Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.

(Is.40,28)

CI SARA’ PACE O DESOLAZIONE?...

IL FUTURO DEL MONDO

DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO!

UN APPELLO PER CONTRIBUIRE A FERMARE LA GUERRA IN TERRA SANTA

IL RIPRISTINO DELLA VERITA’ LAURETANA

SUPPLICA A BENEDETTO XVI PER LA SANTA CASA DI NAZARETH

Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente…

Il mondo è in fiamme: l'incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa…

(Santa Edith Stein, Compatrona d’Europa)

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

LETTERA INFORMATIVA n°65

                                                 LA VOCE       

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito

(Gv. 3,8)

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                                 (Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

Ancona

        Giovedì, 10 agosto 2006

San Lorenzo, diacono e martire

Domenica, 10 agosto 2012 dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

25 MARZO 2006: 2012° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO

Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth a Loreto

intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)

Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.

Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.

RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30

 

Nulla è più inutile di un cristiano che non si adopera a salvare gli altri

(San Giovanni Crisostomo)

 

Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE CATTOLICA”", i cui testi sono pubblicati in modo permanente all’indirizzo Internet diretto www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - simile a un Giornale Informatico - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle tenebre del male. Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32). San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” (17 ottobre 1922). Poiché sta scritto: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28).

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

LETTURA BIBLICA

(DAL LIBRO DI GEREMIA: 20,7-11)

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me. Quando parlo, devo gridare, devo proclamare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!». Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Sentivo le insinuazioni di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denunceremo». Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.

 

“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”

(Prov.25,25)

DALLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

E IL VERBO SI FECE CARNE

NEL GREMBO DI MARIA

NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

TUTTI LA’ SONO NATI

“Il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)” (Giovanni Paolo II,  per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).

SE SARETE  QUELLO CHE DOVETE ESSERE METTERETE FUOCO IN TUTTO IL MONDO!

ROMA - XV Giornata Mondiale dei Giovani (15-20 agosto 2000)

 “La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

 

PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…

ALCIDE DE GASPERI A LORETO NEL 1948

"Di fronte a questo monumento di così alta importanza, la parola umana viene meno. Un impegno solenne però dobbiamo prendere davanti a queste gloriose vestigia della cristianità, l'impegno di difendere le nostre tradizioni religiose che in queste venerande costruzioni si rivelano e si perpetuano. Esse si alimentano del Vangelo e ci fanno sentire tutti fratelli".

 

DALL’8 SETTEMBRE 1998 LA PREGHIERA QUOTIDIANA PER L’ITALIA NELLA SANTA CASA DI LORETO

L’8 settembre 1998 si inaugurò nella SANTA CASA di Loreto “la preghiera quotidiana per l'Italia”, dopo che già nel 1994 Giovanni Paolo II vi aveva fatto iniziare la GRANDE PREGHIERA PER L’ITALIA.

Per la circostanza, il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II scrisse al Card. Ruini, che presiedette l’avvio di quella Preghiera Quotidiana per l’Italia: “La Grande Preghiera per l'Italia iniziò nel 1994, quando la costante sollecitudine che nutro per la diletta Nazione italiana, mi spinse ad invitare a far salire incessantemente a Dio una preghiera nella Chiesa (cfr. At.12,5) al fine d'ottenere la grazia della CONVERSIONE dei cuori, condizione indispensabile per costruire una convivenza più giusta e solidale. (...). La nuova provvidenziale iniziativa, che riprendendo quell'invito è divenuta la Preghiera Quotidiana per l'Italia, prolunga l'invocazione di pace (…), volgendo lo sguardo con rinnovato e filiale amore a Colei che in ogni contrada della Penisola è venerata quale rifugio sicuro nei pericoli e Madre benevola verso le suppliche di quanti sono nella prova. (...). La Lampada dell'Italia, che ogni giorno brillerà nella Casa Santa, luogo che richiama il mistero del Verbo fatto carne, sarà simbolo del costante affidamento alla Madre del Signore da parte della comunità italiana. Essa ricorderà allo stesso tempo che è compito dei cristiani, essere vigilanti con le lanterne accese (cfr. Mt.25,1-13) e perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo per illuminare con la fiaccola della Verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed economiche dell'esistenza”

 

 

10 AGOSTO

DI GIOVANNI PASCOLI

 

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

 

LA GUERRA NELLA TERRA SANTA

E LA PACE MONDIALE IN GRAVE PERICOLO

CI SARA’ PACE O DESOLAZIONE?...

 (1^Pt.4,17-19)

E' giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

per l'apertura della XI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!".

 

IL FUTURO DEL MONDO DIPENDE DALLA CONVERSIONE DEL MONDO

«Il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo» ha detto la Madonna a Fatima. Siamo tutti responsabili. «Ogni peccato è un atto di guerra», diceva lo statista spagnolo Donoso Cortes. «Il peccato turba l’ordine naturale. Quando l’uomo si ribella a Dio, la natura si ribella all’uomo e lotta per Dio» (Sap.5,20). E’ questa la causa delle calamità naturali. Tolstoj diceva: «E’ assurdo che una guerra sia prodotta da alcuni uomini; sarebbe lo stesso che dire che una montagna viene spaccata da due colpi di piccone. La guerra è prodotta dai peccati dei popoli». L’umanità è una grande famiglia di cui Dio è Padre. Nessuno vive solo per sé, ma influisce su tutti. Quando la sproporzione fra i buoni e i cattivi oltrepassa ogni limite, Dio abbandona i governanti ai loro insani pensieri. Si scatenano feroci le lotte e sopravviene la desolazione. Al contrario l’offerta a Dio della fatica e sofferenza quotidiana, la paziente accettazione delle prove della vita, lo sforzo per osservare i Comandamenti di Dio, per perdonare le offese, producono inestimabili frutti di pace, di amore per tutte le famiglie e per l’intera Umanità.

 

AVE CRUX, SPES UNICA

 

9 AGOSTO
     
SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
      EDITH STEIN, VERGINE E MARTIRE
COMPATRONA D’EUROPA
     

Ebrea – Convertita – Filofosa – Carmelitana - Martire
      Compatrona d'Europa
      (1891-1942)     

 

Scriveva il 26 dicembre 1932 ad un’allieva:

Esiste una chiamata a patire con Cristo e per questo a collaborare con lui alla sua opera di redenzione. Se siamo uniti al Signore, siamo membra del Corpo Mistico di Cristo; Cristo continua a vivere nei suoi membri e soffre in loro; e la sofferenza, portata in unione con il Signore, è sua sofferenza, innestata nella grande opera della redenzione, e per questo è feconda. Questo è il principio su cui si fonda la vita di tutti gli Ordini Religiosi e in primo luogo del Carmelo: attraverso una libera e gioiosa sofferenza, intercedere per i peccatori e collaborare alla redenzione dell’umanità…

 

Dagli scritti spirituali di Santa Teresa Benedetta della Croce

(Edith Stein, Vita, Dottrina, Testi inediti. Roma, pp. 127-130.)


      «Ti salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!» Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo.

      Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita.

      Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce. Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre. Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella di adempiere la volontà di Dio.

