Maria e la sua casa NAZARETANA,

ARCA della nuova alleanza

Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza.

                I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, i tuoi fedeli cantino di gioia.

(Sal.132,8-9)

 

DALLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER LA SANTA CASA DI LORETO

Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa.

            Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.

            Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.

            Dopo il ritorno dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù fino all’ora del Suo battesimo nel Giordano.

 

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

LETTERA INFORMATIVA n°20

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Giornale Informatico Gratuito di Ispirazione Cattolica

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                                 (Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

Ancona

Giovedì, 12 gennaio 2006

Domenica, 12 gennaio 2012

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE”", i cui testi sono pubblicati all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/lettere.informative.htm , è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. San Giuseppe Moscati scriveva: Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” [Biglietto scritto da San Giuseppe Moscati, il 17 ottobre 1922]. Poiché sta scritto nella Parola di Dio: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Così anche Gesù insegnava“Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32).

 

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

LETTURA BIBLICA DEL GIORNO

DAL PRIMO LIBRO DI SAMUELE (4,1-11)

In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo a dar battaglia ai Filistei. Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati in Afèk. I Filistei si schierarono per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle loro schiere, circa quattromila uomini. Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: «Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici». Il popolo mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas. Non appena l'arca del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra. Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: «Che significa il risuonare di quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?». Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore. I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: «E’ venuto il loro Dio nel loro campo!», ed esclamavano: «Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. Guai a noi! Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto. Risvegliate il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri schiavi. Siate uomini dunque e combattete!». Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fu costretto a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero tremila fanti. In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Cofni e Pìncas, morirono.

 

 

Le tavole della Legge, quelle dei Dieci Comandamenti, verso il 1250 a.C., Mosè le mise al sicuro dentro l'Arca dell'Alleanza, che era uno speciale contenitore fatto apposta per conservare il testo del patto fra Dio e il popolo ebreo. L’Arca dell’Alleanza a sua volta veniva custodita all’interno della Tenda del Convegno (cioè il luogo della riunione e dell’incontro con Dio). Davanti a questa Tenda gli Israeliti avevano pianto [cfr. Num.25,6], pregato, fatto sacrifici ed espiato i peccati [cfr. Lev.16,33]; era il luogo naturale in cui ricercare Dio [cfr. Es.33,7]; lì ci si riuniva in caso di emergenza; in essa officiava Aronne e Dio parlava a Mosè. Due secoli dopo, nel 1050 a.C. circa, gli Ebrei dovettero combattere contro i pericolosi vicini Filistei. Durante la battaglia di Afek si trovarono in tale difficoltà da prendere con sé l'Arca in battaglia, pensando che avrebbe certo impedito la disfatta. Ma non fu così: gli Israeliti furono sconfitti e l'Arca cadde in mano ai Filistei [cfr. 1^Sam.4,1-11]. Tuttavia ai vincitori non andò così bene: ovunque andasse, l'Arca creava gravi problemi. Così dalla città filistea di Asdod è ceduta a Gat, poi a Ekron [cfr. 1^Sam.5]; ma anche a Ekron l'arca seminò terrore e morte e i capi dei Filistei ordinarono: "Mandate via l'arca del Dio di Israele!" [1^Sam.5,11]. Così dopo sette mesi in terra filistea, l'arca fu posta su un carro trainato da due vacche allattanti mai aggiogate. Con due simili animali, il carro non si sarebbe dovuto neppure muovere, o al massimo avrebbe girato confusamente mentre le vacche cercavano i loro vitelli. Era l'ultima prova voluta dai sacerdoti e indovini filistei. Sorprendentemente, le vacche si avviarono sicure verso Bet-Semes, la più vicina città israelita [cfr. 1^Sam.6,1-12]: “Gli abitanti di Bet-Semes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista[1^Sam.6,13].

 

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

 

Pio XII

(Cost. Apost. “Munificentissimus Deus”, 1° novembre 1950)

“Per citare soltanto alcuni testi fra i più usati, vi sono di quelli (teologi e sacri oratori) che riportano le parole del Salmista: «Vieni o Signore, nel tuo riposo; tu e l'Arca della tua santificazione» (Sal.132,8), e vedono nell'Arca dell'Alleanza fatta di legno incorruttibile e posta nel tempio del Signore, quasi una immagine del corpo purissimo di Maria vergine, preservato da ogni corruzione del sepolcro ed elevato a tanta gloria nel cielo.

 

L'arca dell'alleanza è perciò figura dell’Immacolata: Maria è la nuova arca nel cui grembo fu custodito il segno vivo e tangibile della nuova alleanza stipulata nella carne, Gesù, come l’arca di legno conservava le tavole di pietra con il Decalogo del Sinai [cfr. Ger.31,31-34]. Così pure la Santa Casa di Nazareth, miracolosamente trasportata da Dio a Loreto, si potrebbe dire che è l’Arca o il Tempio di pietra che custodiva l’Arca o il Tempio di Carne di Maria.

