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IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA

 

VENITE A ME, VOI TUTTI,

CHE SIETE AFFATICATI E OPPRESSI,

E IO VI RISTORERO’.

PRENDETE IL MIO GIOGO SOPRA DI VOI

E IMPARATE DA ME,

CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE,

E TROVERETE RISTORO PER LE VOSTRE ANIME.

IL MIO GIOGO INFATTI E’ DOLCE E IL MIO CARICO LEGGERO.

(Mt.11,28-30)

 

SE QUALCUNO VUOL VENIRE DIETRO A ME,

RINNEGHI SE STESSO,

PRENDA LA SUA CROCE OGNI GIORNO

E MI SEGUA

(Lc.9,23)

 

CHI AMA LA SUA VITA LA PERDE

E CHI ODIA LA SUA VITA IN QUESTO MONDO

LA CONSERVERA’ PER LA VITA ETERNA

(Gv.12,25)

                           

L’INSEGNAMENTO DELLA PAROLA DI DIO

 

2^Pt.1,5-8:

METTETE OGNI IMPEGNO PER AGGIUNGERE ALLA VOSTRA FEDE LA VIRTU’, ALLA VIRTU’ LA CONOSCENZA, ALLA CONOSCENZA LA TEMPERANZA, ALLA TEMPERANZA LA PAZIENZA, ALLA PAZIENZA LA PIETA’, ALLA PIETA’ L’AMORE FRATERNO, ALL’AMORE FRATERNO LA CARITA’.

         SE QUESTE COSE SI TROVANO IN ABBONDANZA IN VOI, NON VI LASCERANNO OZIOSI NE’ SENZA FRUTTO PER LA CONOSCENZA DEL SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO.

 

Ef.5,15-17:

         VIGILATE DUNQUE ATTENTAMENTE SULLA VOSTRA CONDOTTA, COMPORTANDOVI NON DA STOLTI, MA DA UOMINI SAGGI; PROFITTANDO DEL TEMPO PRESENTE, PERCHE’ I GIORNI SONO CATTIVI.

         NON SIATE PERCIO’ INCONSIDERATI, MA SAPPIATE COMPRENDERE LA VOLONTA’ DI DIO.

 

Col. 1,9-12:

         ABBIATE UNA CONOSCENZA PIENA DELLA VOLONTA’ DI DIO CON OGNI SAPIENZA E INTELLIGENZA SPIRITUALE, PERCHE’ POSSIATE COMPORTARVI IN MANIERA DEGNA DEL SIGNORE, PER PIACERGLI IN TUTTO, PORTANDO FRUTTO IN OGNI OPERA BUONA E CRESCENDO NELLA CONOSCENZA DI DIO; RAFFORZANDOVI CON OGNI ENERGIA SECONDO LA POTENZA DELLA SUA GLORIA, PER POTER ESSERE FORTI E PAZIENTI IN TUTTO; RINGRAZIANDO CON GIOIA IL PADRE CHE CI HA MESSI IN GRADO DI PARTECIPARE ALLA SORTE DEI SANTI NELLA LUCE.

 

PREGHIERA

 

SE QUALCUNO DI VOI MANCA DI SAPIENZA, LA DOMANDI A DIO,

CHE DONA A TUTTI GENEROSAMENTE E SENZA RINFACCIARE,

E GLI SARA’ DATA

(Gc.1,5)

 

            Dio dei padri e Signore di misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, che con la tua sapienza hai formato l’uomo, perché domini sulle creature fatte da te, e governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto, dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi…

            Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti.

            Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito.

            Essa infatti tutto conosce e tutto comprende, e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria.

            Così le mie opere ti saranno gradite.

(Sap.9,1-5.9-12)

 

Beato l’uomo di integra condotta

Che cammina nella Legge del Signore.

Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti

E lo cerca con tutto il cuore.

Non commette ingiustizie,

cammina per le sue vie.

Tu hai dato i tuoi precetti

Perché siano osservati fedelmente.

Siano diritte le mie vie,

nel custodire i tuoi decreti.

Allora non dovrò arrossire

Se avrò obbedito ai tuoi comandi.

Ti loderò con cuore sincero

Quando avrò appreso le tue giuste sentenze.

Voglio osservare i tuoi decreti:

non abbandonarmi mai.

