnamento del Magistero della Chiesa e della "vera" Liturgia stabilita dalla Chiesa. Dal punto di vista morale, tutto ciò è UN PECCATO MORTALE, e per quanto riguarda la LITURGIA della MIRACOLOSA TRASLAZIONE, approvata e voluta dalla Chiesa, ma rinnegata dalla Basilica Pontificia Lauretana e non più in essa celebrata, è UN SACRILEGIO. Aggiungo ancora che le sofferenze a Mons. Comastri sono state arrecate dalle persone "interne" e "responsabili" della Basilica Pontificia Lauretana, che gli hanno impedito in ogni modo di POTER ORGANIZZARE UN CONFRONTO CRITICO con me, come lui voleva e aveva anche preparato. Con Mons. Comastri sono sempre stato in piena amicizia, in perfetta sintonia spirituale e, sempre, nella carità reciproca, anche quando ho dovuto scrivergli lettere "di richiamo", perché anche lui - in perfetta buona fede - era stato "ingannato" dagli scritti sofisticatissimi del Padre Santarelli, Direttore della "Congregazione Universale della Santa Casa", che ha elaborato un vero "Codice da Vinci Lauretano" per distruggere la storia delle TRASLAZIONI MIRACOLOSE e l'autenticità della "reliquia nazaretana". Anche il Santo Padre Benedetto XVI, dopo un mio appello, era intervenuto un anno fa per precisare con una bellissima preghiera la Sua posizione attuale, "correttiva" di una sua omelia da Cardinale, del 1991, in cui pure lui - in totale buona fede - era rimasto ingannato dagli scritti del Padre Santarelli. Quella preghiera di Benedetto XVI, dopo un anno, è ancora tenuta del tutto OCCULTATA nella Basilica Lauretana, per impedirne ai fedeli di conoscerla nella sua "integrità" e di poterla recitare. Di ciò il Santo Padre conosco che ne soffre. Invito pertanto, rispettosamente, la Redazione di MARIA-TV a mantenere la visione del filmato LA VERITA' DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA, ove espongo LA VERITA' di quegli eventi miracolosi sui luoghi stessi ove sono avvenuti, in conformità ai "veri" studi storici, archeologici e scientifici, nonché alle Rivelazioni di tanti Santi e soprattutto in perfetta aderenza con I PRONUNCIAMENTI SOLENNI E SETTE VOLTE SECOLARI dei Sommi Pontefici Romani e delle Congregazioni Vaticane competenti. A tale proposito invito a visitare il mio Sito all'indirizzo www.lavocecattolica.it/santacasa.htm e tutti i numeri di aggiornamento continuo del Giornale Informatico LA VOCE CATTOLICA, dal 17 febbraio 2005 all'ultimo del 7 dicembre 2006: cfr. www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm. Con cordialità. Prof. GIORGIO NICOLINI”.

            In proposito riporto qui di seguito l’insegnamento del Pontefice Beato Pio IX sulla Santa Casa di Loreto, come scritto nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852:

“Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio” (Beato Pio IX, Bolla “Inter omnia” del 26 agosto 1852).

            Su questo testo magisteriale del Beato Pio IX, al contrario di quanto asserisce il Padre Montanari a riguardo dei miei studi, è invece proprio lui a scrivere, insieme a cose vere, autentiche “falsità” ben “manipolate”. Egli infatti, nel libro “SANTI E BEATI A LORETO”, edito nel 2005 dalla “Congregazione Universale della Santa Casa”, si è accodato alle falsificazioni del Padre Santarelli, “falsificando” a sua volta, per i lettori del suo libro, e così “ingannandoli”, il testo sopra riportato del Beato Pio IX, scrivendo: “Si può anche notare che Pio IX, parlando nella Lettera Apostolica del trasporto della Santa Casa da Nazareth in Dalmazia e poi a Loreto, non fa cenno al ministero degli angeli, ma considera l’evento come un fatto storico (trasporto umano, via terra e mare) e nello stesso tempo provvidenziale, attuato per “divino volere” (cfr. il libro SANTI E BEATI A LORETO, p.218).

             In tal modo il Padre Montanari inganna i suoi lettori, stravolgendo “consapevolmente” il senso delle parole del Beato Pio IX, il quale nella sua Lettera Apostolica afferma che la Santa Casa “fu divelta dalle fondamenta e per la potenza divina (cioè, “in modo miracoloso”) fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”. Invece nel libro del Padre Montanari le parole “la potenza divina” che ha operato il miracolo di “divellere dalle fondamenta” la Santa Casa e “trasportarla oltre i mari”, sono diventate per il Padre Montanari “per divino volere”, manipolando il senso delle parole del Papa in modo da far dire al Beato Pio IX che “la traslazione della Santa Casa” egli la intendesse come un semplice “fatto provvidenziale” di un’opera semplicemente umana (trasporto umano, via terra e mare) e non un fatto soprannaturale come invece ha inteso chiarissimamente scrivere il Beato Pio IX. In tal modo il Padre Montanari fa credere agli sprovveduti lettori esattamente l’opposto di ciò che Pio IX ha sempre pensato ed ha chiarissimamente scritto in quel documento papale e solenne sopra indicato, così come anche in altri. Denuncio pertanto anche tale manipolazione storica del Padre Marcello Montanari, se perseguibile.

            A riguardo del mio messaggio sopra riportato, inviato alla Direzione di MARIA TV, ne è poi seguito un secondo, da parte del Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo di Firenze, il quale – con la sottostante lettera - ha ulteriormente precisato alla Direzione di MARIA TV, la gravità di quanto operato dai responsabili della Basilica Pontificia Lauretana contro di me.

 

Spett. Direzione MARIA-TV sas – www.mariatv.it

Gent. Sig. CORRADO VADA - Corso Langhe, 47 - 12051 – ALBA (Cuneo)

Posta Elettronica: info@mariatv.it - Tel. 0173.33662 – Cell. 335.5803028

Firenze, 18 dicembre 2006

            Scrivo in nome e per conto del Prof. Giorgio Nicolini, di Ancona, in riferimento al Vostro messaggio di Posta Elettronica del 12 c.m. con il quale avete informato il medesimo delle pressioni ricevute per l'intervento scritto di Padre Marcello Montanari, redattore del periodico “Il Santuario di Loreto”, e subito dopo, per via telefonica ed evidentemente in modo concertato, dello stesso Vescovo di Loreto, Mons. Gianni Danzi, in ordine alla rimozione del Sito www.lavocecattolica.it dal Vostro sito www.mariatv.it.

            A prescindere dal merito di ogni soggiacente questione, e in specie di quanto dal Prof. Nicolini è stato scritto e documentato, ormai da molti anni a questa parte, in ordine alla “verità storica” della “Miracolosa” Traslazione della Santa Casa di Nazareth e quindi della vera origine del Santuario Lauretano, si tratta, con l'anzidetta iniziativa che è stata posta in essere dai suddetti ecclesiastici, di una operazione di inequivoco stampo repressivo e drasticamente lesiva di diritti costituzionalmente garantiti, quale appunto quello della libertà di informazione e di stampa, come recita l’art.21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” (art. 21, Costituzione Italiana).

            La libertà di espressione di cui parla la Costituzione ovviamente non è realisticamente prospettabile se non in un quadro pluralistico, e per ciò stesso democratico, dell'informazione nel suo complesso!

            Nel tono non meno che per le parole usate - quello e queste ben indovinabili per quel che ne avete riferito, e poi ne é  risultato, tali interventi sono dunque stati oltraggiosi e perciò gravemente quanto ingiustamente lesivi della professionale serietà e onorabilità del mio Assistito, per il che egli - com’è naturale - si riserva ogni opportuna azione a propria tutela in ogni competente sede, sia ecclesiastica, che in ambito civile e penale.

Ciò premesso, non sarà di troppo qui ricordare che nonostante i ripetuti appelli – espressi in ogni forma possibile - con cui da anni il Prof. Nicolini va chiedendo alle Autorità Ecclesiastiche di mettere pubblicamente alla prova le sue documentazioni e relative conclusioni circa il Santuario Lauretano, mai egli si è visto seriamente confutare dai suoi contraddittori, i quali in effetti non han dato segni di vita al di fuori di qualche peregrina spiritosaggine o, come appunto nel presente caso, di vere intimidazioni e minacce, e comunque sempre cercando di poter occultare per quanto possibile i suoi studi e la loro pubblicizzazione. Così ancora si è verificato – in una forma ancora più grave - nel caso della vostra emittente www.mariatv.it

            A vostro riguardo il Prof. Nicolini mi ha anche riferito che la richiesta di una collaborazione con voi è stata avanzata direttamente dalla vostra Direzione, ed egli ben volentieri si era predisposto ad offrire la propria collaborazione in questo campo, in cui ne ha una competenza specifica, con servizi televisivi appropriati, e predisponendo già a tale scopo – nonostante le sue non buone condizioni di salute e povertà di risorse – ogni mezzo utile per avviare tale collaborazione con la vostra emittente televisiva mediante il “web”. Appare perciò ancor più lesivo al mio Assistito l’improvvisa Vostra ingiustificata revoca della collaborazione a lui richiesta, per di più a causa di un intervento esterno di inequivoco stampo repressivo – come sopra scritto - e drasticamente lesivo di un diritto costituzionalmente garantito, quale appunto quello della libertà d'informazione e stampa

D’altra parte, non si vede come dagli attuali “responsabili” del Santuario Pontificio Lauretano possano venir messi all’indice rilievi e conclusioni, quali quelli per i quali il mio Assistito ha impegnato una vita di studio e di ricerche, e che sono assolutamente conformi alla plurisecolare tradizione del più autorevole ed anche solenne Magistero Pontificio ed Ecclesiale, per il quale soltanto in effetti poté giustificarsi – tra l’altro – l’elezione della Santa Casa Lauretana (e quindi la Vergine Immacolata in essa venerata) a “Patrona degli Aviatori”.

