www.lavocecattolica.it

 

Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce,
ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)

Ancona

Venerdì, 20 maggio 2005

 

Lunedì, 18 maggio 2012

(Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo in Maria Vergine)

 

Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informatico "LA VOCE" http://www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm  è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che in molti casi si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del bene in una società offuscata dalle tenebre del male. 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 e 198/B – 60127 ANCONA – Italia - Cellulare 338.2892353 – Telefono 071.83552 -Facsimile 178.4413104 – Conto Corrente Postale 13117056 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Siti della Rete Internet: www.lavocecattolica.it -  www.lavoce.an.it www.fuocovivo.org

 

 

E’ PECCATO GRAVE ANDARE A VOTARE “NO”

nel Referendum

SE NON E’ STATO RAGGIUNTO “IL QUORUM”

 

 

perciò

come ha scritto il Padre Bartolomeo Sorge

Fonte: Aggiornamenti sociali,  n. 4, 2005,  http://www.aggiornamentisociali.it

riguardo al votare NO

BISOGNA ANDARE AL REFERENDUM CON L’AURICOLARE

 

 

Coloro che compiono questa scelta (di votare NO), lo fanno naturalmente a favore del mantenimento della Legge n.40. Ma è bene rendersi conto che questa decisione potrebbe sortire l’effetto contrario. Infatti, l’andare alle urne può contribuire al raggiungimento del quorum. Nessuno nega che esprimere il proprio «no» andando a votare sia un modo democraticamente maturo di partecipare al confronto diretto con chi sostiene ragioni opposte. Tuttavia, stando ai sondaggi, se si raggiunge il quorum, è molto probabile che vincano i «sì». Può accadere pertanto che, andando a votare «no» - senza volerlo, anzi volendo il contrario -, si contribuisca a ottenere il medesimo effetto finale voluto da chi vota «sì». (…)

 

Tuttavia, poiché rimarrà fino all’ultimo l’incertezza sul possibile raggiungimento del quorum, occorrerà seguire con attenzione la dinamica dell’affluenza alle urne. Qualora divenisse chiaro che il quorum sta per essere raggiunto, bisognerà andare ai seggi ed esprimere il proprio «no» con il voto. Sono talmente importanti i valori in gioco, che questa volta non si potrà fare a meno di partecipare al referendum con l’auricolare.

Bartolomeo Sorge, S.I.

Fonte: Aggiornamenti sociali,  n. 4, 2005,  http://www.aggiornamentisociali.it

 

 

Comportatevi perciò come i figli della luce;

il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.

(Ef.5,8-10)

 

 

LA GRATITUDINE PER I PRONUNCIAMENTI

DI ALCUNI PASTORI

 

(da parte del Prof. Nicolini Giorgio)

 

In umile e grata obbedienza per il chiarimento e il pronunciamento (sotto riportati) fatto da due Cardinali circa il grave dovere di astenersi dal votare NO nel Referendum del 12-13 giugno p.v., innanzittutto invio a tutti coloro cui sono pervenuti i precedenti messaggi LA VOCE “la rettifica” e “l’annullamento” della sottostante affermazione (sulla quale chiedevo effettivamente un pronunciamento dei Pastori) e fatta da me in precedenti messaggi, che perciò - nel “caso morale” specifico di questo “Referendum - E’ ERRATA e NON E’ DA SEGUIRE:

 

L’affermazione “errata” e che “non è da seguire”

 

In ogni caso, bisogna sempre aver chiaro e precisare che dal punto di vista della morale andare a votare "NO" non è mai peccato, anche se provocasse involontariamente il superamento del "quorum" e la vittoria dei "Sì", perché il peccato gravissimo lo commettono coloro che scrivono "Sì" e non coloro che scrivono "NO".

 

Questa affermazione morale

- nel caso specifico di questo Referendum -

è “errata” e “non va seguita”!

 

 

 

1

 

 

IL PRONUNCIAMENTO DEL CARD. TETTAMANZI

 

Da "Avvenire" del 18 maggio 2005

 

Leggo l’indicazione del “non votare” analogamente a quella che una madre – guidata da vero amore per i figli, di cui comunque riconosce la maturità e rispetta la libertà – si sente in dovere di dare a un proprio figlio quando è di fronte a scelte importanti per la sua esistenza. E’ un’indicazione da prendere in grande considerazione e che solo per motivi gravi si potrebbe disattendere senza sentirsi in qualche modo a disagio o in colpa”.

