"lettera INFORMATIVA

 

ALLA VIGILIA DEL REFERENDUM DEL 13 giugno

(novena ai sacratissimi cuori di gesu' e di maria: 4-12 giugno)

 

Seguendo gli insegnamenti del Santo Pontefice Giovanni Paolo II

"La VOCE" propone una GIORNATA DI DIGIUNO

(per chi può, o Venerdi 10 giugno o Sabato 11 giugno)

per impetrare da Dio il fallimento del Referendum contro la vita

 

“Ritroviamo l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore” (Giovanni Paolo II: Evangelium Vitae, 100)

 

Dall'Istruzione "DONUM VITAE"

Alla luce della verità sul dono della vita umana e dei principi morali che ne conseguono, ciascuno è invitato ad agire, nell'ambito della responsabilità che gli è propria, come il buon samaritano e a riconoscere anche il più piccolo tra i figli degli uomini come suo prossimo (Cfr. Lc.10,29-37). La parola di Cristo trova qui una risonanza nuova e particolare: "Ciò che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avrete fatto a Me" (Mt.25,40).

(Istruzione "Donum Vitae" - Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 22 febbraio 1987, Festa della Cattedra di S. Pietro Apostolo - Joseph Card. Ratzinger)

 

www.lavocecattolica.it

 

Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce,
ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
(Gv.3,8)

 

Ancona

Mercoledì, 8 giugno 2005

 

Sabato, 7 giugno 2012

(Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine)

 

Carissimo amico e carissima amica, questo Giornale Informatico "LA VOCE" http://www.lavocecattolica.it/lettere%20informative.htm  è un umile mezzo d'informazione e quindi è un semplice strumento di comunicazione sociale, pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato dalla convinzione che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene in una società offuscata dalle tenebre del male.

 

A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia

Cellulare 338.2892353 – Telefono 071.83552 -Facsimile 178.4413104 – Conto Corrente Postale 13117056

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Siti della Rete Internet: www.lavocecattolica.it -www.lavoce.an.it - www.fuocovivo.org

 


 

FERMATI, UOMO!...

L'ALBERO DELLA VITA E' CUSTODITO

 DALLA fiamma della spada FOLGORANTE!...

Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita" (Gen.3,22-24).

non uccidere!

"Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere. Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare" (Sir.15,11-20).

 

Il monito ai ricercatori fatto da Don Luigi Verzé

(Fondatore e Presidente dell'Ospedale San Raffaele di Milano)

(da "Avvenire" del 22/5/2005, pag.9)

Il vostro intelletto è una formidabile potenza. Attenti però: Dio perdona sempre, perché è tollerante, può aspettare, è eterno. L'uomo perdona qualche volta, purtroppo rara. Ma LA NATURA NON PERDONA MAI, non può perdonare, sarebbe la distruzione dell'universo. Attenti a non rischiare dunque di acquisire una dotta empietà".

 

Insegna anche il Concilio Ecumenico Vaticano II: “Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario, TUTTO CIÒ CHE VIOLA L'INTEGRITÀ' DELLA PERSONA UMANA... (...); tutte queste cose, e altre simili, sono certamente VERGOGNOSE. Mentre GUASTANO LA CIVILTÀ UMANA, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli che le subiscono e ledono grandemente l'onore del Creatore ("Gaudium et Spes", n.27).

 

"Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: FA QUESTO, EVITA QUEST'ALTRO. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo. Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità tanti problemi morali, che sorgono tanto nella vita privata quanto in quella sociale" (Concilio Ecumenico Vaticano II: "Gaudium et Spes", n.16).


 

Giovanni Paolo II, Enc. "Dominum et vivificantem"

 

Stando alla testimonianza dell'inizio, il peccato nella sua realtà originaria avviene nella volontà - e nella coscienza - dell'uomo, prima di tutto come "disobbedienza", cioè come opposizione della volontà dell'uomo alla Volontà di Dio. Questa disobbedienza originaria presuppone il rifiuto o, almeno, l'allontanamento dalla verità contenuta nella Parola di Dio...