Tutto ciò che quei “responsabili” lauretani hanno saputo fare, invece, è stato il combattere allo stremo, per ridurre al silenzio, quella “voce scomoda”, isolandola con il mezzo della ridicolizzazione, quando non “demonizzandola”; senza punto prender atto, però, che ad oggi quella “voce” è - guarda il caso! - la sola che osa mantenersi bene in linea con l’anzidetto Magistero, nel ricordare una verità la cui negazione è oggi di fatto parte logicamente correlata e integrante della stessa “apostasia” - per nulla “silenziosa”! - di cui la nostra Civiltà Cristiana soffre in tante sue regioni, e in specie in questa nostra Europa, fino al punto di sconfessare clamorosamente - come sappiamo - le sue più profonde e vere radici! 

            Al di là di quanto fin qui richiamato, ed oggettivamente verificabile, sta poi il fatto, parimenti oggettivo, che mai da quei “responsabili” sono state ritenute degne della neppur mènoma attenzione le richieste del mio Assistito per il pronunciamento di un giudizio canonico, morale e disciplinare, sullo stravolgimento di senso che ormai da anni le celebrazioni lauretane, specie in loco, patiscono, vedendo la Traslazione “Miracolosa” della Santa Casa - che oggi lì ancor si trova (ma... per quanto tempo ancora?) -, ridotta al rango di un suo “trasporto” del tutto umano, anche se ciò contrasta con ogni rilievo storico, archeologico, architettonico e insomma scientifico appena serio, come il Prof. Nicolini ha esposto a lungo e in dettaglio, in piena sintonia con quanto anche da altri rilevato. Ad esempio il Prof. Emanuele Mor, già Docente di Elettrochimica all’Università di Genova, il quale così ebbe in particolare e fra l’altro a esprimersi: Le prove scientifiche sopra ricordate vengono ignorate per incompetenza o volutamente trascurate. Un fatto è comunque evidente: due secoli dalla proclamazione dei diritti dell’uomo, del vecchio Adamo che ha ribattuto il suo “Sì” a Satana e il suo “No” a Dio, hanno consentito la diffusione capillare di questi princìpi ad ogni ceto e livello sociale (illuminismo, razionalismo, modernismo, emancipazione dal dogma e dai tabù…). Secondo tali princìpi, tutto ciò che non può essere spiegato dalla mente umana non può essere vero, non è che favola da raccontare ai pargoli. Se Dio interviene in qualche miracolo, è sempre, se mai, nell’ordine del razionale. Gli stessi grandi miracoli del Vangelo vengono taciuti, sminuiti, non creduti se non si spiegano razionalmente. Gli studiosi della “questione lauretana”, ritenendo razionalmente impossibile che una casa venga traslata in modo soprannaturale, come la montagna del Vangelo, preferiscono la tesi del trasporto materiale, anche se manca ogni documentazione al riguardo. Non è forse la peggiore forma di apostasia e un comportamento opposto a quello che Gesù vorrebbe da noi, limitare col nostro razionalismo le possibilità di Dio? L’orgoglio dell’uomo decaduto nel suo nuovo attacco a Dio non ammette che il soprannaturale vada oltre quello che egli giudica possibile! E’ un peccato mostruoso nei riguardi della divinità! Signore, perdona! Spirito di Verità illuminaci!” (cfr. www.lavocecattolica.it/prof.mor.htm).

            La richiesta di un giudizio canonico, per esser decisa, in qualunque senso, presupponeva quanto meno una disamina minimamente seria e imparziale delle obiezioni e confutazioni del Prof. Nicolini, e quindi delle prove documentali e scientifiche che le corroborano. Far passare invece il Prof. Nicolini come tutt’al più un bene intenzionato, ma un po’ “fissato” e fors’anche “fuor di testa”, come si dice, è trucco che a prima vista  mostra “la corda”, a copertura, qui, d’interessi che, dato quel che si è passato, è anche lecito supporre non troppo limpidi, e ancor a tutt’oggi oscuri nelle loro effettive motivazioni e finalità, ma i cui effetti comunque come ognun vede sono di sostanziale e totale dissacrazione delle vere, soprannaturali origini del Santuario Lauretano.

            Questa sciagurata vicenda ecclesiastica, naturalmente, non potrà finire qui, e il mio Assistito (in questa, che per lui, è una vera odissea) si riserva di portare quanto appena avvenuto alla conoscenza del Santo Padre, nella fiducia che il pieno ripristino della verità su quel Santuario Pontificio, che “merita il nome di santuario più grande” della cristianità (Giovanni Paolo II, 1994), non potrà tardare molto, avvicinandosi il settembre p.v., allorché il successore di Pietro andrà proprio a Loreto per il programmato incontro con i giovani d’Italia e dell’Europa.

            Per concludere, perciò, penso che potrebbe solo far onore alla Vostra Redazione rispettare gli impegni assunti con il mio Assistito, quanto meno fino a prova contraria, come si dice, e così dimostrare quella “lealtà” necessaria, che non può non contraddistinguere chiunque sopra ogni altra cosa davvero cerchi e ami “la verità”.

Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo

Via Vecchia Bolognese, 321 – 50139 Firenze

Tel. e Facs. 055.400707 – Posta Elettronica: dalpozzo.francesco@tin.it

 

      Voglio qui, infine, aggiungere il dolore personale per la consegna della presente “denuncia-querela” che coinvolge personalità ecclesiastiche, verso le quali – quale fervente cattolico – nutro profondo e sincero rispetto per il loro ministero sacro, volto al bene delle anime di ogni uomo. Dalle Autorità Ecclesiastiche interpellate avevo sempre sperato ed atteso una resipiscenza, dopo anni di inutili tentativi di incontro e di chiarificazione sulla “questione lauretana”, alla luce della “verità” e della “carità” cristiana.

      Ciò è tanto più amaro, considerando, al riguardo, quanto rimproverava l’Apostolo San Paolo ai cristiani di Corinto: “Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello?... No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello… E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli!... Siete voi che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio?...” (cfr. 1^Cor.6,1-11).

      Alla luce di tutto quanto sopra esposto, e con il vivo dolore spirituale di un cattolico che non ha trovato nella Chiesa “un giudice che facesse da arbitro”, consegno perciò la presente “denuncia-querela” affinché un giudice ordinario valuti la sussistenza nei fatti sopra riferiti, per le persone indicate, delle ipotesi delittuose di cui agli artt. 594, 595 e 596 bis del C.P. e/o altri non citati.

            Mi riservo la costituzione di parte civile per il riconoscimento del danno nell’eventuale instaurando procedimento penale.

            Chiedo d’essere avvisato ai sensi dell’art. 408 C.P. nell’eventuale ipotesi di richiesta di archiviazione.

      Voglio, in ogni caso, qui assicurare che, pur non potendo esimermi dal richiedere la giustizia con questa “denuncia-querela”, voglio però esprimere il mio perdono cristiano per tutti quanti mi hanno procurato gravi sofferenze e ingiustizie nella Chiesa, sia per “la questione lauretana”, come per molte altre “questioni”.

      Sarà mia premura assicurare a tutte le Autorità Ecclesiastiche un quotidiano ricordo nella preghiera, soprattutto attraverso il Santo Rosario e affidando l’esito positivo di questo procedimento alla Vergine Immacolata Lauretana, in specie proprio nella Santa Casa di Nazareth, condotta proprio “miracolosamente” a Loreto per l’onnipotenza divina.

      In fede.

Prof. GIORGIO NICOLINI

Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA - Tel. e Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it

ALLEGATI:

1) LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA in una sintesi illustrata (pp.3)

2) Libro del Prof. Giorgio Nicolini, “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”.

3) DVD su “LA VERITA’ DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA”, spiegate dal Prof. Giorgio Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute.

4) Benedizione Apostolica del santo Pontefice Giovanni Paolo II inviata al Prof. Giorgio Nicolini per il dono del libro e risposta del Prof. Giorgio Nicolini (pp.2)..