 

         (Leone XIII, 23 gennaio 1894, Lettera “Felix Lauretana Cives”)

 

Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto la Casa (miracolosamente) ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi. Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanità perduta con il Padre e rinnova tutte le cose. E la materna sollecitudine della Chiesa ci invita a venerare tre volte al giorno questo mistero di infinita bontà e di gioia.

 

ECCO L’ARCA DELLA NUOVA ALLEANZA

ECCO LA PORTA DI CRISTO VERSO L’UMANITA’

ECCO L’ALTARE DEL CONCEPIMENTO DI CRISTO

ECCO IL PRIMO TEMPIO DI DIO SULLA TERRA

ECCO IL TABERNACOLO DEI TABERNACOLI

ECCO UN SANTUARIO VIVO

 

L’INSEGNAMENTO DI GIOVANNI PAOLO II

nell'omelia pronunciata a Loreto il 10 dicembre 1994 nella circostanza del VII Centenario della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth

 

            Le pareti della sua Casa [di Maria] udirono le parole dell'angelico saluto ed il successivo annuncio del progetto divino. Le pareti naturalmente non odono, perché non hanno vita, nondimeno sono testimoni di ciò che viene detto, testimoni di ciò che avviene al loro interno. Dunque, furono testimoni… [...].

            Udirono che l'Angelo, rassicurando la Vergine di Nazareth, disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell'Altissimo” (Lc.1,30-32). E quando Maria domandò: “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc.1,34), il messaggero celeste spiegò: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc.1,35).    (…)

            Il Figlio di Dio fu concepito nel seno della Vergine per opera dello Spirito Santo e nacque nella notte di Betlemme. La casa di Nazareth fu testimone di questo mistero, il più grande mistero nella storia, che troverà il suo compimento negli eventi pasquali. (…).

 

L’IMMACOLATA E LA SPOSA DELLO SPIRITO SANTO

NELL’INSEGNAMENTO DI SAN MASSIMILIANO KOLBE

L'Immacolata proviene dal Padre attraverso il Figlio e lo Spirito, poiché è il Creatore che dal nulla chiama gli esseri finiti all'esistenza, ad immagine di se stesso. Lo Spirito Santo è nell'Immacolata come la se­conda Persona della SS.ma Trinità, il Figlio di Dio, è in Gesù. Ma con questa differenza, che in Gesù vi sono due nature, la natura divina e la natura umana e un’unica persona, quella di­vina. La natura e la persona dell'Immacolata, invece, sono di­stinte, naturalmente, dalla natura e dalla Persona dello Spirito Santo, ma questa unione tra loro, tuttavia, è così inesprimi­bile e perfetta, che lo Spirito Santo agisce unicamente attra­verso l'Immacolata, sua Sposa: Maria dunque è una creatura, ma ha un posto speciale nella creazione ed è intimamente unita allo Spirito Santo che l'ha fatta interamente sua fin dal suo concepimento, perché divenisse la Madre di Gesù. La sua vita allora è tutta vissuta nello Spirito, ne è completamente ricolmata di luce e di bel­lezza, tanto che la mente umana non riesce a comprendere l'ampiezza e la profondità di questo mistero. “La Madre di Dio è la più perfetta tra tutte le creature: è l'Immacolata, la tutta Bella, e in lei Dio riceve la gloria più grande della creazione. In questa unione fra Maria e lo Spirito Santo, il Cielo si congiunge alla terra, tutto il Cielo con tutta la terra, tutto l’amore eterno con tutto l’amore creato: è il vertice dell’amore!”.

IO PORRO’ INIMICIZIA TRA TE E LA DONNA,

TRA LA TUA STIRPE E LA SUA STIRPE;

QUESTA TI SCHIACCERA’ LA TESTA E TU LE INSIDIERAI IL CALCAGNO (Gen.3,15)

 

            Il Verbo arrivò ad incarnarsi in un grembo (nel grembo di Maria). Il grembo di Maria è la porta attraverso la quale Cristo entrò nel mondo. “Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc.1,34-35).

            Quando nostro Signore entrò nel mondo, lo fece nella maniera più umile. Giunse ad essere un piccolo essere non ancora nato, il piccolo Gesù non ancora nato, nuotando mentre si succhiava il pollice nel grembo di una Donna. Il Demonio tramò contro la sua vita, ma fallì. Il grembo di Maria, protesse il corpo ed il sangue di Gesù dagli elementi esterni. Il potente Dio, che aveva dato a Maria la sua vita, dipendeva adesso dal suo grembo per sopravvivere! Ella non si sentiva superiore a Dio per questo motivo, poiché era la sua serva, “sono la serva del Signore” - disse Maria – “avvenga di me quello che hai detto”. E l'angelo partì da lei (Lc.1,38).