      Di fronte a te il Redentore pende dalla Croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. Chi vuole seguirlo deve rinunciare ad ogni possesso terreno. Stai davanti al Signore che pende dalla Croce con il cuore squarciato: Egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore. Per poterlo seguire in santa castità, il tuo cuore dev'essere libero da ogni aspirazione terrena; Gesù Crocifisso dev'essere l'oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero.

      Il mondo è in fiamme: l'incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata. La Croce è la via che dalla terra conduce al cielo. Chi l'abbraccia con fede, amore. speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.

      Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle? Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell'inferno. Attraverso la fedele osservanza dei voti rendi il tuo cuore libero e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell'amore divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra.

      Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere.

      Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l'alleanza con Lui? Quale sarà la tua risposta? "Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita".

      Ave Crux, spes unica!


       LA VITA DI SANTA EDITH STEIN

 

La formazione intellettuale e la conversione

      Edith Stein nasce a Breslavia, nella Slesia tedesca, il 12 ottobre 1891, undicesima figlia di una coppia di ebrei molto religiosa. Fin dall'infanzia Edith manifesta un'intelligenza vivace e brillante, che nell'adolescenza l'inclina a una visione razionalistica da cui deriverà il distacco dalla religione. Subito dopo gli esami di maturità, nel 1911, s'iscrive alla facoltà di Germanistica, Storia e Psicologia dell'università di Breslavia.

      In questo periodo scopre la corrente fenomenologica di Edmund Husserl (1859-1938) e nel 1913 si trasferisce all'università di Gottinga per seguirne le lezioni. Fra i due possibili esiti della fenomenologia, quello idealista e quello realista, Husserl sceglierà la strada dell'idealismo, mentre Edith Stein - come afferma Papa Giovanni Paolo II nel motu proprio del 1° ottobre 1999, in cui la proclama compatrona d'Europa insieme a santa Brigida di Svezia (1303 ca.-1373) e a santa Caterina da Siena (1347-1380) -, "[...] avviatasi sulla strada della corrente fenomenologica, [...] seppe cogliervi l'istanza di una realtà oggettiva che, lungi dal risolversi nel soggetto, ne precede e misura la conoscenza, e va dunque esaminata con un rigoroso sforzo di obbiettività".

      A Gottinga incontra il filosofo Max Scheler (1875-1928), convertito al cattolicesimo, e il filosofo del diritto Adolf Reinach (1883-1917), protestante, ed entra quindi in contatto con un mondo che ne scuote i pregiudizi razionalistici. Non si chiude a questi stimoli culturali ma, vera amante della sapienza, accetta la fatica della ricerca e del "pellegrinaggio" esistenziale, per cui è ricordata dallo stesso Papa Giovanni Paolo II nell'enciclica Fides et ratio, circa i rapporti tra fede e ragione, del 1998. Nel 1915 presta servizio come crocerossina volontaria all'ospedale di malattie infettive di Mahrisch-Weisskirchen, e nel 1916 discute la dissertazione di laurea su Il problema dell'empatia all'università di Friburgo in Brisgovia, dove ha seguito Husserl come assistente. Gli anni dal 1916 all'estate del 1921, momento della sua conversione al cattolicesimo, sono segnati dall'approfondirsi della crisi interiore. Il padre gesuita Erich Przywara (1889-1972) racconta che Edith gli confidò di aver trovato, quando ancora era atea, una copia degli esercizi di sant'Ignazio di Loyola (1491-1556) e di averne seguito le indicazioni da sola, uscendone, dopo i trenta giorni, decisa a convertirsi. Sarà però la lettura della Vita di santa Teresa d'Avila (1515-1582) a por fine alla sua ricerca, facendole compiere l'esperienza della verità a seguito della quale chiede il battesimo e la cresima, che riceverà nel 1922.

 

L’ingresso nell'ordine carmelitano

      Nel “motu proprio” citato, Papa Giovanni Paolo II ricorda che "l'incontro col cristianesimo non la portò a ripudiare le sue radici ebraiche, ma piuttosto gliele fece riscoprire in pienezza. Questo tuttavia non le risparmiò l'incomprensione da parte dei suoi famigliari. Soprattutto le procurò un dolore indicibile il dissenso della madre. In realtà tutto il suo cammino di perfezione cristiana si svolse all'insegna non solo della solidarietà umana con il suo popolo d'origine, ma anche di una vera condivisione spirituale con la vocazione dei figli di Abramo, segnati dal mistero della chiamata e dei doni irrevocabili di Dio (cfr. Rm. 11, 29)". Edith, dunque, si separa dalla cultura della sua famiglia solo per farla propria a un livello più profondo.

      Dopo la conversione, segue l'invito di padre Przywara a occuparsi in modo sistematico della dottrina e dell'opera di san Tommaso d'Aquino (1225 ca.-1274), di cui tradurrà in tedesco le Questioni sulla verità. L'incontro con i mistici l'orienta verso la vita contemplativa nell'ordine carmelitano; potrà tuttavia realizzare la propria vocazione solo nel 1933 quando, allontanata dall'insegnamento dall'introduzione delle leggi razziali di Norimberga, non sarà più trattenuta dal suo padre spirituale, dom Raphael Walzer O.S.B. (1886-1966), arciabate di Beuron, che aveva voluto mettesse a frutto, come docente, le sue grandi capacità intellettuali. L'incontro con san Tommaso l'induce al tentativo di applicare il metodo fenomenologico al tomismo: nel 1932 abbozza il grande studio Atto e potenza e lascia la scuola domenicana di Spira per dedicarsi agli studi filosofici e per insegnare all'Istituto Superiore di Pedagogia Scientifica di Münster. In quegli anni scrive, studia e svolge un'intensa attività di conferenziera su temi filosofici e pedagogici e, in modo particolare, sulla questione femminile, impegnandosi per la promozione umana, sociale e religiosa della donna. L'attività d'insegnante termina nel 1933, quando, il 14 ottobre, entra nel Carmelo di Koln-Lindenthal, dove, il Venerdì di Passione dello stesso anno, aveva intuito il suo destino: "Mi rivolsi al Redentore - si legge nella biografia scritta da Teresia Renata de Spiritu Sancto - e gli dissi che sapevo bene che era la sua croce che veniva posta in quel momento sulle spalle del popolo ebraico; la maggior parte di esso non lo comprendeva, ma quelli che avevano la grazia d'intenderlo, avrebbero dovuto accettarla con pienezza di volontà a nome di tutti. Mi sentivo pronta e domandavo soltanto al Signore che mi facesse vedere come dovevo farlo. Terminata l'Ora Santa ebbi l'intima certezza di essere stata esaudita, sebbene non sapessi ancora in cosa consistesse quella croce che mi veniva imposta".

 

La persecuzione

      Il 15 aprile 1934 Edith Stein veste l'abito carmelitano e ottiene di aggiungere al nome di battesimo di Teresa quello di Benedetta della Croce. In convento prosegue l'attività di studio, ampliando lo scritto d'abilitazione alla docenza, Atto e potenza, nel tentativo di unire il tomismo con la fenomenologia, e concludendolo nel 1936 con il titolo Essere finito ed essere eterno.

