FESTA DEI SANTI ARCANGELI

MICHELE, GABRIELE E RAFFAELE

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;

tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

LETTERA INFORMATIVA

LA VOCE

www.lavocecattolica.it

Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)                                                                                                           

 

Ancona

Giovedì, 29 settembre 2005

Domenica, 29 settembre 2012

Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine

 

Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informativo "LA VOCE" http://www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm  è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene in una società offuscata dalle tenebre del male. Così anche Gesù insegnava: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. (Gv.8,31-32).

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

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TOTUS TUUS EGO SUM

 

VANGELO DEL GIORNO

DAL VANGELO DI GIOVANNI (1,47-51)


In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità» . Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?» . Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».

 

 

COME ONORARE GLI arcangeli

SAN GABRIELE arcangelo

E LA SUA RELAZIONE CON LA SANTA CASA DI LORETO

Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,

         potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola.

(Sal. 103,20)

 

            Nella Liturgia odierna gli angeli vengono chiamati cooperatori del disegno di salvezza e sono al servizio di Dio e del Figlio dell'uomo, di Gesù Cristo.

            Il Vangelo di oggi, infatti, dice: «Vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio salire a scendere sul Figlio d'uomo». Queste parole di Gesù fanno chiaramente conoscere come gli angeli sono al servizio del Figlio dell'uomo, di Gesù Cristo stesso. La Liturgia perciò purifica il nostro culto, rivolgendolo a colui cui esso è dovuto. La nostra lode, la nostra adorazione, infatti, non è rivolta ai santi, nemmeno quando si tratta degli angeli o degli arcangeli. La nostra lode e il nostro culto vanno indirizzati solo a Dio e al Figlio suo Gesù Cristo. Gli angeli sono solo servitori suoi, che Dio, nella sua immensa bontà, mette anche al servizio di noi uomini.

            Che cos'è che ci insegna, perciò, questa festa di oggi, che cos'è che impariamo oggi dai Santi Arcangeli?

            San Michele ci insegna il «Chi è come Dio?». E’ l’Arcangelo che insorge contro Satana e i suoi angeli ribelli, è il difensore degli amici di Dio e il protettore del suo popolo. San Michele ci insegna che solo Dio importa, che solo Lui è il Signore della nostra vita, a Lui solo dobbiamo dare la nostra obbedienza e la nostra gloria.

            San Gabriele, il cui nome significa “Forza di Dio”, è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio, rivela a Daniele i segreti del piano di Dio, annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e a Maria Vergine quella di Gesù.

            San Raffaele, il cui nome significa “Dio ha guarito”, è fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio, e leggiamo nella Bibbia come egli accompagnò e custodì Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarì il padre cieco.

            Mentre San Michele è particolarmente onorato sul Monte Gargano, nel Santuario di Monte Sant’Angelo, “luogo della sua presenza”, San Gabriele dovrebbe essere onorato (mentre poco o per nulla lo è!) nella Santa Casa di Nazareth, che Dio – per il ministero degli stessi angeli – ha voluto trasportare “miracolosamente” in luoghi lontani da Nazareth, per preservarne la reliquia, e collocarla – dopo “traslazioni miracolose in vari luoghi” - su una collina disabitata ove poi sorse la cittadina di Loreto, presso Ancona.

            Se si può dire che San Michele Arcangelo, sul nostro piccolo pianeta Terra, predilige e dona le sue grazie dal luogo scelto del Monte Gargano, si deve anche pensare che, tra tutti i luoghi del pianeta Terra, San Gabriele Arcangelo ama e predilige in un modo unico e particolare la Santa Casa di Loreto, che è la Santa Casa di Nazareth ove egli portò l’annunzio dell’Incarnazione del Verbo a Maria e ove fu presente in quell’istante sublime del “concepimento miracoloso” e dell’Incarnazione del Figlio di Dio in Maria Vergine, che unì Cielo e Terra, rendendo “visibile” agli uomini il Dio “invisibile”. 

            Chi si reca nella Santa Casa di Loreto, vi venera giustamente la Vergine Maria, che fra quelle Sacre Pareti vi fu concepita Immacolata, vi nacque e vi ricevette quell’annuncio angelico dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Tuttavia ben pochi si ricordano di onorare anche “la presenza” di quell’Arcangelo che fra quelle Sacre Pareti portò a Maria quell’annuncio divino, che ha cambiato la storia dell’umanità: “L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». (Lc.1,26-33).