 

2

 

IL PRONUNCIAMENTO DEL CARD. MARIO POMPEDDA

 

Da "Avvenire" del 19 maggio 2005

 

“Non aderire all’invito di non andare a votare è una disobbedienza… Il cattolico deve sentire la voce di prudenza del suo vescovo e, se non l’ascolta, compie una grave e imprudente disobbedienza”.

 

Tutto ciò per le ragioni spiegate da Padre Bartolomeo Sorge: Coloro che compiono questa scelta (di votare NO), lo fanno naturalmente a favore del mantenimento della Legge n.40. Ma è bene rendersi conto che questa decisione potrebbe sortire l’effetto contrario. Infatti, l’andare alle urne può contribuire al raggiungimento del quorum. Nessuno nega che esprimere il proprio «no» andando a votare sia un modo democraticamente maturo di partecipare al confronto diretto con chi sostiene ragioni opposte. Tuttavia, stando ai sondaggi, se si raggiunge il quorum, è molto probabile che vincano i «sì». Può accadere pertanto che, andando a votare «no» - senza volerlo, anzi volendo il contrario -, si contribuisca a ottenere il medesimo effetto finale voluto da chi vota «sì». (…)

 

 

 

Resta invece “vero” il contrario:

 

CHI NON VA A VOTARE “NO”

DOPO IL SUPERAMENTO DEL “QUORUM”

COMMETTE UN PECCATO GRAVE

(se “consapevoli”)

 

Anche su questo “problema morale” si supplicano i Pastori

di dare UNA ILLUMINATA RASSICURAZIONE AUTORITATIVA,

in particolare rivolgo questo APPELLO al Card. Dionigi Tettamanzi,

amato ex-Arcivescovo della mia Diocesi di ANCONA

- Prof. Nicolini Giorgio -

**********************

Al riguardo si legga il messaggio inviato l’8 maggio

e leggibile all’indirizzo Internet

 

http://www.lavocecattolica.it/8%20maggio.htm

 

 


 

CON L’AUTORIZZAZIONE DELLO SCRIVENTE

SI PUBBLICA LA SOTTOSTANTE LETTERA-SUPPLICA

SPEDITA A SUA SANTITA’

BENEDETTO XVI

DAL PROF. AVV. FRANCESCO DAL POZZO

(amico personale dell’on. Carlo Casini, Presidente del “Movimento per la Vita”)

 

 

Firenze, 16 maggio 2005

     

A Sua Santità

BENEDETTO XVI

Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica

CITTA’ DEL VATICANO (Roma)

                                                                                  

Santità amatissima,

         nel ringraziare profondamente Iddio di averLa “eletta” quale “Vicario di Gesù Cristo”, designandoLa quale Successore di Pietro, con l’altissimo ufficio di “confermare i fratelli nella fede” (Lc.22,32), mi permetto di rivolgermi direttamente alla Sua augusta Persona per chiedere la grazia e l’onore di una privata, breve e anzi brevissima udienza, nella quale un piccolo gruppo di persone amiche - tra i quali, anche a Lei noti, inviterei il Prof. Giorgio Nicolini di Ancona e l’On. Dott. Carlo Casini, Presidente del “Movimento per la Vita Italiano” -, possa assieme al sottoscritto aver modo di esporre la propria preoccupazione, e le relative proposte, in vista dell’appuntamento referendario prossimo venturo del 12 e 13 giugno, con il quale – come è noto - sarà decisa l’abrogazione o meno della legge n°40/2004, in tema di “procreazione artificiale”.

Si tratta, più precisamente, della necessità che nel presente caso ancora vi è di chiarire - a sommesso e tuttavia ben convinto parere del sottoscritto e di tanti altri -, riguardo al senso “vero”e alla portata “pratica” dell’astensionismo “attivo”, già ben autorevolmente raccomandato dalla C.E.I., omettendo tuttavia di dare indicazioni per il caso in cui - Dio non voglia! - il fatidico quorum dei votanti avesse a venir raggiunto nonostante l’astensione proposta.