      Il 14 marzo 1937 Papa Pio XI (1922-1939) pubblica l'enciclica Mit brennender Sorge, sulla situazione della Chiesa cattolica nel Reich germanico, in cui il nazionalsocialismo viene definito come dottrina neo-pagana che eleva la razza e lo Stato a norma suprema, sostituisce alla Provvidenza un fato impersonale e falsifica l'ordine voluto da Dio. Proibito in Germania, il documento, dopo la lettura datane nelle chiese il 21 marzo 1937, circola solo clandestinamente. Dopo le manifestazioni antisemitiche della notte fra l'8 e il 9 novembre 1938 - la Notte dei Cristalli -, Edith viene trasferita al Carmelo di Echt, in Olanda, paese neutrale, ed è raggiunta dalla sorella Rosa, pure convertitasi al cattolicesimo. La priora le affida la stesura di un'opera sulla vita e sull'insegnamento di san Giovanni della Croce (1542-1591), Scientia crucis. Studio su san Giovanni della Croce, incompiuta a causa dell'arresto e della deportazione.

      Ancor prima dello scoppio della seconda guerra mondiale (1939-1945), suor Teresa Benedetta della Croce giudica senza esitazioni gli avvenimenti, e interviene in essi, seguendo la logica di Dio, quella della croce. In una lettera a madre Giovanna van Weersth, del Carmelo di Beek, in Olanda, scrive: "[...] prima è venuto dall'oriente il Bolscevismo, con la lotta contro Dio, poi il Nazionalsocialismo, con la lotta contro la Chiesa. Ma né l'uno né l'altro vincerà. Vincerà alla fine Cristo". Alla sua priora, nel marzo del 1939, chiede di poter offrire la propria vita per la pace: "Cara madre, [...] mi permetta di offrirmi [...] in sacrificio di espiazione per la vera pace: perché il regno dell'anticristo sprofondi, se possibile senza un nuovo conflitto mondiale, e che un nuovo ordine s'impianti".

 

Il martirio

       Il 10 maggio 1940 l'esercito tedesco invade il Lussemburgo, il Belgio e l'Olanda. Le Chiese cristiane olandesi, quando iniziano in Olanda le carcerazioni e le deportazioni di cittadini ebrei, chiedono con insistenza alle autorità tedesche di recedere da tali azioni. L'11 luglio 1942 l'episcopato olandese inoltra un telegramma di protesta contro la persecuzione degli ebrei; il commissario generale per gli affari con le Chiese risponde comunicando che gli ebrei battezzati prima del 1° gennaio 1941 dovevano essere esclusi dalle deportazioni. In Olanda vivevano più di 100.000 ebrei e di questi solo una minoranza, circa 700, era costituita da ebrei cattolici; peraltro, nessuna delle comunità cristiane aveva richiesto tale eccezione, come scrive la carmelitana Maria Amata Neyer, commentando il manoscritto della santa Come giunsi al Carmelo di Colonia: "[...] per le Chiese si trattava [...] di una questione che riguardava tutti, non solo gli ebrei battezzati. Per questo decisero di far leggere, nella domenica del 26 luglio 1942, una lettera pastorale nella quale doveva essere resa pubblica la posizione delle Chiese". Ma le autorità tedesche intercettano la lettera pastorale, a cui è allegato il testo del telegramma dell'11 luglio, e fanno pressione perché non sia letta dal pulpito; le comunità evangeliche, nonostante alcune perplessità, accettano, invece i vescovi cattolici non ritengono di poter fare altrettanto. In seguito alla lettura della lettera pastorale e del telegramma viene revocato lo stato di libertà degli ebrei cattolici ed emanato l'ordine di cattura nei loro confronti. Alle cinque pomeridiane del 2 agosto 1942, Edith Stein viene prelevata insieme alla sorella Rosa dal convento, e una testimone la sente dire alla sorella: "Vieni, andiamo per il nostro popolo".

      Quel giorno vengono arrestati e deportati 244 ebrei cattolici, come atto di rappresaglia contro l'episcopato olandese. Le sorelle Stein sono condotte all'ufficio distrettuale di Maastricht e di lì al campo di transito di Amersfoort; il 4 agosto vengono prelevate, con altri 95 prigionieri, e trasferite a Westerbork; il 7 agosto sono assegnate a un trasporto in partenza quel giorno stesso per Auschwitz-Birkenau, che giunge a destinazione due giorni dopo. Non è stato possibile stabilire con certezza il momento della morte di Edith dopo l'arrivo ad Auschwitz, ma è probabile che sia stata subito destinata alla camera a gas. In ogni caso l'aspetto esemplare della vicenda di Edith Stein sta nell'eroica adesione a una vocazione maturata negli anni che seguono la conversione: far propria la sofferenza del suo popolo d'origine, introducendola nel sacrificio di Cristo attraverso l'offerta della sua stessa vita. Tale adesione non viene meno nel momento in cui diventa vittima della violenza, com'è testimoniato dal messaggio che riesce a inviare dal campo di raccolta di Westerbork alla priora di Echt: "Sono contenta di tutto. Una Scientia crucis si può acquistare solo se la Croce si sente pesare in tutta la sua gravezza. Di questo sono stata convinta fin dal primo momento, e ho detto di cuore: "Ave crux, spes unica"". A ragione dunque Papa Giovanni Paolo II, proclamando la santità di Edith Stein, l'11 ottobre 1998, ne ha fatto memoria come di una "eminente figlia d'Israele e fedele figlia della Chiesa". In occasione della sua elevazione a compatrona d'Europa il Papa ricorda: "La sua immagine di santità resta per sempre legata al dramma della sua morte violenta": "Dichiarare oggi Edith Stein compatrona d'Europa significa porre sull'orizzonte del vecchio Continente un vessillo di rispetto, di tolleranza, di accoglienza", "[...] ma è necessario far leva [...] sui valori autentici, che hanno il loro fondamento nella legge morale universale, inscritta nel cuore di ogni uomo. Un'Europa che scambiasse il valore della tolleranza e del rispetto universale con l'indifferentismo etico e lo scetticismo sui valori irrinunciabili, si aprirebbe alle più rischiose avventure e vedrebbe prima o poi riapparire sotto nuove forme gli spettri più paurosi della sua storia".

      Commento di Laura Boccenti Invernizzi  www.alleanzacattolica.org

 

 

LE MENZOGNE E LE DISSACRAZIONI

NELLA BASILICA PONTIFICIA LAURETANA

 

APPELLO AL SANTO PADRE PER UN INTERVENTO DIRETTO

PER LA GRAVE OFFESA

CHE VIENE FATTA A DIO E ALLA VERGINE IMMACOLATA

DALLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

CHE NEGANO OSTINATAMENTE LA VERITA’

OD OMETTONO DI ACCERTARSI DI ESSA

 

LA GUERRA NELLA TERRA SANTA

E LA PACE MONDIALE IN GRAVE PERICOLO

MISSILI E VITTIME INNOCENTI A NAZARETH,

DA CUI DIO HA PRESERVATO “MIRACOLOSAMENTE”

LA SANTA CASA DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO

CON LE “MIRACOLOSE TRASLAZIONI” DI SETTE SECOLI FA

MISSILI, BOMBARDAMENTI E MORTE

SUI LUOGHI DI ORIGINE DEL CRISTIANESIMO

NON DICONO NIENTE QUESTI “SEGNI”?...