5) Lettera del Prof. Giorgio Nicolini a Mons. Angelo Comastri, Arcivescovo di Loreto, in data 01.11.2004 (pp.10)  e risposta di Mons. Comastri. (08.11.2004).

6) Lettere inviate da Mons. Angelo Comastrii, ex-Arcivescovo di Loreto, al Prof. Giorgio Nicolini (26.01.2003; 08.04.04; 08.01.2004) (pp.3).

7) Lettera del Prof. Giorgio Nicolini inviata al Sommo Pontefice Benedetto XVI, in data 19 giugno 2005 (pp.6)

8) Lettera Aperta al Padre Giuseppe Santarelli, Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” (17.04.2005) (pp.7).

9) La denuncia canonica per “il delitto di falso” consegnata all’Arcivescovo Metropolita di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, in data 24 agosto 2006 (pp.6).

10) Copie dei messaggi di Posta Elettronica tra MARIA TV, Corrado Vada e il Prof. Giorgio Nicolini, con notizia dell’intervento telefonico del Vescovo di Loreto, e testo della missiva d’intimidazione di Padre Marcello Montanari (12.12.2006), con risposta del Prof. Giorgio Nicolini (13.12.2007) e la contestazione del Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo (18.12.2006) (pp.17).

11) Documentazione medica degli interventi chirurgici al Prof. Giorgio Nicolini (pp.9).

12) Intervista dell’Agenzia ZENIT al Prof. Giorgio Nicolini (pp.9).

 

 

 

“Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello?... E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli!... Siete voi che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio?...” (cfr. 1^Cor.6,1-11).

 

RICORDIAMO

L’INSEGNAMENTO DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

SULLA DIFFAMAZIONE E SULLA CALUNNIA

 

2477 Il rispetto della reputazione delle persone rende illecito ogni atteggiamento ed ogni parola che possano causare un ingiusto danno [Cf Codice di Diritto Canonico, 220].

Si rende colpevole:

- di giudizio temerario colui che, anche solo tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo;

- di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano; [Cf Sir 21,28 ];

- di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a erronei giudizi sul loro conto.

2478 Per evitare il giudizio temerario, ciascuno cercherà di interpretare, per quanto è possibile, in un senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del suo prossimo: Ogni buon cristiano deve essere più disposto a salvare l'affermazione del prossimo che a condannarla; e se non la possa salvare, cerchi di sapere quale significato egli le dia; e, se le desse un significato erroneo, lo corregga con amore; e, se non basta, cerchi tutti i mezzi adatti perché, dandole il significato giusto, si salvi [Sant'Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 22].

2479 Maldicenze e calunnie distruggono la reputazione e l' onore del prossimo. Ora, l'onore è la testimonianza sociale resa alla dignità umana, e ognuno gode di un diritto naturale all'onore del proprio nome, alla propria reputazione e al rispetto. Ecco perché la maldicenza e la calunnia offendono le virtù della giustizia e della carità.

2480 E' da bandire qualsiasi parola o atteggiamento che, per lusinga, adulazione o compiacenza, incoraggi e confermi altri nella malizia dei loro atti e nella perversità della loro condotta. L'adulazione è una colpa grave se si fa complice di vizi o di peccati gravi. Il desiderio di rendersi utile o l'amicizia non giustificano una doppiezza del linguaggio. L'adulazione è un peccato veniale quando nasce soltanto dal desiderio di riuscire piacevole, evitare un male, far fronte ad una necessità, conseguire vantaggi leciti.

2481 La iattanza o millanteria costituisce una colpa contro la verità. Ciò vale anche per l'ironia che tende ad intaccare l'apprezzamento di qualcuno caricaturando, in maniera malevola, un qualche aspetto del suo comportamento.

2482 “La menzogna consiste nel dire il falso con l'intenzione di ingannare” [Sant'Agostino, De mendacio, 4, 5: PL 40, 491]. Nella menzogna il Signore denuncia un'opera diabolica: “Voi. . . avete per padre il diavolo. . . non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” ( Gv 8,44 ).

2483 La menzogna è l'offesa più diretta alla verità. Mentire è parlare o agire contro la verità per indurre in errore. Ferendo il rapporto dell'uomo con la verità e con il suo prossimo, la menzogna offende la relazione fondamentale dell'uomo e della sua parola con il Signore.

2484 La gravità della menzogna si commisura alla natura della verità che essa deforma, alle circostanze, alle intenzioni del mentitore, ai danni subìti da coloro che ne sono le vittime. Se la menzogna, in sé, non costituisce che un peccato veniale, diventa mortale quando lede in modo grave le virtù della giustizia e della carità.

 

SI SAREBBE GIUNTI A QUESTO PUNTO

SE FOSSERO STATE ACCOLTE

LE RICHIESTE INVIATE INNUMEREVOLI VOLTE

ALLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

DI INTERVENIRE SUL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI?...

IL CODICE DI DIRITTO CANONICO AL n.1389 RECITA

§.1 - Chi abusa della potestà ecclesiastica o dell’ufficio sia punito a seconda della gravità dell’atto o dell’omissione, non escluso con la privazione dell’ufficio, a meno che contro tale abuso non sia già stata stabilita una pena dalla legge o dal precetto.

§.2 – Chi, per negligenza colpevole, pone od omette illegittimamente con danno altrui un atto di potestà ecclesiastica, di ministero o di ufficio, sia punito con giusta pena.

 

FORSE ANCHE I VESCOVI E I SACERDOTI DOVREBBERO RICORDARSI

CHE ESISTE ANCORA IL PECCATO MORTALE!... ANCHE PER LORO!...

SIA DI AZIONE CHE DI OMISSIONE!...

IL PECCATO MORTALE ESCLUDE DAL PARADISO ANCHE LORO

SE RIMANE PRIVO DEL PENTIMENTO,

DELLA CONFESSIONE SACRAMENTALE AD UN SACERDOTE

E DELLA NECESSARIA RIPARAZIONE!...

 

LE OMISSIONI ECCLESIASTICHE

UNA DENUNCIA ECCLESIASTICA DEL 18 MAGGIO 2006

INVIATA ALLA CONGREGAZIONE PER I VESCOVI

a norma dei canoni nn.1389-1391 del Codice di Diritto Canonico

MA RIMASTA ANCORA SENZA RISPOSTA

(cfr. Indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/lettera15giugno2006.htm)

 

A Sua Em.za Rev.ma

Mons. Card. GIOVANNI BATTISTA RE

Prefetto “Congregazione per i Vescovi” - ROMA

e, per conoscenza:

Card. WILLIAM JOSEPH LEVADA, Prefetto “Congregazione per la Dottrina della Fede” – ROMA -*06.69883409

Card. FRANCIS ARINZE, Prefetto "Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti" - ROMA -*06.69883499

Mons. ANGELO COMASTRI, Vicario di Sua Santità - ROMA -*06.69885518

Mons. GIANNI DANZI - Arcivescovo Delegato Pontificio per il Santuario della Santa Casa di Loreto - LORETO -*071.9747216

Mons. EDOARDO MENICHELLI, Arcivescovo-Metropolita di Ancona – ANCONA - *071.2075003

Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo – FIRENZE -*055.400707

 

OGGETTO: La storia e il culto della Santa Casa a Loreto.

Con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”

 

Ancona, 18 maggio 2006

San Giovanni I, papa

Em.za Rev.ma Card. Giovanni Battista Re,

            mi è giunto l’ultimo numero di maggio de “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, con imprimatur datato 20.04.2006 di Mons. Gianni Danzi, Delegato Pontificio di Loreto.

            In tale nuovo numero “ufficiale” della Basilica Pontificia Lauretana viene di nuovo autorizzata la pubblicazione del “falso storico” del “trasporto umano” per nave di “sante pietre” della Santa Casa di Nazareth, da parte dei principi Angeli dell’Epiro (vero “Codice da Vinci Lauretano”), “falso” operato dal Padre Giuseppe Santarelli (Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”), e negante sia “la verità” dell’autenticità della Santa Casa di Nazareth a Loreto come della sua “miracolosa” traslazione. Ciò è ancora pubblicato nel numero suddetto in un articolo di Roberto Stefanelli (pp.149-150) e dell’arch. Nanni Monelli (pp.146-147).

            Poiché avevo preavvertito più volte Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi di cessare dal concedere tali imprimatur e di procedere invece all’accoglimento delle mie istanze denuncianti “le falsificazioni documentali” del Padre Santarelli; avendo da Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi ricevuto una lettera di diniego (datata 02.03.2006), contenente anche dichiarazioni false e diffamatorie a mio riguardo in un documento ecclesiastico ufficiale; non avendo avuto alcuna risposta successiva alla mia lunga lettera “esplicativa” e “ultimativa” a Mons. Gianni Danzi, datata 19.03.2006; perdurando anche l’utilizzo pretestuoso di “un errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger, fatto in totale buona fede dall’amatissimo attuale Sommo Pontefice Benedetto XVI;

costretto dalla mia coscienza e con profondo dolore

CHIEDO DI PROCEDERE A NORMA DEI CANONI DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO

verso Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi, Delegato Pontificio di Loreto

per la ritrattazione di quanto asserito di falso nella Lettera ufficiale fattami pervenire con data 02.03.2006 e per far cessare di autorizzare ulteriormente la pubblicazione e diffusione di articoli, opuscoli e libri dalla Basilica Lauretana, che continuano a perpetuare e a propagare ancor più “l’apostasia lauretana” da me denunciata da tanti anni e in tutte le forme canoniche possibili.

