GLI APOSTOLI DELL'AMORE

VERSO LA CIVILTA' DELL'AMORE

 

La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,

e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana

(Paolo VI, 25 dicembre 1975)

 

I cristiani non si distinguono dagli altri uomini, né per territorio, né per lingua, né per vestito. Essi non abitano città loro proprie, non usano un linguaggio particolare, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è conquista di genio irrequieto di uomini ingannatori; né professano, come fanno alcuni, un sistema filosofico umano. Abitando in città greche o barbare, come a ciascuno è toccato in sorte, ed adattandosi agli usi del paese nel vestito, nel cibo e in tutto il resto del vivere, dànno esempio di una loro forma di vita sociale meravigliosa, e che, a confessione di tutti, ha dell’incredibile. Abitano la loro rispettiva patria, ma come gente straniera; partecipano a tutti i doveri dei cittadini, e sopportano tutti gli oneri degli stranieri. Ogni terra straniera è patria per loro, e ogni patria è terra straniera. Si sposano come tutti gli altri ed hanno figli, ma non espongono i neonati. Hanno comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne, ma non secondo la carne (cfr. 2^Cor.10,3; Rom.8,12-13). Passano la loro vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro tenore di vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti sono perseguitati. Non sono conosciuti e sono condannati; si dà loro la morte, ed essi ne ricevono vita. Sono mendichi, e fanno ricchi molti  (cfr. 2^Cor.6,9-10); sono privi di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nel disprezzo trovano gloria; si fa oltraggio alla loro fama, e si aggiunge testimonianza alla loro innocenza. Sono ingiuriati, e benedicono (cfr. 1^Cor.4,13); si insolentisce contro di loro, ed essi trattano con riverenza. Fanno del bene, e sono puniti come dei malfattori; e puniti, godono, quasi si dia loro la vita. I Giudei fanno loro guerra come razza straniera e gli Elleni li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire il motivo del loro odio. Per dirla in una parola, i Cristiani sono nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo: anche i Cristiani sono disseminati nelle città del mondo. L’anima abita nel corpo, ma  non proviene dal corpo: anche i Cristiani abitano nel mondo, ma non provengono dal mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; anche i Cristiani si sa che sono nel mondo; ma la loro pietà rimane invisibile. La carne odia l’anima e le fa guerra, senza averne ricevuto ingiuria, ma solo perché le proibisce di godere dei piaceri: anche il mondo odia i Cristiani, che non gli hanno fatto alcun torto, solo perché essi si oppongono ai piaceri. L’anima ama la carne, che l’odia, e le membra: anche i Cristiani amano coloro che li odiano. L’anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo: anche i Cristiani sono trattenuti nel mondo come in una prigione, ma essi stessi sostengono il mondo. L’anima immortale abita in una tenda mortale: anche i Cristiani dimorano come pellegrini tra le cose che si corrompono, in attesa dell’incorruttibilità dei cieli. Maltrattata nei  cibi e nelle bevande, l’anima si fa migliore: anche i Cristiani, puniti, si moltiplicano di giorno in giorno. Tanto alto è il posto che a essi assegnò Dio, né è loro lecito abbandonarlo.

 

 

NORME FONDAMENTALI di VITA

Preambolo: IO SONO IL SIGNORE DIO TUO

1)      Non avrai altro Dio fuori di me.

2)      Non nominare il nome di Dio invano.

3)      Ricordati di santificare le feste.

4)      Onora il padre e la madre.

5)      Non uccidere.

6)      Non commettere atti impuri.

7)      Non rubare.

8)      Non dire falsa testimonianza.

9)      Non desiderare la donna o l’uomo di altri.

10)  Non desiderare la roba di altri.

 

La carità nella concretezza della vita

   L’AMORE che

-         è paziente,

-         è benigno,

-         non è invidioso,

-         non si vanta,

-         non si gonfia,

-         non manca di rispetto,

-         non cerca il suo interesse,

-         non si adira,

-         non tiene conto del male ricevuto,

-         non gode dell’ingiustizia,

-         si compiace della verità,

-         tutto copre,

-         tutto crede,

-         tutto spera,

-         tutto sopporta.     (cfr. 1^Cor.13,4-7)

 

IMPEGNO QUOTIDIANO

   

 AMERAI IL SIGNORE DIO TUO

                 CON TUTTO IL TUO CUORE, CON TUTTA LA TUA ANIMA

                 CON TUTTA LA TUA MENTE E CON TUTTE LE TUE FORZE

        E IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO

                        (Mt.22,37-40)

 

MASSIME PER UNA CIVILTA’ DELL’AMORE

 

  • GENTILEZZA nel parlare crea fiducia.

  • GENTILEZZA nel donare crea amore.

  • SALUTA affabilmente gli umili, quelli che si sentono abbandonati o messi da parte.

  • SORRIDI nella monotonia del dovere quotidiano, per non rattristare chi ti vive accanto.

  • PARLA con dolcezza agli impazienti e agli importuni.

  • TACI quando ti accorgi che qualcuno ha sbagliato, per non ferirlo con l’umiliazione.

  • STRINGI cordialmente la mano a chi è nella preoccupazione o nella tristezza.

  • GUARDA con affetto chi nasconde un dolore e forse è più nervoso del solito.

  • RICONOSCI umilmente il tuo torto e chiedi perdono se hai offeso qualcuno.

  • RENDI un servizio a chi ti è sottoposto.

  • IL CRISTIANO SI IMPEGNA AD UNA CONDOTTA ESEMPLARE soprattutto sulle strade, guidando la propria auto con diligenza, con pazienza, con prudenza e cortesia, per amore di Cristo che ci ha redenti, in riparazione delle offese che egli riceve dagli utenti della strada e per evitare al prossimo ogni disagio.

  • FA’ TUTTO IN MODO CHE DIO, NEL TUO FRATELLO, SIA SEMPRE CONTENTO DI TE.

 

APOSTOLI DELL'AMORE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In verità vi dico: se non vi convertirete

e non diventerete come i bambini,

non entrerete nel regno dei cieli

(Mt.18,3)

       

IL PROGRAMMA

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