 

(Matteo 11,16-cap. 11)

Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere». Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».

 

COMUNICAZIONE DEL PROF. GIORGIO NICOLINI

ALLA CHIESA E ALL’OPINIONE PUBBLICA

 

PER QUARANTA GIORNI

- DAL 19 MAGGIO AL 27 GIUGNO 2006 -

SONO STATI INVIATI INNUMEREVOLI APPELLI QUOTIDIANI

A CONGREGAZIONI VATICANE E AUTORITA’ ECCLESIASTICHE

RIMASTI TUTTI SENZA RISPOSTA

 

SUPPLICA AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

PER UN INTERVENTO URGENTE

A LORETO

 

                                                                                   

Firenze, 2 agosto 2006

Il perdono di Assisi

Santa Maria degli Angeli

A Sua Santità

BENEDETTO XVI

Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica

CASTEL GANDOLFO (Roma)

RISERVATO- PERSONALE

 

OGGETTO: La storia delle “Miracolose traslazioni” e il culto della Santa Casa di Nazareth a Loreto - Con rif. al al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum” e rif. al Prot. n.241/06 di Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona.

 

Santità amatissima,

            scrivo a nome e per conto del Prof. Giorgio Nicolini, di Ancona, già noto alla Santità Vostra per i numerosi suoi scritti e le corrispondenze afferenti le vicende canoniche e relative azioni intraprese per il ripristino della “verità” circa le “Miracolose Traslazioni” della Santa Casa di Nazareth, a Loreto, negli anni 1291-1296.

            Poiché tuttavia il mio Assistito mai ha avuto “un segno certo” del buon fine di quella corrispondenza, così come neppure delle molteplici petizioni inviate anche alla Sua benevola attenzione, dopo i reiterati, inutili tentativi di questi ultimi anni per ottenere Udienza presso molteplici Autorità Ecclesiastiche, m’incarica oggi di presentarLe con urgenza questa richiesta di Udienza Personale, al fine di poterLa direttamente informare dell’operato mistificatorio e dissacrante, nella Basilica Pontificia Lauretana, da parte di alcuni responsabili che lì operano, benché per il loro ufficio fossero stati preposti alla salvaguardia dell’integrità della “tradizione” che a quel Sacro Luogo concerne.

Con l’occasione sono anche ad informare la Santità Vostra che il Prof. Nicolini, con viva sua sorpresa, si è persino visto restituire dalla Congregazione per la Dottrina della Fede,  con plichi del 27/06/2006 e del 01/07/2006, rispettivamente, il materiale informativo e documentale di recente inoltrato a quel Dicastero Vaticano per i provvedimenti del caso, accompagnati dalle seguenti motivazioni di autore “ignoto”!

Primo plico: La Congregazione per la Dottrina della Fede trasmette per competenza gli uniti fogli. Il plico viene restituito al mittente perché non è di competenza di questo Dicastero. Con preghiera di non effettuare altri invii. Roma, 27.06.2006. Timbro: “CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI” (non firmato).

Secondo plico: La Congregazione per la Dottrina della Fede trasmette gli uniti fogli. Documentazione non di competenza di codesto Dicastero. Si restituisce e si prega di non ripetere altri invii. Roma, 01.07.2006. Timbro: “CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI (non firmato).

Unica risposta positiva, o almeno non immediatamente negativa, è stata quella che il mio Assistito ha avuta dal suo Vescovo di Ancona, Mons. Edoardo Menichelli, che in data 26 aprile u.s., per il tramite del sottoscritto, così gli scriveva:

“Egregio Signor Avvocato, voglia scusarmi per il ritardo di questa mia risposta, ma non Le sarà difficile comprendere che gli impegni pasquali di un Vescovo non consentono troppi margini per compiti non immediatamente pastorali. Ho letto con la dovuta attenzione quello che mi ha inviato in relazione al Suo assistito Prof. Nicolini. Come già nel passato, anche per il futuro è mia intenzione assicurare di ricevere e ascoltare il Suo assistito prestando il servizio pastorale che mi è richiesto. La ringrazio per quanto ha voluto comunicarmi e La ossequio distintamente. Mons. Edoardo Menichelli”.

      Poiché però il Prof. Nicolini, che si riprometteva come si ripromette l’attivazione della procedura canonica di accertamento delle distorsioni e “falsificazioni” poste in essere da alcuni responsabili della Basilica Pontificia Lauretana, continuava a restare in vana attesa di un qualche invito per quanto sopra, per incarico del medesimo – in data 20 luglio u.s. - ebbi a indirizzare al suddetto Mons. Menichelli, un sollecito urgente di convocazione, che allego, e ciò soprattutto a motivo dell’ulteriore aggravarsi dell’apostasia lauretana, che ormai da tempo strumentalmente coinvolge anche l’augusta persona della Santità Vostra, in conseguenza di quanto disse in veste di Cardinale in una omelia a Loreto, l’8 settembre 1991, quando ancora poteva non essere con ogni precisione edotto della soprannaturale e vera vicenda “miracolosa” che ha portata la Santa Casa di Nazareth a Loreto.

      In conseguenza dell’anzidetta missiva, in data 24 luglio u.s., Sua Ecc.za Mons. Menichelli mi contattò telefonicamente di persona, per chiedere maggiori chiarimenti su quella mia sollecitazione, e per interpellarmi su cosa fosse stato meglio fare riguardo al Prof. Nicolini e alle sue richieste. In particolare il Vescovo di Ancona mi precisò che la sua porta, sempre aperta per tutti, tale era e sarebbe rimasta anche per il mio Assistito, ben libero di andarlo a trovare quando avesse voluto, al pari di ogni altro fedele.

      A tale disponibilità generica del Vescovo di Ancona io obiettai, in tutta deferenza ma con decisione, che nel caso specifico della “questione lauretana” la gravità dei motivi addotti e documentati faceva sì che il Prof. Nicolini si attendesse una convocazione formale, ai sensi del Codice di Diritto Canonico, e che in ordine a tanto anch’io mi trovavo d’accordo.

      Il mio Assistito, tuttavia, non ha ancora ricevuto dal suo Vescovo alcun invito in tal senso, mentre l’apostasia della Basilica Pontificia Lauretana - dalla verità circa la presenza a Loreto della “vera” Santa Casa di Nazareth e dalla verità delle “Miracolose Traslazioni” che la concernono - conosce ormai vieppiù una gravissima e devastante dissacrazione, che, coinvolgendo come ho scritto sopra la Sua augusta persona, di fatto punta a fare, di Loreto e della sua storia, tabula rasa per le future generazioni.

      Per tale motivo, il Prof. Nicolini mi aveva incaricato di scrivere in termini ultimativi al suo Vescovo, precisando altresì che “una ulteriore dilazione di tale accertamento canonico da parte delle Autorità Ecclesiastiche, secondo quanto prescrive il Codice di Diritto Canonico a riguardo del “delitto di falso”, non seguita anche da un solenne “ripristino” nella Basilica Lauretana della “verità” delle “miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth” - come insegnato dal Magistero Ordinario della Santa Chiesa - non potrà esimerlo in coscienza - per il bene stesso della Chiesa e la salvezza delle anime - dal formulare sempre più aperte e gravi “denunce pubbliche” di tali omissioni ecclesiastiche, memore anche del monito di Santa Caterina da Siena: “Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il sangue di Cristo” (Lettera 16, al Cardinale di Ostia, a cura di L.Ferretti, I, 85).