            A Loreto, dunque, dovrebbe essere onorato in un modo speciale anche l’Arcangelo Gabriele, come anche tutti quegli angeli che “popolano” quel Santuario, unico al mondo. E’ celebre, al riguardo, “la visione” di San Giuseppe da Copertino, nel suo arrivo ad Osimo, il 10 luglio 1607. Egli, nel vedere la cupola del Santuario Lauretano, diede in un alto grido ed esclamò: “Oh Dio! Che cosa è mai quella che io vedo! Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate come scendono di lassù carichi di grazie e tornano a prenderne delle altre! Ditemi che luogo è quello?”. E rispostogli che quello era il Santuario entro cui si venerava la Santa Casa di Nazareth, prostratosi, tornò ad esclamare: “Non è meraviglia, allora, che colà discendono in gran numero gli Angeli del Paradiso, se ivi ad incarnarsi discese il Signore del Paradiso. Guardate ed ammirate come colà piovano le misericordie Divine! Oh felice luogo! Oh luogo beato!”. E così dicendo, fissò gli occhi verso la Santa Casa, e poi con un veloce “volo” andò a “posarsi” su un mandorlo (e, si potrebbe dire, quasi come “copia” e “divina riattualizzazione dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi”in tanti luoghi della Santa Casa!). Il volo e l’estasi furono interrotti solo dal Padre Segretario Generale che, insieme con altri confratelli, era lì presente e comandò “per obbedienza” al Santo di rientrare in sé…

Dalla straordinaria testimonianza” del “miracoloso” “volo” e del “miracoloso” “posarsi su un mandorlo di San Giuseppe da Copertino e dalla sua stupìta e ingenua “rimostranza” (“Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate… Guardate ed ammirate”!), sembra di poter cogliere una “riattualizzazione” nel Nuovo Testamento dell’antico sogno di Giacobbe: (Giacobbe) Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa (Gen.28,12). Sembra anche di riudire il rimprovero divino (“quasi” “rivolto” a tutti noi): “Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere (Is.42,18). Ma purtroppo, afferma la Parola di Dio, i suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla…” (Is.56,10); e tornano alla mente allora le severe parole di Gesù ai farisei: “Alcuni dei farisei che erano con lui … gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane»” (Gv.9,40-41)… Come c’è “davvero” da “temere” per tutti noi!…

Non si dovrebbe perciò “attestare” e “proclamare” “a voce alta” dal Santuario Lauretano anche questo “miracolo” incontestabile di San Giuseppe da Copertino (quasi divina “prova dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi” della Santa Casa) e questo “numero grande” e “biblico” di Angeli che vanno e vengono dal Cielo?… Ed anche queste “grazie” che (letteralmente)piovono” sulla Santa Casa se vengono richieste con fede?… Lo attesta un Santo straordinario! Proprio il “santo dei voli” (così come “venne” “in volo” la Santa Casa!). Ciò che vedeva San Giuseppe da Copertino è la realtà “invisibile” di “ogni giorno”, di “ogni ora”, sul Santuario Lauretano, assai più “reale” di ciò che è “visibile”, e che avviene “davvero” sul Luogo Santissimo della Santa Casa!…

Viene perciò da dire: quante “grazie” vengono “impedite” od “ostacolate” nel “non vedere” e addirittura nel “misconoscere” - da parte di “cattolici” - la realtà della “miracolosa traslazione” della Santa Casa?…

Ho aperto da poco – in proposito - una Sezione del Sito www.lavocecattolica.it (indirizzo diretto: www.lavocecattolica.it/santa%20casa.htm), ove verranno gradualmente pubblicate tutte le documentazioni storiche, archeologiche, scientifiche, le approvazioni dei Papi e le rivelazioni mistiche dei Santi, attestanti “LA VERITA’ STORICA DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO” e “le prove” “dimostrate” delle “falsificazioni” e “false interpretazioni” di “un falso trasporto umano”, che non c’è mai stato, “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”, come scrisse il Beato Giovanni Battista Spagnoli nel “riportare” (dalle antiche documentazioni) la storia delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth.

Santi Michele, Gabriele e Raffaele: pregate per noi!

Prof. GIORGIO NICOLINI

 

+ CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” *

 

 

SULLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE

DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

 

----- Original Message -----

From: G.T. (...)

To: giorgio.nicolini@poste.it

Sent: Thursday, September 15, 2005 4:26 PM

Subject: Lasciate in pace la Santa Casa di Loreto !!!!!

 

Carissimo Professore, 

            lo zelo per la Santa Casa, da ciò che leggo nei vari Siti e lettere e pubblicazioni, la stà divorando.