Come potrà un giovane tenere pura la sua via?

Custodendo le tue parole.

Con tutto il cuore ti cerco:

non farmi deviare dai tuoi precetti.

Conservo nel cuore le tue parole

Per non offenderti con il peccato.

Benedetto sei tu, Signore;

mostrami il tuo volere.

Con le mie labbra ho enumerato

Tutti i giudizi della tua bocca.

Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia

Più che in ogni altro bene.

Voglio meditare i tuoi comandamenti,

considerare le tue vie.

Nella tua volontà è la mia gioia;

mai dimenticherò la tua parola.

(Sal.118/119,1-18)

 

 

Sir.15,14-20:

         DIO DA PRINCIPIO CREO’ L’UOMO E LO LASCIO’ IN BALIA DEL SUO PROPRIO VOLERE.

         SE VUOI, OSSERVERAI I COMANDAMENTI; L’ESSERE FEDELE DIPENDERA’ DAL TUO BUONVOLERE.

         EGLI TI HA POSTO DAVANTI IL FUOCO E L’ACQUA; LA’ DOVE VUOI STENDERAI LA TUA MANO.

         DAVANTI AGLI UOMINI STANNO LA VITA E LA MORTE; A OGNUNO SARA’ DATO CIO’ CHE A LUI PIACERA’.

         GRANDE INFATTI E’ LA SAPIENZA DEL SIGNORE, EGLI E’ ONNIPOTENTE E VEDE TUTTO. I SUOI OCCHI SU COLORO CHE LO TEMONO, EGLI CONOSCE OGNI AZIONE DEGLI UOMINI.

         EGLI NON HA COMANDATO A NESSUNO DI ESSERE EMPIO E NON HA DATO A NESSUNO IL PERMESSO DI PECCARE.

 

Dt.30,15-20:

         IO PONGO OGGI DAVANTI A TE LA VITA E IL BENE, LA MORTE E IL MALE; POICHE’ IO OGGI TI COMANDO DI AMARE IL SIGNORE TUO DIO, DI CAMMINARE PER LE SUE VIE, DI OSSERVARE I SUOI COMANDI, LE SUE LEGGI E LE SUE NORME, PERCHE’ TU VIVA…

         MA SE IL TUO CUORE SI VOLGE INDIETRO E SE TU NON ASCOLTI E TI LASCI TRASCINARE A PROSTRARTI DAVANTI AD ALTRI DEI E A SERVIRLI, IO VI DICHIARO OGGI CHE CERTO PERIRETE…

         IO TI HO POSTO DAVANTI LA VITA E LA MORTE, LA BENEDIZIONE E LA MALEDIZIONE; SCEGLI DUNQUE LA VITA, AMANDO IL SIGNORE TUO DIO, OBBEDENDO ALLA SUA VOCE E TENENDOTI UNITO A LUI, POICHE’ E’ LUI LA TUA VITA…

 

Sir.16,12-13:

         MISERICORDIA E IRA SONO IN DIO, POTENTE QUANDO PERDONA E QUANDO RIVERSA L’IRA.

         TANTO GRANDE LA SUA MISERICORDIA, QUANTO GRANDE LA SUA SEVERITA’.

         EGLI GIUDICHERA’ L’UOMO SECONDO LE SUE OPERE.

 

LA VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITA’

NELL’INSEGNAMENTO

DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

 

 

Lumen Gentium, n.40:

       Il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e a ciascuno dei suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato quella santità di vita, di cui Egli stesso è autore e perfezionatore: “SIATE VOI PERFETTI COME E’ PERFETTO IL VOSTRO PADRE CELESTE” (Mt.5,48).

       Mandò, infatti, a tutti lo Spirito Santo, che li muova internamente ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze (cfr. Mc.12,30), e ad amarsi a vicenda come Cristo ha amato loro (cfr. Gv.13,14; 15,12).

       I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegno e della sua grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel Battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi.

Essi, quindi, devono, con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ricevuto. Li ammonisce l’Apostolo che vivano “COME SI ADDICE A SANTI” (Ef.5,3), si rivestano come “AMATI DI DIO, SANTI E DILETTI, DI SENTIMENTI DI MISERICORDIA, DI BONTA’, DI UMILTA’, DI MANSUETUDINE, DI PAZIENZA” (Col.3,12) e portino i frutti dello Spirito per la loro santificazione (cfr. Gal.5,22; Rom.6,22).