      Infatti le “falsificazioni documentali” avvenute nell’ultimo trentennio nella Basilica Pontificia Lauretana, hanno fatto abbandonare ormai nell’intera Chiesa la verità circa le Miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth, approvate e sempre riconfermate come tali, nel corso di ben sette secoli, dalle Supreme Autorità della Chiesa, sulla base di regolari processi canonici e di numerosi pronunciamenti Vaticani e Pontifici, oltre che da innumerevoli, inconfutabili riscontri storici, archeologici e scientifici.

      Anche nella lettera scritta a Lei direttamente il 19 giugno 2005 (cfr. allegato), della quale il mio Assistito ignora se sia pervenuta, il Prof. Nicolini aveva già previsto tutto il “progetto mistificatorio” destinato a investire proprio la Santità Vostra, e che ora è in effetti utilizzata, pretestuosamente, per confermare “la menzogna”, e chiese, per impedire tutto ciò, una chiara riproposizione, o conferma, della “verità” delle “Miracolose traslazioni”.

      Le scriveva infatti il Prof. Nicolini in quella Lettera:

“Volevo informarLa, in proposito, che proprio in questi giorni è uscito il nuovo numero de “Il Messaggio della Santa Casa” (l’organo ufficiale della “Congregazione Universale della Santa Casa”), che Le invio in allegato con la presente lettera, ove viene pubblicata l’Omelia che Lei tenne nella Basilica Lauretana l’8 settembre 1991, in occasione del gemellaggio della città bavarese di Altotting con Loreto. Tale Omelia, ora che Lei è il “Sommo Pontefice”, può avere - come è facilmente intuibile - una risonanza ingannevole e non corrispondente al Suo pensiero attuale, e può costituire “una pretestuosa conferma” riguardo alla “falsificazione storica” operata, di cui all’epoca Lei non era ancora a conoscenza, e che ora può indurre molti in errore riguardo al Suo reale attuale pensiero al riguardo”.

      Il Prof. Nicolini mi ha incaricato di informarLa, in proposito, che tale utilizzo pretestuoso e ingannevole di quella Sua Omelia, per confermare la menzogna, è di nuovo avvenuto, in forma ormai “definitiva”, anche nell’ultimo numero di Luglio-Agosto 2006 de “Il Messaggio della Santa Casa” (cfr. allegato) e in altre pubblicazioni edite dalla Basilica Pontificia Lauretana. Per tale motivo egli Le richiese, in quella Lettera del 19 giugno 2005, anche una chiara riproposizione e conferma della “verità” delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa.

      Egli infatti così precisamente scriveva: “Tale riproposizione, solenne e inequivocabile, non è cosa di poco conto, perché riguarda il bene spirituale delle anime e i progetti di misericordia e di salvezza che la Madre di Dio ha intessuto nei secoli passati in tutta la Civiltà Cristiana – specialmente europea - proprio attraverso “l’evento prodigioso” della sua umile Casetta portata dagli Angeli del Cielo e che ancora intende concedere per il futuro alle anime aperte alla verità e al bene e che invece la “falsificazione storica” (da me e da tanti denunciata) gravemente compromette, per le ragioni esposte nei miei scritti, e che posso ulteriormente approfondire e documentare, se la Santità Vostra riterrà opportuno e necessario. A tale scopo resto sempre disponibile per qualunque Sua richiesta al riguardo”.

      Nel replicarLe perciò oggi tale richiesta di Udienza Personale, oggi d’indifferibile urgenza, La informo che malgrado le sue non buone condizioni di salute il Prof. Giorgio Nicolini, da me accompagnato, confidando nell’aiuto misericordioso della Vergine Immacolata e del Signore Gesù, potrebbe trovarsi a Castel Gandolfo, o dove la Santità Vostra ritenesse meglio, nei giorni immediatamente successivi alla Solennità dell’Assunta e comunque non oltre il corrente mese, data l’imminenza della ricorrenza annuale della Solennità Lauretana della Natività di Maria, il prossimo Otto di Settembre, 15 anni dopo quella Sua Omelia tenuta a Loreto nel 1991.

      Il tutto nella speranza di un incontro con Vostra Santità, auspicabilmente e finalmente risolutivo per il ristabilimento, senza “se” e senza “ma”, ovverosia senza più alcun equivoco, della “verità storica” delle “Miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth a Loreto.

      Per qualsiasi diretto contatto con il Prof. Giorgio Nicolini, comunico qui di seguito i recapiti del medesimo: Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332 – Facsimile 071.83552 – Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it Sito Internet: www.lavocecattolica.it

      Santità, grato per l’attenzione che benevolmente vorrà prestare alla presente, colgo questa occasione anche per ringraziare delle parole ricevute (cfr. allegato), a firma di Mons. Gabriele Caccia, il 27 maggio dello scorso anno, in risposta ad una mia precedente istanza ad altro proposito avanzata (il Referendum sulla Legge 40): “Il Sommo Pontefice ringrazia per l’attestato  di filiale ossequio e, mentre invoca dallo Spirito Santo una copiosa effusione di doni per una gioiosa testimonianza di amore a Cristo e di servizio al Vangelo, affida Lei e quanti Le sono cari alla celeste protezione della Vergine Immacolata ed è lieto di inviare la Benedizione Apostolica, pegno di ogni desiderato bene nel Signore”.

      Filialmente Suo.

Prof. Avv. FRANCESCO DAL POZZO

Via Vecchia Bolognese, 321 – FIRENZE

Telefono  e Facsimile 055.400707

ALLEGATI:

1)                              Lettera di Mons. Scaccia all’Avv. Prof. Dal Pozzo, del 27.05.2005.

2)                              Lettera del Prof. Nicolini al Sommo Pontefice Benedetto XVI, del 19.06.2005.

3)                              Lettera della “Congregazione per il Culto Divino” al Prof. Nicolini, del 15.12.2005.

4)                              Intervista del Prof. Nicolini rilasciata all’Agenzia Internazionale ZENIT, del 28.03.2006.

5)                              Lettera di Mons. Edoardo Menichelli all’Avv. Prof. Dal Pozzo, del 26.04.2006.

6)                              Lettera dell’Avv. Prof. Dal Pozzo a Mons. Menichelli, del 20.07.2006.

7)                              Fotocopia della Pagina 195 de “Il Messaggio della Santa Casa” di Luglio-Agosto 2006.

 

GLI APPELLI INASCOLTATI

 

A Sua Em.za Rev.ma

Mons. Card. GIOVANNI BATTISTA RE

Prefetto “Congregazione per i Vescovi” - ROMA

 

e, per conoscenza:

Card. WILLIAM JOSEPH LEVADA, Prefetto “Congregazione per la Dottrina della Fede” – ROMA -*06.69883409

Card. FRANCIS ARINZE, Prefetto "Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti" - ROMA -*06.69883499

Mons. ANGELO COMASTRI, Vicario di Sua Santità - ROMA -*06.69885518

Mons. GIANNI DANZI - Arcivescovo Delegato Pontificio per il Santuario della Santa Casa di Loreto - LORETO -*071.9747216

Mons. EDOARDO MENICHELLI, Arcivescovo-Metropolita di Ancona – ANCONA - *071.2075003

Avv. Prof. Francesco Dal Pozzo – FIRENZE -*055.400707

 

OGGETTO: La storia e il culto della Santa Casa a Loreto.