            Dopo aver fatto tutto il Suo dovere per ribadire, secondo il Suo parere, la verità sulla natura della “traslazione” della Santa Casa di Nazaret, sommessamente La inviterei a lasciar stare per un pò questa "missione" poiché, dalla lettera che Lei ha inviato a Mons. Comastri e le varie citazioni che ha effettuato nella stessa, sembra quasi che si tratti di una verità di fede (un dogma).

            Se la Santa Casa è stata trasportata o dagli Angeli o dai Cherubini oppure dai Crociati, qualsiasi sia la verità, non andremo in Paradiso per questo.

            E se LA VOCE desidera essere "una voce che grida nel deserto" per annunciare Cristo, Lei professor Nicolini, che egregiamente la dirige, non si faccia prendere la mano.

            Un giorno, spero, di riparlarne, insieme, in Paradiso ... forse proprio con quegli Angeli che hanno fatto il Santo Trasloco.

            Suo .....

Messaggio Firmato

 

 

 

LA RISPOSTA

 

----- Original Message -----

From: Giorgio Nicolini

To: G.T.

Sent: Thursday, September 15, 2005 9:25 PM

Subject: L'appello sulla Santa Casa

 

Ancona, 15 settembre 2005

 

Carissimo G. T.,

            spero mi perdonerà se mi permetto di pubblicare (in modo anonimo) il Suo appello a me rivolto “in privato” e di risponderLe pubblicamente in questa “Lettera Informativa”, dopo che “in privato” Le avevo inviato solo un breve messaggio, che qui amplio per “l’utilità” di tutti.

                Francamente mi ha un pò sorpreso il Suo "appello", formulato con cinque punti esclamativi (!!!!!), di "lasciare in pace la Santa Casa di Loreto". Non so se mi scrive solo a titolo personale, ma credo che tale "appello" dovrebbe rivolgerlo ad altri, che - e lo dico con sincero “dolore”! – hanno "dissacrato"con documentazioni falsificate” la storia delle “miracolose traslazioni”, e a cui mi sono rivolto inutilmente per anni, e dai quali ho comunque sempre sperato (e spero ancora!) una "resipiscenza".

            Sì, lo si può dire: la Santa Casa non è mai stata “lasciata in pace”… ma non da me… Sono secoli che “non la si lascia in pace”… L’unica differenza (molto grave!) è che nei secoli passati gli “avversari” della Santa Casa erano i “non cattolici” e i “non credenti”: oggi invece “gli avversari” (sia “in buona fede” che “in mala fede”) sono all’interno stesso della Chiesa Cattolica.

            Per “il miracolo della traslazione della Santa Casa di Nazareth” (“in vari luoghi” e infine a Loreto) si potrebbe “quasi” dire la stessa cosa che già ebbe a dire San Simeone a Maria: “… è qui (…), segno di contraddizione” (Lc.2,34). E a quanti dicono: “Smettete di parlare ancora della miracolosità della traslazione!...”, si deve rispondere con le parole di Gesù nel Vangelo: “Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre» (Lc.19,39-40). E sono proprio le pietre o, è meglio dire, “le Pareti di pietra” della Santa Casa di Loreto a “gridare”!... e gridano da oltre 700 anni!...

            E’ incalcolabile il numero di libri che sono stati scritti ovunque nel mondo, in 700 anni, sulla Santa Casa di Loreto: chi l’ha combattuta talvolta con virulenza (senza aver mai trovato alcun elemento vero per smentirla), chi l’ha difesa con ardore impareggiabile (a cominciare da tutti i Papi e tutti i Santi!...), documentandola in ogni modo. Tutti costoro sono passati, come ognuno di noi passerà. Ma la Santa Casa è sempre lì: è essa stessa che “grida” con le sue “Sante Pareti di pietra” “la verità” riguardo alla sua autenticità, e al modo miracoloso con cui è arrivata a Loreto. Tutti i detrattori e i falsificatori non sono mai riusciti ad abbatterla, mentre chiunque si accosta alle Sante Pareti della Santa Casa di Loreto e alla sua storia, con animo sgombro da pregiudizi e aperto alla verità, accoglie sempre con gioia e commozione tutti “i veri” studi storici, archeologici e scientifici che hanno sempre attestato “la verità” di quanto asserito dai “testimoni oculari” degli eventi accaduti e che è stato poi tramandato ininterrottamente dalla “tradizione” “orale” e “scritta”, presso tutti i popoli, e che è stata sempre “approvata” dalla Chiesa in un modo ininterrotto, da oltre sette secoli.