Il rifiuto si esprime in pratica come "disobbedienza", in un atto compiuto come effetto della tentazione, che proviene dal "padre della menzogna"... Il peccato è inteso come "disobbedienza", il che significa semplicemente e direttamente trasgressione di un divieto posto da Dio... Questa disobbedienza significa pur sempre il voltare le spalle a Dio e, in un certo senso, il chiudersi della libertà umana nei suoi riguardi. Significa anche una certa apertura di questa libertà - della conoscenza e della volontà umana - verso colui che è "il padre della menzogna" (Giovanni Paolo II, Enc. "Dominum et vivificantem", p.II, c.3, nn.33.36.37).

Così infatti insegna Gesù:

"VOI AVETE PER PADRE IL DIAVOLO, E VOLETE COMPIERE I DESIDERI DEL PADRE VOSTRO. EGLI E' STATO OMICIDA FIN DA PRINCIPIO E NON HA PERSEVERATO NELLA VERITA', PERCHE' NON VI E' VERITA' IN LUI. QUANDO DICE IL FALSO, PARLA DEL SUO, PERCHE' E' MENZOGNERO E PADRE DELLA MENZOGNA" (Gv.8,44).

 


Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

IL BAMBINO "FIN DAL CONCEPIMENTO" E' UN ESSERE UMANO

2274 - L'embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano. [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III]. La diagnosi prenatale è moralmente lecita, se “rispetta la vita e l'integrità dell'embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale... Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla l'eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una diagnosi... non deve equivalere a una sentenza di morte” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].

2275  - “Si devono ritenere leciti gli interventi sull'embrione umano a patto che rispettino la vita e l'integrità dell'embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III]. - “E' immorale produrre embrioni umani destinati a essere sfruttati come "materiale biologico" disponibile” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III]. - “Alcuni tentativi d' intervento sul patrimonio cromosomico o genetico non sono terapeutici, ma mirano alla produzione di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità personale dell'essere umano, alla sua integrità e alla sua identità” unica, irrepetibile [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, III].


I DUE ALBERI POSTI NEL PARADISO TERRESTRE

 

"Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male"... Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti" (Gen.2,8-9.16-17).

 


RICORDIAMO
  IL PECCATO ORIGINALE

Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «E` vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e DIVENTERESTE COME DIO, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò... Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente:  «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». (Gen. 3,1-6;13-15)


DOPO CHE L'UOMO HA VOLUTO MANGIARE DEL FRUTTO DELL'"ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE" E NE HA RICAVATO "LA MORTE", DIO HA POSTO I CHERUBINI E LA FIAMMA DELLA SPADA FOLGORANTE...

PER CUSTODIRE LA VIA ALL'ALBERO DELLA VITA

Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita" (Gen.3,22-24).


 

IL TERZO SEGRETO DI FATIMA

RIVELATO DA SUOR LUCIA e fatto conoscere il 13 maggio 2000 da Giovanni Paolo II

 

La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria, a Fatima.

"Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella ma­no sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con VOCE forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!...".


 

AVVERTIMENTO DEL SANTO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II

 

Oggi il senso del peccato è in parte scomparso, perché si perde il senso di Dio. Si è voluto costruire un umanesimo senza Dio... Le coscienze si sono oscurate come al tempo del primo peccato, non distinguendo più il bene e il male... (Giovanni Paolo II, Lourdes 14 agosto 1983)

 

"Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: può fare di questo mondo un giardino o ridurlo a un ammasso di macerie. Ha acquistato straordinarie capacità d'intervento sulle sorgenti stesse della vita: può usarne per il bene, dentro l'alveo della legge morale, o può cedere all'orgoglio miope di una scienza che non accetta confini, fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano. Oggi come mai nel passato, l'umanità è a un "bivio"... (Giovanni Paolo II, 8 ottobre 2000)


"LA VOCE 

propone UNA GIORNATA DI DIGIUNO

per impetrare da Dio il fallimento del Referendum del 13 giugno

affinché non sia raggiunto "il quorum" del 50%+1

affinché l'uomo, dopo "aver mangiato del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, e averne subìto il castigo e la morte, non osi, ora, "voler prendere" anche "il frutto dell'albero della vita"!!!...