            L'Apocalisse, al capitolo 12, ci dice che quando la Incarnazione di nostro Signore fu rivelata a Satana, egli  respinse l'idea dell'Incarnazione del Verbo. Satana ne fu disorientato!... Come, in tutto il creato, l'onnipotente Dio ha potuto umiliarsi fino a diventare un essere umano, la casta più bassa degli esseri spirituali, i cui corpi sono inferiori agli angeli, che sono puro spirito? Come, in tutto il creato, Egli ha deciso di entrare in un corpo di carne ed ossa, per servire invece di governare? Come, in tutto il creato, l'Onnipotente ha potuto permettere a se stesso di rimanere limitato in un bozzolo, nel grembo di carne di una creatura inferiore? Come può Dio, stando al di sopra della donna, mettersi al servizio della donna, nel momento in cui Gesù, figlio di Maria, la onora come Madre?  “Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora»” (Gv.2,3). Sì, Maria: il Potente Re ha parlato. Tuttavia, Maria ignora le Sue parole: “La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»” (Gv.2,5). E Gesù fa il miracolo. Egli obbedì a Sua Madre, da buon figlio quale era. Non era la Sua ora, ma Maria intercede per la coppia e Dio cambia la maniera di realizzare il Suo piano. Sì, Signore Gesù, Tua Madre ha parlato: “Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc.2,51-52). Quando Maria intercede per qualcuno, Gesù ascolta Sua Madre.... e lo considera, anche se il favore che Maria chiede non è nei Suoi piani... Egli lo considera, a causa dell'alto rispetto che ha verso Sua Madre.

            Quando lo Spirito Santo ricoprì Maria con la Sua ombra, Ella divenne Sua sposa, ed il Suo grembo diventò un tabernacolo, il tabernacolo dei tabernacoli perchè ospitò Dio nella Sua divinità, anima, carne ed ossa.  Il Suo grembo divenne la suprema arca dell'alleanza, perchè contenne la carne di Cristo, il vero Pane del Cielo. “Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo»” (Mc.14,22). Il Suo grembo divenne il Calice dei Calici, che contenne il sangue di Cristo: “Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio»” (Mc.14,23-24).

            Gesù non ancora nato è il Re dei Re e Maria è la Madre Regina delle madri regine: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto” (Ap.12,1-2).  Tuttavia, il ruolo di questa Madre Regina non è di governare al di sopra di Gesù, ma di servirLo.

            C'è una triplice relazione fra Maria e Dio.  Ella è la figlia perfetta obbediente al Padre. Ella è la sposa perfetta obbediente allo Spirito Santo. Ella è la madre perfetta del Figlio. Con Gesù, ella ebbe autorità solo quando ricopriva il ruolo di madre. Maria era inferiore a Gesù nelle questioni religiose, però rimaneva al di sopra di Lui nelle questioni familiari. Satana, quando lo seppe, non poteva accettare una tale rivelazione. Egli non si sarebbe inchinato né l'avrebbe benedetta secondo la profezia di Maria, dato che Ella era una creatura tanto inferiore.

            “Allora Maria disse: “L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,  perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.  Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome…” (Lc.1,46-49). E per molte generazioni, la Chiesa Cattolica  sconfigge il Diavolo ripetendo le parole gioiose che vennero pronunciate dinanzi ad Elisabetta, ed in  questa preghiera,  la Chiesa condivide l'allegria che provarono il piccolo Giovanni Battista non ancora nato e  Sua madre: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?   Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore»”. (Lc.1.41-45).  “Ave Maria, piena di grazia” disse l'Angelo Gabriele a Maria, “il Signore è con Te,” ed aggiunse: “Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il figlio del Tuo grembo, Gesù”; disse Elisabetta: “... benedetto è il figlio del tuo grembo, Gesù”: “... il frutto del grembo di Maria. “Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori.”  Nello stesso modo in cui intercedesti per la giovane coppia di sposi di Cana. E, amatissima Maria, prega per noi “adesso e nell'ora della nostra morte, Amen”.

            “... Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.” (Ap.12,3-4).  Era importante per il Diavolo distruggere Gesù, per provare a Dio che aveva commesso un errore.  In fin dei conti, un Dio non deve mescolarsi con creature inferiori, ma solo con i Serafini della casta più alta degli angeli (com'era Satana prima di essere scacciato dal Cielo).