Riguardo agli studi archeologici e architettonici basti pensare all’insigne architetto, Federico Mannucci, incaricato dal Sommo Pontefice Benedetto XV di esaminare le fondamenta della Santa Casa, in occasione del rinnovo del pavimento, dopo l’incendio scoppiatovi nel 1921, che scrive e asserisce perentoriamente, nella sua “Relazione” del 1923, che è assurdo solo pensare” che il sacello possa essere stato trasportato “con mezzi meccanici” (Federico Mannucci, “Annali della Santa Casa”, 1923, 9-11), e rivelò che è sorprendente e straordinario il fatto che l’edificio della Santa Casa, pur non avendo alcun fondamento, situato sopra un terreno di nessuna consistenza e disciolto e sovraccaricato, seppure parzialmente, del peso della volta costruitavi in luogo del tetto, si conservi inalterato, senza il minimo cedimento e senza una benché minima lesione sui muri (Federico Mannucci, “Annali della Santa Casa”, 1932, 290).

L’architetto Mannucci trasse, in sintesi, queste conclusioni:

 1   i muri della Santa Casa di Loreto sono formati con pietre della Palestina, cementati con malta ivi usata;

 2   è assurdo solo il pensare ad un trasporto meccanico;

 3  la costruzione della Santa Casa nel luogo ove si trova si oppone a tutte le norme costruttive ed alle stesse leggi fisiche.

            Quindi, si potrebbe dire, è già “un miracolo” il fatto stesso della attuale “sussistenza” delle Sante Pareti, che si reggono contro le stesse “leggi fisiche” e che nessuno “in modo umano” può aver edificato lì dove si trova: questo sono gli architetti ed archeologi ad asserirlo, e non la mia “opinione”!

            Per quanto posso, nella mia “piccola parte”, io sto perciò solo cercando di aiutare - con i miei studi - a "ripristinare" "la verità", così come anche l'ha sempre insegnata la Chiesa Cattolica, con pronunciamenti "ufficiali", “solenni” e “ininterrotti”, per sette volte secolari, sia da parte delle Congregazioni Vaticane competenti che, soprattutto, da parte dei Sommi Pontefici. Non si tratta ovviamente di "un dogma", che impegna la fede del credente, ma si tratta del rispetto della "verità", che non è mai lecito occultare, negare o falsificare.

            Non pensa, in proposito, che – per un cattolico - "negare" "la verità" di "un miracolo", che la Chiesa - con regolari processi canonici - ha dichiarato essere "autentico" sia anche "un peccato"?... Se Lei negasse la verità delle apparizioni di Lourdes o di Fatima, o di tantissimi altri miracoli approvati dalla Chiesa lungo il corso della sua storia, non pensa che ciò costituisca - se fatto "coscientemente" - "un peccato": quantomeno di "irriverenza" e di "disobbedienza" verso la Chiesa, oltreché di “ingratitudine” verso Dio e la Vergine Maria?...

            Con che “pudore” (mi perdoni l’espressione) scrittori e studiosi che osano dirsi “cattolici” ostentano tanta noncuranza, e persino opposizione, alle unanimi affermazioni delle Supreme Autorità della Chiesa (fatte per sette secoli!...), i cui limiti non sta certo a noi definire, e che può certamente contare – anche per gli altri atti che non riguardano il “depositum fidei” – su di una speciale assistenza dello Spirito Santo?...

            Siamo arrivati al punto che – negli anni recenti - in tali “inganni” siano potuti “incappare” (in totale buona fede) persino “eminenti” e “sante” personalità ecclesiastiche… e che nulla ormai sembra che si voglia fare per “ripristinare la verità”, fatta abbandonare “ingannevolmente” e “con arte”!...

            E qui non possono non venire in mente anche quelle severe parole di Gesù: “O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?” (Mt.17,17). Anche San Paolo con severità ci ricorda: "... O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità…” (Rom.2,4-8).

            Certamente credere ai miracoli "dichiarati dalla Chiesa" non è un dogma e non è strettamente essenziale alla Fede e alla Salvezza. Tuttavia i miracoli sono compiuti da Dio proprio per “confermare” la Fede, come hanno sempre insegnato i Dottori della Chiesa (come San Tommaso d’Aquino) e la Teologia Apologetica insegnata dalla Chiesa Cattolica. Perciò, quante grazie fa perdere alle anime diffondere "una falsità", rinnegando quanto la Chiesa ha dichiarato invece "essere vero"?