Con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”

 

Ancona, 18 maggio 2006

San Giovanni I, papa

Em.za Rev.ma Card. Giovanni Battista Re,

            mi è giunto l’ultimo numero di maggio de “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, con imprimatur datato 20.04.2006 di Mons. Gianni Danzi, Delegato Pontificio di Loreto.

            In tale nuovo numero “ufficiale” della Basilica Pontificia Lauretana viene di nuovo autorizzata la pubblicazione del “falso storico” del “trasporto umano” per nave di “sante pietre” della Santa Casa di Nazareth, da parte dei principi Angeli dell’Epiro (vero “Codice da Vinci Lauretano”), “falso” operato dal Padre Giuseppe Santarelli (Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”), e negante sia “la verità” dell’autenticità della Santa Casa di Nazareth a Loreto come della sua “miracolosa” traslazione. Ciò è ancora pubblicato nel numero suddetto in un articolo di Roberto Stefanelli (pp.149-150) e dell’arch. Nanni Monelli (pp.146-147).

            Poiché avevo preavvertito più volte Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi di cessare dal concedere tali imprimatur e di procedere invece all’accoglimento delle mie istanze denuncianti “le falsificazioni documentali” del Padre Santarelli; avendo da Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi ricevuto una lettera di diniego (datata 02.03.2006), contenente anche dichiarazioni false e diffamatorie a mio riguardo in un documento ecclesiastico ufficiale; non avendo avuto alcuna risposta successiva alla mia lunga lettera “esplicativa” e “ultimativa” a Mons. Gianni Danzi, datata 19.03.2006; perdurando anche l’utilizzo pretestuoso di “un errore storico” dell’ex-Card. Ratzinger, fatto in totale buona fede dall’amatissimo attuale Sommo Pontefice Benedetto XVI;

costretto dalla mia coscienza e con profondo dolore

CHIEDO DI PROCEDERE A NORMA DEI CANONI DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO

verso Sua Ecc.za Mons. Gianni Danzi, Delegato Pontificio di Loreto

per la ritrattazione di quanto asserito di falso nella Lettera ufficiale fattami pervenire con data 02.03.2006 e per far cessare di autorizzare ulteriormente la pubblicazione e diffusione di articoli, opuscoli e libri dalla Basilica Lauretana, che continuano a perpetuare e a propagare ancor più “l’apostasia lauretana” da me denunciata da tanti anni e in tutte le forme canoniche possibili.

              A tale riguardo voglio anche esprimere la mia gratitudine a Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo-Metropolita di Ancona-Osimo, e mio “pastore”, il quale mi ha risposto favorevolmente riguardo all’accoglimento delle “denunce” ed “istanze” da me presentate per “la questione lauretana” e dal quale ora attendo la convocazione per l’avvio della pratica canonica relativa, riguardante “il delitto di falso” in ambito ecclesiastico, in conformità al can. 1389 e 1391 del Codice di Diritto Canonico, ove è scritto in modo molto chiaro: “Può essere punito con giusta pena, a seconda della gravità del delitto: chi redige un documento ecclesiastico falso, o ne altera uno vero, lo distrugge, lo occulta, o si serve di un documento falso o alterato; chi si serve in materia ecclesiastica di un altro documento falso o alterato; chi asserisce il falso in un documento ecclesiastico pubblico”.

            Credo quanto mai opportuno ricordare qui il discorso del Servo di Dio Paolo VI al Sacro Collegio, proprio - come oggi - il 18 maggio 1970: “Oggi, una grande grazia noi dobbiamo implorare con fervore dallo Spirito Santo. L’ora che suona al quadrante della storia esige effettivamente da tutti i figli della Chiesa un grande coraggio, e in modo tutto speciale il coraggio della verità, che il Signore in persona ha raccomandato ai suoi discepoli, quando ha detto: «Che il vostro sì sia sì, il vostro no, no» (cfr. Mt.5,37). (…) Il coraggio della verità si impone più che mai ai cristiani, se vogliono essere fedeli alla loro vocazione di dare un’anima a questo mondo nuovo che si sta cercando. Che la nostra fede a Cristo sia senza incrinature, in questa nostra epoca contrassegnata, come quella di Sant’Agostino, da una vera «miseria e penuria di verità» (Serm.11,11; Miscellanea Agostiniana 1930, p.256).  (…) Il coraggio di proclamare la verità è anche la prima e indispensabile carità che i pastori di anime debbono esercitare. Non ammettiamo mai, anche sotto il pretesto della carità verso il prossimo, che un ministro del Vangelo annunci una parola puramente umana. Ne va di mezzo la salvezza degli uomini. (…) Noi vogliamo fare appello a tutti i pastori responsabili affinché alzino la loro voce quando è necessario, con la forza dello Spirito Santo (cfr. At.1,8), per chiarire ciò che è torbido, raddrizzare ciò che è distorto, riscaldare ciò che è tiepido, riconfortare ciò che è debole, illuminare ciò che è tenebroso. Questa, più che non mai, è l’ora della chiarezza per la fede della Chiesa”.

            Anche il nostro Sommo Pontefice attuale, e “dolce Cristo in terra”, Benedetto XVI, nel discorso del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro per l'apertura della XI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi non invano ha ammonito: La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!".

            Ringraziando anche Sua Em.za Rev.ma per il gradimento del dono fattoLe personalmente lo scorso anno del mio libro “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO”, datoLe nella Sacrestia della Cappellina del Pontificio Seminario Regionale di Ancona, dopo la celebrazione della Santa Messa per i Seminaristi, alla presenza dell’Arcivescovo di Ancona Mons. Menichelli, resto certo dell’attenzione al presente messaggio che invio attraverso facsimile, professandomi umile e devoto figlio della Santa Chiesa Cattolica, informandoLa anche che tutte le documentazioni sulla “questione lauretana” sono pubblicate e continuamente aggiornate nella sezione del mio Sito Internet, avente l’indirizzo diretto www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

            In fede.

Prof. GIORGIO NICOLINI
Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

ALLEGATI:

1) Lettera di Mons. Gianni Danzi, del 02.03.2006

2) Risposta del Prof. Giorgio Nicolini a Mons. Gianni Danzi, del 19.03.2006

3) Lettera di Mons. Edoardo Menichelli, del 26.04.2006

 

UNA VOCE PER MILLE CHIAMATE

www.lavocecattolica.it/unavoce.htm

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza talvolta troppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere appena possibile.        Prof. Giorgio Nicolini   -   giorgio.nicolini@poste.it

 

RIGUARDO ALLA “QUESTIONE LAURETANA”

“Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea…” (Mt,18,15-17).