            In fin dei conti,  il Diavolo sentiva che era “il Figlio di Dio” perchè era lo Spirito più alto di tutti.  Solo Dio era più in alto di Lui.  Egli perse la ragione a causa del suo orgoglio e della sua gelosia. Dio presenta agli angeli una donna “...vestita di sole...” (Ap.12,1), come Regina del cielo (sotto il dominio di Dio, naturalmente!): “... sul suo capo una corona di dodici stelle...” (Ap.12,1), che sovrasta l'antico simbolo della regalità, la luna. Una Donna che tutto il creato (Gabriele, Elisabetta e tutte le generazioni) chiama Beata. E dentro il grembo di questa donna, Dio presenta Gesù non ancora nato “Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro” (Ap.12,5).

            E l'Inferno si mette in azione. La prima cosa che fece il Diavolo dopo questa rivelazione fu di convincere il maggior numero di angeli che Dio stava sbagliando, che il Creatore era impazzito. “...Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra...” (Ap.12,3-4). “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo” (Ap.12,7-8).

            Il Diavolo odia il grembo di Maria, la porta attraverso cui Dio entrò nell'umanità.  Egli odia il grembo di Maria e tutti i grembi fatti ad immagine e somiglianza del benedetto grembo di Maria.  Egli convince molte donne ad abortire per dissacrare questi santi luoghi dove lo Spirito Santo infonde la sua forza creatrice, quando dona la vita. Allora egli perseguitò la donna ed il suo bambino: “...Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato” (Ap.12,3-4). “...Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio” (Ap.12,13).

            Egli tentò Erode, convincendolo ad uccidere tutti quei bambini, i Santi Innocenti, per distruggere il Messia. Però alla Donna Dio diede “... un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio" (Mt.2,13-15). 

            Possiamo dire, ora più che mai, che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio. Noi possiamo esserne più che certi, poiché Cristo divenne uno di noi nello stesso modo in cui noi diventiamo esseri umani. Un attacco contro un essere umano è un attacco contro l'immagine di Cristo. Dio divenne un bimbo non ancora nato, "Gesù non ancora nato". Ciò significa che ogni essere non ancora nato è fatto ad immagine e somiglianza di Dio in tutte le sue tappe dello sviluppo.  Gli attacchi contro i bambini non ancora nati sono attacchi contro persone create ad immagine e somiglianza di Dio, sono attacchi contro lo stesso Dio, un attacco contro Gesù non ancora nato e contro lo Spirito Santo, il Signore che crea e dà la vita.

 

Testo tratto dall’indirizzo Internet: www.unbornjesus.com/Italian/MarysWomb/IMaryswmb.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.         Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

“Ma se si può dire che la Santa Casa fu portata “miracolosamente” dagli angeli del Cielo, perché non lo si vuole dire?...

      

 

LE MISTIFICAZIONI

 

----- Original Message -----

From: Francesco Dal Pozzo

To: Giorgio Nicolini

Sent: Friday, December 30, 2005 6:13 PM

Subject: Piccola segnalazione non del tutto trascurabile...

 

Caro Giorgio

(…)      ho letto in Avvenire del 28 dicembre scorso, a pag. 21, il breve servizio di Giacomo Ruggeri su "Loreto, il libro “firmato” Wojtyla e Ratzinger”, e mi parrebbe che la questione, almeno lì, non venga, apertamente mistificata. Spiega il Santarelli: “... Significativa è un'espressione di Giovanni Paolo II e che è rimasta celebre: il santuario è reliquia e icona: reliquia, come resto della casa e icona come specchio che riflette messaggi straordinari per ogni fedele”.

            La questione mi parrebbe dunque poter vertere, stando a queste poche, ambigue e probabilmente incomplete parole, sulla credibilità, o meno, della Santa Casa come "resto", intendendo in ciò implicito il suo completamento nella grotta rimasta in Palestina (te lo vedi in un domani il padre Santarelli affermare: “Ma io l'ho sempre detto che si tratta della Santa Casa e non soltanto di pietre sparse!”), oppure  intendendo come "resto" quanto appunto rappresentato da alcune “pietre” (poche o molte non importa), tratte appunto dalla Santa Casa.

            In ogni caso la questione mi sembra esser stata considerata, in tale trafiletto, in maniera alquanto ambigua ed ovviamente quindi suscettibile di ambedue le interpretazioni appena dette.

            Anche su questo ti leggerò a tuo comodo…

                                                             Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo

 

LA RISPOSTA

 

LA VERITA' SUL METODO DI QUESTO LIBRO

 

Ancona, 11 gennaio 2006

Caro Francesco,

            il mio commento sul libro dal titolo Il Santuario di Loreto nella parola di GIOVANNI PAOLO II e del Cardinale Joseph Ratzinger ora BENEDETTO XVI  potrei sottotitolarlo con queste parole: IL SUBDOLO “PROGETTO” DELL’APOSTASIA FINALE sulla “verità” delle “miracolose traslazioni”.