 

Lumen Gentium, n.41:

       Nei vari generi di vita e nei vari compiti una unica santità è coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito di Dio e, obbedienti alla voce del Padre e adorando in spirito e verità Dio Padre, camminano al seguito del Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria.

       Ognuno, secondo i propri doni e uffici, deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza e opera per mezzo della carità…

       Tutti quelli che credono in Cristo saranno quindi ogni giorno più santificati nelle condizioni, nei doveri o circostanze che sono quelle della loro vita, e per mezzo di tutte queste cose, se le ricevono con fede dalla mano del Padre Celeste…

 

Lumen Gentium, n.42:

Tutti i fedeli del Cristo quindi sono invitati e tenuti a perseguire la santità e la perfezione del proprio stato.

Perciò tutti si sforzino di dirigere rettamente i propri affetti…

 

COME VIVERE LA SANTITA’

SECONDO L’INSEGNAMENTO DI PAOLO VI

 

Mercoledì, 9 luglio 1975

Noi, seguaci di Cristo, ci domandiamo: qual è la vera perfezione, quella che noi dobbiamo preferire?…

Dice Gesù: “SIATE VOI DUNQUE PERFETTI COME E’ PERFETTO IL VOSTRO PADRE CELESTE” (Mt.5,48)…

Ha un nome, noi ci domandiamo, questa perfezione? Sì, ha un nome; … e si chiama santità.

Come è mai possibile applicare alla nostra vita vissuta una formula talmente impegnativa…? Vediamo.

Prima di tutto non è vero che la santità sia impossibile; leggete le vite di tutti i Santi e vedrete come essi per primi abbiano sperimentato le nostre stesse difficoltà, le nostre debolezze, e come siano riusciti, miracoli e carismi a parte, a meritarsi il titolo di Santi.

Secondo: non a tutti i cristiani è fatto obbligo di impegnarsi nella esperienza di quei fenomeni straordinari, che caratterizzano alcune eccezionali figure di uomini e di donne, tra le tante che la Chiesa innalza agli onori degli altari.

Esiste una santità, che possiamo dire ordinaria, mentre anch’essa è tutta tessuta in un duplice disegno straordinario, ma, per sé, a tutti accessibile.

La santità, infatti, di cui ora parliamo, risulta da due coefficienti, disuguali per natura e per efficacia, ma concorrenti e disponibili ad ogni buon cristiano fedele alla propria vocazione, alla santità.

Il primo è la grazia, lo stato di grazia, la vita di grazia, che la Fede e i Sacramenti ci procurano, e che la preghiera alimenta ed esprime.

I primi cristiani, battezzati e in tal modo inseriti nella Chiesa, si chiamavano comunemente, per antonomasia, “santi”.

“Santi” voleva dire cristiani viventi in quel principio vitale nuovo e divino ch’è la grazia, l’azione cioè dello Spirito Santo, la inabitazione di Dio, Uno e Trino, nell’anima, che appunto perciò si chiama “santa” (cfr. Gv.14,23).

Questo ineffabile rapporto soprannaturale della nostra anima col Dio Vivo, col Dio Amore, è la perfezione più alta, la fortuna più vera, la condizione più felice e indispensabile, a cui l’uomo possa e debba aspirare.

Vivere sempre in grazia di Dio è il proposito che ciascuno deve fare e per sempre…

Il secondo coefficiente è la nostra volontà, cioè la nostra personale vita morale, alla quale la nostra religione non impone solo precetti e minaccia castighi, ma infonde lumi, energie, conforti, carismi, che rendono, in certa misura, facile e possibile una stupenda, anche se nascosta, perfezione umana.

Volontà: la santità, derivante dall’uomo, esige questo primissimo impegno: bisogna volerla. Volere vuol dire amare. L’amore umano, animato da quello divino, cioè la carità, possiede il segreto della perfezione e riassume tutto il dovere dell’uomo e tutta la onestà naturale; questo è il sommo e primo precetto di Cristo: amare Dio, amare il prossimo.

Questa è la santità. Quella che il Vangelo ci predica e che esso rende possibile. Quella che sola salva l’uomo, edifica la Chiesa, rinnova il mondo.

 

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