LA GIORNATA DI DIGIUNO

alla luce dei Messaggi di Medjugorje

(su cui la Chiesa non si è ancora pronunciata... ma se poi sono proprio tutti veri?...)

"Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, adesso come mai prima, quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e desidera bloccare i progetti della pace e della gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente. Vi invito alla rinuncia durante nove giorni, affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!" (25.08.1991).

"Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l'ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra" (02.05.1982) - "La pace del mondo è in crisi; diventate fratelli fra voi, aumentate la preghiera e il digiuno per essere salvati" (30.11.1983) - "Affrettate la vostra conversione. Non aspettate il segno annunciato. Per i non credenti sarà troppo tardi per convertirsi... Pregherò mio Figlio di non punire il mondo: ma, vi supplico, convertitevi! Non potete immaginare ciò che accadrà né ciò che il Padre Eterno invierà sulla terraPer questo convertitevi! Rinunciate a tutto, fate penitenza" (24.06.1983) - "Desidero darvi dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall'inizio del mondo..." (04.04.1985) - "Figlioli, chi prega non ha paura del futuro e chi digiuna non ha paura del male" (25.01.2001) - "Vivete in un tempo nel quale Dio vi dona grandi grazie, ma voi non sapete utilizzarle. Vi preoccupate di tutto il resto, e dell'anima e della vita spirituale il minimo. Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima..." (25.03.2001).

IL MAREMOTO: "AVVERTIMENTO" DIVINO

Leggi all'indirizzo Internet: http://www.lavocecattolica.it/maremoto.htm


LIBRO DI MARIA VALTORTA - "I QUADERNI DEL 1943"

(Ed. Centro Editoriale Valtortiano, 1985)

Sono interessanti le pagine 152-162 degli scritti del 22 agosto 1943


IMPORTANTI LETTURE BIBLICHE

Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: «Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. E' forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. La tua gente riedificherà le antiche rovine, ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di case in rovina per abitarvi... Allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò calcare le alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca del Signore ha parlato" (Is.58,1-14).

Ecco non è troppo corta la mano del Signore da non poter salvare; né tanto duro è il suo orecchio, da non poter udire. Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto così che non vi ascolta. Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogne, la vostra lingua sussurra perversità. Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con lealtà. Si confida nel nulla e si dice il falso, si concepisce la malizia e si genera l'iniquità. Dischiudono uova di serpenti velenosi, tessono tele di ragno; chi mangia quelle uova morirà, e dall'uovo schiacciato esce una vipera. Le loro tele non servono per vesti, essi non si possono coprire con i loro manufatti; le loro opere sono opere inique, il frutto di oppressioni è nelle loro mani. I loro piedi corrono al male, si affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri sono pensieri iniqui, desolazione e distruzione sono sulle loro strade. Non conoscono la via della pace, non c'è giustizia nel loro procedere; rendono tortuosi i loro sentieri, chiunque vi cammina non conosce la pace. (...) Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti, i nostri peccati testimoniano contro di noi; poiché i nostri delitti ci stanno davanti e noi conosciamo le nostre iniquità: prevaricare e rinnegare il Signore, cessare di seguire il nostro Dio, parlare di oppressione e di ribellione, concepire con il cuore e pronunciare parole false. Così è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità incespica in piazza, la rettitudine non può entrarvi. Così la verità è abbandonata, chi disapprova il male viene spogliato. Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi che non ci sia più diritto. Egli ha visto che non c'era alcuno, si è meravigliato perché nessuno intercedeva. Ma lo ha soccorso il suo braccio, la sua giustizia lo ha sostenuto. Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, e sul suo capo ha posto l'elmo della salvezza. Ha indossato le vesti della vendetta, si è avvolto di zelo come di un manto. Il retributore ripagherà le azioni come si deve: con sdegno ai suoi avversari, con vergogna ai suoi nemiciIn occidente vedranno il nome del Signore e in oriente la sua gloria, perché egli verrà come un fiume irruente, sospinto dal vento del Signore. Come redentore verrà per Sion, per quelli di Giacobbe convertiti dall'apostasia. Oracolo del Signore" (Is.59,1-20).