 “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni,

non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”

(del Beato Giovanni Spagnoli, detto il Mantovano, sulla “miracolosa traslazione”)

NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. (Lc.1,26-38)

 

 L’APOSTASIA LAURETANA

 

La corrispondenza con il Vescovo di Loreto è leggibile all'indirizzo Internet: www.lavocecattolica.it/corrispondenze.vescovo.loreto.htm

 

Il 28 marzo 2006 l’Agenzia Internazionale ZENIT ha pubblicato una intervista al Prof. Giorgio Nicolini

con gli ultimi aggiornamenti

sugli studi riguardo alla “verità” delle  “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth

Leggibile all’indirizzo Internet

www.lavocecattolica.it/intervista.zenit.htm

 

NEL 1° ANNIVERSARIO DELL’ELEZIONE DI BENEDETTO XVI

DOPO AVER PREGATO NELLA SANTA CASA PER IL SANTO PADRE

GLI HO INVIATO I SOTTOSTANTI BREVI MESSAGGI E UNA VIVA PREGHIERA

 

                                                                         Loreto, 19/04/2006

Al Santo Padre Benedetto XVI

nel 1° Anniversario della Elezione a Sommo Pontefice,

con un grato ricordo nella Santa Casa di Nazareth,

portata a Loreto dagli Angeli del Cielo, “miracolosamente”,

affinché CONFERMI i fratelli nella VERITA’

col suo ministero petrino MITE e FORTE.

               Giorgio Nicolini

 

                                                                         Loreto, 19/04/2006

Al “dolce Cristo” in terra MITE e FORTE

perché faccia cessare l’apostasia lauretana.

Con filiale affetto.

               Giorgio Nicolini

 

 

L’ARCIVESCOVO DI ANCONA

MONS. EDOARDO MENICHELLI

QUALE METROPOLITA SOTTO CUI RICADE GIURIDICAMENTE LA DIOCESI DI LORETO

SCRIVE AL PROF. GIORGIO NICOLINI PER RENDERSI DISPONIBILE

AD ESAMINARE LE DENUNCE SULLE FALSITA’

PROPAGATE DALLA BASILICA LAURETANA

RIGUARDO AD UN FALSO TRASPORTO UMANO DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

 

Mons. Edoardo Menichelli

Arcivescovo Metropolita di Ancona- Osimo

Prot. n.241/06

Ancona, 26 aprile 2006

 

Egregio Signor Avvocato,

            voglia scusarmi per il ritardo di questa mia risposta, ma non Le sarà difficile comprendere che gli impegni pasquali di un Vescovo non consentono troppi margini per compiti non immediatamente pastorali.

            Ho letto con la dovuta attenzione quello che mi ha inviato in relazione al Suo assistito Prof. Nicolini.

            Come già nel passato, anche per il futuro è mia intenzione assicurare di ricevere e ascoltare il Suo assistito prestando il servizio pastorale che mi è richiesto.

            La ringrazio per quanto ha voluto comunicarmi e La ossequio distintamente.

            + Edoardo Menichelli

____________________________________________

Illustrissimo Professore

Avv. FRANCESCO DAL POZZO D'ANNONE

Via Vecchia Bolognese, 321

50010 - TRESPIANO (Firenze)

 

 

IL SOLLECITO DEL PROF. AVV. FRANCESCO DAL POZZO

 

Firenze, 20 luglio 2006

Sant’Elia profeta

A Sua Ecc.za Rev.ma

Mons. EDOARDO MENICHELLI,

Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo                                          Raccomandata A.R.

Piazza del Senato, 7 - 60121 ANCONA

 

e, per conoscenza:

ALLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE - Roma

ALLA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO - Roma

ALLA CONGREGAZIONE PER I VESCOVI - Roma

A Mons. ANGELO COMASTRI – Vicario del Santo Padre, Roma

A Mons. GIANNI DANZI – Loreto

 

OGGETTO: La storia delle “Miracolose traslazioni” e il culto della Santa Casa di Nazareth a Loreto - Con rif. al Prot. n.241/06 di Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona, e con rif. al Prot. 1802/05/L presso “Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum”.

 

Ecc.za Rev.ma,

            con riferimento alla Sua del 26 aprile u. s., con la quale mi ha assicurato il Suo interessamento alle richieste del Prof. Giorgio Nicolini, di Ancona, sono a ricordarLe che il mio assistito è a tutt'oggi in attesa di canonica convocazione scritta, come di rito, per l'auspicato incontro con Vs. Ecc.za, così da dar poi seguito a quanto necessario od opportuno per “il ristabilimento della verità” circa la ormai vexatissima “questione lauretana”, della quale Lei è già stato messo al corrente.

            La informo altresì che nel frattempo il Prof. Nicolini si è visto restituire dalla “Congregazione per la Dottrina della Fede”, con pacchi rispettivamente del 27.06.2006 e del 01.07.2006, vario materiale informativo e documentale ultimamente inoltrato a quel Dicastero Vaticano mediante Facsimile al 06.69883409.

            Il materiale informativo restituito era accompagnato dalle seguenti motivazioni (cfr. allegati), dalle quali peraltro non risulta l’autore materiale dell’invio.

            Primo pacco:

La Congregazione per la Dottrina della Fede trasmette per competenza gli uniti fogli. Il plico viene restituito al mittente perché non è di competenza di questo Dicastero. Con preghiera di non effettuare altri invii. Roma, 27.06.2006. Timbro: “CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI” (non firmato da alcun componente della “Congregazione per la Dottrina della Fede).

            Secondo pacco:

La Congregazione per la Dottrina della Fede trasmette gli uniti fogli. Documentazione non di competenza di codesto Dicastero. Si restituisce e si prega di non ripetere altri invii. Roma, 01.07.2006. Timbro: “CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI” (non firmato da alcun componente della “Congregazione per la Dottrina della Fede).

            Quale mai altra, allora, l'Autorità competente, Ecc.za Rev.ma?...

            Il Prof. Giorgio Nicolini, pertanto, resta ancora in attesa di una Sua formale convocazione, per avviare l’accertamento canonico delle “falsificazioni documentali” operate da vari responsabili ecclesiastici, anche nella Basilica Pontificia Lauretana. Tali “falsificazioni documentali” hanno fatto abbandonare ormai nell’intera Cristianità “la verità” delle “Miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth”, approvate come “autentiche” dalle Supreme Autorità della Chiesa, per sette secoli, dopo regolari processi canonici e con ogni genere  di pronunciamenti dei Sommi Pontefici e delle competenti Congregazioni Vaticane.

            Il Prof. Giorgio Nicolini mi incarica altresì d’informarLa che una ulteriore dilazione di tale accertamento canonico da parte delle Autorità Ecclesiastiche, secondo quanto prescrive il Codice di Diritto Canonico (can. 1390-1391) a riguardo del “delitto di falso”, non seguìta anche da un solenne “ripristino” nella Basilica Pontificia Lauretana della “verità” delle “Miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth”, così come insegnato solennemente dal Magistero Ordinario della Santa Chiesa, non potrà esimerlo in coscienza – per il bene stesso della Chiesa e la Salvezza Eterna delle anime – dal formulare sempre più aperte, circostanziate e gravi “denunce pubbliche” di tali omissioni ecclesiastiche, memore anche del monito di Santa Caterina da Siena: «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al Card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).