            E cosa sappiamo noi - rinnegando un miracolo realmente “avvenuto” e “approvato” “ufficialmente” dalla Chiesa – di quanto si fa rendere più difficoltosa a Dio la Salvezza Eterna delle anime? Quanti casi di conversione e di salvezza ci sono stati nel corso della Storia della Chiesa dovuti a dei miracoli compiuti da Dio? e che senza questi miracoli non ci sarebbero mai stati?... Non può essere, perciò, “un miracolo” anche determinante per la salvezza di qualche anima o di interi popoli?... Cosa possiamo saperne noi?...

            Forse che senza un sapiente e preciso “scopo salvifico” Dio compie dei “miracoli”?... E “le miracolose traslazioni” della Santa Casa di Nazareth certamente non sono state “un miracolo” “qualunque”, data la loro singolarità e meravigliosità e “universale risonanza” nella Storia della Chiesa e dell’Umanità!...

            Nel Vangelo Gesù non compiva i miracoli per far credere in lui e quindi aiutare la loro salvezza? come nel caso della risurrezione di Lazzaro?... "Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui..." (Gv.11,45-48). E sappiamo poi cosa hanno fatto a Gesù...

            Non bisogna neanche dimenticare – riguardo al “miracolo della traslazione della Santa Casa” – che se oggi in Europa possiamo “ancora” parlare tra noi “come cristiani”, lo dobbiamo principalmente proprio alla presenza della Santa Casa di Loreto, cioè alla Vergine Immacolata ivi venerata per la sua Santa Casa di Nazareth, che venne implorata da tutta la Cristianità dell’epoca per la decisiva battaglia di Lepanto del 1571, così come richiese il grande Pontefice San Pio V, e della quale egli attestò e riconobbe come ottenuta per l’intercessione della Vergine Lauretana: tanto che San Pio V volle fosse scritto – come riconoscenza alla Vergine della Santa Casa – “Vera florida Casa che fu in Nazareth”, e istituendo la Festa della Beata Vergine del Rosario al 7 ottobre, come ancor oggi si celebra (che non è la festa della Vergine del Rosario di Pompei, ma della Vergine del Rosario di Loreto!). Senza quella “vittoria” insperabile ed insperata oggi l’Europa sarebbe forse già tutta “islamizzata” da secoli… E noi avremmo potuto ricevere il Battesimo ed essere oggi “cristiani”?... Non sarà il caso, in proposito, di tornare a implorare la Vergine Lauretana, nella sua “vera florida Casa che fu in Nazareth” (San Pio V) perché ciò che non permise in quel tempo non accada che avvenga oggi?...

            Voglio, in proposito, ricordarLe anche quanto scriveva il grande San Pietro Canisio, grande difensore della Santa Casa e della verità delle sue “traslazioni miracolose”: “Ma che vado io discorrendo intorno alle glorie di questa Santa Casa? Posso conchiudere con le parole del Patriarca Giacobbe: Terribile è questo luogo, è la Casa stessa di Dio e la Porta del Cielo! Perciò esortiamo tutti quanti i fedeli, quanti sono sinceramente cristiani, perché – memori della loro salvezza e non ingrati alla divina misericordia, la quale non desiste mai dal proteggerci – vogliano con la più grande devozione e pietà visitare, onorare e venerare questa abitazione di Maria, soggiorno di Cristo, talamo dello Spirito Santo, tesoro di ogni grazia, eterno monumento della Divina Misericordia, e comune difesa dei meschini, per rendere ogni grazia a Dio immortale, che schiuse questo asilo alla umana debolezza”.

            Quanto ai miei Siti Internet (in specie www.lavocecattolica.it ), potrà vedere come gli argomenti che vi tratto sono vastissimi, e quello sulla Santa Casa di Loreto, è solo una piccola parte, seppure gli attribuisco (e ne ha!) una grande importanza, e “a ragion veduta”.

            Riguardo, poi, al continuare le mie trattazioni, oltre che un dovere di coscienza personale, è "una richiesta" espressamente fattami, da chi ha "l'autorità" di "richiederlo"... Oltre a "tanti" che pure me lo richiedono e mi fanno "appelli" esattamente "opposti" al Suo... Quindi, per di più, faccio solo "un atto di obbedienza" e di "carità"... Non tema perciò il rischio di “farmi prendere la mano”, bensì piuttosto – se mi permette il giro di parole – potrebbe meglio dire che “mi faccio prendere per mano”.