              A tale riguardo voglio anche esprimere la mia gratitudine a Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo-Metropolita di Ancona-Osimo, e mio “pastore”, il quale mi ha risposto favorevolmente riguardo all’accoglimento delle “denunce” ed “istanze” da me presentate per “la questione lauretana” e dal quale ora attendo la convocazione per l’avvio della pratica canonica relativa, riguardante “il delitto di falso” in ambito ecclesiastico, in conformità al can. 1389 e 1391 del Codice di Diritto Canonico, ove è scritto in modo molto chiaro: “Può essere punito con giusta pena, a seconda della gravità del delitto: chi redige un documento ecclesiastico falso, o ne altera uno vero, lo distrugge, lo occulta, o si serve di un documento falso o alterato; chi si serve in materia ecclesiastica di un altro documento falso o alterato; chi asserisce il falso in un documento ecclesiastico pubblico”.

            Credo quanto mai opportuno ricordare qui il discorso del Servo di Dio Paolo VI al Sacro Collegio, proprio - come oggi - il 18 maggio 1970: “Oggi, una grande grazia noi dobbiamo implorare con fervore dallo Spirito Santo. L’ora che suona al quadrante della storia esige effettivamente da tutti i figli della Chiesa un grande coraggio, e in modo tutto speciale il coraggio della verità, che il Signore in persona ha raccomandato ai suoi discepoli, quando ha detto: «Che il vostro sì sia sì, il vostro no, no» (cfr. Mt.5,37). (…) Il coraggio della verità si impone più che mai ai cristiani, se vogliono essere fedeli alla loro vocazione di dare un’anima a questo mondo nuovo che si sta cercando. Che la nostra fede a Cristo sia senza incrinature, in questa nostra epoca contrassegnata, come quella di Sant’Agostino, da una vera «miseria e penuria di verità» (Serm.11,11; Miscellanea Agostiniana 1930, p.256).  (…) Il coraggio di proclamare la verità è anche la prima e indispensabile carità che i pastori di anime debbono esercitare. Non ammettiamo mai, anche sotto il pretesto della carità verso il prossimo, che un ministro del Vangelo annunci una parola puramente umana. Ne va di mezzo la salvezza degli uomini. (…) Noi vogliamo fare appello a tutti i pastori responsabili affinché alzino la loro voce quando è necessario, con la forza dello Spirito Santo (cfr. At.1,8), per chiarire ciò che è torbido, raddrizzare ciò che è distorto, riscaldare ciò che è tiepido, riconfortare ciò che è debole, illuminare ciò che è tenebroso. Questa, più che non mai, è l’ora della chiarezza per la fede della Chiesa”.

            Anche il nostro Sommo Pontefice attuale, e “dolce Cristo in terra”, Benedetto XVI, nel discorso del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro per l'apertura della XI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi non invano ha ammonito: La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!".

            Ringraziando anche Sua Em.za Rev.ma per il gradimento del dono fattoLe personalmente lo scorso anno del mio libro “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, datoLe nella Sacrestia della Cappellina del Pontificio Seminario Regionale di Ancona, dopo la celebrazione della Santa Messa per i Seminaristi, alla presenza dell’Arcivescovo di Ancona Mons. Menichelli, resto certo dell’attenzione al presente messaggio che invio attraverso facsimile, professandomi umile e devoto figlio della Santa Chiesa Cattolica, informandoLa anche che tutte le documentazioni sulla “questione lauretana” sono pubblicate e continuamente aggiornate nella sezione del mio Sito Internet, avente l’indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

            In fede.

Prof. GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
Sito I
nternet: www.lavocecattolica.it

ALLEGATI:

1) Lettera di Mons. Gianni Danzi, del 02.03.2006

2) Risposta del Prof. Giorgio Nicolini a Mons. Gianni Danzi, del 19.03.2006

3) Lettera di Mons. Edoardo Menichelli, del 26.04.2006

 

L’AMMONIMENTO DELLA PAROLA DI DIO

 

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati

(5,1-26; 6,1-18)

Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Ecco, io Paolo vi dico: … Cristo non vi gioverà nulla… Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia. Noi infatti per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo… la fede che opera per mezzo della carità. Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità? Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli siaVoi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: ciascuno infatti porterà il proprio fardello. Chi viene istruito nella dottrina, faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce. Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede. Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, ora, di mia mano. (…) Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

 

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani

(6,12-23; 7,1-25)

Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia. Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E' assurdo! Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell'obbedienza che conduce alla giustizia? Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità a pro dell'iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione. Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte. Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore. O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito. Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo. Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio. (…) Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!

 

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

 

DENUNCIA E APPELLO A TUTTA LA CHIESA

PER RICHIEDERE UN INTERVENTO AUTORITATIVO IMPROCRASTINABILE

NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA

PER RIMUOVERE I RESPONSABILI DELL’APOSTASIA LAURETANA

PRIMA DELL’AGORA’ DEI GIOVANI DELL’1-2 SETTEMBRE 2007 A LORETO

 

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

Se il vescovo non parlerà, chi ha sbagliato morirà della sua colpa, e il vescovo sarà degno di pena perché non ha ammonito chi sbagliava (Sant’Ambrogio)

 

LE PRECEDENTI DENUNCE

FATTE DAL PROF. GIORGIO NICOLINI

AI CIRCA 10.000 AMICI CHE NEL MONDO

RICEVONO QUESTA LETTERA INFORMATIVA “LA VOCE CATTOLICA”

E A TUTTA LA CHIESA

DENUNCIO L’INIDONEITA’ E INDEGNITA’

DEL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI

DI PRESENZIARE L’AGORA’ DEI GIOVANI A LORETO

Prof. Giorgio Nicolini

LE GRAVI RESPONSABILITA’ DELLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

NELL’OMETTERE DI INTERVENIRE A FAR CESSARE L’APOSTASIA LAURETANA

LA DISTRUZIONE DELLA VERITA’ SULLA SANTA CASA

PORTA ALLA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA E DELLA VITA PROPRIO FRA I GIOVANI

 

Ancona, 1° Marzo 2007

DOPO LA DECISIONE VATICANA - DURANTE IL PERIODO NATALIZIO - DEL TRASFERIMENTO DEL VESCOVO DI LORETO MONS. GIANNI DANZI PER LE AZIONI CALUNNIOSE E ILLEGALI COMPIUTE CONTRO IL PROF. NICOLINI (Cfr. www.lavocecattolica.it/lettera21dicembre2006.htm ), E DOPO CHE LO STESSO SUCCESSIVAMENTE VENIVA ANCORA INOPINATAMENTE “RICONFERMATO” DALLE STESSE AUTORITA’ VATICANE, NONOSTANTE LA PERPETUAZIONE DELL’APOSTASIA LAURETANA, MEDIANTE L’AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DI NUOVE “MENZOGNE STORICHE” SULLA SANTA CASA, HO FATTO LA SCORSA SETTIMANA UNA ULTERIORE E CARITATEVOLE RICHIESTA ALLO STESSO MONS. GIANNI DANZI DI UNA UDIENZA PERSONALE PER UN CHIARIMENTO E SUPERAMENTO DEFINITIVO DELLA “QUESTIONE LAURETANA” ED EVITARE ANCHE EVENTUALI AZIONI LEGALI NEI SUOI RIGUARDI.

IN DATA ODIERNA, 1° MARZO 2007, HO RICEVUTO TELEFONICAMENTE – TRAMITE UN PORTAVOCE - L’ENNESIMO E DEFINITIVO RIFIUTO DAL VESCOVO DI LORETO A QUALUNQUE INCONTRO FUTURO PER LA CHIARIFICAZIONE E LA CESSAZIONE DELLE “FALSITA’” PROPAGATE DALLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA.

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

A QUESTO PUNTO DENUNCIO ALL’INTERA CHIESA L’INSOSTENIBILITA’ E LA SCANDALOSITA’ DELLA PERMANENZA A LORETO DI UN VESCOVO CHE RIFIUTA DI ADEMPIERE AI SUOI DOVERI PASTORALI – CANONICAMENTE OBBLIGANTI – E CONTINUA A PERPETUARE ED AUTORIZZARE NUOVE E PIU’ SOFISTIFICATE MENZOGNE, MEDIANTE FALSIFICATI STUDI “STORICO-ARCHEOLOGICI”, COME STA ATTUANDO CON L’AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DI ARTICOLI CHE STRAVOLGONO E FALSIFICANO ANCHE LA STORIA DELLA CHIESETTA DELLA BANDERUOLA, PER NEGARE CHE IVI SIA STATA PORTATA “MIRACOLOSAMENTE” LA SANTA CASA DI NAZARETH E QUINDI PER NEGARE CHE A LORETO VI SIA L’AUTENTICA “SANTA CASA DI NAZARETH”.