Per questo a me sembra che la scelta astensionista - proprio per essere “partecipe” e dunque “attiva”, come è stato da quell’autorevole consesso detto e raccomandato -, non possa e non debba trascurare il caso che il fatidico “quorum” venga invece malauguratamente raggiunto, nonostante i numerosi quanto motivati inviti all’astensione venuti da tante personalità di primo piano del mondo culturale e politico (oltre che dalla Conferenza Episcopale Italiana): e così - contro tutte le attese – venga convalidata la relativa consultazione referendaria, con la possibile e molto probabile vittoria dei “Sì”!

Dell’affluenza alle urne e del possibile raggiungimento del “quorum”, del resto, non sarà difficile prendere conoscenza, per mezzo dei notiziari ufficiali radio-televisivi, nel corso della consultazione stessa, e in specie nella tarda mattina di lunedì 13 giugno p.v. Tali dati vengono forniti dal Ministero dell’Interno a intervalli periodici e tutti possono averne conoscenza prima della chiusura della consultazione referendaria.

A me, come anche ampiamente argomentato dal Prof. Nicolini e anche dall’autorevolissimo Padre Bartolomeo Sorge (dei quali allego alcuni testi),  appare chiaro come incomba all’elettorato cattolico, nel caso di superamento del “quorum”, l’obbligo morale gravissimo di andare a votare “NO”, per ciascheduno vincolante a norma del vigente Catechismo, che non sta certo a me di ricordare a Vostra Santità, al fine di scindere la propria personale responsabilità dall’immane genocidio prossimo venturo che sicuramente farebbe seguito all’abrogazione della – pur imperfetta e “non cattolica” - legge n°40/2004.

In tal senso secondo chi scrive, e da tanti altri bene informati, oltre agli amici sopraindicati, al fine di evitare “un gravissimo peccato di omissione”, sarebbe urgente dare all’elettorato una precisa indicazione al riguardo: cioè, di “STARE PRONTI” ad andare a votare “NO” se accadesse che, ad un certo punto delle due giornate di consultazione referendaria, venisse annunciato dal Ministero dell’Interno il superamento del “quorum” prima della chiusura delle votazioni.

Mi permetto anche umilmente di far presente a Vostra Santità la necessità di un pronunciamento autorevole e chiaro da parte dei Pastori riguardo anche al fatto che – sia per i Cattolici che per i non cattolici – l’andare a votare “Sì” costituirebbe un gravissimo peccato mortale (di genocidio), a salutare ammonimento anche di quanti tra i Cattolici si sono, anche pubblicamente, espressi di voler votare “Sì”.

Tutto ciò Le chiedo al fine di essere di aiuto a tutti noi credenti nell’illuminare rettamente le nostre coscienze – come anche di quelle dei non credenti - riguardo alla gravissima responsabilità di dover fare tutto quanto è possibile per cercare di impedire l’abrogazione della Legge suddetta (in futuro meglio perfettibile), evitando così ogni pericolo di collusione, e quindi di gravissimo peccato, e senza correre il rischio di prestare mano, di fatto, alla riapertura di sperimentazioni genetiche ed eugenetiche di ogni specie e genere, se – per omissione – non si fosse fatto tutto quanto è necessario per impedire l’abrogazione della Legge suddetta!

Riconoscente per l’attenzione che vorrà prestare alla mia presente “richiesta di Udienza” e “petizione”, resto perciò, Santo Padre, in fiduciosa attesa di vedere accolta la mia istanza “urgentissima” e poter conoscere la data e l’ora dell’Udienza con questa mia lettera richiestaLe e che Ella vorrà benevolmente concedere!

In Cristo, Suo umilissimo e devotissimo “figlio”.

 

Prof. Avv. Francesco Dal Pozzo

Via Vecchia Bolognese, 321

50010 - TRESPIANO - FIRENZE

Tel. 055.400191 – Fax 055.400707

 

P.S. – Il Prof. Nicolini Giorgio di Ancona (Tel. 071.2801766 – Cell. 338.2892353), informato da me della presente lettera, mi ha confermato di associarsi alla presente petizione a Vostra Santità e alla richiesta dell’Udienza qui avanzata.