AFFIDAMENTO A MARIA

L'ANGELUS DI BENEDETTO XVI

Domenica 5 giugno 2005

Rispondendo all'invito rivolto dalla Vergine a Fatima affidiamo al suo Cuore Immacolato il mondo intero, perché sperimenti l'amore misericordioso di Dio e conosca così la vera pace".

 


 

COME PRATICARE LA PENITENZA

SULL'ESEMPIO DEI TRE PASTORELLI DI FATIMA

 

 

Le apparizioni dell’Angelo del Portogallo

I protagonisti degli avvenimenti di Fatima sono tre pastorelli: Lucia dos Santos di dieci anni e i suoi cugini Giacinta Marto di sette anni e Francesco Marto di nove anni.

Qualche tempo prima dell’apparizione della Madonna i tre bambini erano stati visitati per tre volte da un angelo del Signore. Nella primavera del 1916, mentre giocavano, una improvvisa luce li avvolse mentre un forte vento scuoteva gli alberi. Nel mezzo di quella luce apparve la figura di un giovane che si presentò dicendo:

"Non temete, sono l'Angelo della pace. Pregate con me".

In una successiva apparizione l'angelo chiese ai bambini di offrire costantemente delle preghiere e dei sacrifici a Dio. I bambini chiesero:

"Come dobbiamo sacrificarci?"

L'Angelo rispose: "Di tutto ciò che potete, offrite un sacrificio al Signore come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirerete così la pace sulla vostra patria. Io sono il Suo angelo custode, l'angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con umiltà le sofferenze che il Signore vi manderà". Da questo momento i pastorelli cominciarono ad offrire al Signore tutte le loro sofferenze morali e fisiche.

Nella terza apparizione avvenuta nell'autunno dello stesso anno l'angelo li invitò a rivolgere a Dio una nuova preghiera: "Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti adoro profondamente e ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso, e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria ti chiedo la conversione dei poveri peccatori". Ed offrendo loro il calice e l’Ostia disse: "Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Fate riparazione per i loro crimini e consolate il vostro Dio".

LE PRIME APPARIZIONI DI MARIA

(13 maggio - 13 giugno 1917)

L'APPARIZIONE DI MAGGIO

Il 13 maggio 1917, mentre i pastorelli si trovavano al pascolo con il loro gregge alla Cova da Iria, preceduta da due lampi abbaglianti di luce, ecco apparire sopra un piccolo leccio verdeggiante una Signora più splendente del Sole che con voce soave e rassicurante dice:

"Non abbiate paura. Non voglio farvi alcun male".

Lucia domanda: "Da dove viene?"

"Vengo dal Cielo"

"E cosa vuole da me?"

"Sono venuta a chiederti di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno tredici, a questa stessa ora. Allora dirò chi sono e cosa voglio. Ritornerò poi ancora qui una settima volta".

"E anch’io andrò in cielo?" - chiede Lucia.

"".

"E Giacinta?".

"Anche lei".

"E Francesco?".

"Anche lui, ma dovrà recitare molti Rosari".

Lucia dice di essersi ricordata di due ragazze che erano morte da poco tempo:

"Maria Das Neves è già in cielo?" (si trattava di una loro amica morta all'età di 16 anni)

"Si, è là".

"E Amelia?" (un'altra loro amica morta all'età di 18 anni)

"Resterà in Purgatorio fino alla fine del mondo".

Riprende Lucia: "Mi saprebbe dire se la guerra finisce presto o se dura ancora molto tempo?"

"Non te lo posso dire ancora, prima di averti detto quello che desidero".

La splendida Signora riprende a parlare:

"Volete offrirvi a Dio pronti a sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in riparazione dei peccati con cui Egli è offeso, e per ottenere la conversione dei peccatori?".

"Sì, lo vogliamo!".

"Allora dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto".

Lucia racconta: "Nel momento in cui la Madonna pronunciava queste ultime parole, aprì per la prima volta le mani, trasmettendoci una luce così intensa, una specie di riflesso che usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, di impulso cademmo in ginocchio e ripetevamo intimamente: - Santissima Trinità, io ti adoro. Mio Dio, io ti amo nel Santissimo Sacramento".