CON QUALE PUDORE LA CHIESA ITALIANA POTRA’ PRESENTARSI DAVANTI ALLE DECINE DI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE CERCANO SINCERAMENTE LA VERITA’ – E CHE CONFLUIRANNO PROPRIO NELLA ZONA DELLA “BANDERUOLA” PER L’AGORA’ DEI GIOVANI DEL PROSSIMO SETTEMBRE – SE A SETTEMBRE CI SARANNO ANCORA NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA GLI SCRITTI PIENI DI MENZOGNE INVENTATE DAL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI (Direttore della “CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA”), E DA ALTRI AUTORI, MENTRE NEL CONTEMPO SI IMPEDISCE DI RENDERE DISPONIBILI AI FEDELI E ALLE NUOVE GENERAZIONI I “VERI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA SULLA VERITA’ DELLA SANTA CASA, CON I RELATIVI “VERI” STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI E SCIENTIFICI?...

COME SI POTRA’ CHIEDERE ALLE MIGLIAIA DI GIOVANI CHE VERRANNO A LORETO L’OBBEDIENZA E LA CREDIBILITA’ AGLI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA, QUANDO LA CHIESA STESSA LASCIA CHE AL SUO INTERNO VESCOVI E SACERDOTI DISOBBEDISCANO CONTINUAMENTE E IMPUNEMENTE ALLE DIRETTIVE DEI SOMMI PONTEFICI E DELL’ATTUALE SANTO PADRE BENEDETTO XVI, CONTINUANDO AD OCCULTARE E FALSIFICARE I SECOLARI E “DEFINITIVI” PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA A RIGUARDO DELLA VERITA’ DELLA SANTA CASA E DELLE SUE “MIRACOLOSE” TRASLAZIONI, OSCURANDO COSI’ GRAVEMENTE LA “VERITA’” DELL’INCARNAZIONE, AVVENUTA IN QUELLA UNICA E STRAORDINARIA “RELIQUIA” DELLA SANTA CASA DI NAZARETH?...

COME E’ CONCEPIBILE CHE IL LUOGO PIU’ SACRO DELL’INTERO UNIVERSO, OVE IL FIGLIO DI DIO SI E’ INCARNATO PER FAR CONOSCERE AGLI UOMINI “LA VERITA’”, SIA INFESTATO DA MENZOGNE, DISSACRAZIONI, DISOBBEDIENZE AI PRONUNCIAMENTI E ALLE VOLONTA’ DEI PAPI, FALSIFICAZIONI STORICHE DIABOLICHE?...

DA QUESTA UMILE “VOCE CATTOLICA”, D’ORA INNANZI, OLTRE ALLA PUBBLICAZIONE E ALL’APPROFONDIMENTO DELLE “VERE” DOCUMENTAZIONI STORICHE, ARCHEOLOGICHE E SCIENTIFICHE – SEMPRE LEGGIBILI ALL’INDIRIZZO INTERNET www.lavocecattolica.it/santacasa.htm -, NON CESSERA’ QUESTA DENUNCIA PUBBLICA, RICHIAMANDO E RIMPROVERANDO CON LA MASSIMA SEVERITA’ LE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE RESPONSABILI PERCHE’ ADEMPIANO AI LORO GRAVI DOVERI: E CIO’ FINCHE’ QUESTI NON SARANNO ADEMPIUTI E RICORDANDO LORO LE SEVERE PAROLE DI SAN PAOLO:Tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male (2^Cor.5,10), SAPENDO CHE DIO SENZA RIGUARDI PERSONALI GIUDICA CIASCUNO SECONDO LE SUE OPERE” (1^Pt.1,17).

LA COSCIENZA CHE NON SI LASCIA ILLUMINARE DALLA VERITA’

E’ UNA COSCIENZA FALSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

E LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME

… e si smetta di chiamarle “LE SANTE PIETRE”!!!

A LORETO C’E’ LA SANTA CASA integra di nazareth!!!...

Prof. Giorgio Nicolini

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

L’AGORA’ DEI GIOVANI

E LA TESTIMONIANZA DELLA VERITA’

 

COME SI POTRA’ DARE AI GIOVANI CHE ARRIVERANNO A LORETO L’1-2 SETTEMBRE 2007

UNA TESTIMONIANZA DI VERITA’, E DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE,

MANTENENDO NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA I LIBRI E GLI SCRITTI PIENI DI MENZOGNE

DEL PADRE GIUSEPPE SANTARELLI (Direttore della CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA) E DI ALTRI AUTORI

E IL MANTENIMENTO DI UN VESCOVO CHE NE APPOGGIA LE MENZOGNE, APPROVANDONE DI NUOVE,

E AVENDO COMPIUTO ANCHE AZIONI IMMORALI E ILLEGALI CONTRO IL PROF. NICOLINI,

AL QUALE NEGA OGNI COLLOQUIO

E IMPEDENDOGLI IN OGNI MODO DI FAR CONOSCERE LA VERITA’ INSEGNATA DALLA CHIESA CATTOLICA?...

PERCHE’ TANTA OSTINAZIONE NELLA MENZOGNA?...

FORSE LA RISPOSTA SI TROVA NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI  (Atti 19,24-41)?...

 

L’AMORE DEL DENARO

Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artèmide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani, li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: «Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere; ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Efeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo. Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artèmide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano». All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo. Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero. Anche alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro. Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano accorsi. Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo. Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: «Grande è l'Artèmide degli Efesini!». Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: «Cittadini di Efeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Efeso è custode del tempio della grande Artèmide e della sua statua caduta dal cielo? Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti. Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea. Perciò se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro. Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria. C'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento». E con queste parole sciolse l'assemblea.

 

La bella preghiera del Papa

per l’Agorà dei giovani italiani a Loreto

nel prossimo settembre

Benedetto XVI ha voluto comporre personalmente la preghiera per l’Agorà dei giovani italiani, il percorso pastorale triennale promosso dalla Cei per “rendere i giovani sempre più protagonisti della propria missione” che l’1 e 2 settembre 2007 avrà il suo primo momento nell’incontro con il Papa a Loreto. Sono stati proprio i ragazzi a chiedere al Pontefice una speciale intenzione per il loro cammino e lui, accogliendone la richiesta, ha fatto pervenire alla Conferenza Episcopale Italiana il testo della preghiera. “Con Maria, in dialogo con Gesù” è il titolo della preghiera che è stata letta per la prima volta mercoledì 14 febbraio nel corso dell’Udienza concessa ai Vescovi della Regione Ecclesiastica delle Marche (che ospiterà il raduno giovanile del prossimo settembre) in occasione della visita “ad limina apostolorum”.


CON MARIA, IN DIALOGO CON GESÙ

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perchè la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull’Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perchè Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore
.

Benedetto XVI

 

«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen.28,17)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

LA STOLTEZZA DELL’ABBANDONO DELLA “VERITA’” DELLA SANTA CASA E DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI

LE GRAVI CONSEGUENZE DELL’APOSTASIA LAURETANA

L’OFFUSCAMENTO E L’OCCULTAMENTO DELLA VERITA’ DELL’INCARNAZIONE

NELLA CULTURA E NELLA SOCIETA’ OCCIDENTALE SEMPRE PIU’ MULTIETNICA E MULTIRELIGIOSA

non sono in gioco solo le “Sante Pietre”

ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica

 

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole” (2^Tim.4,3-5):

 

RECITIAMO QUESTA NUOVA “VIA CRUCIS” IN RIPARAZIONE DELLA DISSACRAZIONE AVVENUTA DELLA STORIA E DEL CULTO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO E PER IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELL’AUTENTICITA’ DELLA PRESENZA A LORETO DELLA “SANTA CASA” E DELL’AUTENTICITA’ DELLE SUE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI”.

 

IL PIU’ BEL LIBRO CHE DIO CI HA DATO

GESU’ CHE SOFFRE E MUORE IN CROCE PER NOI

LA VIA CRUCIS DEL BEATO PIETRO VIGNE

Libero adattamento composto dal Prof. Giorgio Nicolini sui testi del Beato Pietro Vigne

Meditazioni per ogni giorno del mese, nelle quali si troveranno molteplici motivi assai convincenti per amare Dio, bellissimi esempi di tutte le virtù, ragioni convincenti che ci spingono ad impegnarci in esse, mezzi per acquistarle e infine molti modi, facili ed utili, di metterle in pratica.