 

*******************************************************************************************

 

IL CHIARIMENTO DI UN CASO DI MORALE

RICHIESTO DA UN ISCRITTO A "LA VOCE"

(Pubblicazione autorizzata)

 

----- Original Message -----

From: <ancarbo@libero.it>

To: "giorgio.nicolini" <giorgio.nicolini@poste.it>

Sent: Monday, May 16, 2005 3:53 PM

Subject: Fecondazione assistita

 

Ill.mo Prof. Nicolini,

in vista del referendum prossimo venturo, dal quale intendo astenermi, mi sono preso la libertà di inviare a tutti i miei conoscenti la presentazione di Power Point che Le allego, elaborata da lei e rifinita da Eugenio Marrone, invitando tutti a diffonderla e questo alfine ovviamente di scoraggiare quanto più possibile la partecipazione al referendum.

Prelevabile all’indirizzo Internet

http://www.fuocovivo.org/MOVIMENTO/Davvero.ppt

Tuttavia, potrei essere interrogato da qualcuno sulla fonte di un dato sconcertante mostrato dalla Presentazione che neanch'io avrei mai immaginato e la cui origine non è precisata nella presentazione: da dove ha tratto che in Italia esiste un numero di centri per la fecondazione assistita che è sei volte superiore a quello di USA e Inghilterra?

Ho poi seguito con molto interesse le sue critiche alla posizione della CEI che ha invitato al “non-voto”, ed il dibattito via “e-mail” che ha visto alfine convergere le diverse parti sulla posizione di una "astensione controllata", posizione che approvo e alla quale personalmente avevo pensato di attenermi fin da prima dell'invito del Card. Ruini ai Cattolici Italiani.

Ma vengo a chiederLe: cosa fare se l'ultima proiezione del Viminale dicesse che ha votato il 49% o il 49,5% o peggio ancora il 49,9% degli aventi diritto? Astenersi a oltranza per impedire a maggior ragione il raggiungimento del quorum o andare a votare NO in previsione di un suo probabilissimo raggiungimento?

Non voglio riaprire un dibattito lungo e complicato ma non trova che, in questo senso, la posizione della CEI sia la più saggia, essendo finalizzata alla risoluzione del problema alla radice?
Rigraziandola per l'attenzione, porgo distinti saluti.


Antonio Carbone   

 

LA RISPOSTA

 

 ----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: ancarbo@libero.it

Cc: 00002.SALADINO VITTORE

Sent: Tuesday, May 17, 2005 4:41 PM

Subject: Un caso di morale: cosa fare con "il quorum" al 49,9%

 

 

 

Ancona, 17 maggio 2005

 

Caro Antonio Carbone,

            La ringrazio del Suo messaggio e di quanto mi riferisce.

            Riguardo a quanto mi chiede, però, sul "Power Point", non sono in grado di risponderLe, perché non è stato creato da me, ma pubblicato in Internet dal mio amico e "webmaster" Vittore Saladino (vittoresaladino@fuocovivo.org), a cui trasmetto questo messaggio in copia, qualora fosse in grado di risponderLe. Se Eugenio Marrone ha citato il mio nome come autore lo ha fatto evidentemente per errore.

            Riguardo al problema morale che pone (che pure "potrebbe accadere"), penso di poterLe rispondere in modo rassicurante, in base ad "un criterio di probabilità" o di “certezza morale”, unito ad "un principio" insegnato dalla Morale Cattolica riguardante il caso di "una coscienza perplessa".

    Il "criterio di probabilità" riguarda il fatto che l’ultimo comunicato da parte del Ministero dell'Interno (e, quindi, per ipotesi, l’annuncio che l’afflusso alle urne è arrivato al 49,5% o al 49,9%) viene fatto solitamente - come ultimo comunicato - circa due-tre ore prima della chiusura dei seggi, quindi - al massimo - verso le ore 12.00-13.00 del 13 giugno. Da quell'ora fino alle ore 15.00 non ci sarà più alcun comunicato da parte del Ministero dell'Interno.