            E’ con dolore che ti scrivo questo, come anche di informarti che nel mio Sito Internet www.lavocecattolica.it nella sezione dedicata alla Santa Casa (indirizzo diretto  www.lavocecattolica.it/santacasa.htm ) ho dovuto iniziare ad aprire anche la parte riguardante L’APOSTASIA DALLA VERITA’, e che puoi visitare all’indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/errori.falsificazioni.htm

            Il dolore di cui ti ho parlato sopra riguarda il fatto che questo libro, come altri del Padre Santarelli, è stato fatto anch’esso in modo “mistificato” e “con arte”, perché “il metodo” con cui esso è stato progettato e realizzato è molto “subdolo”, pur essendo un libro dai contenuti ineccepibili e anche utilissimi, perché riporta discorsi “reali” e “bellissimi” di Giovanni Paolo II e del Card. Ratzinger.

            In realtà lo scopo del libro è quello di portare sempre più l’opinione pubblica a far credere “in modo definitivo” alla “falsità” del trasporto di “sante pietre” della Santa Casa da parte dei Crociati, utilizzando “al centro” del libro, in modo subdolo, “l’errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger fatto in una sua omelia dell’8 settembre 1991 e “sfruttandone” ora la sua figura di Sommo Pontefice, trasponendo quell’errore fatto “in buona fede”, come fosse “la verità” del nuovo Papa.

            Tutto “il centro” del libro, infatti, si potrebbe dire che si trova a pag. 243, nell’introduzione dei discorsi del Card. Ratzinger, ove si riporta – quasi senza far accorgerne il lettore – le parole dette dall’ex-Card. Ratzinger nell’omelia dell’8 settembre 1991: “Quando i crociati hanno trasferito le pietre della Casa nazaretana dalla Terra Santa qui sulla terra italiana, hanno fissato il nuovo posto della Casa sacra su una strada…”.  A questo “errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger ho già ampiamente risposto nella mia Lettera allo stesso Benedetto XVI del 19 giugno dello scorso anno, leggibile all’indirizzo www.lavocecattolica.it/lettera.correttiva.benedetto.XVI.htm

            Questo libro - contrariamente a quanto scritto nel titolo dell’articolo di AVVENIRE - il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II non lo ha mai “firmato” (perché è già in Cielo!) e neppure Benedetto XVI (perché il Card. Ratzinger non era ancora il Papa Benedetto XVI quando pronunciò quei discorsi riportati nel libro...)!...

            In questo libro si vorrebbe “far passare” un “errore storico” dell'ex-Card. Ratzinger - fatto “in totale buona fede” in una sua omelia del 1991 - come fosse ancora il suo pensiero da Papa Benedetto XVI... e così far credere a tutti che il nuovo Papa ritiene che sia “vero” (mentre non lo è!...) che dei Crociati avrebbero portato a Loreto delle “sante pietre” della Santa Casa, con la nave.

            Sapevo che si stava progettando questo libro “subdolo”, prima dell’Udienza concessami da Mons. Danzi l’8 novembre dello scorso anno (udienza però richiesta inutilmente fin dal marzo dello scorso anno e ottenuta solo “a cose fatte”!...). Per questo il 3 dicembre scorso rivolsi UN APPELLO URGENTE direttamente al Santo Padre Benedetto XVI (oltre che alla “Congregazione per la Dottrina della Fede”, alla “Congregazione per il Culto Divino”, e a Mons. Comastri), prima della presentazione ufficiale del libro, avvenuta il 7 dicembre, alla vigilia della Festa della Traslazione “Miracolosa” (che nella Basilica Lauretana si è, invece, ancora una volta “dissacrata”, negandola, contro la Liturgia stessa).

            Lo stesso Santo Padre Benedetto XVI, in realtà, ha risposto “subito” al mio “appello urgente” e ha “smentito” “l’interpretazione” che si è fatto della sua omelia del 1991, inviando al Vescovo di Loreto, il 9 dicembre scorso, quella PREGHIERA da recitarsi NEL SANTUARIO DI LORETO e leggibile all'indirizzo Internet www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm , ancora però ai più sconosciuta e non ancora rintracciabile a chi si reca nel Santuario stesso…

            Tale ambiguità del libro è già rilevabile dal titolo stesso del libro, che dice: “Il Santuario di Loreto nella parola di GIOVANNI PAOLO II e del Card. Ratzinger ORA BENEDETTO XVI, identificando in tal modo “arbitrariamente” le parole del Card. Ratzinger come fossero anche le parole del Papa Benedetto XVI e insinuandolo inavvertitamente e subdolamente nell'opinione della gente, che ovviamente – leggendo il libro così com’è impostato - non dice che sono le parole del Card. Ratzinger, ma che sono “le parole del Papa Benedetto XVI”!...

