ESTRATTO DALLA SINTESI DEL LIBRO

LA VERIDICITA' STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

 

Una prova straordinaria della veridicità storica

della miracolosa traslazione della Santa Casa di Loreto

Nel "Rosarium" di Santa Caterina da Bologna (1413-1463), un testo redatto dalla santa nel 1440 (circa trenta anni prima della narrazione della “Translatio miraculosa” riportata dal Beato Giovanni Spagnuoli e da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano), viene riportato "per rivelazione soprannaturale del Signore" la vicenda storica della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth.

Santa Caterina da Bologna in quel testo mostra di colloquiare direttamente con Gesù, apparsogli “per grazia”; ella infatti scrive: “In questo giorno (il 25 marzo 1440), tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia ”. Poi, dopo aver riportato “la rivelazione” che fra quelle Sacre Pareti di Loreto la Vergine Maria fu “concepita” Immacolata ed ivi “nacque”, descrive sinteticamente le varie successioni del “trasporto angelico” della Santa Casa di Nazareth, secondo come “rivelatogli” da Gesù durante l’apparizione.

(testualmente):

"Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa” (“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.- Da una traduzione del testo latino pubblicata in “Messaggio della Santa Casa”, 2001, n.7, p.211).

 

Si può dubitare di “una testimonianza” così straordinaria?… Santa Caterina da Bologna è l'unica Santa che, avendo il corpo incorrotto, rimane "seduta" da ormai sei secoli - contro ogni legge naturale - per un atto di obbedienza compiuto "dopo la sua morte". Ciò è da tutti constatabile recandosi a visitarla direttamente a Bologna, in Via Tagliapietre n°23, presso il Monastero "Corpus Domini". Si può, perciò, dubitare di questa questa Santa, riguardo alla verità del colloquio diretto avuto da lei con Gesù e a riguardo delle “rivelazioni” a lei fatte dal Signore, che confermano in modo straordinario la "tradizione" della “miracolosa traslazione” della Santa Casa ad opera degli spiriti celesti (o "angeli")?

Dal breve testo di Santa Caterina si può, infatti, dedurre:
- il motivo della traslazione della Santa Casa (l'idolatria delle popolazioni locali);
- la miracolosità della traslazione
(avvenuta per ministero degli angeli);
- il trasporto a Tersatto, in Dalmazia
(nel 1291);
- il trasporto "in vari luoghi"
(come in Ancona, località Posatora, per 9 mesi, e altrove);
- la collocazione stabile a Loreto tra il 1294 e il 1296
(con più traslazioni "in loco": nel punto ove si trova ora la "traslazione" sarebbe del 1296);
- il motivo della scelta
(perché "terre della Santa Chiesa").

Prof. GIORGIO NICOLINI


 

Trattandosi, perciò, di una “tale” Santa, non è allora lecito pensare che ella possa avere scritto in modo “falso” riguardo alla “rivelazione” avuta direttamente da Gesù, in una apparizione mistica (tra le tante da lei avute), circa la “veridicità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa di Nazareth a Loreto. Come è possibile, cioè, che Santa Caterina possa aver mentito, riguardo alla “rivelazione” fatta a lei da Gesù stesso?… sia riguardo all’apparizione e al colloquio mistico avuto con Gesù (esattamente il 25 marzo 1440), che riguardo ai “contenuti” della “rivelazione” fattagli direttamente da Gesù?… Può aver ingannato e mentito una Santa onorata da Dio in un modo stupefacente, costituendo “un miracolo vivente” tutt’oggi?… Oppure può essere stato Gesù ad averle riferito una cosa falsa?… Si bestemmierebbe al solo pensarlo!…