            Lo stesso Prof. Nicolini, in proposito, in una lettera inviata al Santo Padre in data 19.06.2005 ebbe a precisare: “Nel caso della “Tradizione Lauretana”, sembrano qui di riudire le parole del profeta Elia: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!»; cioè, per analogia, come a dire, a riguardo della “miracolosa traslazione”: “Se è vero che la Santa Casa di Nazareth è stata trasportata miracolosamente da Dio, dichiarate che E’ VERO! Se ciò non è vero, dichiarate che E’ FALSO!... e dichiarate anche che E’ FALSO tutto ciò che la Chiesa ha dichiarato ed insegnato nei 700 anni precedenti!... Non si può, cioè, restare in “un equivoco perenne”, concedendo ancora “spazi” - all’interno della Chiesa - a “quell'inganno degli uomini” e a “quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore” (Ef.4,14), e lasciando così confondere le menti “indifese” dei fedeli, e provocando la dispersione di “una verità storica” “proprio autentica”, insieme alla perdita di una infinita serie di “grazie spirituali” che Dio e la Vergine Immacolata volevano concedere: e ne vengono invece impediti a causa del misconoscimento di quegli “eventi miracolosi” da Dio “realmente” compiuti”.

            Più precisamente, in quella lettera al Santo Padre il Prof. Nicolini così si esprimeva, a proposito di “una riproposizione solenne” della “verità” delle “Miracolose traslazioni della Santa Casa di Nazareth”: “Tale “riproposizione”, solenne e inequivocabile, non è cosa di poco conto, perché riguarda il bene spirituale delle anime e i progetti di misericordia e di salvezza che la Madre di Dio ha intessuto nei secoli passati in tutta la Civiltà Cristiana - specialmente europea - proprio attraverso “l’evento prodigioso” della sua umile Casetta portata dagli “Angeli del Cielo” e che ancora intende concedere per il futuro alle anime aperte alla verità e al bene e che invece la “falsificazione storica” (da me e da tanti denunciata) gravemente compromette, per le ragioni esposte nei miei scritti, e che posso ulteriormente approfondire e documentare, se la Santità vostra riterrà opportuno e necessario. A tale scopo resto sempre disponibile per qualunque Sua richiesta al riguardo”.

            A tale riguardo, poiché al Prof. Nicolini è stato sempre reso impossibile verificare il buon fine della corrispondenza da lui inviata direttamente al Sommo Pontefice, egli mi incarica di anticiparLe una sua richiesta formale di Udienza presso lo stesso Santo Padre Benedetto XVI, al fine di poterlo personalmente informare delle reiterate, dissacranti mistificazioni operate da alcuni responsabili della Basilica Pontificia Lauretana.

            Per diretto, auspicato contatto con il Prof. Giorgio Nicolini comunico qui di seguito i suoi recapiti: Via Maggini, 230 – 60127 Ancona – Tel. 071.83552 – Cell. 339.6424332 - Facsimile 071.83552 – Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it – Sito Internet: www.lavocecattolica.it e, sulla Santa Casa, www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

            Nell'attesa di un sollecito e sperabilmente risolutivo riscontro per tutto quanto sopra, mi è grata questa occasione per devotamente salutarLa.

 Prof. Avv. FRANCESCO DAL POZZO

Via Vecchia Bolognese, 321

50010 - TRESPIANO (Firenze)

Tel. e Facsimile 055.400707


 

IL MONITO DI SANTA CATERINA DA SIENA

AVETE TACIUTO ABBASTANZA ED E’ ORA DI FINIRLA DI STARE ZITTI.

IO DICO CHE A FORZA DI SILENZI IL MONDO E’ MARCITO.

(Santa Caterina da Siena alle autorità ecclesiastiche)

 

La Santa scrive al Papa Urbano VI: «Padre santissimo . . cognoscete la grande necessità, che è a voi e alla santa Chiesa di conservare questo popolo (di Firenze) alla obbedienza e reverenza della Santità Vostra, perocché qui è il capo e il principio della nostra fede» (Lettera 170, ed. cit., III, 75). Ai Cardinali, poi, a molti Vescovi e sacerdoti, essa rivolge pressanti esortazioni, né risparmia forti rimproveri, sempre però in tutta umiltà e rispetto per la loro dignità di ministri del Sangue di Cristo. Né Caterina poteva dimenticare di essere figlia di un Ordine religioso, e tra i più gloriosi ed attivi nella Chiesa. Essa, quindi, nutre stima singolare per quelle che chiama le «sante religioni», che considera quasi vincolo di unione tra il Corpo mistico, costituito dai rappresentanti di Cristo (secondo una qualificazione sua propria), ed il corpo universale della religione cristiana, cioè i semplici fedeli. Esige dai religiosi fedeltà alla loro eccelsa vocazione, attraverso l’esercizio generoso delle virtù e l’osservanza delle rispettive regole. Non ultimi, nella sua materna sollecitudine, sono i laici, a cui indirizza vivaci e numerose lettere, volendoli pronti nella pratica delle virtù cristiane e dei doveri del proprio stato, animati da ardente carità per Iddio e per il prossimo, poiché anch’essi sono membra vive del Corpo mistico; ora, dice la Santa, «ella (cioè la Chiesa) è fondata in amore, ed è esso amore» (Lettera 103, a cura di G. Gigli). Come poi non ricordare l’opera intensa, svolta dalla Santa per la riforma della Chiesa? È principalmente ai sacri Pastori che essa rivolge le sue esortazioni, disgustata di santo sdegno per l’ignavia di non pochi di loro, fremente per il loro silenzio, mentre il gregge loro affidato andava disperso ed in rovina. «Ohimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue, scrive ad un alto prelato. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il Sangue di Cristo» (Lettera 16 al card. di Ostia, a cura di L. Ferretti, I, 85).

 

LORETO

BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA

PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” nel tempo dell’“apostasia silenziosa”

Verso la Civiltà dell’Amore profetizzata da Paolo VI

“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali, e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”

                                                                       (Paolo VI, discorso del 25 dicembre 1975)

                               

PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA

 

            Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.

            Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.

            Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.

            Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.

            Amen.

 

Omelia di Benedetto XVI del 2 ottobre 2005 nella Basilica di San Pietro

La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!". Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”.

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei “segni dei tempi”

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio da Mediugorie del 25 luglio 2006

di Maria “Regina della Pace”

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

“Cari figli, in questo tempo non pensate solo al riposo del vostro corpo ma, figlioli, cercate tempo anche per l’anima. Che nel silenzio lo Spirito Santo vi parli e permetteteGli di convertirvi e cambiarvi. Io sono con voi e davanti a Dio intercedo per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Come conservare la purezza?

Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.

La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...

La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.

È libero colui che è capace di resistere, di lottare.

 

PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI

www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm

www.lavocecattolica.it/santacasa.htm

IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE

E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET

www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm

NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

non temo la cattiveria dei malvagi, temo piuttosto il silenzio dei giusti

(Martin Luther King)

 

SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET

Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco)

 

Questi testi e quelli precedenti sono pubblicati in modo permanente e prelevabili agli indirizzi Internet

www.lavocecattolica.it

www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm

www.lavocecattolica.it/lettera10agosto2006.htm

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

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