    Quindi è da ritenersi "con grande certezza morale" che "il quorum" - a partire da quell'ultimo "IPOTETICO" comunicato di essere giunto l'afflusso al 49,9% - sarà "INEVITABILMENTE" raggiunto, perché da "quel" comunicato fino alla chiusura dei seggi ci passano due-tre ore ed è noto e comprovato che spesso "un gran numero di votanti” si concentra proprio nelle ultime ore disponibili per le votazioni (sono i cosiddetti "ritardatari", per vari motivi). Nel caso del Referendum p.v. c’è anche la circostanza di chi nella domenica 12 giugno potrebbe preferire di voler usufruire della festività per altri scopi e nel Lunedì Mattina del 13 giugno potrebbe essere impegnato al lavoro fin verso l’ora di pranzo e quindi scegliere – per chi vuole andare “assolutamente” a votare – proprio le ultime due-tre ore utili tra le 12.00 e le 15.00 del Lunedì 13 giugno.

            Quindi è "molto probabile" che, qualora accada che verso le ore 13.00 del 13 giugno "il quorum" abbia raggiunto il 49,5 o 49,9% esso sarà “molto sicuramente” "superato" e quindi la scelta da fare sarebbe quella di andare a votare NO, perché vi è "una certezza morale" (anche se "non infallibile") del superamento del "quorum".

 

    Tuttavia potrebbe ugualmente rimanere il dilemma angoscioso di "coscienza":

1) se vado a votare NO potrebbe essere proprio il mio voto a far superare "il quorum" e rendere possibile una probabilissima vittoria dei "Sì", provocando un genocidio;

2) se non vado a votare NO potrebbe avvenire ugualmente il superamento del "quorum" per causa di altri e così rischiare di commettere un "peccato di omissione" non contribuendo nel TENTARE DI IMPEDIRE una probabilissima vittoria dei "Sì", provocando ugualmente un genocidio con la mia “astensione”.

 

    A questo dilemma di coscienza, in cui in entrambe le possibilità si pensa soggettivamente di rischiare di commettere un peccato, esiste - come detto sopra - la soluzione della Morale Cattolica che insegna il seguente principio:

* IN CASO DI COSCIENZA PERPLESSA, BISOGNA FARE CIO' CHE AD UNO SEMBRA MINOR PECCATO.

* SE DUE AZIONI SI RITENGONO UGUALMENTE PECCAMINOSE, SI PUO' ALLORA SCEGLIERE CIO' CHE SI VUOLE.

* LA RAGIONE STA IN CIO': CHE NELL'IMPOSSIBILITA' NON VI E' NEPPURE COLPA, E QUINDI IN REALTA' NESSUN PECCATO (cfr. Jone, “Compendio di Teologia Morale”, Marietti, 1964, p.51).

    Nel nostro caso, oltrettutto, "l'impossibilità" riguarda il fatto di non poter sapere cosa faranno gli altri e il non poter conoscere l'effetto della nostra azione che in entrambi i casi (sia “votando” che “non votando”) potrebbe provocare sia un effetto "positivo" come anche un effetto "negativo". Inoltre la nostra azione, in realtà, è sempre e comunque "intenzionalmente" finalizzata all'ottenimento di un bene, e mai di un male, in entrambe le scelte.

            Non so se la spiegazione è sufficiente o devo meglio chiarirla. Sarebbe utile che di questi casi di morale ci fosse un pronunciamento esplicito da parte dei Pastori, a rassicurazione di tutti. Speriamo perciò che anche su questo punto venga dato un chiarimento "autorevole".

    In ogni caso, per essere più chiaro, personalmente in un caso del genere andrei a votare NO con "assoluta tranquillità", sapendo di non commettere MAI alcun peccato, fondando la mia scelta sul fatto che - in un caso del genere - è “probabilissimo” il superamento del “quorum”, e quindi ritenendo - nel rischio - sia “un minor peccato”(e quindi “nessun peccato”) andare a votare NO.

    Ma ci si può anche “astenere”, ritenendo - nel rischio - sia “un minor peccato” (e perciò “nessun peccato”) seguire il consiglio della C.E.I., perché ritenuto “più rassicurante” per la propria coscienza.

            Se me lo consentirà vorrei pubblicare il suo quesito nei miei messaggi LA VOCE, ad utilità di altri. Le chiederei perciò il permesso di pubblicare il Suo messaggio e la mia risposta, anche omettendo le Sue generalità, se così mi richiede.