Tieni anche presente che Santa Caterina non poteva aver letto nessun’altra relazione riguardo ai “fatti” della “traslazione miracolosa”, perché il primo documento che ne parla per scritto e che fu pubblicato a mezzo stampa – come ti spiego più avanti – è di più di 30 anni dopo, quando lei era già deceduta. Inoltre lei era una monaca di clausura, che mai si poté recare a Loreto, e non poté quindi neppure leggere il “racconto della traslazione miracolosa” ivi esposto in una “tavoletta” antichissima (della quale, pure, ti parlo più avanti). Di più ancora: lei aggiunge anche “il particolare” della traslazione miracolosa “in vari luoghi” (oltre che a Tersatto e a Loreto), come è effettivamente tramandato da varie tradizioni locali, ma che non si trovava scritto in nessun documento allora conosciuto. Quindi, tutto ciò avalla ancora di più l’autenticità e la verità della “rivelazione soprannaturale” che lei dichiara di aver ricevuto dal Signore.

A proposito di quest’ultima “rivelazione” (sulla “traslazione miracolosa” “in vari luoghi”), non è da farsi “sfuggire”, caro Federico, l’importantissimo “significato” di “queste” parole. Dall’analisi del testo risulta infatti che Gesù disse a Santa Caterina: Per l’idolatria di quella gente (i nazaretani, che avevano abbandonato la fede cristiana per quella maomettana) fu trasportata (la Santa Casa) in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi (cioè, “di qui”, “da questo luogo”), per le stesse (cioè, per l’idolatria e per la mancata venerazione della gente di quel luogo) e per altre ragioni (non specificate) portarono (gli angeli) questa degnissima chiesa (la Santa Casa) in vari luoghi (quindi, in “più di un luogo”, e “prima” di portarla a Loreto). Finalmente (cioè, “dopo” la traslazione a Tersatto e “dopo” le traslazioni “in vari luoghi” non specificati), portata (sempre) dai santi angeli, fu collocata (sempre dai santi angeli) stabilmente (cioè, “in modo stabile”) a Loreto e posta (sempre dai santi angeli) nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa”(“Rosarium”, I Mist. Gaud., vv.73 ss.).

Gesù rivela perciò a Santa Caterina da Bologna, in maniera chiarissima, che gli angeli, dopo aver portato in Dalmazia la Santa Casa, “da quel luogo” (per l’infedeltà anche di quelle popolazioni di Tersatto e “per altre ragioni” non specificate) la portarono anche “in (altri) vari luoghi”: e questo avvenne - come si deduce dal testo - prima di portarla a Loreto, perché “la rivelazione di Gesù” afferma che ciò avvenne “dopo” essere stata portata a Tersatto e “prima” di essere stata collocata definitivamente a Loreto. Quindi, vi è da sottolineare ancora che Gesù stesso ha rivelato a Santa Caterina che la Santa Casa fu trasportata anche “in vari luoghi” (non specificati), oltre che a Tersatto e a Loreto.

E io, caro Federico, non dubito in alcun modo che sia stato proprio così!… Santa Caterina scrive che gliel’ha detto Gesù!… Se gliel’ha detto Gesù stesso, può non essere stato vero?… E più avanti ti evidenzierò anche il riscontro “storico” e “archeologico” di almeno una di queste ulteriori traslazioni intermedie (quella di Ancona). Ti potrò anche documentare - in uno studio più approfondito - come “tale” “rivelazione” è davvero confermata anche da tante tradizioni locali, in specie del territorio anconitano, in particolare proprio della zona del Monte Conero, tra Ancona e Loreto: e non possono essere “tutte” classificate sbrigativamente e con faciloneria come “leggende” (anche se ci saranno indubbiamente anche quelle)!… In proposito, bisogna sempre ben distinguere tra “tradizione” (che vuol dire una storia o una verità antica tramandata ininterrottamente a voce da padre in figlio” e quindi contenente una “verità e una realtà oggettiva”) e “leggenda” (che vuol direstoria mescolata ad invenzioni”, che può essere perciò non sempre corrispondente ad una “verità e realtà oggettiva”, per “mescolanze fantasiose” sopravvenute con il tempo).