            Sarò lieto, comunque, se vorrà, di essere più chiaro trattandone direttamente con Lei, "a voce", se mi fornisce il Suo telefono oppure vorrà Lei stesso telefonarmi per parlarne "con amicizia", già in questa vita... e non solo in Paradiso, dove spero e prego che tutti ci possiamo ritrovare. 

            AugurandoLe ogni bene, La saluto con sincera amicizia e cordialità.

 

Prof. GIORGIO NICOLINI
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IL COMMENTO DI UN ISCRITTO A “LA VOCE”

(con autorizzazione alla pubblicazione)

 

----- Original Message -----

From: gianni_pezzati

To: Giorgio Nicolini ; Padre LIVIO FANZAGA RADIO MARIA

Cc: BARRA GIANPAOLO - Direttore IL TIMONE ; AVVENIRE ; OSSERVATORE ROMANO

Sent: Friday, September 16, 2005 12:55 PM

Subject: R: L'appello sulla Santa Casa

 

                Certamente il fatto che la Santa Casa di Loreto sia stata portata dagli Angeli (purissimi spiriti) o dagli Angeli (esseri umani in carne ed ossa) non è affatto determinante per la Salvezza Eterna dell'anima. Però stabilire la verità non solo è sempre un atto di giustizia verso i fatti e le realtà che ci circondano: è un atto di carità evangelica!

                Difatti ciò è entrato anche nel motto e nel logo dell'Ordine dei Predicatori (Domenicani) per volontà dello stesso Fondatore San Domenico Guzman. Proprio perchè uno dei tre attributi autoproclamati dal Signore Gesù Cristo in persona, contrariamente a quanto si crede, non riguarda tanto le virtù in Lui presenti in modo eminentissimo ed irripetibile (come la Misericordia, l'Amore, la Bontà e cosi via), ma la Verità: *** Io sono la Via, la Verità e la Vita *** ha detto di Sé la Parola-Verbo (Gv.14,6).

                In più, il Cristo Signore quando voleva sottolineare l'importanza della frase che pronunciava la faceva precedere con il "in verità, in verità vi dico" (es.: “In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte” (Gv. 8, 51). E così via...

                In più, come modesto studioso di Agiografia posso dire che sono diversi i Santi che affermano un premio tutto speciale nell'Aldilà dato da Dio a chi nella vita ha ricercato e lottato per la Verità, anche se non praticante.

                Lo stesso per chi ha operato per la Giustizia, la Pace, la Misericordia, ecc. (vedere “le Beatitudini”: Mt.5,1-12). Perché sempre tutti attributi infinitamente presenti nel Signore.

                Ergo, se la ricerca e la difesa della tesi riguardante l'argomento di cui trattasi è fatta dal Prof. Giorgio Nicolini con spirito di umiltà e di obiettività e solo per la ricerca della Verità va lodata ed incoraggiata perché oggi troppo spesso e soprattutto dai Teologi e Studiosi (pseudo) cattolici si liquida ciò che è storico, ma miracoloso, come fatto inventato, da donnette, e devozionalista.

                E purtroppo alcuni si spingono a sostenere questa tesi anche per quanto riguarda il Vangelo o le Lettere Apostoliche (sic!).

                Tanto più che la Santa Casa rappresenta una delle Reliquie più importanti di tutto il Cristianesimo. Anche se ovviamente non è paragonabile alla Eucarestia.

                Un fraterno saluto nel Cristo Signore e nella Vergine di Loreto.

                Maranathà! Amen! Vieni presto Signore Gesù! ( Ap.22,20-21).

Gianni Pezzati

Ancona

 

 

PROFEZIE

San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!... Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 

(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)

esortiamo PURE voi, figli carissimi,

a cercare quei "segni dei tempi"

che sembrano precedere un nuovo avvento di Cristo fra noi.

Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere maestra,

anzi ella stessa l’atteso prodigio

 

Messaggio del 25 settembre 2005 da Medjugorje, di Maria, Regina della Pace

(“l’atteso prodigio” profetizzato da Paolo VI)

"Cari figli, con amore vi chiamo: convertitevi. Anche se siete lontani dal mio cuore, non dimenticate: Io sono vostra madre e sento dolore per ognuno di voi che è lontano dal mio cuore, ma Io non vi abbandono. Credo che potete lasciare la via del peccato e decidervi per la santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

 

ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’

 

 

 

 

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NON OPPORSI AD UN ERRORE  VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA’  VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)

 

 

 

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