 

 

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

 

In nome di Gesù Cristo, ti preghiamo, Padre, di concederci

- il dono del timore che ci impedisca di offenderti;

- il dono della pietà che ci permetta di amarti come Padre nostro;

- il dono della scienza che ci aiuti ad elevarci dalle cose visibili a quelle invisibili, a te che ne sei il Creatore;

- il dono del consiglio per non fare nulla senza prima conoscere la tua Volontà;

- il dono della fortezza per resistere alle tentazioni che si oppongono alla nostra salvezza;

- il dono dell’intelletto per essere illuminati sui misteri che tu ci proponi;

- il dono della sapienza che ci faccia comprendere e gustare ciò che è divino e ci faccia porre le nostre delizie nel tuo amore sino alla fine dei nostri giorni.

 

STAZIONE XX

GESU’ SI CARICA CON GIOIA DELLA CROCE

 

PREGHIERA

      O Gesù, tu ardi di un gran desiderio di soffrire per noi e per questo ti carichi con immensa gioia del peso della croce, dicendo a tutti con il tuo esempio e le tue parole, “chi vuol venire dietro a me”, cioè vuole pervenire alla gloria eterna, “rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”. Concedici la grazia di imitarti nel portare di buon grado e per amor tuo le nostre croci o almeno di sopportarle senza mormorare, anche se dure.

 

MEDITAZIONI

            Vedendo la croce che doveva portare, Gesù fu ripieno di gioia e di una ammirabile impazienza di portarla. Essa era l’oggetto dei suoi desideri, era l’altare su cui doveva immolare il più grande sacrificio che fosse stato mai offerto alla maestà del Padre, era lo strumento con il quale doveva abbattere non un Golìa ma le forze infernali; per essa egli doveva acquistarci la gioia celeste che avevamo perduto e ottenere per noi innumerevoli e preziosi meriti; per essa doveva testimoniare un’obbedienza così perfetta ed efficace da procurargli quel nome adorabile che i cieli venerano, la terra benedice e gli inferi temono; era infine essa la chiave del cielo, figurata da quella di David che Dio, come dice Isaia, voleva porre sulle sue spalle. Era infine il segno della sua sovranità: “Sulle sue spalle è il segno della sovranità” (Is.9,5). Non dobbiamo dunque stupirci se Gesù amava tanto ardentemente la croce e se dichiarava di non vedere l'ora di venire battezzato nel suo sangue (cfr. Lc.12,50).

 

Soffrire con pazienza

            Seguendo l’esempio di Gesù, dobbiamo anche noi soffrire con pazienza e senza mormorazione: è il primo passo per progredire sulla strada certa della salvezza. Vi è un motivo che ci deve spingere in tal senso: la convinzione che le nostre croci ci vengono sempre da Dio. E’ una verità riconosciuta da tutti i grandi santi e da tutti gli uomini che vivono nella luce della fede, sebbene questa stessa verità sia ignorata da molti cristiani indegni che dicono con una impudenza più sfrontata che ragionevole che le cose succedono a caso. (…).

            O Signore, è mai possibile che i cristiani si trovino in questo miserevole errore? Essi sanno che tu sei l'anima del mondo, che lo riempie, lo governa e lo regge in vita assai più che il sole la luce del giorno. Essi sanno che tu animi tutto l'universo e tutto quello che contiene, assai meglio che l'anima nostra le diverse parti del corpo. Tu stesso, infatti, o Signore, produci tutto, dai movimenti ad ogni cosa, tu sistemi ogni essere, mettendo ognuno nel proprio ordine naturale o spirituale.

            Ammesso questo, nessun uomo di buon senso potrebbe credere che le pene che sopportiamo non vengano da te, da un Padre molto potente, che ama suo figlio infinitamente e non lo perde mai di vista. (…) Il santo Giobbe diceva nella sventura: “Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!” (Gb.1,21). “Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte… Di pelle e di carne mi hai rivestito, d'ossa e di nervi mi hai intessuto. Vita e benevolenza tu mi hai concesso e la tua premura ha custodito il mio spirito. Eppure, questo nascondevi nel cuore, so che questo avevi nel pensiero!… (…) su di me rinnovi i tuoi attacchi, contro di me aumenti la tua ira… E non son poca cosa i giorni della mia vita? Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco…” (Gb.10,8-20).

            Insegnava anche Gesù: “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!” (Mt.10,29-31). E anche “Nemmeno un capello del vostro capo perirà” (Lc.21,18). (…).

      Ma v’è una prova evidentissima e che ci conferma ancora meglio in questa verità: la morte del Figlio di Dio, che è il tessuto dei più grandi delitti che si possano mai commettere al mondo, era tuttavia l’effetto di una causa santa dal momento che procedeva dalla Volontà di Dio e dal suo disegno di redimere il mondo, e si è servito, come mezzo, della perversa volontà dei Giudei. Per questo, quando nel giardino degli Ulivi San Pietro si ritenne in dovere di impedire la cattura del Signore, lo stesso Signore gli disse: “Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?” (Gv.18,11). Egli dunque non attribuisce le sue sofferenze, che designa con il nome di “calice”, né ai Giudei che lo perseguitavano, né a Giuda che lo tradiva, né ai soldati che lo catturavano, né al demonio che spingeva tutti questi disgraziati a compiere un così orribile attentato, ma soltanto a Dio. Anche se questi fossero effettivamente la causa prossima ed esterna della sua Passione, Dio non cessava di essere la causa principale, come quella dalla quale tutto dipende e senza la quale nulla avviene.

      Quando, perciò, qualcuno vi intenta un processo ingiusto o malignamente vi attribuisce un delitto o vi maltratta crudelmente, non considerate questo calunniatore, questo nemico attaccabrighe, ma volgete con il pensiero lo sguardo verso Dio, Padre vostro, che vi manda tale prova per vostra utilità e come effetto della sua infinita bontà. Voi lo capirete con evidenza un giorno, quando in Cielo contemplerete l’ordine meraviglioso che la sua Provvidenza esercita sulla terra per il nostro bene.

      Così, quando Dio vi manda delle pene, dei dispiaceri, la perdita dei beni come effetto dell’odio dei vostri nemici, dite: “Sì, anima mia, è necessario che tu prenda il calice che il Padre tuo ti manda; non guardare colui che te lo presenta, né l’intenzione che può avere l’esecutore della giustizia divina: pensa solo alla Maestà e all’equità del giudice che ti punisce, oppure considera il fine e gli effetti di questa croce che Dio, nel suo amore, ti porge come medicina salutare”.

      Se un servo o una governante, rientrando nella casa del padrone, trovano che tutto il loro lavoro è stato rovinato, si vedono in preda alla collera; ma se qualcuno li avverte che è stato lo stesso padrone a farlo, eccoli subito placati. (…)

      Ugualmente, quando vediamo i nostri disegni ostacolati o i nostri affari fallire, in modo che tutto avvenga contrariamente alle nostre attese, facciamo come quei domestici, ripetendo le parole di David: “Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno. Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore” (Sal.32,3-4). Tu, o Signore, hai mutato e rovesciato tutto quello che per mia volontà avevo stabilito: ma tu vedi meglio di me quello che mi è necessario. (…)

      Sei stato dunque tu, o Signore, a darmi quello schiaffo, cioè quelle sofferenze passeggere per risparmiarmi quelle eterne! Sei stato tu a mandarmi quella malattia, quei dolori di testa, di denti e altre sofferenze che mi hanno afflitto tutta la vita: sei stato tu, il più grande e illustre di tutti i Re, che nella tenerezza del tuo amore mi hai dato prova del tuo grande affetto per distaccarmi dai piaceri del mondo (cfr. Ger.31,18ss; Tob.11,17).

 

Soffrire con gioia

      Bisogna fare in modo da soffrire non solo con pazienza, ma anche con gioia. “Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne” (2^Cor.4,17-18).

      Una cosa deve obbligarci soprattutto, o Signore, a portare di buon grado le nostre croci: il sapere che esse tendono unicamente a liberarci dalla triste condizione di esilio in cui ci troviamo in questa vita, certi come siamo, secondo lo stesso Apostolo che “quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste” (2^Cor.5,1-2).

 

PROPOSITI

            O Signore, concedici la grazia di convincerci fermamente, soprattutto durante la malattia, che nulla avviene, nel bene come nel male, senza che tu lo voglia, e che pertanto le prove che ci arriveranno saranno da te preordinate come effetto, o della tua giustizia in punizione dei nostri peccati, o della tua bontà per offrirci il modo di scontare le colpe del passato, per purificarci nel presente e farci meritare per l’avvenire un più alto grado di gloria: questa, infatti, sarà proporzionata al grado di amore con cui avremo sopportato i dolori di questa vita.

            Quale santa morte, o Signore, non potremo fare mettendo in pratica quanto abbiamo detto sinora! Con quale gioia ascolteremo la sentenza che ci obbligherà a lasciare questa misera vita. (…)  Quando saremo agonizzanti nel nostro letto, ci considereremo come vittime sull’altare, pronte a salire con la fiamma del nostro amore verso Colui al quale la morte ci offrirebbe come sacrificio. In questo modo, noi attenderemo gioiosamente di vedere Colui che ci aspetta per riempirci di gaudio eterno; anzi, attenderemo con impazienza quel colpo mortale che deve darci non la morte, ma la vita eterna.