Dopo un pò la Madonna aggiunse: "Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra". Poi la Signora cominciò ad elevarsi e sparì in un cielo che sembrava aprirsi.

 

L’APPARIZIONE DI GIUGNO

Il 13 giugno, Festa di sant’Antonio, avvenne la seconda apparizione.

Lucia esclama ad un tratto: "Già s’è visto il lampo, ora viene la Signora!". Di corsa si diresse verso il leccio seguita dai cugini. La Signora apparve con un vestito bianco e con il Rosario in mano.

Lucia: "Lei mi ha comandato di venire qui. Vorrebbe farmi il favore di dirmi cosa vuole da me?"

"Voglio dirti di ritornare qui il tredici del prossimo mese, di continuare a recitare il Rosario tutti i giorni e voglio pure che tu impari a leggere, per dirti poi quello che desidero".

Lucia domandò la guarigione di un malato, la Madonna rispose:

"Che si converta, e guarirà entro l’anno!".

"Vorrei chiederLe di portarci in Cielo".

"Sì, Giacinta e Francesco li porto fra poco, ma tu resterai qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio, e come fiori saranno collocate da Me dinanzi al Suo trono".

"Resterò qui da sola?".

"No, figlia Mia. Non ti scoraggiare, Io non ti abbandonerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".

Lucia racconta: "Fu nel pronunciare queste ultime parole che aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo come immersi in Dio. Davanti alla palma della mano destra della Madonna c’era un Cuore coronato di spine che lo trafiggevano. Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell’umanità, che voleva riparazione".


CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO


Madre Celeste,
noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato.
Il tuo Cuore sia per noi un sicuro rifugio.
Siamo tanto innamorati di te, Madre di Gesù e Madre nostra.
Insegnaci a vivere cristianamente la nostra vita.
Insegnaci ad essere obbedienti alla Volontà del Signore.
Insegnaci a pregare con il cuore come tu vuoi.

O dolce Madre, ti chiediamo un grande dono:
che il nostro cuore sia sempre con il tuo fino alla fine della nostra vita.

Nei momenti di prova il tuo Cuore sia per noi Vita.
Nell'amarezza del mondo il tuo Cuore sia per noi Dolcezza.
Nei momenti di abbattimento il tuo Cuore sia per noi Speranza.

Mamma, come è dolce essere tuo figlio!
Amen.


LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA

Recitiamo anche ogni giorno, possibilmente alle ore 15.00, la Coroncina alla Divina Misericordia insegnata da Gesù a Santa Faustina Kowalska di Cracovia.

Il 13 settembre 1935, Santa Faustina Kowalska (1905-1938),
vedendo un Angelo sul punto di eseguire un tremendo castigo sull'umanità, fu ispirata di offrire al Padre "Il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità" del suo dilettissimo Figlio "in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo".

Mentre la Santa ripeteva la preghiera, l' Angelo era impotente a mettere in atto quel castigo.

Il giorno dopo Gesù le chiese di recitare con le medesime parole questa " Coroncina ", usando i grani del Rosario: "Ecco come reciterai la Coroncina della mia Misericordia. La reciterai cominciando con:
il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo.
Poi usando una comune corona del Rosario, sui grani del Padre Nostro reciterai la preghiera seguente:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
Sui grani dell' Ave Maria reciterai per 10 volte:
Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Per finire, ripeterai 3 volte questa invocazione:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.

Il Signore non si limitò a descrivere la coroncina, ma fece a Santa Faustina queste promesse:
* Concederò grazie senza numero a chi recita questa Coroncina. Il ricorso alla mia Passione commuove l'intimo della mia Misericordia. Quando la reciti, avvicini a me l' umanità.
* Le anime che mi pregheranno con queste parole saranno avvolte dalla mia Misericordia per tutta la loro vita e in modo speciale al momento della morte.
* Invita le anime a recitare questa Coroncina e darò loro ciò che chiederanno. Se la reciteranno i peccatori, riempirò la loro anima con la pace del perdono e farò sì che la loro morte sia felice.
* I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza. Anche il peccatore più indurito, recitando, sia pure una sola volta questa Coroncina, riceverà qualche grazia dalla mia Misericordia.
* Scrivi che, quando questa Coroncina sarà recitata accanto a un morente, mi collocherò io stesso fra quell'anima e il Padre mio, non come giusto giudice, ma come Salvatore. La mia Misericordia infinita abbraccerà quell'anima in considerazione delle sofferenze della mia Passione".