    RingraziandoLa di cuore, La saluto con molta cordialità.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI
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P.S. - Riguardo "al modo" con cui ha interpretato i miei messaggi come "critiche" alla C.E.I., vorrei che fosse noto a Lei e a tutti coloro che hanno letto e leggono i miei messaggi che non si è trattato (e non si tratta) di "critiche" inteso in "senso negativo", ma di UNA UMILE E PRESSANTE RICHIESTA DI CHIARIMENTI MORALI, che sono arrivati in parte solo in questi ultimi giorni, e ancora - mi si permetta senza alcun giudizio - NON SONO COMPLETI, perché resta IL PROBLEMA DEL CHIARIMENTO DELL'OBBLIGO MORALE GRAVE DI ANDARE A VOTARE "NO" se avvenisse "il superamento del quorum" NONOSTANTE L'ASTENSIONE PROPOSTA (a cui anch'io aderisco in ASSOLUTA OBBEDIENZA). Ciò è stato fatto (e viene ancora fatto) secondo "lo spirito" e "le indicazioni" date da San Tommaso d'Aquino nel testo sottostante.

 

 

 

IL DOVERE DELLA CARITA’ VERSO I SUPERIORI

 

San Tommaso d’Aquino

 

“Se è in pericolo la Fede (o la Morale) una persona deve riprendere il suo prelato, anche pubblicamente… Potrebbe sembrare un atteggiamento presuntuoso… Dobbiamo ricordarci però che quando un uomo rimprovera il proprio prelato in modo caritatevole, non lo fa perché si sente superiore ad esso, ma piuttosto per offrire il proprio aiuto ad una persona che “proprio perché in una posizione gerarchica superiore, corre un pericolo assai maggiore”, come Sant’Agostino fa giustamente osservare nella sua Regola (Epist. 211)…”

 

(Summa Teologica, II-II, q. 33, a. 4)

 

 

----- Original Message -----

From: <ancarbo@libero.it>

To: "giorgio.nicolini" <giorgio.nicolini@poste.it>

Sent: Thursday, May 19, 2005 9:53 PM

Subject: Re:Un caso di morale: cosa fare con "il quorum" al 49,9%

 

Ill.mo Prof. Nicolini,

ringraziandola di cuore dell'esauriente e utilissima spiegazione, La autorizzo a pubblicare la mia “e-mail” unitamente alla sua risposta. Può anche non omettere il mio nome. Distinti saluti,

Antonio Carbone

 

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AVVERTENZE

Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informatico "LA VOCE" è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare problematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che in molti casi si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è fatta in obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo: 

Gesù disse: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. (Mc.16,15)

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a c ura del Prof. GIORGIO NICOLINI

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SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI

AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA

E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET


 

 


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con oggetto: RIMUOVETEMI


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PER RIPRISTINARE

LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA

 

 

 


 

LETTERA DI "DENUNCIA"

http://www.lavocecattolica.it/a_sua_eccellenza.htm

 

 

UNA SENTENZA DEL PAPA SAN FELICE III

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE

VUOL DIRE APPROVARLO.

NON DIFENDERE LA VERITA’

VUOL DIRE SOPPRIMERLA

 

(Papa San FELICE III)

(anni 483-492)

 

 


 

LA VERIDICITA' STORICA

DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH

A LORETO

http://www.fuocovivo.org/richiedi%20il%20libro.html


 

www.lavocecattolica.it


 

 

 

 

Archivio degli altri messaggi "LA VOCE"

http://www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un nuovo libro del Prof. Giorgio Nicolini trattante

LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE
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Libro di 100 pagine di robusta carta patinata, tutte a colori e tutte illustrate, con elegante grafica adatta anche per bambini, illustrante - con prove documentali del tutto inedite – la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. Il libro contiene anche il testo della “benedizione” di Giovanni Paolo II, spedita in data 11 gennaio 2005 all’autore del libro dal “santo” Pontefice.

Per favorirne la diffusione popolare si offre tale libro a soli 3,25 euro la copia.

Per richieste scrivere al Prof. Giorgio Nicolini: giorgio.nicolini@poste.it - Cell.338.2892353

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