 

GIOVANNI PAOLO II

(Roma, sabato 8 dicembre 2001)

NUBI OSCURE SI ADDENSANO ALL’ORIZZONTE DEL MONDO

Nubi oscure si addensano all’orizzonte del mondo. L’umanità, che ha salutato con speranza l’aurora del terzo millennio, sente ora incombere su di sé la minaccia di nuovi, sconvolgenti conflitti. E’ a rischio la pace nel mondo.

 

Nuova Iork, Le Torri Gemelle, 11 settembre 2001

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc.13,1-5).

 

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio! Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova! Non disprezzare! Accogli la nostra umile fiducia e il nostro affidamento! Oh, quanto ci fa male tutto ciò che nella Chiesa e in ciascuno di noi si oppone alla santità e alla consacrazione! Quanto ci fa male che l’invito alla penitenza, alla conversione, alla preghiera, non abbia riscontrato quell’accoglienza, come doveva! Quanto ci fa male che molti partecipino così freddamente all’opera della Redenzione di Cristo! Che così insufficientemente si completi nella nostra carne “quello che manca ai patimenti di Cristo” (Col.1,24). Siano quindi benedette tutte le anime, che obbediscono alla chiamata dell’Eterno Amore! Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno, con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare quello che dice il tuo Gesù (cfr. Gv.2,5) e danno alla Chiesa e al mondo una serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo. (Giovanni Paolo II, dall’Atto di Affidamento e Consacrazione alla Vergine, a Fatima, il 13 maggio 1982)

 

Gesù a Santa Faustina Kowalska

“Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a Me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderla sulle anime degli uomini. Io sono tutto amore e misericordia. Un’anima che ha fiducia in Me è felice, perché Io stesso mi prendo cura di lei. Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abiezione, mai esaurirà la mia misericordia, poiché più vi si attinge più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, facendo questo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quanto dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà! Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per loro. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte Io lo difenderò come la stessa mia gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia Misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle Mie parole, credete almeno alle Mie piaghe!”

 

ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE, ECCO ORA IL GIORNO DELLA SALVEZZA

E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2^Cor.6,1-2)

Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me;  per questo mi ha consacrato con l'unzione,  e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,  per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista;  per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. (Lc.4,16-19)

LA SALVEZZA PASSA PER LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

UN ANNO DI GRAZIA LAURETANO

Venerdì, 8 settembre 2006 – Sabato, 8 settembre 2007

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della Divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.

 

AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI UN UMILE CONSIGLIO

PER DARE MAGGIORE RISONANZA AL RIPRISTINO DELLA VERITA’ DELLE TRASLAZIONI MIRACOLOSE

UN PELLEGRINAGGIO PAPALE

SUI LUOGHI DELLE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” STORICAMENTE DOCUMENTATE

* A TERSATTO ove rimase per circa 3 anni e mezzo (10.5.1291-10.12.1294)

* Ad ANCONA (loc. POSATORA), ove rimase per nove mesi (nel 1295).

* Nella Selva della signora LORETA (Loc. BANDERUOLA), ove rimase per circa 8 mesi (dalla fine del 1295).

* Sul campo dei due fratelli di nome Antici, ove rimase per circa 4 mesi, dal 10 agosto 1296(presso il Palazzo Apostolico Lauretano).

* Sulla pubblica strada, cioè nel SANTUARIO LAURETANO ove ancor ora si trova, forse dal 2 dicembre 1296.

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

LEONE XIII

(Lettera Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894)

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanìtà perduta con il Padre e rinnova tutte le cose.

 

IL SOGNO DELL’OTTAVA CHIESA

Dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo" di Mons. Edoardo Menichelli

NON HO SMARRITO LA DIMENSIONE DEL SOGNO

            Siamo tutti immersi dentro una sovrabbondanza di “parole ecclesiali” che non sempre riescono a fare sintesi tra i piani di Dio e le risposte umane perché frequentemente impastate di estetismi verbali e tecnicismi progettuali da... marketing aziendale. Il Signore ci restituisca la capacità di... sognare, di nutrirci di passioni ideali, di soffrire l’inquietudine dello scarto tra i suoi disegni e le nostre realizzazioni.

            Vi confesso che non ho mai smarrito la dimensione del sogno, che in definitiva è la dimensione che non ci appiattisce nell’abitudine, nella “routine”, nella ripetitività, nella pigrizia, nelle stanchezze psicologiche, nei comodi rifugi mentali.

            In questa chiave ho riletto l’Apocalisse e le lettere alle sette Chiese. L’apostolo Giovanni in ogni Chiesa rileva peccati, incongruenze, omissioni, disaffezioni, cadute etiche. In sintesi: apostoli “finti”, rarefazione del primo amore, paura delle prove e delle tribolazioni, tradimenti della Parola, cedimenti agli “idoli”, mancanza di vigore nell’annuncio, rivoltante tiepidezza, smisurati orgogli.

            Pur sapendo che l’itinerario di ogni credente e di ogni Chiesa, è sempre in bilico tra fedeltà e infedeltà, e non ipotizzando ingenui e disincarnati “angelismi”, sogno la mia e nostra Arcidiocesi di Ancona come... l’Ottava Chiesa, quella che Dio stesso sogna. (...).

            Vi chiedo di condividere questo mio sogno affinché diventi un sogno robusto alimentato dalle energie e dall’impegno di tutti e da tutti partecipato. E nessuno dica: “Io non c’entro”, magari “nascosto” o “consolato” dentro la buca confortevole delle proprie personali, parziali e gratificanti visioni. Riprendere lo stupore di essere servi e figli della Chiesa sposa amata da Cristo Signore.

dalla "Lettera alla Chiesa di Dio che è in Ancona e Osimo"

+ Mons. Edoardo Menichelli

Cfr. Internet: www.operadellavita.it/sogno.htm

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini con gli ultimi aggiornamenti sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Leggibile all’indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

 

LA PROPOSTA DI UN PELLEGRINAGGIO INTERNAZIONALE

A CONFERMA “POPOLARE” DELLA TRASLAZIONE MIRACOLOSA

(con autorizzazione alla pubblicazione)

 

----- Original Message -----

From: stefanogizzi@alice.it

To: Giorgio Nicolini

Sent: Tuesday, March 06, 2007 10:45 AM

Subject: DA STEFANO GIZZI CONGRATULAZIONI

 

Chiarissimo Prof. Nicolini,

         non ho parole per ringraziarLa e lodarLa per la straordinaria opera missionaria in favore della Santa Casa di Loreto.

         Sarebbe necessario che la Sua preziosissima opera in favore di Maria Santissima e quindi della Verità, venisse coronata da un grande Pellegrinaggio Internazionale (specifico sulla conferma di quanto Lei asserisce) a conferma, con la fede e la devozione viva dei fedeli cristiani del mondo intero, della miracolosa traslazione della Santa Casa in Loreto.

         Tutti gli Ordini Religiosi più vicini alla Tradizione e le Associazioni veramente Cattoliche dovrebbero aderire all'iniziativa.

         Cosa ne pensa?

Avv. Stefano Gizzi, Ceccano (Fr)

 

Ho pensato che questi angeli possono volare

perché non si trovano nella gravitazione delle cose materiali della terra, ma nella gravitazione dell’amore del Risorto

(Benedetto XVI: Roma, 5 marzo 2007, a conclusione degli Esercizi Spirituali)

 

 

  

VISITA IL NUOVO SITO TELEVISIVO

www.telemaria.it

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

         ASSOCIAZIONE “LUCE DI CRISTO”

PER LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA

E PER L’ESERCIZIO DELLA CARITA’

Patrona: L’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto

  Sede: PARMA - Via Verdi, n.3 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Cell. 340.7190085 - Cell. 338.8702045

  Sedi Distaccate: ANCONA - Via Maggini, 230 – Tel./Facs. 071.83552 – Cell. 339.6424332

                         FIRENZE - Via Vecchia Bolognese, 321 – Tel./Facs. 055.400707 – Cell. 349.2101400

Posta Elettronica: lucedicristo@lavocecattolica.it  –  Sito Internet: www.lavocecattolica.it

Codice Fiscale 92139970344 – Conto Corrente Postale 78026101

 

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

LE FINALITA' DELL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

LA DIFESA E LA DIFFUSIONE DELLA FEDE CRISTIANA E L'ESERCIZIO DELLA CARITA'

LETTURA LITURGICA E PROGRAMMATICA DELL'ASSOCIAZIONE (del 28 dicembre 2006, Santi Innocenti)

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo (1^Gv.1,5-10;2,1-2)

Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: DIO E' LUCE e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

        Gesù Cristo ha detto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINERA' NELLE TENEBRE, MA AVRA' LA LUCE DELLA VITA" (Gv.8,12). Su queste parole del Vangelo è nata l’Associazione denominata “LUCE DI CRISTO”. L’Associazione non ha fini di lucro, è libera, indipendente, apolitica, ed ha lo scopo di perseguire finalità di solidarietà sociale verso i bambini non nati, l’infanzia abbandonata, gli anziani e chiunque versi in stato di disagio, di povertà e di bisogno. Per la realizzazione dei propri scopi sociali l’Associazione si avvale di ogni strumento legittimo e lecito e si propone, in particolare, di procedere ad adozioni a distanza, di prestare assistenza presso i centri infantili e per anziani, di acquistare generi di prima necessità, indumenti, e tutto quanto, secondo la necessità del momento, occorra a soddisfare le esigenze di chi si trovi in stato di bisogno. Inoltre l’Associazione si propone lo scopo di organizzare, partecipare e intervenire in qualsiasi evento pubblico (culturale, politico, storico, artistico e religioso) ai fini della difesa, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della Carità e della Fede e Morale Cristiana (cfr. 1^Cor,13,1-3; Gc.2,14-26).