Leggi all'indirizzo Internet: 

http://www.fuocovivo.org/MOVIMENTO/anima%20spirituale.html

L'ESISTENZA DELL'ANIMA SPIRITUALE FIN DALL'ISTANTE DEL CONCEPIMENTO


 

 

UDIENZA GENERALE DI BENEDETTO XVI

 (Mercoledì, 8 giugno 2005)

 

A conclusione della nostra riflessione vorremmo meditare con la tradizione ecclesiale dei primi secoli cristiani il versetto finale con la sua celebre dichiarazione reiterata altrove nella Bibbia (cfr. Pr.1,7): «Principio della saggezza è il timore del Signore» (Sal.110,10).

Lo scrittore cristiano Barsanufio di Gaza (attivo nella prima metà del VI secolo) così lo commenta: «Che cosa è principio di sapienza se non astenersi da tutto ciò che è odioso a Dio? E in che modo uno può astenersene, se non evitando di fare alcunché senza aver domandato consiglio, o col non dir nulla che non si deve dire e inoltre stimando se stesso folle, stolto, disprezzabile e niente del tutto?» (Epistolario, 234: Collana di testi patristici, XCIII, Roma 1991, pp. 265-266).

Giovanni Cassiano (vissuto a cavallo tra il IV e il V secolo), tuttavia, preferiva precisare che «c'è molta differenza fra l'amore, al quale nulla manca e che è il tesoro della sapienza e della scienza, e l'amore imperfetto, denominato “inizio della sapienza”; questo, contenendo in sé l'idea del castigo, viene escluso dal cuore dei perfetti per il sopraggiungere della pienezza dell'amore» (Conferenze ai monaci, 2,11,13: Collana di testi patristici, CLVI, Roma 2000, p. 29). Così al timore servile si sostituisce un timore perfetto, dono dello Spirito Santo.


Nel 1921 San Luigi Orione profetizzava: "Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio! Cristo viene ed è vicino, Cristo si avanza. Io vedo l'umanità che si va unificando in Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che la preparano, ma la Mano di Dio".

 


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UNA SENTENZA DEL PAPA SAN FELICE III

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE

VUOL DIRE APPROVARLO.

NON DIFENDERE LA VERITA

VUOL DIRE SOPPRIMERLA

 

(Papa San FELICE III)

(anni 483-492)

 

Un nuovo libro del Prof. Giorgio Nicolini trattante

LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE
DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO

Libro di 100 pagine di robusta carta patinata, tutte a colori e tutte illustrate, con elegante grafica adatta anche per bambini, illustrante - con prove documentali del tutto inedite – la verità storica delle “cinque traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth avvenute “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il 1296, “approvate” “ufficialmente” nella loro “veridicità storica” da tanti Papi, per sette secoli. Il libro contiene anche il testo della “benedizione” di Giovanni Paolo II, spedita in data 11 gennaio 2005 all’autore del libro dal “santo” Pontefice. 

Per favorirne la diffusione popolare si offre tale libro al solo prezzo di costo (o "rimborso spesa"):

* Una singola copia: euro 4,00 + le Spese Postali (euro 6,00).

* Da due copie e oltre: euro 3,50 la copia + le Spese Postali (euro 6,00).

E' disponibile anche la videocassetta: LA VERITA' DELLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI, esposte dal Prof. Giorgio Nicolini sui luoghi stessi ove sono avvenute, "... affinché per l'incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso..." (Beato Giovanni Battista Spagnoli - detto "il Mantovano" - sulla "miracolosa traslazione") 

* Una videocassetta: euro 7,00 + le Spese Postali (euro 6,00).

* La videocassetta + il libro: euro 10,00 + le Spese Postali (euro 6,00).

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ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA'

 

 


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