            Lo stesso titolo del libro è fuorviante anche nella grafica, perché mette molto ben in evidenza solo i nomi dei due Papi GIOVANNI PAOLO II e BENEDETTO XVI, - lo si può vedere all’indirizzo www.lavocecattolica.it/avvenire28dicembre2005.htm - facendo una trasposizione arbitraria, perché fa credere che il libro contenga - oltre a “parole” di GIOVANNI PAOLO II - anche delle “parole” di Benedetto XVI, sul Santuario di Loreto, mentre il libro contiene solo delle “parole” dell'ex-Card. Ratzinger, che non era ancora Benedetto XVI quando le pronunciò.

            Inoltre è fuorviante anche l'inizio del titolo, che recita "IL SANTUARIO DI LORETO nella parola...", mentre il Papa Giovanni Paolo II ha parlato “essenzialmente” della Santa Casa “contenuta” e “custodita” "nel" Santuario, e così pure fece l'ex-Card. Ratzinger (e non Benedetto XVI)!...

            E’ inoltre “singolare” la marchiana contraddizione del Padre Santarelli che, negli scritti “ufficiali” dei suoi libri diffusi nel Santuario sostiene l’ipotesi del trasporto delle “sante pietre” con la nave, da parte dei principi Angeli dell’Epiro, ma dall’altra parte cerchi di “sfruttare” “l’errore” dell’ex-Card. Ratzinger avanzando che tali “sante pietre” siano state trasportate dai Crociati, allo scopo evidente di raggiungere l’unico intento finale: distruggere per sempre, nell’opinione della gente, “la verità” della “traslazione miracolosa”.

            Ma delle due possibilità – pur se ambedue “sbagliate” – se ne può scegliere solo una: o sarebbe vero che i Crociati hanno trasportato la Santa Casa – come diceva l’ex-Card. Ratzinger - e allora sbaglia il Padre Santarelli a scrivere nei suoi libri e a far insegnare nel Santuario Lauretano che sono stati i principi Angeli dell’Epiro a trasportarla; oppure, al contrario, sarebbe vero che la Santa Casa l’abbiano trasportata i principi Angeli dell’Epiro – come sostiene il Padre Santarelli – e allora si “è sbagliato” l’ex-Card. Ratzinger a ritenere che siano stati i Crociati!...

            E allora non sono solo io a dire che l’ex-Card. Ratzinger “si è sbagliato” (in totale “buona fede”), ma lo deve dire anche il Padre Santarelli, se non vuole smentire se stesso e le sue (“false”) “ipotesi” sul trasporto ad opera dei principi Angeli dell’Epiro.

            In realtà, c’è UNA SOLA VERITA’: LA TRASLAZIONE MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA DA NAZARETH, ad opera degli angeli del Cielo!...

            Ma quando si vuole sostenere la propria causa “falsa” ed “impossibile”, tutto “serve”… intanto la gente non ci capisce più di tanto… basta solo fargli credere che l’abbia detto il Papa (che invece non l’ha detto!...) che la Santa Casa non è stata portata “in modo miracoloso”…

            Suonano opportune, qui, le “vere” parole del Papa Benedetto XVI, al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede il 9 gennaio scorso: “La menzogna si ammanta spesso di un’apparenza di verità, ma in realtà è sempre selettiva e tendenziosa, egoisticamente rivolta a strumentalizzare l’uomo e, in definitiva, a sopraffarlo”.

            Giustamente il Card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, ha voluto non omettere, nella Prefazione al libro stesso, per l’amore della verità: “La devozione mariana che passa per la via straordinaria della Santa Casa di Loreto, miracolosamente collegata alla santa dimora di Nazareth, spiega il profondo legame che unisce il popolo italiano – e non solo – al Santuario marchigiano: nel riferimento a Maria, via privilegiata per incontrare Gesù, uomini e donne di ogni generazione riscoprono ed approfondiscono la strada verso la “casa” che è la Chiesa”.

            Qui, un’ultima domanda vorrei rivolgere ai “responsabili” di Loreto: tutti i centinaia di interventi e pronunciamenti dei Sommi Pontefici precedenti, per 700 anni, non esistono più?... Tutti i Papi precedenti, per 700 anni, hanno tutti “sbagliato”?...