A conferma, ancora, della “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa vi sono, poi, anche altri Santi che hanno dato la stessa importantissima testimonianza, sempre “per rivelazione soprannaturale”: come, ad esempio, la mistica tedesca Beata Anna Caterina Emmerich (1774-1824), che con le sue “descrizioni minuziose”, e tutte - nel riscontro - corrispondenti al vero, di “luoghi” in cui mai si era recata, fece ritrovare (dopo secoli di dimenticanza) anche la casa di Efeso ove la Vergine Maria trascorse gli ultimi anni di vita e ove morì e fu assunta in Cielo in anima e corpo.

Anche lei costituì “un miracolo vivente” per i suoi contemporanei, poiché, costretta dalla malattia all’immobilità, dal 1813 in poi si alimentò fino alla morte, per undici anni, della sola Comunione Eucaristica. Può un essere umano vivere senza nutrirsi per undici anni, vivendo della sola Comunione Eucaristica? Ed era anche “stigmatizzata”, come San Pio da Pietrelcina. Può “la scienza” spiegare “questi” “miracoli”?…

Nel caso della Beata Caterina Emmerich si può dire che, ancora di più che della rivelazione di Santa Caterina da Bologna, l’autenticità e veridicità delle sue “rivelazioni” e “visioni” avute (oltre che dal riscontro oggettivo fatto nella realtà), sono state avallate in modo straordinario proprio da Dio stesso, con il “miracolo vivente” della sua “sussistenza miracolosa” mediante il solo “nutrimento” della sola Comunione con Gesù Eucaristia. Non può perciò ella aver ingannato nessuno, se Dio stesso ne comprovava la veridicità di quanto affermava con il “miracolo vivente” che la sua vita stessa costituiva presso i suoi contemporanei.

In proposito, Gesù stesso dice nel Vangelo (e ciò forse non vale anche per i suoi Santi?…): “Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere…  (Gv.10,37-38). E anche “Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace (Gv.5,31-32). E ancora: “Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero (Gv.3,32-33).

A riguardo della Santa Casa di Loreto, la Beata Caterina Emmerich - per anni immobile nel letto - la descrive con esattezza, pur senza averla mai vista, dichiarando che ivi avvenne l’Annunciazione dell’Angelo a Maria; e afferma anch’ella che la Santa Casa fu portata via da Nazareth proprio dagli “angeli” (quelli “veri”, quelli “spirituali”), e proprio “in volo”, e affermando risolutamente (e testualmente): Le pareti della Santa Casa di Loreto sono assolutamente le stesse di Nazareth (cfr. “Le Rivelazioni di Caterina Emmerick”, ed. Cantagalli, Siena, 1968, I°, p.140). 

Questa è la descrizione del “trasporto angelico” della Santa Casa come avuto “in visione” dalla Beata: Ho visto spesso, in visione, la traslazione della Santa Casa di Loreto. (…) Ho visto la Santa Casa trasportata sopra il mare da sette angeli. Non aveva alcun fondamento (…). Tre angeli la tenevano da una parte e tre dall’altra; il settimo si librava di fronte: una lunga scia di luce sopra di lui (…)” (Beata Caterina Emmerick, “Vita di Gesù Cristo e rivelazioni bibliche”, cap. IV, par.2°). La Beata Caterina Emmerich, nel testo sopra riportato, “rivela” persino il numero degli angeli deputati da Dio a questo “miracoloso trasporto”: esattamente sette angeli. Forse che “episodi” simili non si leggono anche nella Sacra Scrittura? (cfr. Es.14,19; Es.23,20-23; Tobia 8,3; Dan.14,33-36; e tanti altri)... Forse che Dio non può far fare dagli angeli, nel Nuovo Testamento, quanto faceva a loro fare nel Vecchio Testamento? (cfr. anche At.8,39-40)… Non c’è anche scritto nel Salmo (90,12), a riguardo degli angeli: “Sulle loro mani ti porteranno”?

Leggi anche il Sito Internet all’indirizzo: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/la%20vita%20della%20madonna.htm e

http://profezie3m.altervista.org/ptm_profx_emmerich.htm