        Nella prospettiva del profetizzato “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, l’Associazione "Luce di Cristo" è nata ed è stata posta sotto il patrocinio dell’Immacolata Madre di Dio della Santa Casa di Nazareth a Loreto, con cui - quale “reliquia miracolosa” e “luogo dell’Incarnazione” - la Vergine Maria ha operato nei due millenni passati la propagazione e la difesa della cristianità: prima in Oriente, da Nazareth, e poi in Occidente, da Loreto.

        L'Associazione intende unire, con un'unica azione comune, singole persone e anche associazioni già costituite, che sentono la necessità di rispondere all’appello del Santo Padre per una “nuova evangelizzazione” dell’Europa, al fine di ripristinarne le Radici Cristiane. Infatti solo stando uniti possono sperarsi frutti molto più abbondanti che non se i singoli operassero separatamente.

        Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», potrebbe sentire una specie di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti talvolta di lotte religiose. Non si tratta di questo: si tratta semplicemente di essere realisti. Se ci sono uomini e gruppi che sistematicamente, con mezzi molto potenti, attaccano la Fede e la Morale Cristiana, in pubblico e in privato, cercando di sradicarle dal cuore della gente, è logico e doveroso che un vero cristiano debba adoperarsi per difenderle e per diffonderle, così come ci ha insegnato Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt.5,14-15).

        Se Cristo oggi ci domandasse, come all’Apostolo Pietro: “Mi ami tu?” (Gv.21,15), voi cosa rispondereste?... Perciò, se il vostro cuore batte con quello di Cristo e le vostre convinzioni corrispondono alle nostre, UNIAMOCI, per diventare UNA VOCE FORTE nel difendere le nostre Radici Cristiane e tornare a diffondere la nostra Fede, intervenendo con convinzione in qualsiasi evento pubblico e privato, usando doverosamente, a tale scopo, tutti i mezzi possibili, legittimi e leciti. In tale modo si offrirà al nostro Salvatore Gesù Cristo un contributo, anche se piccolo e umile, per il perseguimento della Salvezza Eterna delle anime di tanti uomini.

        Perciò dopo aver letto questo messaggio di presentazione, se vorrete comunicare con l’Associazione “LUCE DI CRISTO” per associarvi, od avere ulteriori chiarimenti, contattateci al numero 071.83552 o al cellulare 339.6424332 o 340.7190085 o 338.8702045. Facsimile dell’Associazione è il numero 071.83552; la Posta Elettronica è: lucedicristo@lavocecattolica.it  Il Conto Corrente Postale per le offerte e l’adesione all’Associazione è il n°78026101. Ogni altra informazione utile per aderire all’Associazione la trovi nel Sito Internet www.lavocecattolica.it o all'indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/lucedicristo.htm

 

LA CHIESA E' UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA

(Catechismo Chiesa Cattolica, n.811-870.)

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine (1^Cor.13,4-8)

LUCE E GRAZIA CONCEDI, O SIGNORE, A QUANTI PER CERCARE TE VERRANNO A NOI

PER INFORMAZIONI E ADESIONI ALL'ASSOCIAZIONE "LUCE DI CRISTO"

Codice Fiscale 92139970344 - Conto Corrente Postale n°78026101

* Sede di PARMA: Via Verdi, 3 - 43100 PARMA - Cell. 340.7190085 (Tatiana) - Cell. 338.8702045 (Fiorenzo)         

* Sede di ANCONA: Via Maggini, 230 - 60127 ANCONA  - (Prof. Giorgio Nicolini) - Tel./Facs. 071.83552 - Cell. 339.6424332

* Sede di FIRENZE: Via Vecchia Bolognese, 321 - 50010 FIRENZE  - (Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo) - Tel./Facs. 055.400707

 www.lavocecattolica.it

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. In verità, siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male… Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. … Allora Noè edificò un altare al Signore … e offrì olocausti sull'altare. Il Signore ne odorò la soave fragranza e pensò: «Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché l'istinto del cuore umano è incline al male fin dalla adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra, seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen.6,5.12; 8,20-22).

www.operadellavita.it

LA VITA CONTRO L’ANTI-VITA

OMBRE MINACCIOSE CONTINUANO AD ADDENSARSI ALL’ORIZZONTE DELL’UMANITA’

(Benedetto XVI)

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 febbraio 2007, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l’incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 (La Regina della Pace a Mediugorie, 25 febbraio 2007)

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

Nazareth-loreto-lourdes-fatima-mediugorie

Nella Santa Casa di Nazareth Maria è stata concepita “Immacolata” nel grembo di Sant’Anna e Dio, per preservare dalla distruzione quella Casa benedetta, l’ha fatta trasportare miracolosamente in “vari luoghi”, da Nazareth a Tersatto e sino a Loreto. A Lourdes Maria ha “confermato” di essere l’Immacolata Concezione, avvenuta nella Santa Casa di Nazareth a Loreto. A Fatima Maria ha chiesto la consacrazione al suo Cuore “Immacolato” ed ha preannunciato il futuro trionfo del suo Cuore Immacolato. A Mediugorie Maria sta ora portando a compimento il trionfo del suo Cuore Immacolato, con di fronte a sé, collegati dall’altra parte del Mare Adriatico, Ancona-Loreto con la Santa Casa di Nazareth ove proprio il suo essere spirituale (la sua anima, il suo cuore) fu concepito “Immacolato”.

 

La Santa Casa di Loreto

è il luogo che accolse la Santa Famiglia di Nazareth

Scrisse Giovanni Paolo II: Il ricordo della vita nascosta di Nazaret evoca questioni quanto mai concrete e vicine all’esperienza di ogni uomo e di ogni donna. Esso ridesta il senso della santità della famiglia, prospettando di colpo tutto un mondo di valori, oggi così minacciati, quali la fedeltà, il rispetto della vita, l’educazione dei figli, la preghiera, che le famiglie cristiane possono riscoprire dentro le pareti della Santa Casa, prima ed esemplare “chiesa domestica” della storia”. Nell’Angelus del 10 dicembre 1995 il Papa disse: Chiedo a Maria Santissima che la Casa di Nazaret diventi per le nostre case modello di fede vissuta e di intrepida speranza. Possano le famiglie cristiane, possano i laici apprendere da Lei l’arte di trasfigurare il mondo con il fenomeno della divina carità, contribuendo così ad edificare la civiltà dell’amore”.

 

Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione?  Card. Joseph Ratzinger

 

«Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino… (Ez.2,3-5).

 

Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare (Sir.15,14-20).

 

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QUESTE PAGINE A COLORI TUTTAVIA SI POSSONO TRASFORMARE IN MODO AUTONOMO IN UNA LETTURA IN BIANCO E NERO

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Gentilissimo Prof. Nicolini, ho appena letto con piacere l'allegato. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto. Alessio.

LA RISPOSTA SULL’UTILIZZO DEI COLORI E COME TRASFORMARE TUTTI I TESTI IN BIANCO E NERO

Caro Alessio, l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata "misurata" e quando la evidenzio di più e "colpisce" l'occhio (cioè, lo disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere "una pietra" per coloro cui sono dirette "in prima persona", e che non vogliono vedere né sentire. Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà.

Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare.      Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, totalmente in bianco e nero. Basta andare su "Modifica", fare "Seleziona tutto", poi cliccare sul pulsante destro del "mouse", facendo comparire varie voci tra cui "Carattere". Cliccando su "Carattere" e poi sui colori dei caratteri il "Nero", il testo ti diventerà in pochi attimi in bianco e nero. Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su "Formato" e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

Hai ragione, basterebbe modificare il formato prima di iniziare a leggere… A volte non ci si pensa, a volte fa fatica. Grazie comunque per tutto quello che scrivi; fa piacere vedere che c'è chi si impegna oggigiorno, con i più svariati mezzi, per promuovere la fede in Dio. E fa piacere anche leggere cose che altrimenti non si conoscerebbero. Una preghiera. Alessio.

 

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