            E perché il Papa Bonifacio VIII – secondo come riportato da alcuni autori - indisse il Primo Giubileo del 1300 proprio per ringraziare Dio del “dono” “miracoloso” della Santa Casa e per farne conoscere a tutta la Chiesa la “presenza” e andare a venerarla là ove si trovava, sul colle ove poi solo più tardi sorse la cittadina di Loreto?... Può un Sommo Pontefice aver compiuto un atto così “unico” e “solenne” per avallare “una favola” ed “un inganno colossale”, essendo gli eventi accaduti di appena tre-quattro anni prima e “i testimoni” – compreso il Papa stesso – ancora tutti viventi?... Erano tutti “allucinati” nel 1300?... anche il Papa?...

            Ai “responsabili” di Loreto “la risposta”…

            Resto, in proposito, sempre in attesa di “un segno” di buona volontà….

Prof. GIORGIO NICOLINI

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it

Sito sulla Santa Casa: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

Sito sulle “falsificazioni”: www.lavocecattolica.it/errori.falsificazioni.htm

 

 

IL MESSAGGIO INVIATO AL DIRETTORE DELLA RIVISTA

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA

From: Giorgio Nicolini

To: santuarioloreto@tin.it

Sent: Wednesday, January 11, 2006 5:17 PM

Subject: LA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI

 

Ancona, 11 gennaio 2006

 

Spett. Direttore IL MESSAGGIO della Santa Casa,

    resto assai sorpreso che ancora, visitando la Basilica Lauretana circa una decina di giorni fa, non vi ho trovato "traccia" della preghiera che il Santo Padre HA VOLUTO che si recitasse nella Basilica Lauretana e nella Santa Casa. Non vi è nessun manifesto che ne contenga il testo, né alcun santino, che - in un mese di tempo - sarebbe stato assai facile far approntare da una qualunque tipografia (anche nell'arco di sole 24 ore).

    Anche nel Sito Internet del Santuario www.santuarioloreto.it non ho trovato ancora pubblicata questa preghiera bellissima del Santo Padre, che invio in allegato, per vostra conoscenza.

    Come giudicare tale omissione?... Dimenticanza?... Trascuratezza?... Occultamento?...

    Sarei grato se poteste fornirmi chiarimenti al riguardo.

    Con la più viva cordialità.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI
Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it
Sito Internet: www.lavocecattolica.it

 

----- Original Message -----

From: … (omissis) …

To: LA VOCE

Sent: Thursday, November 17, 2005 4:20 PM

Subject: La grafica

 

Gentilissimo Prof. Giorgio Nicolini,

            ho appena letto con piacere l'allegato a questa sua “e-mail”. Ma che fatica! E' proprio necessario formattare con tutti quei colori e sfondi il testo? Scusandomi per la franchezza, forse eccessiva, credo che una maggiore sobrietà dell'impaginazione faciliterebbe la lettura. Cordialmente saluto.

(Messaggio firmato)

 

----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: … (omissis) …

Sent: Saturday, November 19, 2005 10:43 PM

Subject: Gli inconvenienti dei colori

 

Caro Alessio,

    l'utilizzo dei diversi colori nelle parole del testo hanno lo scopo di COSTRINGERE A FERMARE L'ATTENZIONE su quella parola o su quel concetto che voglio evidenziare maggiormente, anche se costa fatica a me (per la composizione!) e a chi legge. Ma proprio quella fatica fa fissare meglio una parola od un concetto. Altrimenti chi legge scorre con superficialità e non si ferma su punti molto importanti. Ogni parola che scrivo infatti è stata “misurata” e quando la evidenzio di più e “colpisce” l'occhio (cioè, disturba), colpiscono in quel modo anche l'intelligenza e si fissano meglio. Certe parole vogliono anche essere “una pietra” per coloro cui sono dirette “in prima persona”, e che non vogliono vedere né sentire.

    Si dice che in Internet le parole ingrandite hanno lo stesso significato di uno che alza il tono della voce per farsi sentire con più forza. Per questo le uso. Almeno questo è il mio intento. Tuttavia tengo in considerazione il tuo invito alla sobrietà, che certamente non è senza ragione.

    Vorrei comunque ricordarti, in ogni caso, che il testo che invio è in formato "Word" perché uno lo possa liberamente trasformare. Se tu, infatti, fai delle semplicissime variazioni in modo autonomo, puoi avere il testo nel modo che vuoi tu, come ti invio nell’esempio in allegato. Basta andare su “Modifica”, fare “Seleziona tutto”, poi cliccare sul pulsante destro del “mouse”, facendo comparire varie voci tra cui “Carattere”. Cliccando su “Carattere” e poi sui colori dei caratteri il “Nero”, il testo ti diventerà in pochi attimi come ti invio in allegato, in bianco e nero.

    Così pure se vuoi togliere totalmente tutti gli sfondi, basta andare su “Formato” e togliere ogni sfondo, con un paio di manovre.

    Grazie dei tuoi apprezzamenti e preghiamo la Vergine Immacolata, poiché sto facendo uno sforzo enorme per far “ripristinare” “la verità” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, e per far superare tutte le omissioni e le inadempienze di tanti “responsabili”, nella Chiesa.

    Alla Santa Casa di Loreto, infatti, Dio ha legato uno speciale “progetto di misericordia” per la Chiesa intera, per tutti i secoli, e il peggior attacco che Satana abbia potuto sferrare contro di essa, dopo secoli di attacchi infruttuosi “dall'esterno”, è stato quello di distruggerne “l'autenticità” proprio “dall'interno di essa”, e proprio da chi doveva custodirla. Ma la Vergine Immacolata non permetterà una ulteriore “dissacrazione”.

    Preghiamola perché affretti il tempo della “verità”.

 Prof. GIORGIO NICOLINI

Tel. 071.2801766 – Cell. 338.2892353 – Facsimile 178.4413104

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it

Sito Internet sulla Santa Casa:  www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

 

 

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

L'ALBEGGIARE DI UN NUOVO GIORNO

 "Volgendo lo sguardo verso il futuro, aspettiamo fiduciosi l'albeggiare di un nuovo Giorno. Quanti operano agli avamposti della Chiesa sono come le sentinelle sulle mura della Città di Dio, alle quali noi chiediamo: "SENTINELLA, QUANTO RESTA DELLA NOTTE?" (Is.21,11), ricevendo la risposta: "SENTI? LE TUE SENTINELLE ALZANO LA VOCE, INSIEME GRIDANO DI GIOIA, PERCHE' VEDONO CON I LORO OCCHI IL RITORNO DEL SIGNORE IN SION" (Is.52,8). La loro testimonianza generosa in ogni angolo della terra annuncia che "in prossimità del Terzo Millennio della Redenzione, Dio sta preparando una grande primavera cristiana, di cui si intravede l'inizio" (Una “profezia” del “santo” Pontefice Giovanni Paolo II, Enc. "Redemptoris Missio", n.86).

 

Messaggio da Mediugorie del 25 dicembre 2005, di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

"Cari figli, anche oggi vi porto tra le braccia il piccolo Gesù, Re della pace, che vi benedice con la sua pace. Figlioli, in modo particolare oggi vi invito ad essere miei portatori di pace in questo mondo senza pace. Dio vi benedirà. Figlioli non dimenticate: io sono vostra madre. Col piccolo Gesù tra le mie braccia vi benedico tutti con una speciale benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

AVVERTENZE

Questo messaggio viene inviato a modo di "CORRISPONDENZA PERSONALE", per mezzo della Posta Elettronica, ad indirizzi presenti nella mia Rubrica Privata. Tali indirizzi presenti nella mia Rubrica privata sono stati registrati o per richieste esplicite di iscrizione o per contatti personali avuti o per segnalazione di altri in quanto persone interessate o da elenchi e servizi di pubblico dominio o pubblicati in Internet e talvolta risultano registrati anche per errore, a causa di messaggi prodotti da “virus informatici” che ne hanno generato automaticamente ed erroneamente l’iscrizione, come talvolta mi è stato segnalato. In ottemperanza della Legge 175 del 31/12/1996, in ogni momento è possibile modificare o cancellare gli indirizzi presenti nella mia Rubrica Privata. Nel caso le comunicazioni inviate a modo di “LETTERA INFORMATIVA”, sotto il titolo "LA VOCE", non fossero di tuo interesse, o ti fossero pervenute per errore, sarà possibile la cancellazione del tuo indirizzo informandomi telefonicamente o mediante un messaggio di Posta Elettronica a giorgio.nicolini@poste.it specificando l'indirizzo o gli indirizzi di Posta Elettronica da rimuovere, e avente come oggetto del messaggio "RIMUOVETEMI". Mi sarebbe gradito conoscere anche la motivazione dell'eventuale richiesta di "rimozione", per avere modo, se gradito, di chiarire meglio - a livello individuale - i contenuti di quanto ti viene inviato mediante la Posta Elettronica e che non fossero da te condivisi. Mi scuso, in ogni caso, dell'eventuale disturbo arrecato e ringrazio per la tua gentile attenzione. Mi scuso anche con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza troppo elevata. Per risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono (Tel. 071.2801766 o Cell. 338.2892353), per poterne parlare direttamente “a voce”.

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

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domenica, 26 gennaio 2014 16.29

 

 

Dalla Lettera agli Ebrei

(9,1-14)

Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo. Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari. Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo. Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima Tenda. Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate. Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla opere morte, per servire il Dio vivente?